Fuerteventura e Lanzarote
Dopo aver fatto Natale a Tenerife, 2 giorni dopo il rientro il 3 gennaio decidiamo di riprogrammare un altro viaggetto alle Canarie per visitare qualche altra isola e scegliamo Fuerteventura, guidati dai pareri di qualche amico e dai prezzi molto allettanti dei voli.
Indice dei contenuti
Informazioni utili
Voli
Acquistati a inizio gennaio per giugno con Ryanair (Bergamo – Fuerteventura) per 79€ a testa a/r, a cui abbiamo aggiunto in seguito un bagaglio da stiva per 50€ a tratta.
Auto
Prenotata dall’Italia tramite Cicar (compagnia locale delle Canarie molto conveniente e che prevede di default una tariffa senza deposito nè pagamento anticipato, secondo guidatore gratuito e copertura kasko inclusa): per un’auto piccola spendiamo € 155. Ritireremo una Peugeot 208 un po’ ammaccata da tutte le parti, ma che ha tenuto botta per il tutto il viaggio (nonostante la spia fissa della mancata manutenzione periodica scaduta da 7.000km, il paraurti anteriore parzialmente divelto).
Traghetti
Abbiamo acquistato dall’Italia i 2 traghetti per il trasferimento a e da Lanzarote:
- Andata Fuerteventura – Lanzarote con Naviera Armas (traghetto vecchiotto ma molto divertente: musica latino americana e bar sul ponte stile chiringuito) per € 70 compreso auto
- Ritorno Lanzarote – Fuerteventura con Fred Olsen Express (traghetto catamarano moderno ma meno divertente e più veloce di Naviera Armas) per € 68 compreso auto
Pernottamenti
Dall’Italia abbiamo prenotato tutte le notti tramite Booking, sempre in appartamento con vista mare, scegliendo una sola località a Lanzarote (abbastanza piccola da poterla girare tutta facendo base in un punto centrale) e 2 diversi a Fuerteventura (uno a sud e uno a nord).
Clima
Vento costante su entrambe le isole per tutta la settimana ma temperature sempre piacevoli, sopra i 20 gradi e mai troppo calde. Il cielo non è mai stato terso (soprattutto a Lanzarote) ma sempre con nuvole che coprivano parzialmente o totalmente il sole. Il bagno invece è fattibile un po’ ovunque
Mercoledì 1 giugno 2022
Volo alle 16,30 da Bergamo che parte in ritardo di 30 minuti per l’estrema lentezza nella fase di imbarco. Arrivati a Fuerteventura dopo più di 4 ore di volo, il pilota ci annuncia che non possiamo scendere dall’aereo perché non riescono a collegare il “tubo” dell’aerostazione. Dopo quasi mezz’ora riescono a recuperare delle scalette e finalmente scendiamo. I bagagli sono già ad aspettarci e in pochi minuti siamo fuori. Ritiriamo l’auto da Cicar (che ha l’ufficio dentro l’aeroporto) facendo una coda di 20 minuti (molto scorrevole considerando che avevamo davanti almeno 8 persone prima di noi). Lasciamo l’aeroporto con il tramonto che sta per esaurirsi e ci fermiamo subito ad un Mercadona per fare la prima grossa spesa. In circa 1 ora raggiungiamo Costa Calma, dove abbiamo il nostro appartamento vista mare.
Giovedì 2 giugno 2022
Sveglia presto per vedere l’alba dal balcone, che però ci delude causa nubi basse (sarà così per tutti e 6 i giorni della vacanza). Partiamo per Morro Jable, lasciamo l’auto parcheggiata nella zona alta e partiamo per la salita al Pico de la Zarza (13 km a/r; 750mt di dislivello; 3h15min). Arrivati in cima non vediamo nulla, perché siamo dentro le nuvole. Attendiamo quasi un’oretta facendo il pranzo e sperando che il cielo si apra e riusciamo ad avere un micro scorcio sul panorama (costa ovest dell’isola con la spiaggia di Cofete) per qualche secondo. Riscendiamo e ci dirigiamo verso la spiaggia di Cofete.
La strada per arrivarci è sterrata ma assolutamente percorribile da una normale auto. Lo scenario della costa ovest sulla strada per arrivare al paese è meritevole. Ci piazziamo un’oretta in spiaggia e facciamo un bagno con le onde alte, divertendoci molto. Ripresa l’auto, arriviamo al faro di Punta de Jandia. È l’estrema punta sud dell’isola, in mezzo al deserto e preceduta da un paesino sabbioso. Ritorniamo verso la civiltà e le strade asfaltate e torniamo a casa. Ripassiamo dal centro turistico di Morro Jable, che assomiglia ad una Rimini delle Canarie (e che quindi evitiamo totalmente, nonostante le belle spiagge di dune chiare e molto lunghe). Prima di cena, usciamo per andare a Playa del Viejo Rey a La Pared per goderci il tramonto (nulla di che, come tutto gli altri di questo viaggio).
