Francoforte & mainz
Questa volta andiamo a vedere che cosa si fa a Mainz (in italiano “Magonza”) e a Francoforte. Periodo scelto: gennaio Clima: 1° giorno nuvolo senza pioggia 2° giorno il diluvio universale.
Potevamo immaginare che nel periodo prescelto, il tempo poteva non essere benevolo e, nonostante le intemperie di stagione, ci siamo divertiti un sacco.
Questa volta siamo in 22: chi viene dalla provincia di Pavia, chi da Verona e chi da Firenze. Come potete notare la nostra associazione sta aprendo le porte a mezza Italia.
Qualcuno ci attende direttamente all’aeroporto di Orio al Serio; altri, armati di un coraggio formidabile, partono da Roma, dopo un “breve” trasferimento da Firenze.
Il gruppo più numeroso si ritrova alle ore 5.30 presso il “mitico” parcheggio della “mitica” Stazione di Bressana Bottarone.
Secondo voi è possibile che tutti siano puntuali? Certo che no, qualcuno ha preferito dormire qualche minuto in più (comprensibile dopo una settimana di duro lavoro… Sia chiaro, dalla prossima volta chi ritarda paga la colazione a tutti!). Per fortuna durante l’attesa dei ritardatari (meglio dire “del ritardatario”), facciamo le presentazioni dei nuovi associati e nel frattempo il gruppo si compatta. Raggiunto il numero dei partecipanti in partenza da Bressana, si sale in macchina e si parte alla volta di Bergamo – Orio al Serio.
Non c’è nebbia che ci spaventi (ma quanta ne abbiamo trovata!!!), non c’è ghiaccio che ci intimorisca (e anche questo non ce lo siamo fatti mancare!!!)… se non acceleriamo rischiamo di perdere l’ aereo!!! Quantificheremo in seguito l’esatta velocità toccata, non appena saremo raggiunti da una bella contravvenzione (con tanto di foto!) che metteremo a carico dei ritardatari!!! Arrivati al parcheggio dell’aeroporto, la navetta che deve portarci al terminal è una sola e porta 8 persone ma noi… siamo in 15!!! L’autista si autodefinisce “pazzo” e ci carica tutti… Adesso sembriamo davvero l’Armata Brancaleone… Branca Branca Branca… Leon! Leon! Leon! Per fortuna “TUTTINTUTA” è particolarmente organizzata, così che evitiamo la coda ai banchi del check-in in aeroporto (avendolo fatto on line qualche giorno prima) e ci dirigiamo immediatamente all’imbarco. Le solite misure di sicurezza ci fanno perdere ancora un po’ di tempo, in quanto qualcuno deve togliersi le scarpe (e fare attenzione a nascondere bene eventuali buchi nella calze), altri devono letteralmente svuotare il misero bagaglio causa presenza di arma da taglio considerata eccessivamente pericolosa (un forbicina per il pronto soccorso). Ci tuffiamo sul gate per l’imbarco con la carta di’identità in bocca, dove, senza troppi giri di parole, una gentilissima hostess ci “cazia” per il notevole ritardo, sottolineando la loro magnanimità nell’accettarci a bordo e dicendoci, con una certa schiettezza, che la prossima volta ci avrebbero certamente lasciato a terra.
Con ampio affanno saliamo sull’aeromobile e ci accomodiamo sulle comodissime-ma-non-reclinabili-nemmeno-a-piangere poltroncine che la Ryanair ci mette a disposizione per poter godere di un piacevole e rilassato viaggio.
Finalmente partiamo in perfetto stile Ryanair facendo la conta degli Associati che, in ordine sparso, sono così raggruppati: 1. il nostro tesoro di Tesoriera Samantha con Alex, Sara e Sonia – detta Ricarica; 2. la nostra graphic designer nonché Vice Presidente Antonella con Giorgio (un consigliere che potrebbe consigliare di più), Giummara detto Giummara con Ylenia; 3. Lollo, Miki guarda-le-mani guarda-le-mani, Fabio, Michela con la fotografa ufficiale Graziella accompagnata da Claudio detto “Silenzio”; 4. il nostro Presidente Stefania con l’inseparabile consigliere Tiziano – sempre-in-ritardo, l’avvocato Claudia alla prima esperienza (della Tuttintuta!!), Gianmaria-Golosello, Elisabetta e Marino anche loro alla prima esperienza della Tuttintuta, ma subito arruolati (immaginate il perché!).
