Francia Loira, Normandia e Mont St. Michel

Francia: castelli s/loira, normandia e mont st. MICHEL Premessa: non spaventatevi per la lunghezza del testo; gli argomenti da trattare sono veramente molteplici e decisamente meritevoli di nota. Per la preparazione del viaggio consiglio di interpellare anche via email le varie APT che sono cortesissime nell’inviare per posta tutta la...
Scritto da: lellalollo
francia loira, normandia e mont st. michel
Partenza il: 10/08/2009
Ritorno il: 20/08/2009
Viaggiatori: fino a 6
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Francia: castelli s/loira, normandia e mont st. MICHEL Premessa: non spaventatevi per la lunghezza del testo; gli argomenti da trattare sono veramente molteplici e decisamente meritevoli di nota. Per la preparazione del viaggio consiglio di interpellare anche via email le varie APT che sono cortesissime nell’inviare per posta tutta la documentazione turistica comprese le cartine molto utili.

Finalmente sono arrivate le ferie estive e quest’anno mi si prospettano dei giorni, e dei posti, veramente meravigliosi; la ns (io, mio marito e mia figlia di 16 anni) meta quest’anno è la mia amata Francia ed in particolare i castelli della Loira e Mont St. Michel. Può sembrare una meta molto ovvia ma non essendoci mai stati era “doverosa” perché senz’altro bellissima.

Abbiamo scelto di organizzare il viaggio su internet prenotando voli Ryanair a/r Milano-Bergamo/Beauvais, auto noleggiata alla Hertz e alberghi lungo il percorso ma già fissati per non perdere tempo nella ricerca sul posto.

DOMENICA 9 AGOSTO ore 16: bagagli pronti, auto accesa, partiamo da Rovereto (TN) per raggiungere l’aeroporto di Bergamo. Arrivati un po’ in anticipo abbiamo parcheggiato e ci siamo dilettati un po’ nel centro commerciale Orio al Serio raggiungibile tramite un percorso pedonale. In questi giorni da bollino nero la folla che si accalca ovunque è veramente notevole e il centro non fa eccezione. Si ritorna in aeroporto e dopo la consegna del bagaglio in stiva, uno spuntino x cena, arriva velocemente il momento di imbarcarsi. Ryanair, come al solito, è molto puntuale; meno male, in questi giorni alla televisione si vedono molti disservizi di mezzi di trasporto e ritiro bagagli. Forse Bergamo, e la Raynair, sono isole felici perché, pur utilizzandoli molto, siamo sempre stati soddisfatti dell’efficienza. L’entusiasmo è al top: Francia arriviamo! Perfettamente in orario, se vogliamo addirittura in lieve anticipo, atterriamo nel piccolo aeroporto di Beauvais. Qui ci dividiamo: io e mia figlia al ritiro bagagli, che arrivano subito, e mio marito a quello dell’autovettura, anch’essa pronta assieme alle carte e quindi ci ritroviamo quasi immediatamente liberi da queste incombenze. Essendo arrivati verso le 22.20 abbiamo deciso di pernottare in loco per partire riposati la mattina dopo. Così ci avviamo verso l’Arcantis Hotel La Residence di Beauvais. Decisamente da consigliare: silenzioso, parcheggio auto disponibile, signora alla reception molto gentile (mi ha addirittura portato su in camera il trolley), camera molto carina-pulita, bagno con doccia idromassaggio, colazione, per noi che la consideriamo solo dolce, veramente ottima. La partenza è decisamente incoraggiante e quindi ci rilassiamo per la ns. Prima notte in suolo francese.

LUNEDI’ 10 AGOSTO: dopo una dolce colazione con i mitici croissant francesi, burrosi ma buonissimi, partiamo con la Meriva noleggiata che si dimostrerà all’altezza delle aspettative per tutto il viaggio. Prima destinazione: ST. DENIS, cattedrale alle porte di Parigi in cui sono custodite le tombe di quasi tutti i reali di Francia (€7). Il traffico si fa decisamente sostenuto verso Parigi ma scorrevole e in un’oretta arriviamo a destinazione. I dintorni della cattedrale non sono proprio il massimo ma giunti in piazza dove c’è la cattedrale si respira un’altra aria. Nella costruzione della cattedrale che, rispetto a quelle che siamo abituati a vedere, si prospetta massiccia e grigia, si notano i primi accenni di arte gotica, ma l’impronta è ancora decisamente romanica. Le dimensioni sono comunque enormi e vicino alla zona dell’altare ci sono tombe e sarcofagi di quasi tutti i re e regine dall’inizio della loro dinastia agli ultimi sfortunati che, come sappiamo, sono stati decapitati, e, in un’urna, c’è persino un cuoricino che da esami approfonditi sembra proprio quello del principino-delfino; che tenerezza! Ci sono le tombe dei primi Capegeneti, della ns. Caterina de Medici, dei Borboni, dei reali di Orleans… Da vedere.

