Fuerteventura, l’isola del vento
Indice dei contenuti
- Day 1 – visita dei paesaggi lunari dell’isola, alla scoperta di Morro Jable, a sud dell’isola (2 notti)
- Day 2 – Play Costa Calma, Gran Tarajal, la Pared, Sotavento
- Day 3 – Playa El Cofete, Ajuy, Antigua, La Oliva, Aljibe de la Cueva, arrivo a Corralejo, a nord dell’isola (2 notti)
- Day 4 – Escursione isla de los Lobos, Parque de las dunas de Corallejo
- Day 5 – La Concha, Puerto Rosario
DAY 1
Dopo un volo di 4h da Milano/Bergamo con Ryanair, arriviamo nel pomeriggio all’aeroporto di Fuerte, dove già si può godere di una magnifica vista sull’oceano. Andiamo a ritirare l’auto prenotata presso la compagnia CiCar, ottima compagnia low cost e ci dirigiamo a sud dell’isola verso Morro Jable. Durante il tragitto facciamo tappa qua e là, fotografando i paesaggi rurali, quasi lunari.
Dopo poco più di 1 ora, arriviamo a Morro Jable, un paese molto semplice ma allo stesso tempo molto accogliente. Eseguiamo il check in presso l’hotel, Alameda de Jandía, un complesso molto grande con più di 900 camere, una piscina, un terrazzo e balcone bar nella hall. Nel complesso l’hotel è carino, forse un po’ poco pulito per i nostri gusti, ma ottima la posizione centrale e la vista sul mare dal balcone. Purtroppo per ogni extra (wifi – cassaforte – tv – utensili cucina…) sono a pagamento.
Su consiglio delle recensioni online, ci affidiamo per la cena al ristorante La Laja, un ristorante piccolo in riva al mare, scegliendo un buon piatto di pesce fresco.
Day 2
Dopo aver fatto una breve colazione, compriamo al mini market sotto all’hotel, dei panini e bibite; il pranzo al sacco è un buon modo per pranzare in spiaggia, poiché non ci sono chioschi o locali, se vorrete pranzare seduti in qualche bar, dovrete spostarvi con l’auto nel paese più vicino, altrimenti più comodamente, optate per il pranzo al sacco.
Ci dirigiamo a Costa Calma, una spiaggia a sud est dell’isola, molto carina e semplice, passeggiamo in riva al mare, scattandoci foto e godendoci il sole che lentamente sorge. Ancora non abbiamo il coraggio per tuffarci in mare, il vento è molto forte e le onde molto alte.
A metà mattina ci spostiamo a Gran Tarajal. Questo paesino ci ha colpito per i suoi murales sui muri delle case, ben fatti, che donano un tocco di colore e vivacità a questo paese. Per quanto riguarda la spiaggia, non ci ha molto entusiasmati, ottima per fare il bagno poiché qui il mare sembra più tranquillo, ma siamo certi che quest’isola sa regalarci spiagge migliori.
Nel pomeriggio ci spostiamo a sud ovest, alla play de la Pared. Inizialmente c’è una piccola spiaggia di sabbia scura, con pochi bagnanti e ci sistemiamo con i nostri asciugamani per goderci un po’ di relax. La nostra voglia di esplorare si fa presto sentire e iniziamo ad esplorare la spiaggia, arrampicandoci lungo la roccia posta al lato sinistro, dove incontriamo molti scoiattoli. Al di là della roccia si affaccia un’altra spiaggia, sempre facente parte della Pared, molto più estesa, con un’area dedicata ai surfisti, che cercano di cavalcare le onde. Scendiamo giù e ci sistemiamo sulla nuova spiaggia e dopo aver preso coraggio ci tuffiamo in mare. Ammettiamo che l’acqua è piuttosto gelata, ma pian piano ci si abitua, mentre non ci si abitua mai alle grandi onde che arrivano a riva facendoci ballare un po’.
