Frank a Chicago

...Ed eccoci a "ohare airport" di Chicago. Il viaggio e' stato lungo, troppo lungo, da Venezia ad Amsterdam poi dopo 8 ore di volo per Chicago con la KLM linea Olandese... Per fortuna che l'aereo un 747 boing era enorme con corsie che sembravano marciapiedi e ti davano la possibilita' di sgranchirti le gambe magari con la scusa di andare in...
Scritto da: frank dachicago
frank a chicago
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…Ed eccoci a “ohare airport” di Chicago.

Il viaggio e’ stato lungo, troppo lungo, da Venezia ad Amsterdam poi dopo 8 ore di volo per Chicago con la KLM linea Olandese… Per fortuna che l’aereo un 747 boing era enorme con corsie che sembravano marciapiedi e ti davano la possibilita’ di sgranchirti le gambe magari con la scusa di andare in bagno, c’erano ben 7 toilet! ed una ventina di televisori nei punti strategici, io con la mia nuova macchina fotografica digitale riprendevo tutto dal finestrino… Anche le hostess che servivano il pranzo o spuntino… L’entusiasmo era alle stelle tornavo alla mia citta’ d’infanzia dopo piu’ di 40 anni beh! prima non potevo, dovevo finire il servizio militare, sposarmi poi divorziare, andare in pensione… Ed ecco finalmente libero… Non troppo giovane ma neanche vecchio… 59 anni circa… Pero’ mi sentivo un ragazzino! All’aeroporto c’era una vecchia conoscenza, amici di famiglia, una lunga storia… L’affronteremo magari poi! sbrigo le pratiche doganali, metto i pochi bagagli nella Toyota fuoristrada… E via! sensazione strana ero vissuto per 10 anni da piccolissimo a Chicago e mi sembrava di non essere mai partito… Mi sentivo a casa. Ascoltare la radio e le persone che incontravo parlavano una lingua per me molto familiare: l’Inglese… Prima tappa un locale dove alla sera una band suonava musica anni ’60! era troppo! la mia musica preferita! … Ma ero troppo stanco per il viaggio ed il “Jet Lag” cioe’ il malessere del fuso orario diverso, eveva fatto il suo effetto… Bevo la mia prima cola cola “originale” e mastico le gomme nate qui a Chicago le famose “gums Wrigley’s chewing sticks” e cosi’ ha inizio il “Nostalgic Tour”… Eh si’ perche’ il giorno seguente faccio visita al vecchio neighborhood detto “Little Italy” di Chicago dove i miei negli anni sessanta della nuova frontiera del Presidente J.F.Kennedy gestivano “un grocery store” una specie di mini supermercato. Generi alimentari, frutta verdura, pane, bibite, latte, medicinali, dolciumi, souvenir, riviste, giocattoli… Tanto per dare l’idea! beh ! la zona dopo tanto tempo ha subito dei cambiamenti, ma le “pietre miliari” c’erano ancora..Cioe’ la chiesa Our Lady of Pompeii, la Scuola, una buona parte dei vecchi edifici, il parco ”Peanut Park”, il mio primo campo dove ho imparato a giocare a Baseball, che e’ ancora oggi il mio sport preferito! …Anzi la zona e’ stata dotata di un nuovo campus universitario e di “una hall of fame” degli italo-americani che hanno dato lustro allo sport Americano, es Joe Di Maggio! Ai miei tempi era una zona un po’ pericolosa per le rivalita’ dei ghetti etnici.. Chi non ricorda il film “west side story” anche se il film e’ girato a New York, ma il paragone calza molto bene… Beh! Ora il mio vecchio quartiere e’ diventato uno dei piu’ lussuosi di Chicago che per abitarci ci vuole una fortuna perche’ l’acquisto o solo l’affitto e’ alle stelle! Entro nella mia vecchia parrocchia la luce all’interno era soffusa ma i miei ricordi erano luminosi… Chiudo gli occhi e mi ricordo che da piccolo ho servito la messa durante un matrimonio e dopo la cerimonia ho avuto la sfacciataggine di chiedere la mancia allo sposo! poi chiedo al responsabile della mia scuola accanto alla chiesa ormai in disuso da decenni, di poter entrare nell’edificio scolastico polveroso con ragnatele …Scorgo sul davanzale delle finestre il tempera matite meccanico era ancora li’anche se nessuno lo usava da anni. I banchi originali tutti allineati al suo posto, le lavagne ancora con le scritte… Sono loro che mi hanno insegnato per la prima volta l’Inglese… La mia amica “autista” di Chicago anche lei commossa perche’ si ricordava che nella medesima scuola aveva insegnato, una bella coincidenza! Poi si riparte per rendere omaggio al grande architetto Frank Lloyd Wright… E visitiamo una delle sue piu’ belle e celebri case: “Robbie’s House” per l’epoca (1910) ca era innovativa.. La privacy e punto luce, sono ancora oggi attuali! La giornata non e’ ancora finita, si fa una tappa a Marina City, Hangkok building e Sears Tower. Quest’ultimo era il piu’ alto grattacielo del mondo… Primato che Chicago rivuole, tra breve! Non voglio tediarvi con tutte le cose che ho visto, ci sono le riviste specializzate a questo scopo, ma mi soffermero’ su molti aspetti degli elementi di civilta’ che nella loro apparente semplicita’, banalita’, quasi infantile vi da’ l’animo, a volte, appunto dell’americano medio, con il loro umorismo da “ patata” a volte privo della sottile ironia Inglese!!! Forse per scelta non dimentichiamo che alcune frasi slang citate da Fonzie nel famoso telefilm happy days nascono qui’ come qui’ e’ nata la musica Blues dei famosi Blues Brothers,qui’ sono nati scrittori del calibro di Hemingway, Saul Bellow, i fumetti di un certo Walt Disney che nessuno potra’ dimenticare etc… Inoltre una disponibilita’ di amicizia rara nelle altre citta’ Americane!!! Ecco dopo questa “sviolinata” passiamo al Lago Michigan dove nasce Chicago. Posto incantevole, posto scelto da Anish Kapoor per la sua opera magnifica ed originale “The Bean”, Il fagiolo, ho trascorso mezza giornata ammirando il gioco di luce ed immagini che rifletteva questa scultura…