II destinazione: Fontainebleau. Dopo un’oretta abbondante di viaggio in cui, allontanandosi da Parigi, cominciando ad assaporare il relax del verde paesaggio francese, arriviamo a destinazione. FONTAINEBLEAU è un centro abbastanza grosso, cresciuto attorno al mitico castello reale/imperiale. Di domenica il parcheggio, almeno il centrale dove ci siamo fermati, è gratis. A proposito, in vari paesi abbiamo trovato, nella piazzetta centrale, una costruzione di legno che probabilmente era, o è tutt’ora, utilizzata per la copertura del mercato periodico e così anche a Fontainebleau. Lo stomaco comincia a farsi sentire e quindi cominciamo ad immergerci nella lettura dei menu francesi, con dizionarietto alla mano, visto che il ns. Francese è veramente scarso. Sfatiamo un altro mito: per la ns. Esperienza, plurima in suolo francese, soprattutto in ristoranti e alberghi, ma anche in molti negozi, se non si riesce a farsi capire in francese, provano a parlarci in altre lingue tipo l’inglese o lo spagnolo, è vero difficilmente in italiano, ma con un po’ di disponibilità loro e impegno nostro, non c’è situazione in cui non ci si possa spiegare e capire. Ritorniamo al ns. Pranzo: proprio davanti all’entrata del castello ci sono parecchi bistrot, ristoranti… E la ns. Scelta è caduta sul…… dove la ragazza che ci serviva era francese ma di nonna siciliana. Porzioni abbondanti e scelta decisamente buona; giudizio positivo. Terminato il primo pranzo in suolo francese, diamo il via alla visita dei castelli.

Fontainebleau è 1 dei castelli che sono stati abitati dai reali e addirittura da Napoleone che, proprio qui, sulla doppia scalinata della facciata principale, ha abdicato e salutato i suoi intimi e ultimi sostenitori prima di partire per l’esilio a Sant’Elena dove ha trovato la morte. Gli interni del castello sono maestosi, non come a Versailles, ma veramente sfarzosi tra arazzi e tessuti, marmi, specchi, mobili… Con l’audioguida consegnataci all’entrata, compresa nel prezzo del biglietto di ingresso (Euro…) abbiamo percorso, saloni, camere, cappella… Immedesimandoci negli sfarzi, ma anche impegni reali. Veramente bello! Su mia richiesta, essendo io appassionata di Napoleone, abbiamo seguito una visita guidata negli appartamenti di quest’ultimo in cui sono collezionati abiti, suppellettili, una tenda completa che veniva usata durante le sue campagne militari e quant’altro, il tutto spiegato, questa volta rigorosamente in francese, ma qualcosa si capiva, da una guida, diciamo non molto frizzante. Interessante ma un po’ noiosa, proprio per la parte “audio”. Castello, interno e facciate, cancello superlativo, parco enorme, meritano di certo una visita, e per chiudere il cerchio di questa immersione in tempi lontani, fuori ci aspetta una giostra per bambini decisamente retrò che ci farà compagnia in molti paesi che vedremo. Il tempo incalza e le attrattive da vedere sono moltissime.

Ripartiamo per la meta serale, Orleans, ma lungo il percorso non resistiamo alla tentazione di una deviazione per vedere, almeno da fuori, il castello di SULLY: un maniero maestoso circondato da un fossato d’acqua in cui si rispecchia e potrebbe essere il prototipo di castello che immaginiamo. Assolutamente da fotografare (la ns. Digitale dovrà sopportare d’ora in poi la ns. Smania di immortalare immagini e posti incantevoli) soprattutto da un muretto con esplosione di fiori di ogni colore che nelle foto fanno un connubio particolare tra fiori e castello. Noteremo che in Francia, soprattutto in questa parte centrale, ci tengono moltissimo ai fiori, alle aiuole un po’ ovunque e anche le rotonde, lungo le strade extraurbane, sono quasi opere d’arte tra, in miniatura, ma poi neanche tanto, vigneti e casa di campagna, imbarcazioni…