Essendo ormai tardo pomeriggio ci spostiamo nuovamente a sud est, nella play di Sotavento. Già dalla strada ne rimaniamo incantati, si presenta come una grande lastra di un azzurro intenso e turchese che invita subito a fargli visita. Quella grande lastra azzurra non è altro che una grande lingua di sabbia che con l’alta marea si riempie, creando un lago in mezzo alla spiaggia. Quasi tutta l’area del lago è zona kite surf, ma potete passeggiare tranquillamente, basta solo fare attenzione. Per chi volesse un po’ di relax, si possono noleggiare degli sdraio sotto alle palme, godendosi questa magnifica vista.
Prima di prepararci per la cena, ci concediamo un piccolo tuffo in piscina dell’hotel. Nonostante le 900 camere siamo i soli qui.
Per la cena, scegliamo di cenare al ristorante la Puntilla, un locale piccolo con camerieri molto cordiali e simpatici, che cercheranno di dire qualche parola in italiano. Ottima la scelta della Paella e della sangria.
Day 3
Eseguiamo il check out dell’hotel e ci dirigiamo verso la Playa de El Cofete. La distanza non è molta, 18 km, ma occorrono quasi 50-60 minuti, percorrendo un’unica strada sterrata, in mezzo a questi bellissimi paesaggi lunari. Pur essendo tutti uguali, ogni pietra vulcanica sembra comunicare qualcosa, sembra un paesaggio sempre nuovo, tutto da ammirare.
Finalmente arriviamo alla spiaggia, una magnifica spiaggia, di 12 km, probabilmente la nostra preferita. Siamo i soli, eccetto 4 surfisti in lontananza, che si preparano a cavalcare le onde. Siamo commossi da tanta meraviglia, la foschia in lontananza, le montagne alle spalle e l’oceano di fronte. L’unico rumore è quello delle onde del mare che arrivano a riva e il suono di qualche gabbiano lontano. A rendere ancora più magica questa spiaggia, è il cimitero abbandonato, ormai sommerso dalla sabbia, un po’ in stile far west, con croci in legno e fiori secchi. Il paesaggio è troppo bello per rinunciare a fare un tuffo. Perciò, dopo esserci spogliati, ci prendiamo per mano e corriamo insieme verso quell’infinito blu, andando contro a ogni onda che arrivava. È stato un momento emozionante, un gesto semplice, naturale ma che ci rimarrà come ricordo indelebile. Verso mezzogiorno la spiaggia inizia a popolarsi di altri turisti, perciò decidiamo di cambiare direzione.
Ci spostiamo al centro dell’isola, in previsione della destinazione finale di Corralejo a nord, fermandoci alla play de Ajuy. Questa spiaggia merita d’essere vista, anche se piccola, la sua caratteristica della sabbia nera intensa, e la presenza dei pescatori, la rende una spiaggia particolare. Al lato della spiaggia c’è una roccia, dove un percorso vi guiderà fino alle grotte e in alcuni punti panoramici. Il percorso termina all’interno di una caverna, davvero spettacolare, dove incontriamo un ragazzo conosciuto in aereo, anche lui in visita all’isola. Il mondo è proprio piccolo a volte. Il caldo è davvero molto forte, fortuna che c’è il vento a tenerci freschi, perciò prima di partire nuovamente, facciamo un’ultimo tuffo.
Arriviamo ad Antigua, un paesino con la particolarità dei mulini, un paese piccolo ma caratteristico. Per strada non c’è anima viva, sembriamo essere i soli. Proseguiamo verso La Oliva, per visitare la casa borghese spagnola, uno dei punti turistici da visitare, solo se siete di passaggio altrimenti non ne varrà molto la pena. Qua siamo letteralmente circondati da scoiattoli, che si avvicinano a noi senza paura, in cerca di cibo.
Prima di arrivare all’hotel andiamo in direzione El Cotillo, precisamente alla spiaggia di Aljibe de la Cueva, una spiaggia molto grande con una parte rocciosa e una di sola sabbia. Meravigliosa. Se siete al Cotillon non fatevela mancare.