Il volo dura circa un’ora, quattro chiacchiere, una dormita e arriviamo a destinazione. Atterriamo all’aeroporto di Frankfurt Hahn, raggruppiamo tutti gli associati e ci dirigiamo alla volta del pullman che ci porta a Mainz – Magonza, ridente (mica troppo!!!) cittadina a pochi minuti da Francoforte. In attesa di partire, distribuiamo le tessere che ogni associato deve assolutamente mettere in evidenza (capirete poi il perché) e ci accorgiamo che Gianmaria–Golosello ha un bagaglio strano, una “valigia”, una tipica valigia elegante, tipo quelle di cartone di una volta come forma ma di tessuto verde sottobosco-autunnale-con-rugiada e cuoio con tanto di porta lucchetto in pelle umana… Naaaaaaaaaaaa!!! Non si fa!!! E’ una cosa assolutamente da evitare!!! Golosello diventa subito il nostro uomo simbolo di cosa non fare per partire con la Tuttintuta.
Presto, anzi prestissimo, anche “l’uomo con la valigia” si accorgerà di aver commesso un grande errore. Da quel momento farà di tutto pur di non essere più un facile bersaglio.
Qualche foto di gruppo e si parte alla volta di Mainz. Tragitto tranquillo, distribuzione delle piantine della città, comunicazione del programma per il week-end e in poco meno di un’ora siamo arrivati. La giornata non è delle migliori, ma per lo meno non piove ancora!!! La calma non fa parte di noi, si ingrana la quarta, il gruppo si allunga, c’è chi rimane indietro un po’ per la non voglia di camminare veloce e chi, come Sonia “Ricarica”, indossa un paio di stivaletti con tacco: altra cosa assolutamente da evitare!!! Non si fa!!! Oltretutto la nostra amica ha alcune necessità da espletare: ricaricare il telefonino per mantenere i contatti con l’Amore lasciato in Italia, acquistare le pile per la fotocamera e effettuare un prelievo (di contante… non di sangue!). La stanchezza crea un po’ di nervosismo, Mainz non è brutta, ma certamente, a parte la Cattedrale, c’è ben poco da vedere. Le fantastiche foto che si vedono su Internet sono una “bufala”, cerchiamo ciò che pensavamo di trovare, ma non troviamo nulla a parte una cosa che vale certamente lo stop: Golosello, come una furia, entra in un negozio e… compra uno zaino “azzurrino-cielo-primaverile investendo ben 3,00, e dico 3,00, euro tutti insieme! A questo punto siamo tutti contenti perché con un operazione velocissima ripiega la valigia di pelle umana e finalmente si uniforma allo standard Tuttintuta.
Abbiamo anche un certo appetito, ci dirigiamo alla ricerca di posticino che possa accoglierci tutti e 22, ma la cosa non è particolarmente semplice, anzi, è stato impossibile, tanto che alla fine abbiamo deciso di dividerci e… ognuno per la sua strada… abbiamo cercato un locale dove rifocillarci. A qualcuno va bene, a qualcun altro un po’ meno, ma alla fine con la pancia piena ci si ritrova per cercare un caffè. Tutti più allegri e rilassati ridiamo e scherziamo quando ad un certo punto, UDITE, UDITE, “Ricarica” è riuscita finalmente a ricaricare il suo telefonino!!! La accogliamo con un sorriso a 1000 denti e le facciamo un applauso a scena aperta in mezzo alla piazzetta, felici non solo per lei, ma anche per noi!!! Si sono già fatte le 14,00 e il treno per Frankfurt ci attende alla stazione di Mainz che non è nemmeno poi tanto vicina. Non avendo più nulla di particolarmente interessante da vedere e dovendo procedere ancora all’acquisto dei biglietti, affrettiamo nuovamente il passo. La sensazionale Presidente della “TUTTINTUTA”, mirando sempre al suo obiettivo principale che è il “risparmio”, riesce ad ottenere, per la seconda volta in un giorno, uno sconto comitiva e vi assicuriamo che non è cosa semplice (specialmente se cerchi di spiegarti in tedesco!!). Il treno spacca il secondo (che ne pensate pendolari italiani?), la pulizia dei vagoni e la gentilezza del controllore ci sorprendono. Sparsi per tutto lo scompartimento (siamo in 20!), ma con Miki -Guarda-le-mani-Guarda-le-mani che guida il gruppetto degli ultras, cominciano le prime avvisaglie di…Barzellette! La prima a proposito di un Tucano che, mezza osè, viene raccontata a voce alta affinché tutti possano sentirla pensando che i pochi passeggeri che già erano seduti nello scompartimento parlassero solo tedesco. Peccato che c’era un tipo che ridacchiava sotto i baffi e che, appena si alza, mette in mostra una bella borsa sportiva con la scritta : TOR VERGATA – Roma… E anche qui… Branca Branca Branca… Leon! Leon! Leon! Comunque il treno, anche se va piano, arriva puntuale come un orologio svizzero nonostante ci troviamo in Germania (e non in Svizzera..Appunto..) e ad attenderci a Frankfurt chi troviamo? Il nostro personale Comitato di Accoglienza rappresentato da Stefano & Chiara. Due ignari nuovi associati che arrivano da Firenze e con i quali abbiamo appuntamento al binario 20 della Hauptbahnhof, che si dimostrano subito all’altezza della situazione. Infatti, senza farsi scrupoli e senza vergogna alcuna, si uniscono immediatamente al gruppetto di ultras-raccontatori-di-barzellette-quasi-tutte-sporche e danno del loro meglio.