Si riparte per ORLEANS dove abbiamo prenotato all’Escale Orleans: Ottima posizione, lungo la Loira, parcheggio interno, camera spaziosa, comoda, pulita, con aria condizionata. Buona la scelta, anche stavolta. Depositato il bagaglio e rinfrescati per la giornata che è stata clemente di tempo (saremo fortunatissimi in quanto a quest’ultimo perché si alternerà tra nuvoloso e sereno ma senza eccessi, troppo caldo solo a Parigi gli ultimi giorni, e senza pioggia) siamo di nuovo pronti a riprendere la ns. Visita nella cittadina di Orleans che dista 200/300 metri dall’albergo! E’ sera ma il centro storico è animato e di nuovo dobbiamo attendere mio marito che deve fotografare statue, palazzi, la bellissima cattedrale con la luce del giorno e poi, dopo cena, illuminata elettricamente . Non mancano anche bistrot e ristoranti e noi scegliamo il …..In una piazzetta storica. Giudizio positivo. Orleans è famosa per la “pulzella” Giovanna D’arco, di cui si vede la casa, qualche targa commemorativa e la statua, al centro della piazza enorme, su cui si affacciano bellissimi palazzi e in cui convergono 8 viali, uno dei quali, quello che scende verso la Loira, ci affascina in particolare per delle composizioni floreali, piante verdi con fiorellini bianchi disposti a più piani, ad ogni colonna del porticato e, che visto nell’insieme, è veramente un colpo d’occhio. Sarà meglio ritirarci perché la giornata è stata intensa e anche le prossime non saranno da meno.

MARTEDI’ 11 AGOSTO: decidiamo di non far colazione in hotel perché le cifre sono veramente alte (a seconda degli alberghi dai 7 ai 10 Euro a testa) e ci fermiamo in un autogrill lungo la superstrada dove mangiamo e beviamo “bene” risparmiando “molto”. Prima destinazione della giornata: CHAMBORD (€9,5 + €4 audioguida). Dopo un’altra oretta di tragitto arriviamo ad un entrata lungo la strada che ci annuncia la foresta demaniale di Chambord e pensiamo di essere arrivati ma la foresta è interminabile e la possibilità di attraversamento di animali è realizzabile, anche se quasi lungo il percorso di tutto il ns. Viaggio troveremo cartelli stradali “Attenzione animali”. Finalmente mia figlia annuncia entusiasta di aver visto il tetto del castello a sx. Siamo quasi concitati di vedere quello che è ritenuto l’esemplare massimo dei castelli della Loira e non solo, proprio quello delle favole. Così è in effetti. Peccato per il tempo nuvoloso, le mattine lo saranno quasi sempre, ma comunque è veramente splendido e re Francesco I,. Che lo aveva voluto grandioso e spettacolare per impressionare tutti, è riuscito veramente nel suo intento. Non saprei come descrivere la ricchezza di architettura interna (un grande vanto per noi è che all’interno è stato adottato il doppio scalone ad elica che non si incontra mai, inventato dal ns. Genio in ogni arte, Leonardo Da Vinci, che in Francia è stato molto amato e i cui consigli e invenzioni sono stati accolti ed utilizzati con grande considerazione). Il percorso interno non è dei più chiari ma con l’audioguida si possono apprezzare le varie sale arredate con tutti gli annessi e connessi. Vi è esposta inoltre una mostra di costumi utilizzati per le opere liriche, che si terranno se non erro da settembre in poi, che rendono agli ambienti ancora più entusiasmanti e quasi reali e vivi. L’esterno: soprattutto la parte superiore è una “parure” di comignoli, fregi, materiali diversi, … Mi è impossibile esprimere la meraviglia di questa esplosione di ingegno e architettura. Senz’altro sarà il castello che tutti noi terremo nel cuore e negli occhi come il migliore e veramente da favola; volendo anche solo questo castello merita il viaggio.