Passiamo ai miei ricordi infantili… Per poterlo fare quale lougo migliore degli scaffali di un supermercato… Ma prima una tappa agli “IHOP”!! cosa sono??? significa international house of pancake – dolce tipico con sciroppo d’acero, per la colazione in America. Si puo’ asaggiare una fetta anche dopo sazio! se esiste il cibo degli dei… Beh questo e’ uno! .. Ah!! eccoci al primo scaffale del supermercato della 111° strada 20 minuti con la famosa metropolitana sopraelevata dal centro di Chicago detto “Loop” dove abitavo con la mia “mamma” americana che mi ospitava… Chiedo alla commessa di colore indaffarata dei “Craker Jack”, cioe’ un popcorn caramellato con sorpresa incorporata! lei mi risponde ”non so se li producono ancora comunque vediamo…” dopo un po’ dice “eccoli qua! Non credevo li facessero ancora”! poi passiamo al ”Jello” una gelatina dolce – base della cucina americana… Infatti la trovo da solo, gli scafali ne sono strapieni e la corsia si allunga per un bel po’… Di tutti i gusti blackberry, banana, fragola, ciliegia, mango… E poi il famoso “kool – Aid” sono polverine che con l’aggiunta di acqua diventa una bibita dissetante, meglio se servita fredda da piccolo facevo i ghiaccioli… Non dimentichiamo che l’estate a Chicago e’ rovente e alcuni marciapiedi sono raffreddati dalle pompe d’acqua rosse, riservati ai vigili del fuoco che si trovano ad ogni angolo di strada. Poi il famoso “Hot Dog” beh! Solo qui’ a Chicago e’ delizioso la produzione e’ locale, la pizza locale è anche una specialita’… Ma il fiore all’occhiello si trova nel rinomato locale italo-americano “AL’S” cioe’ il roast -beeef sandwich, una carne dolce che si squaglia in bocca…! Frank



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