Fuerteventura:El cotillo e nn solo.
Questa volta abbiamo programmato il viaggio con ben due mesi di anticipo e abbiamo avuto tutto il tempo, dopo aver prenotato il pacchetto (volo+villaggio…Che ci è risultato abb economico), per pensare e progettare la nostra vacanza. E’ stata una vacanza di scoperta …Alla ricerca degli scorci più caratteristici, dei posti più belli o dei paesaggi più mozzafiato.
Il villaggio è stato un punto di appoggio, nei primi giorni di relax e per gli ultimi in attesa del rientro a casa o semplicemente il nostro punto di arrivo dopo una giornata in giro per l’isola e non solo.. Per noi non è stato il gioco aperitivo prima del pranzo, né lo spettacolino alla sera, né il torneo di bocce… Siamo arrivati in villaggio lunedi a pranzo, dopo circa 4 ore di volo e circa 45 minuti di pullman. Come da consiglio, ci siamo seduti in alto sul pullman a due piani, ma non mettetevi verso il fondo se soffrite un po’ le curve… Nel pomeriggio siamo partiti subito alla scoperta del paese di EL COTILLO: poca gente in giro, molte case con le finestre chiuse…Subito ci è apparso molto tranquillo! La spiaggia di calette proprio di fronte al villaggio è molto carina, di sabbia fine e andando verso sud diventa un po’ più rocciosa (una strana roccia nera – vulcanica – che ritroveremo in tutta l’isola). Raggiungiamo l’estremità del paese dove c’è una torre “CASTILLO EL TOSTON” : una bella vista sul mare, sul porto e su una stupenda e lunghissima spiaggia di sabbia. Alla sera, prima della doccia ci aspetta la solita riunione del villaggio…A noi interessa andare a Lanzarote! Martedi abbiamo dato uno sguardo alla cartina e armati di asciugamani e buona volontà, ci siamo posti come meta il faro, all’estremità nord del paese. Camminando, camminando il faro è sempre lontano…Troppo lontano e alla fine ci fermiamo in una caletta. Guarderemo poi a pranzo la cartina e ci accorgeremo che in realtà è distante più di un chilometro dalla fine del paese…Ci andremo in auto! Nella caletta (spiaggia LAS LAGUNITAS) ci sono dei murettini di sassi a forma semicircolare che servono a ripararsi dal vento…Se ne trovate uno libero, approfittatene! Nella strada del ritorno abbiamo fatto varie soste alle altre calette, apprezzando l’acqua più calda delle piccole piscine naturali. Ovviamente le parti riparate dal vento erano quelle più popolate… C’è stata una costante nella nostra vacanza: il vento! Pomeriggio: in piscina a riposare. Qui sembra esserci un po’ meno vento.
La sera dopo cena abbiamo fatto un giro in paese e abbiamo scoperto due monumenti ai pescatori molto belli, molto semplici ma al tempo stesso molto rappresentativi…E poi sarà il posto, sarà l’atmosfera, a me hanno colpito molto! Mercoledi: escursione a LANZAROTE! Facendo due conti, abbiamo preferito andare con la gita organizzata perché il fai-da-te veniva un po’ troppo costoso…E poi bisogna fare un contratto particolare quando si noleggia l’auto per poterla portare su un’altra isola, nel parco si può girare solo in pullman, ecc… Partenza ore 6,30 dal villaggio. Dopo 45 minuti di traghetto (confortevole), si sbarca su Lanzarote: l’isola è stata ricoperta di lava durante un eruzione (dal 1730) durata 6 anni. Ovunque, nel paesaggio, ne notiamo le particolarità. Non c’è vegetazione, la terra è nera..
Saliti sul pullman (a due piani: sopra, posti davanti!), si parte subito per il parco naturale di Timanfaya. All’interno, nel punto panoramico, assistiamo a tre diverse dimostrazioni dell’elevata temperatura del sottosuolo. Proseguiamo con uno spettacolare percorso nel parco naturale ad ammirare i diversi tipi di lava e successivamente facciamo tappa in un’azienda vinicola molto particolare – La geria – che coltiva le viti dentro i famosi muretti per riparare le piante dal vento. Un assaggio di vino (chi vuole comprare, compra) e poi via verso il ristorante. Un ambiente molto carino e molto semplice, in cui abbiamo mangiato bene…Una breve siesta e di nuovo sul pullman: destinazione punto panoramico sulla valle delle palme (le uniche palme che abbiamo visto in tutta l’isola!). L’ultima sosta è a “Jameos de agua”, una particolarissima grotta (creata anch’essa dalla lava con un particolare procedimento) che ospita nella sua piccola pozza d’acqua, che arriva direttamente dall’oceano, dei piccoli granchi albini (che vivono solo a centinaia di metri sotto il livello del mare). Rientro al porto e alla nostra isola nel tardo pomeriggio.