Lasciamo Chambord con un sospiro e continuiamo il ns. Percorso avviandoci verso CHEVERNY (€7,40/5,40). Tappa-pranzo in un paesino carinissimo: Bracieux, dove ci fermiamo a mangiare in una, sembra, trattoria, all’esterno e sotto la costruzione in legno-mercato-piazzetta (Au Fil Du Temps). Sembra un locale semplice e invece ci stupirà, molto positivamente, perché i piatti saranno molteplici, deliziosi, abbondanti e presentati con mille accortezze e ricercatezze; insomma ci siamo sentiti veramente dei principi, anche per il servizio accuratissimo, il tutto ad un prezzo che sicuramente è stato più che normale come potremo appurare durante tutto il ns. Viaggio. Se passate, consigliamo caldamente di appoggiarVi a questo ristorante, ne rimarrete sicuramente soddisfatti. Siamo passati da un castello ad un piatto da re ed ora eccoci di fronte al castello di Cheverny che è situato lungo la strada al centro del suo paesino. Sicuramente dopo Chambord, questo castello sembra più dimesso anche se bello. L’architettura è decisamente più semplice e sembra forse più un bellissimo palazzo. La visita forse non merita proprio molto ma il piccolo giardino-orto è molto bello, variopinto e ben curato e, per chi ama i cani, c’è una muta di bellissimi setter molto impettiti ed eleganti e, che quando siamo passati noi, erano letteralmente ammassati uno contro l’altro per la siesta pomeridiana. Ripartiamo con destinazione Tours dove ci fermeremo per tre notti all’Hotel Colbert, in pieno centro, parcheggio a pagamento poco distante, proprietario molto disponibile e cortese, camera mansardata al 3° piano pulita e comoda, bagno spazioso e ben corredato. Durante il percorso, preferendo una strada lungo la Loira, abbiamo visto la bellissima Amboise e non abbiamo resistito alla visita del castello di CHAUMONT S/L (€8). Immaginate di vedere il fiume, la strada litoranea, una lunga fila di casette e, sulla collina retrostante, il bel castello che svetta. Passeggiata leggermente in salita per raggiungere l’entrata del castello a cui si accede con il mitico ponte elevatoio. Castello bello, ma, dopo Chambord, tutto sembra non così prezioso. L’abbiamo visitato un po’ in fretta soffermandoci solo nelle cucine ben conservate anche nei dettagli e ad osservare la mostra di un artista che proponeva, dislocate in alcuni siti del castello, le sue opere in particolare usando delle travi di legno, campane,… il tutto molto suggestivo. Un attimo nelle scuderie e poi un po’ di relax su divanetti avvolti in capotte, con “stendigambe” e soprattutto con vista mozzafiato sul fiume ed il suo scorrere lento. Sembra strano, vista la sua tranquillità, che, da come ho letto, durante grosse piogge e disgelo della neve, diventi impetuoso e arrivi ad alluvionare. Ormai siamo stanchi e dirigiamo decisamente verso Tours, dove ceniamo e facciamo quattro passi in centro storico. TOURS è veramente piacevole con il suo castello-maniero, la sua cattedrale, purtroppo con facciata in restauro, ma soprattutto per il suo centro medioevale con le casette tipiche in tralicci che sembrano agli sgoccioli della loro esistenza. Anche qui qualche accenno a Giovanna d’Arco (targa su casa) e a Leonardo da Vinci (ristorante italiano in cui non siamo arrivati ad andare a mangiare). Lungo le vie storiche non mancano i locali dove mangiare ma dove siamo andati non merita di nota particolare. Buona notte! MERCOLEDI’ 12 AGOSTO: io e mia figlia abbiamo notato, tra i vari depliants informativi presenti in ogni albergo, uno spettacolo rievocativo in serata presso il castello di Amboise e quindi abbiamo convinto, senza grossa difficoltà, mio marito ad andarci. Prima destinazione CHENONCEAU il castello-ponte-delle dame (€10). Peccato per le impalcature che ne rovinavano un po’ la vista ma senz’altro molto coreografico. Decisamente originale sia visto dall’esterno che internamente con le gallerie lungo il ponte e quindi sul fiume. Passato tra l’amante del re, Diana, che ne ha curato particolarmente i giardini, e la moglie Caterina de Medici, che, alla morte del re, ha confinato l’amante e si è appropriata del castello vivendo in una camera dell’ultimo piano integralmente nera, molto macabra ma decisamente bizzarra e insolita. Durante Il percorso verso Amboise ci siamo fermati a CHANTELOUP, una torre di stile orientale, unico resto di un antico castello, situata all’interno di un parco con lago dove vengono proposti dei giochi. Purtroppo si vede troppo da lontano, al cancello, per poterla fotografare al meglio e l’ingresso è veramente esoso (Euro 8). Quindi dopo entrata e foto solo di mio marito abbiamo continuato verso AMBOISE. Cittadina veramente piacevole con il castello situato in posizione elevata, visibile splendidamente dal fiume e da cui si gode un tramonto bellissimo sulla Loira. Lungo la stradina parallela al fiume, all’interno del centro storico, si affacciano case a traliccio, la torre orologio e tanti negozi di souvenirs, ma non solo, e ristoranti/similari. Così oggi ci gustiamo la mitica “baguette” farcita che a noi piace veramente moltissimo. Al termine della strada si erge il maestoso castello ma decidiamo di non visitarlo riservandoci di vederlo al calar della notte animato da dame e cavalieri. Il costo del biglietto è leggermente più alto dell’entrata ma decisamente vale la pena. Riprendiamo il ns. Peregrinare e ci dirigiamo verso il castello di CLOS LUCE (€12,5/7)ovvero il castello dove ha vissuto ed è morto Leonardo da Vinci, ospite amatissimo del re. La calca dei visitatori, soprattutto italiani, è rilevante soprattutto perché il castello ha ambienti molto piccoli, ed il sole è veramente a picco ma l’orgoglio di essere italiani e di annoverare tra i connazionali, anche se di un tempo, il genio Leonardo è grande. Il parco poi è bellissimo: è stato studiato un percorso che espone le varie invenzioni di Leonardo a dimensione umana ed è molto piacevole usarle per ottenere l’acqua, lo sparo a mitraglia,… andare con l’antenato del pedalò e sentire, anche in italiano, i pensieri di Leonardo, persona molto saggia, sul’amicizia, la lealtà… Da qui non ci si muoverebbe mai ma ci aspettano molte cose da visitare. Decidiamo di rientrare a Tours per un oretta che io e mia figlia, instancabili, dedichiamo a girare Tours e il suo centro storico. Poi di nuovo in marcia verso Amboise dove assistiamo ad un bellissimo tramonto, ceniamo e vediamo lo spettacolo al castello. Gli abitanti del luogo hanno predisposto tutto quello che serve, costumi, coreografie, balletti,… E lo spettacolo, con il sottofondo del castello illuminato con vari colori, musiche e narrazione, purtroppo solo in francese ma abbastanza comprensibile, è veramente meritevole. A completare la bellissima serata, che si è conclusa verso mezzanotte, sono apparse delle bellissime stelle cadenti che hanno strappato un “OHHHH” da parte di tutti. Rientro e a nanna.