In testa al gruppo, il nostro Presidente ci conduce all’hotel “ The Pure”, che si trova a pochi passi dalla stazione.
Inizialmente sede di una fabbrica tessile, il The Pure è oggi uno degli hotel più eleganti di Francorforte membro della catena The Design Hotels . Niente mattoni a vista o antiche porte di metallo, questa struttura è “cool”.
Completamente bianca, lineare e omogenea come un guscio d´uovo. Si ha l’impressione di trovarsi nel bel mezzo di un’esplosione in una latteria. Marmo bianco, pelle bianca e laccato bianco, questo è lo stile ed il design dell´architetto Oana Rosen.
Dopo il check in, ci accordiamo per ritrovarci nella hall dopo aver fatto una bella doccia e una pennichella rilassante. C’è chi preferisce provare la sauna e il bagno turco che l’hotel mette a disposizione, sono veramente dei temerari, perché vi assicuriamo che dopo una giornata come quella trascorsa, l’unica cosa che si poteva fare era un “bel riposino”.
Ci si ritrova tutti verso le 18,30 e sotto una copiosa pioggia ci dirigiamo verso il centro per individuare un localino che possa accoglierci tutti. Nonostante la pioggia il tragitto risulta interessante, soprattutto per gli “ometti” del gruppo; infatti ci troviamo a percorrere il quartiere “a luci rosse” di Frankfurt. Vi lasciamo immaginare i commenti… Cammina, cammina, troviamo un tipico locale “crucco” e la fortuna vuole che, pur essendo in tavoli diversi, ci stiamo tutti quanti.
La fame attanaglia lo stomaco e ci tuffiamo sui menù come dei rapaci: wurstel e crauti, salmone e patate, stinco, cotolette di maiale, wiener schnietzel, patatine e tanta, tanta, tanta, tantissima birra… Vi sembra facile ordinare in tedesco e poi sperare che ti portino quello che ti immagini?? In attesa di assaporare le leccornie ordinate, si ricomincia la gara della migliore barzelletta: Michele, Golosello e Tiziano ne raccontano una più bella e più sconcia dell’altra. Purtroppo due dei nostri nuovi amici si sentono poco bene: Sonia rientra in albergo con un taxi, gentilmente trovatole dal cameriere del locale che, con rassegnazione, ha capito che doveva sopportarci ancora per un po’. Lorenzo si fa forte e rimane fino alla fine.
Nel frattempo le due tavolate si riuniscono, stringendosi, intorno ad un solo tavolone.
Continua il tormentone delle barzellette, aiutati da continui arrivi di bicchierini di grappa che il nostro cameriere Errol – soprannominato OttO – continua a portare anche dopo aver pagato il conto. La verità è che si diverte anche lui. Naturalmente per ogni bicchierino di grappa che un associato avvicina alla bocca parte la ola, con tanto di tamburi con le mani, per cui, il poveretto che avrebbe voluto bere assaporando il super alcolico con calma, è costretto a bere tutto d’un fiato… e più passa il tempo più la situazione degenera… I “rigorini” non si contano più, ad aumentarne il numero c’è anche il compleanno di un associato: Alex, che compie ben 33 anni!! AUGURI!!! Si arriva perfino al punto di raccogliere tutti i bicchierini perché in cucina non ne hanno più… Immaginate i fiumi di grappa che sono passati sotto le nostre mani!!! Un po’ alticci e particolarmente allegri, salutiamo OttO, dandogli appuntamento per il giorno dopo.