Giovedi. Premessa: prima di partire c’eravamo informati per il noleggio dell’auto e avevamo visitato alcuni siti internet per capirne il costo. Eravamo giunti alla conclusione che visto che volevamo fare l’escursione a Lanzarote con il villaggio e non sapevamo ancora qualche giorno fosse, dovevamo aspettare fino all’ultimo. A consuntivo, siamo certi di aver fatto la scelta migliore: 1) abbiamo potuto organizzare la settimana al meglio, 2) il prezzo è stato più conveniente (tre giorni – auto classe A) e avevamo l’assicurazione casco (escluso il fondo dell’auto…X chi fa lo sterrato!), 3) ci sono venuti a prendere in albergo il primo giorno e ci hanno riportato in albergo l’ultimo giorno. Meglio di cosi?! Giovedi mattina l’omino del noleggio ci è venuto a prendere in auto al nostro villaggio e, insieme a un’altra coppia, ci ha accompagnato a Corralejo a prendere la nostra fantastica POLO! Subito ne abbiamo approfittato per fare un giro al Parco Nazionale di Corralejo (quello con le dune!) e per vedere da vicino il faro di El cotillo (quello che avevamo cercato di raggiungere a piedi qualche giorno fa!). Il “faro El Toston” è molto affascinante, ai piedi un barettino e un museo della pesca. Il paesaggio circostante è molto caratteristico… Siamo rimasti in zona per approfittare del pranzo in albergo e subito dopo pranzo ci siamo rimessi in auto. Ci siamo diretti verso BETANCURIA, fermandoci al Mirador del Morro Velosa per ammirare il panorama e bere un caffè. Sulla strada ci sono diverse zone per fermarsi e fare qualche fotografia…Anche se il paesaggio è tutto uguale…Non c’è molta vegetazione… Abbiamo proseguito per PAJARA e poi AJUY, dove ci siamo fermati alla bellissima spiaggia nera. Sulla strada del ritorno siamo passati per TUINEJE, ANTIGUA, TEFIA, TINDAYA, LA OLIVA E LAJARES: tutti questi paesi si assomigliano e nessuno ci ha saputo dire niente di particolare. Venerdi partiamo presto con la nostra mitica pic-nic bag (che passerà alla storia –nostra e di altri- come il pranzo più deludente e vergognoso della storia!) composta da BEN una bottiglietta d’acqua, un panino (e dico uno!) e due frutti stagione (mela e arancia…Certo, di stagione…Invernale!). Destinazione? MORRO JABLE. Siamo passati da CALETA DE FUSTE e ci siamo fermati a COSTA CALMA (che non è solo il nome di un paesino). E’ il paradiso dei surfisti! Kyte-surf, Wind-surf e qualsiasi altro sport che si possa praticare sul mare con il vento. Impossibile fermarsi in spiaggia…Abbiamo fatto una passeggiata: la spiaggia nn è male, anzi…Ma il vento la rende impraticabile a dei semplici “bagnanti”. Abbiamo preferito proseguire per Morro Jable e la nostra scelta si è rilevata azzeccatissima! Abbiamo scoperto finalmente un paesino di mare cosi come lo intendiamo noi italiani, con i negozietti, il lungo mare e una spiaggia abbastanza attrezzata! Il bello è che la spiaggia è molto ampia, c’è un faro e c’è tanto spazio per tutti: ombrelloni, tende, semplici asciugamani e le strutture/bagni sono liberi per tutti e gratis! Tornando a casa siamo passati a TARAJALEJO alla fiera enogastronomica dei ristoratori italiani residenti a Fuerteventura dove abbiamo mangiato un magnifico gelato (italianissimo!).
Sabato giornata di relax alle dune. Avevamo voglia di passare una giornata al mare e ormai avevamo visto tutta l’isola, sia l’entroterra che il mare, e cosi ci siamo fermati a Corralejo. Abbiamo passato la giornata su questa spiaggia ampissima (vicino ai due eco-mostri!) dove anche qui ombrelloni convivono con gli asciugamani e ci sono sia bar che bagni liberi per chiunque. Il mare è una favola, ovunque nell’isola, e qui in particolare: nel pomeriggio si è alzato il solito vento e c’erano parecchi cavalloni. Incredibile la sorveglianza dei bagnini: perennemente presenti e attenti che nessuno vada troppo al largo; le onde sono molto forti e la corrente pericolosa. Per i bambini – e non solo – c’è un ampissimo bagnasciuga… La sera abbiamo deciso di tornare a Corralejo a vedere la versione “by-night”. Ci sono parecchi negozietti o ristorantini, si fa una bella passeggiata…Ma se vi piace la vita notturna mi sa che dovrete cambiare isola! Domenica mattina siamo tornati a Corralejo a riportare la macchina (che va riconsegnata con il pieno: noi abbiamo speso davvero poco. La benzina costa quasi la metà rispetto alla nostra e la nostra macchina ha consumato pochissimo) e l’omino del noleggio ci ha riportato al villaggio senza alcun costo aggiuntivo. Siamo poi andati alla spiaggia di sabbia all’estremità sud del paese (PLAYA DEL CASTILLO – non attrezzata): abbiamo fatto una bella passeggiata e abbiamo constatato che è davvero lunghissima!! Anche qui il vento impedisce di sdraiarsi al sole a riposare…Ti riempi di sabbia in poco tempo e con la crema solare l’ “impanatura” è assicurata!:) Nel pomeriggio siamo stati a oziare in piscina prima della nostra ultima cena. Purtroppo l’aereo di ritorno è previsto alle 13 circa e cosi il lunedi siamo stati in ballo tutto il giorno tra pullman, aereo e rientro a casa.
Voto generale: un bel 8! Ha lasciato a desiderare il ristorante del villaggio (pic-nic bag compresa), ma siamo stati molto contenti della nostra vacanza e della nostra avventura alla scoperta dell’isola di Fuerteventura e di Lanzarote.
Siamo però convinti che una volta possa bastare…Torneremo a Fuerteventura dopo aver girato il mondo! Per info e consigli, scriveteci! Vale & Ale Ps: purtroppo la mia valigia è arrivata a Malpensa con una chiusura rotta (uno dei tanti spostamenti “dolci” che le han fatto fare le è stato letale!) …Ho fatto subito la denuncia (all’ufficio bagagli smarriti dell’aeroporto) e in una settimana me l’hanno riparata. Sono stati proprio bravi!!! Grandi!!