GIOVEDI’ 14 AGOSTO: La mattina è quasi sempre nuvoloso o forse è foschia perché in seguito appare sempre il sole. Anche oggi il tempo non si smentisce e non rende onore alla magnificenza di VILLANDRY. Per fortuna anticipiamo sempre di un po’ la folla. Decidiamo di non visitare l’interno del castello e di dedicare il ns. Tempo ai giardini (€6/3,5). Sono decisamente spettacolari e ogni visione era degna di attenzione e foto. Ogni stagione le coltivazioni vengono variate e rendono onore all’intenzione degli antichi proprietari di vantarsi di simile visione. Proseguiamo verso AZAY LE RIDEAU (€8,5), un castello possente e massiccio costruito all’interno di un lago e giustamente appellato a bastimento. Dopo una visita interna e la sua bellissima mostra su Psiche, abbiamo fatto il periplo con annesse foto e il riflesso del castello nell’acqua. Vicino al castello c’è l’omonima cittadina veramente carina e rilassante dove si può trovare la mangiare (anche la paella) e fare shopping. Non ci si può molto fermare e di nuovo via verso LANGEAIS ma solo per uno sguardo d’insieme (forse però valeva la pena di visitare il castello visti i commenti sul libro delle presenze). Poi USSE’ ritenuto il castello ispiratore della Bella Addormentata. Esteriormente è proprio il castello delle favole, enorme, con torri e torrette, ma l’interno delude. E’ tutt’ora abitato in un’ala del castello, chiusa alla visita, ed è solo lontanamente immaginabile l’impegno anche economico dei proprietari per mantenerlo in essere. Prossima meta CHINON con un paese medioevale perfettamente conservato, ai piedi di una collina a picco con immancabile castello raggiungibile in ascensore. Il castello è in restauro ma è visitabile una torre con immagini e quant’altro dedicate a Giovanna D’Arco e soprattutto il panorama è inimitabile. Toccata e fuga all’Abbazia di Fontevraud, vista solo da fuori. Anche questa giornata è terminata con il rientro per l’ultima serata a Tours con il solito giretto in centro, cena e ripristino bagagli per la partenza dell’indomani.