L’aria fresca della nottata ci aiuta a svegliarci un po’ e ad uscire dal “torpore alcolico”, ma non basta. Giriamo un po’ in tondo senza avere una meta precisa, raccontando barzellette a raffica e cercando di aiutare Golosello a camminare per la retta via. In prossimità dell’Hotel ci separiamo. La maggior parte preferisce ritirarsi, mentre Giorgio, il vice presidente, Giummara, Ilenia, Alex, Sara e la tesoriera entrano in un pub dove si scolano mezzo litro di birra a testa e fanno un po’ di KaraoKe, Giorgio in primis si cimenta in canzoni straniere e con un misto di “dialetto olivese” e inglese ci fa spanciare dalle risate. La stanchezza, ad un certo punto, si fa sentire anche se siamo i più giovincelli. Quatti, quatti rientriamo nelle rispettive camere, dove non sappiamo (ma immaginiamo) cosa sia successo sempre se il tasso alcolico non ha troppo infierito. Con tutta probabilità non hanno fatto in tempo a toccare il cuscino (per altro diverso dai nostri, una meraviglia!!!)…
L’appuntamento per la mattina nella sala colazione era per le ore 9.00.
Nel bianco più bianco ci gustiamo una eccellente colazione a base di ogni ben di Dio: caffè, latte, the, brioches di ogni genere (dolci o salate), frutta fresca, yogurt, marmellata, succhi di frutta, nutella, cioccolata, ecc…
Ogni stanza procede al check out, raccogliamo i nostri miseri bagagli e sotto la pioggia ci avventuriamo per Frankfurt.
Con le cartine che l’Associazione ha messo a disposizione di tutti i partecipanti, non possiamo assolutamente perderci e raggiungiamo senza fatica le nostre mete (a passo molto più moderato del giorno prima): Francoforte è, a prima vista, la città degli imponenti grattacieli dove vengono regolati i flussi del denaro europeo. Questa metropoli cosmopolita conserva comunque le tracce del suo passato di città imperiale, come dimostrano gli edifici accuratamente restaurati del Römerberg. Frankfurt è anche la città natale del grande scrittore Johann Wolfgang Goethe (la sua casa natale è oggi un interessante museo) e il risvolto culturale della città si manifesta nei numerosi musei che si affacciano sulle rive del fiume Meno. Di sera, la zona di Sachsenhausen diventa un punto di incontro per i molti locali e ristoranti che si animano nelle caratteristiche case di questo quartiere. Dal 1999 Francoforte è anche la sede della Banca Centrale d’Europa, le vicende dell’Euro vengono decise qui… Tra le cose principali da vedere: il Römerberg (la piazza del centro) con il Römer (municipio); il Kaiserdom (chiesa in cui furono incoronati re e imperatori tedeschi): la Paulskirche che, nel 1948, era sede del primo parlamento tedesco; la Alte Oper (opera lirica); la casa di Goethe.
Nelle nostre scorribande non manca mai l’altitudine (per la gioia di Giorgio) e questa volta abbiamo toccato ben oltre i 200 metri. Ci siamo trovati in cima alla Main Tower: il vento e l‘ acqua avevano la meglio su di noi che avevamo tutta l’impressione di trovarci in mezzo ad uno tsunami. Non siamo riusciti ad assaporare la meraviglia del paesaggio che si estendeva di fronte a noi…Peccato! Facciamo il punto e decidiamo di scendere e andare alla ricerca di un buon caffè: cosa davvero al limite dell’impossibile. A Francoforte, se chiedi un caffè ristretto, minimo ti portano un cappuccino. Voi direte: beh il cappuccino è ottimo! Peccato che qui sia simile all’acqua che vedete ad un primo risciacquo della moka. E’ la trasparenza che colpisce… Quindi se prendete un caffè da queste parti, bevetelo in un posto con poca luce, almeno potete ingannare la vista (il palato proprio no..).
Dopo tanto peregrinare, finalmente lo troviamo: entrano le cavie! Dopo averlo bevuto dicono che…Non è male! Facciamo passare la voce e a turno entriamo nel bar a rifocillarci dopo essere stati ore sotto la pioggia. Procediamo nel nostro percorso, ma oramai è l’ora di pranzo e i nostri stomaci brontolano. Ritorniamo nella piazza del centro per cercare un ristorantino e, fuori dall’ingresso del ristorante della sera precedente c’è…OttO! Ci vede e cominciamo a scherzare con lui. A quel punto, tutti d’accordo…Decidiamo di pranzare lì! Anche oggi la fortuna ci assiste!!! Entriamo e OttO riesce a sistemarci tutti in una sola parte del locale che è ancora vuoto. Benissimo! Cominciamo la solita storia delle ordinazioni: chi voleva la stessa cosa presa la sera precedente perché gli era piaciuta ma non si ricordava il nome, chi voleva cambiare, ma non si ricordava che cosa aveva preso la sera precendete e chi, come al solito, aveva bisogno di traduzione: stinchi di maiale, insalate, i soliti wurstel con i soliti crauti e le solite bratkartoffeln che tanto avevano avuto successo con i commensali.