Venerdì 3 giugno 2022
Oggi lasciamo il nostro appartamento nel sud di Fuerteventura per attraversare tutta l’isola e spostarci a Lanzarote. Decidiamo di percorrere le strade che passano dall’interno e facciamo la prima sosta al Mirador di Sicasumbre, da cui ammiriamo il paesaggio desertico di roccia. Facciamo la deviazione per Ajuy, dove inizia una facile passeggiata che in 45 minuti ci porta ad una spiaggetta di sabbia nera e sassi, dominata da un arco di pietra. Con l’auto ci fermiamo al Mirador Risco de las Penas e al successivo di Las Penitas.
Giungiamo a Betancuria, dove visitiamo prima il monastero senza tetto poco fuori (affascinante) e poi facciamo un giro per le vie del centro storico. Da lì saliamo al Mirador di Morro Velosa (molto ventoso), da cui si ha la vista a 360 gradi sull’isola. L’edificio progettato da Cesar Manrique era però chiuso. Scendiamo alla Playa de Esquinza, arrivando da un percorso sterrato, anche in questo caso percorribile da un’auto normale (andando piano). È una spiaggia per surfisti, quindi la ammiriamo da sopra (incastonata nelle rocce) e decidiamo di passare alla successiva.
A Playa del Aguila invece ci fermiamo per un bagno. Nella strada verso El Cotillo ci fermiamo velocemente a guardare anche le altre spiagge anche se, man mano che ci si avvicina alla città, diventano meno belle e più affollate. Dato che siamo in anticipo, attraversiamo El Cotillo e arriviamo fino al faro sopra la città. Non abbiamo più voglia di stare in spiaggia e quindi ci dirigiamo verso il porto dei traghetti di Corralejo e chiediamo all’ufficio della Naviera Armas di cambiarci la prenotazione. Riusciamo a prendere il traghetto delle 18 (invece che delle 20) e in 40 minuti arriviamo a Playa Blanca. Tiriamo dritti fino a Tinajo dove abbiamo preso un appartamento poco fuori dalla città (super consigliato se volete stare in un contesto rurale e isolato, con vista sia sul mare che sui vulcani intorno).
Sabato 4 giugno 2022
Usciamo alle 8.30 per arrivare al Parco di Tmanfaya per l’orario di apertura (alle 9). Troviamo già delle auto in fila (più pazzi di noi) ma dobbiamo aspettare fino alle 9,20 per entrare. In modo molto organizzato, ci guidano al parcheggio e ci incanalano verso il primo pullman in partenza per il giro obbligato del parco. Dura meno di mezz’ora e non prevede nessuna sosta per poter ammirare il paesaggio all’aria aperta. Rientrati al punto di partenza assistiamo alle dimostrazioni sull’attività geotermica del suolo e dopo meno di 2h usciamo. Nel frattempo si è fatta una discreta calca.
Andiamo a El Golfo, dove lasciamo l’auto in fondo al paese e partiamo per un giro ad anello: prima costeggiamo il lungo mare camminando sul campo di lava e poi giriamo verso l’interno per arrivare alla caldera della Montana Quemada (vale assolutamente la pena salire in cima e fare il giro della caldera). Rientriamo al El Golfo e ci fermiamo in uno dei ristoranti lungomare per un pranzo a base di pesce.
Uscendo dal paese, ci fermiamo alla spiaggia vicino alla Laguna de los Clicos ma rimaniamo abbastanza delusi dalla laguna verde (non essendoci il sole sembra uno stagno). Facciamo una deviazione fino alla Playa Montana Bermeja e arriviamo a Los Hervideros (2 grosse caverne dove arriva direttamente l’acqua del mare e che sono visibili da sopra). Il punto forte della giornata è il trekking alla Caldera Blanca- (facendo il giro della caldera sono 10km; 420mt dislivello; 2h 45min a/r). Ottimo averlo nel tardo pomeriggio con la luce giusta per ammirare da sopra tutta l’isola e i vari vulcani attorno. Soddisfatti torniamo a casa
Domenica 5 giugno 2022
Prima sosta della giornata è la città di Teguise che visitiamo in poco meno di 1 ora, nella giornata più viva della settimana, ossia domenica con il mercato. Stanno ancora allestendo le numerosissime bancarelle quando ce ne andiamo. Passiamo davanti al Jardin de Cactus alle 9,30, vorremmo entrare ma apre dalle 10 e non vogliamo aspettare. Proseguiamo fino ad arrivare alle Piscinas Naturales de Punta Mujeres (nulla di che).
Proseguiamo il giro della costa fino al Caleton Blanco, dove bagniamo i piedi (ottimo per fare un bagno senza onde), passiamo velocemente da Orzola e arriviamo al Mirador del Rio. Paghiamo 5 euro di ingresso e ammiriamo il panorama pazzesco sull’isola de La Graciosa e sulla sottostante Playa del Risco. Vedendola dall’alto decidiamo di dover per forza visitarla. Quindi riprendiamo l’auto, proseguiamo sulla strada verso sud, parcheggiamo a Las Rositas e in 45 minuti di camminata in discesa arriviamo in spiaggia. Siamo praticamente solo noi e un’altra coppia. È stupenda, anche se c’è molto vento. Ci piazziamo nel tipici muretti a secco costruiti sulle spiagge per ripararsi dal vento, facciamo la passeggiata percorrendo la spiaggia fino alla fine, un bagno veloce e poi ci rilassiamo al sole. Purtroppo per lasciare la spiaggia bisogna ripercorrere i 2,5 km in salita con un dislivello di 350 mt.