VENERDI’ 14 AGOSTO: partenza da Tours con destinazione RENNES. Durante il percorso ci siamo fermati a SAUMUR per vedere il bel castello, ma solo da fuori; imponente e massiccio. Si prosegue per ANGERS con un castello grandissimo contornato da una giardino con meravigliosi e ben tenuti “disegni” di cespugli e fiori. Nei dintorni la bella cattedrale con l’immancabile rosone e bei palazzi. Proprio alla “Creperie du Chateau” abbiamo mangiato delle ottime galettes, omelettes integrali, farcite di ingredienti a scelta per annunciare l’accesso alla Normandia. Ed ecco la maestosa ed elegante NANTES con un bellissimo e candido palazzo/castello, e poi la cattedrale, i palazzi, le statue e, per noi donne, le strade pedonali ricche di bellissimi negozi, un vero paradiso per lo shopping. Qui notiamo però molta polizia e non ci sentiamo del tutto sicuri visto che Nantes è un ricco e fiorente porto. Arriviamo nel ns. Albergo (De La Valette -Cesson-Sévigné), periferico ma delizioso, con giardino e parcheggio, camera e bagno puliti e accoglienti. Non rilevando particolari attrattive a Rennes decidiamo di anticipare la meta di domani e ci dirigiamo con molta aspettativa verso MONT ST. Michel (€8,5/0). Dopo aver percorso auto/superstrada ci immettiamo in strade secondarie che attraversano paesaggi rurali con greggi di pecore e mandrie di mucche e ad un tratto… Ecco la punta di M.S.M.. Parcheggiamo vicino all’accesso,non temendo le maree che in questo tratto di costa sono veramente altissime ma che in questi giorni sono basse, e ci apprestiamo ad entrare nella cittadina-abbazia ma soprattutto a respirare l’atmosfera mistica. La parte inferiore del colle è costituita da un percorso strapieno di negozietti-souvenirs e rivendite di cibo/ristoranti ma quando cominciamo a salire, sembra che tutto diventi rarefatto. Percorriamo scale, saloni, nella penombra, talvolta al suono di artisti al violino, arpa, flauto o semplicemente al gorgheggio, registrato, di uccelli nel vento. Si continua a salire e sembra veramente di toccare il cielo. In cima c’è la chiesa vera e propria dove i monaci si riuniscono a pregare in silenzio e ad intonare canti gregoriani sublimi; da una parte non ci saremmo mai aspettati… Un chiostro con giardinetto; e poi una vista mozzafiato verso l’oceano, un isolotto… Sembra verso il niente e verso il tutto; silenzio, fede (anche per chi non crede), immensità. Sicuramente un’emozione a 360 gradi; tutto traspira amore. Tornando al materiale, sono ormai le 20.30 e sarebbe ora di cenare ma prima non ci vogliamo perdere il tramonto che è sempre uno spettacolo imperdibile ed affascinante e già che ci siamo M.S.M. Illuminato, il tutto con sottofondo, sia audio che video, di tantissimi gabbiani che svolazzano attorno al monte. Si cena, ormai dove troviamo aperto, e rientriamo a Rennes con una sensazione innegabile di pace.

SABATO 15 AGOSTO: prima tappa della giornata ST. MALO che ci appare subito circondata in modo compatto da case arroccate tutt’ora quasi in difesa. E’ bellissimo camminare tra le stradine contornate da alti muraglioni, anche se vivacissime per la moltitudine di turisti. Anche qui camminare lungo il percorso sulle mura offre un indimenticabile panorama sull’oceano e le sue coste piatte e ampie, ora che la marea è decisamente bassa, lo si nota dai muri alti che proteggono coste, case, lungomare…, qualche trattore che sposta le barche, qualche famiglia che gioca sulla sabbia. Anche da qui non è facile staccarsi. Su richiesta di mia figlia decidiamo per un pic nic lungo l’oceano e spostandoci di pochi km ci fermiamo nel bellissimo paesino di…. Dove il tempo sembra si sia fermato nell’800. Ogni casa, albergo ci affascinano per la bellissima e preziosa architettura, sembrano castelli in miniatura. Ma ora lasciamo l’oceano e ci dirigiamo verso CAEN, capoluogo del Calvados in Normandia. La città è grossa e ricca di castello-maniero con bellissima vista sulla città, cattedrale e molteplici chiese tra cui quella degli uomini e quella delle donne fondate per congregazioni dei due sessi per nobiltà. Dopo una cenetta nel quartiere che una volta era malfamato ed ospitava la casa della nonna di Edith Piaf, ricco di bistrot, rientriamo per un sonno ristoratore. Domani è un altro giorno.