Ricomincia la tiritera delle barzellette e i nostri raccontatori Golosello, Tiziano detto Ragnotigre e Miki “Guarda le mani Guarda le mani” (che poco prima di pranzo aveva acquistato un cappellino in stile 7 anni in tibet, peccato che lui non è Brad Pitt…) danno il meglio di loro.
Due dei nuovi Associati, Chiara e Stefano continuano a dire al presidente come è stato possibile che la Tuttintuta sia riuscita a mettere insieme un gruppo di “storditi” come questo, nel quale, tengono a sottolineare, si trovano a meraviglia.
Arrivano le leccornie, nella sala il silenzio prende il sopravvento: siamo tutti intenti a fare andare le mandibole e a gustare le “meraviglie” che OttO ci ha servito. Tranne Miki Guarda-le-mani che non si fa scappare l’occasione di “abbordare” cinque ragazze italiane in gita. Coinvilge anche Lollo per aver man forte che…Non se lo fa ripetere due volte!!! Sono oramai quasi le 15,00: OttO, senza neanche darci il tempo di ordinare, si presenta con il solito vassoio carico di bicchierini. Branca Branca Branca…Leon! Leon! Leon! Ultimo giro di “rigorini”, qualche foto, il conto, una lauta mancia e…Ci rimettiamo in marcia per raggiungere la stazione, dove, alle 16.45, ci attende l’ autobus per riportarci all’aeroporto di Frankfurt Hann. Pieni come dei “porcelli”, con passo molto cantalenante, sotto la pioggia, tra una risata e l’altra, tra una battuta e l’altra, tra una chiacchierata e l’altra (che permettono al gruppo di conoscersi meglio e di amalgamarsi) arriviamo a destinazione. Alcuni si fanno un giro per i negozi della stazione centrale in attesa di riunirci tutti per la partenza. L’autobus ci aspetta, il nostro presidente si prodiga a ottenere un prezzo comitiva e a questo punto, ringraziamo tutti i partecipanti di aver contribuito con l’esposizione della tessera, fondamentale per “lo sconto”.
Il viaggio è lunghino, ci si appisola… Il tempo è sempre più uggioso… All’aeroporto abbiamo a disposizione un’ora prima dell’imbarco. Ancora sazi delle leccornie di OttO, ci limitiamo a bere qualcosa, a parte Golosello, Marino, Claudia, Elisabetta ed il Ragnotigre che si mangiano una pizza con l’accompagnamento dei due Fiorentini Stefano & Chiara che riescono ancora a farsi un piatto di pasta (tenendo presente che OttO aveva portato una zuppa di cipolle in più rispetto a quanto ordinato ma che il buon Stefano è riuscito a non rimandare indietro mangiandosela oltre al piatto di wurstel!!!).
Letteralmente fusi non riusciamo a spiccicare parola. Salutiamo i nostri amici toscani, promettendoci di andare presto a Firenze per trovarli… Come degli automi ci dirigiamo verso il gate per l’imbarco: “imbarazzante, letteralmente imbarazzante!”, misure di sicurezza eccessive…Ci fanno praticamente spogliare con maniere affatto educate… giubbotti, maglioni, scarpe (questa volta qualcuno si è ben guardato di indossare calze senza buchi) e tutto ciò che potrebbe far scattare l’allarme del metal detector facendo udire un labile suono.
Una volta ricomposti ci dirigiamo verso il nostro aeromobile Ryanair, prendiamo posto e ci prepariamo per il decollo. Il volo non è stato dei più tranquilli, il pilota probabilmente non aveva digerito la cena e voleva far provare anche a noi gli stessi sintomi: una turbolenza incredibile! Nonostante ciò in meno di un’ora siamo in Italia, dove, questa volta, ci sono 2 navette che ci riaccompagnano al parcheggio. Paghiamo, ritiriamo le macchine, perdiamo qualche minuto a salutarci e…Alla prossima! TUTTINTUTA ringrazia di cuore tutti i partecipanti per aver contribuito a rendere questo week-end così divertente!!