In altri 45 minuti ritorniamo all’auto e ci spostiamo a Ye, dove parcheggiamo per fare il trekking alla caldera La Corona (3,5km a/r; 150mt di dislivello senza fare il giro della caldera). Questa caldera è diversa da quelle già viste, perché più verde e con della vegetazione. Alle pendici della montagna ci sono poi i tipici vigneti locali in cui le viti crescono protette dai muretti di sassi neri. Riprendiamo la strada principale fino ad Haria.
Partiamo a piedi verso il Mirador Montana Ganada, scoprendo che in realtà si arriva tranquillamente in auto. Torniamo quindi indietro, riprendiamo la nostra auto e rifacciamo il giro proseguendo poi fino al Mirador El Bosquecillo, da cui si ammira tutta la costa rocciosa ovest dell’isola a picco sul mare, fino alla spiaggia di Famara. Decidiamo di arrivare in auto fino a questa spiaggia ma ci rendiamo conto che non è così bella come vista da lontano: è piena di alghe e ventosissima.
Lunedì 6 giugno 2022
Il programma di oggi prevedeva un lento riavvicinamento verso sud e il rientro in traghetto a Fuerteventura. Visitiamo la caldera della Montaña Colorada (un percorso didattico intorno alla caldera, senza possibilità di salire) e decidiamo di cambiare i nostri programmi della giornata per visitare la Graciosa. Schizziamo in auto per dirigerci verso Orzola, dove arriviamo in poco meno di un’ora e riusciamo a prendere al volo il traghetto delle 11 (solo passeggeri). In mezz’ora di navigazione (molto movimentata nella prima parte) arriviamo a Caleta del Sebo e noleggiamo le nostre mountain bike per girare l’isola (alternative: andare a piedi nei posti più vicini al paese oppure farsi portare dai fuoristrada che fanno da navetta verso le varie spiagge).
I percorsi per le bici sono più o meno pianeggianti, con leggere salitine. La prima tappa è la Playa de La Conchas (molto bella) da cui decidiamo di fare anche la salita alla Montaña Bermeja (da cui si vede tutta questa parte dell’isola e la spiaggia stessa). Riprendiamo le bici e costeggiamo la spiaggia de la Lambra (meno bella della precedente). Nonostante ci avessero sconsigliato di proseguire il giro dell’isola, noi andiamo avanti e, dopo aver passato una parte un po’ sabbiosa in cui dobbiamo trascinare le bici, ritroviamo la strada con fondo roccioso e proseguiamo il giro ad anello fino alla Caleta del Sebo (qui effettivamente ci sono delle salite ma fattibili).
Abbiamo ancora un po’ di tempo prima del rientro e quindi andiamo con le nostre bici fino alla Playa Francesa (per 1 km dobbiamo trascinarle causa sabbia ma ci aiuta comunque poi ad accelerare il tratto successivo). Spiaggia molto bella con acqua calma e super cristallina. Non abbiamo purtroppo il tempo per salire alla Montaña Amarilla, che osserviamo solo dalla spiaggia. Dopo un bagno, rientriamo al paese per fare un giro nelle viuzze ricoperte di sabbia. Alle 17 prendiamo il traghetto di rientro. Nell’avvicinamento a Playa Blanca, percorriamo delle strade diverse dall’andata, passando per la capitale e in poco meno di 1ora e mezza arriviamo alla costa sud.
Facciamo una capatina veloce alla Playa del Papagayo: dalla grandezza dei parcheggi ci rendiamo conto di quanto sia turistica ma fortunatamente visto l’roario (7 di pomeriggio) non c’è più troppa gente. Oggettivamente questa spiaggia e le altre molto vicine sono belle e facili per il bagno (acque non agitate). Alle 20 prendiamo il traghetto di rientro a Fuerteventura e, scesi a terra, ci fermiamo subito a Corralejo per cena. Troviamo un bel ristorante proprio sulla spiaggia, dove mangiamo pesce con i piedi nella sabbia e vista sulla costa. Stanotte dormiamo in un appartamento molto bello a Parque Holandes (Shambhala).
Martedì 7 giugno 2022
Andiamo in auto a Lajares, dove lasciamo l’auto e partiamo per il trekking al Calderon Hondo + Bayuyo (14,5km; 600mt di dislivello; 3h 45min). C’è abbastanza gente, soprattutto al Calderon Hondo, probabilmente per la vicinanza ai resort di Corralejo. Pranziamo in un locale nel parco delle dune e poi troviamo un punto che ci garba sulle dune di Corralejo per goderci l’ultimo bagno della vacanza. Verso le 16 riprendiamo l’auto in direzione aeroporto. Il volo parte ancora con un leggero ritardo (sempre dovuto ai tempi di imbarco lunghissimi) e arriviamo in Italia a mezzanotte passata.