DOMENICA 16 AGOSTO: oggi dedichiamo la giornata allo sbarco in Normandia del 6 giugno 1944. Pont d’Oc, Arromanches ma soprattutto al conosciutissimo mega cimitero militare americano di OMAHA BEACH con quasi 10000 croci ed altrettanti nomi di dispersi lungo un muraglione di marmo rosa. Grande emozione e ringraziamento a tutti quelli che hanno messo a repentaglio la loro vita per salvarci dalla crudeltà nazista dell’epoca; silenzio, rispetto, commozione, ammirazione. Per pranzo, solita deviazione, verso PORT EN BASIN con il suo porticciolo semplice e pieno di pescherecci e un piccolo mercatino alimentare e non solo. Piccola tappa ad Arromanches, emozione nel percorrere il ponte di Normandia (€5) e un ritorno all’800 nel bellissimo paesino di HONFLEUR, delizioso, ambientato in un’altra epoca, con una bellissima ed originalissima chiesetta totalmente in legno (non saremmo più ripartiti) e poi si prosegue verso Lisieux dove ceniamo nell’unico ristorante aperto e dormiamo (Best Western in pieno centro). Lisieux è una cittadina abbastanza morta forse perché è periodo di ferie o domenica, ma carina e commerciale.

LUNEDI’ 17 AGOSTO: si ricaricano le valigie, tanto per cambiare, e prima tappa la dedichiamo alla visita della Basilica dedicata a St. Teresa di Lisieux. Decisamente enorme e impregnata di fede. Molto bene descritta con foto e testi la vita di Teresa sia durante la sua vita in famiglia che in clausura. Il resto della giornata lo dedichiamo alla visita di Rouen, cittadina medioevale/gotica veramente notevole. Meritevole è un giro nel centro storico che propone veramente tantissimi scorci di case medioevali/a traliccio, torre con l’orologio, chiesa di Giovanna d’Arco nella piazza che era destinata a mercato generale, una chiesa stranissima di un architetto giapponese con a fianco un’altissima croce sul luogo del rogo su cui è spirata la pulzella. Piacevole la visita al museo delle belle arti (€3/0) soprattutto per la parte impressionista (che a noi piace particolarmente) ma soprattutto alla meravigliosa cattedrale gotica, un po’ decadente visto anche il bombardamento a cui è stata sottoposta durante i gg. Dello sbarco, ma decisamente mozzafiato con la sua altezza, leggiadria, rosoni/vetrate, statue e abbellimenti. Per chiudere in bellezza la sera, sulla stessa cattedrale, vengono proiettati quadri di Monet, con sottofondo musicale spettrale, che danno un senso di angoscia o di serenità a seconda di quanto riprodotto. Assolutamente da vedere! Pranzo vicino alla chiesa di G. D’A. E cena gustando baguettes (che noi adoriamo), pernottamento all’Alive Hotel De Quebec in pieno centro: consigliabile. Buona la pulizia, disponibilità personale, parcheggio auto interno.

MARTEDI’ 18 AGOSTO: direzione Beauvais per restituire la macchina a noleggio ma con due tappe che lasciano il segno: GIVERNY e VERSAILLES. A Giverny c’è la casa dove è vissuto e morto Monet (pittore impressionista notissimo soprattutto x le sue ninfee): una bellissima casa con antistante un enorme giardino pienissimo di fiori e un parco con laghetto, vegetazione d’alto fusto, e soprattutto le tipiche ninfee (visita giardino €4,5). Non c’è dubbio che, per una persona veramente dotata, come lo era Monet, un’ambientazione simile ispirasse una moltitudine di opere che saranno apprezzate da tutti e per sempre. La visita avrebbe meritato molto più tempo ma Versailles era ancora distante e di sicuro ci aspettavano file enormi. Come prospettato il primo problema si poneva già in fase di parcheggio, un disastro, tutto pieno. Parcheggiato poco lontano, sotto la cattedrale, via di corsa verso la meraviglia, mangiucchiando qc per strada per non perdere tempo. Purtroppo tra il caldo (terribile), il sole e la marea di gente, abbiamo preferito evitare la visita interna per passeggiare nel parco(€ 8/6). Io l’avevo già ammirato, spesso con molto stupore per lo splendore inenarrabile, e mi è dispiaciuto molto che marito e figlia non abbiano potuto vederlo, ma ci sarà una prossima volta, con più calma. Il parco era ad accesso a pagamento per giornata a suono di musica godibile in tutto il parco ma purtroppo a discapito della vista delle fontane che erano spente (o audio o acqua). Peccato, le fontane sarebbero state molto più coreografiche. Il parco è immenso, anzi di più. Con il trenino (€ 6,5/5), molto comodo, abbiamo approfittato per visitare il Grand e Petit Trianon(€10), due costruzioni in mezzo al parco dove la vita di corte era più a livello umano e familiare; l’Hameau di Maria Antonietta, un piccolo nucleo di casupole destinato alla vita rurale, con micro fattorie, mulino, orti, e un piccolo zoo, dove la regina si ritirava per una vita più semplice e solitaria;è un contrasto particolare ma bellissimo; il canal grande e alcuni dei percorsi parco-giardini-viali…, il tutto con un po’ di fastidio per la presenza di tantissime vespe. Il tutto ci ha portato via molto tempo, ma piacevolmente trascorso. Abbiamo provato a chiedere se possibile lasciare l’auto alla filiale Hertz di Versailles ma l’importo era troppo alto, così abbiamo proseguito per Beauvais dove abbiamo preso il bus navetta x Parigi. Ed eccoci per l’ennesima volta a Parigi, ma la prima esperienza in estate, chissà perché ci siamo sempre andati in inverno! Anche se arrivati dopo cena la temperatura era altissima; il meteo era stato chiaro avvisando “allarme caldo”. Con il metro’, che è veramente capillare, siamo arrivati in hotel (EST) in zona Piazza Repubblica, consigliabile per la disponibilità/cordialità del personale e buona camera/bagno con terrazzino. Un buon riposo ci vuole.