Arriviamo all’hotel Corralejo Lodge, un piccolo complesso di 9 appartamenti, ben curati e puliti, Certamente questo luogo lo consigliamo a chiunque.
Su consiglio dell’hotel, ceniamo nella parte antica di Corralejo, nel paese vecchio, in un ristorante chiamato da Gregorio. Piatti di pesce squisiti e personale molto accogliente. Il resto del paese di Corralejo è molto vivo, nella main street vige la movida, locali e negozi per lo shopping, mentre la parte antica è più tranquilla con locali più caratteristici.
Day 4
Dopo aver fatto la nostra solita spesa al mini market, ci dirigiamo al porto per imbarcarci con il battello verso la isla de los Lobos. Il costo del biglietto è di 15,00€ a testa andato/ritorno, mentre se volete spostarvi nell’isola di Lanzarote, la partenza è sempre da questo porto, per un costo di 27,00€ andata/ritorno. Consigliamo di prendere il battello e non il taxi boat, soprattutto per chi soffre di mal di mare, il viaggio in battello sarà certamente più tranquillo. Siamo il primo gruppo ad arrivare l’isola, un’isola completamente deserta, con soli paesaggi lunari. L’ideale per ci volesse portare con sé la bici e fare il giro dell’isola. A 10 minuti a piedi si arriva alla spiaggia, dove il mare è assolutamente tranquillo, niente onde ma sempre con l’acqua gelida. Attendiamo sdraiati in spiaggia l’arrivo del battello del ritorno, e dopo un paio d’ore torniamo a Fuerte.
Il sole è davvero molto caldo oggi. Essendo vicini all’hotel, decidiamo di ritornare per dedicarci un paio d’ore di relax nel giardino all’ombra, per dare sollievo alla nostra pelle. Immancabile un tuffo in piscina per poi partire verso una delle mete tanto attese: el Parque de las dunas.
Arriviamo con l’auto e ad attenderci c’è una distesa immensa di sabbia, dune di sabbia che sembrano infinite, sia a destra sia a sinistra. In lontananza si può vedere il mare, Iniziamo a camminare lungo le dune, immaginandoci di essere nel deserto del Sahara, camminando saltando e scattando un sacco di foto. Sembra incredibile che possano esistere spiagge di questo genere. Arrivati alla riva decidiamo di abbandonare i pudori e l’imbarazzo e ci spogliamo completamente, provando l’esperienza di fare il bagno completamente nudi. Il nudismo a Fuerte è consentito praticamente in quasi tutte le spiagge, perciò nessuna vergogna. Il tramonto è vicino, decidiamo per tanto di ritornare alle dune, per scattare le ultime foto con la luce calda del sole. Probabilmente in lontananza vedrete molte persone che come voi, poseranno per scattarsi la propria foto con le dune.
L’ultima sera decidiamo di cenare nel ristorante El Grill, locale tipico di carne e pesce alla griglia. Il locale a differenza degli altri è molto grande e più commerciale, ma il cibo è ugualmente ottimo e personale molto cordiale.
Dopo di che facciamo un po’ di shopping per la Main street, comprando regalini per le famiglie e qualche buon acquisto per noi.
Day 5
Dopo aver eseguito il check in, abbiamo ancora molte ore a disposizione prima di partire. Come ultima spiaggia da visitare scegliamo La Concha, situata al Cotillon, vicino a Aljibe de la cueva. Questa spiaggia è in prevalenza rocciosa, solo una piccola laguna si fa spazio, creando una piccola spiaggetta di sabbia fine e dorata, permettendone la balneazione, in acque calme, limpide e turchesi.
Le ultime ore del pomeriggio le trascorriamo a Puerto Rosario, città vicina all’aeroporto. Una città molto caotica, con un grande porto e molto movimento. Tipica città, con negozi e locali, strutture scolastiche e uffici. Da visitare prima di partire.
Il nostro soggiorno a Fuerteventura lo consigliamo a chiunque voglia intraprendere una vacanza rilassante, senza tener conto del tempo, ascoltando il rumore del vento e del mare.