MERCOLEDI’ 19 AGOSTO: come dicevo, conoscevamo già Parigi e così abbiamo deciso di approfittare del “Bateau bus” che permette, con un biglietto giornaliero (€12/8), di percorrere la parte di Senna più turistica salendo e scendendo a piacimento a fermate prestabilite. E’ stato molto gradevole vedere come per rendere “estivo/feriale” la città, si sia provveduto ad attrezzare la riva in diversi punti con “bagni” palestra/spiaggia/piscina/pic nic/balere… E i Parigini hanno mostrato di apprezzare molto. La tour Eiffel… per fortuna che le code erano predisposte sotto la stessa e quindi all’ombra perché erano interminabili ma “inumidite” da cannoni spara microacqua; il terzo piano era addirittura inaccessibile per troppa calca. La nostra intenzione era solo di fare qualche foto da sotto e via verso il museo Pompidour (Beauburg), museo di arte moderna, per cercare un localino dove avevamo già mangiato precedentemente. Il pomeriggio si prospetta veramente bollente e così i due sessi si dividono: marito a riposare e donne in giro per shopping anche se è stata dura per il forte sole, ma nei negozi, a parte i camerini, l’aria condizionata era piacevolissima. Tornate a prendere il maschio di famiglia con un po’ di “borsine”, dopo una rinfrescata, via di nuovo per la cena e un giretto con battello serale, passeggiata sugli Champs e foto all’Arco di Trionfo. Alle 23 c’erano ancora 30°; meglio ritirarsi in camera.

GIOVEDI’ 20 AGOSTO: l’ultimo giorno, per questa volta, in Francia. Pensavamo di visitare la Villette, periferia di Parigi, e il suo centro/museo delle scienze ma, tra l’importo del biglietto veramente alto (meglio non fare il totale del costo-visite)e la ns. Voglia di “visitare” ormai quasi esaurita, abbiamo desistito e ci siamo rituffati nella zona Opera-Madeleine-La Fayettes per ultime foto e acquisti. Dopo pranzo, x chiudere in bellezza, una visita alla torta con la panna (Sacro Cuore), una gustosissima crepe con Nutellà (come dicono loro) in Montmartre allietati dalla vista di pittori, cantanti di strada con organetto (sembrava di avere davanti Edith Piaf) e un caffè davanti al Moulin Rouge che mi ricorda la bella serata passata anni fa. Il tempo incalza e dobbiamo rientrare in hotel, recuperare i bagagli, prendere il metrò per Port Maillot, il bus per l’aeroporto di Beauvais e l’aereo che ci riporta in patria. Oh no! Ogni volta che parto dalla Francia mi scende una lacrimuccia e il mio cuore resta là per un bel po’ di tempo. Come al solito l’aereo Ryanair è puntuale ed eccoci ancora a Bergamo dove, ripresa la ns. Auto, ripartiamo per la destinazione finale: casa!… E domani si rientra al lavoro, anzi solo io; sarà dura ma ne valeva ASSOLUTAMENTE la pena. Queste vacanze sono state non di certo rilassanti ma mi hanno lasciato moltissimo negli occhi, nella mente e nel cuore e le rifarei senza incertezza alcuna. I viaggi hanno un ritorno alla realtà quotidiana ma non terminano mai restando sempre nel cuore e nei ricordi.

Lella, Gianni e Ilaria



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