Francia in autunno

Sabato 23.09.06, partiamo da Catania, mio marito Pasquale, mia figlia di 5 anni, mio figlio di 2 anni ed io, alle 12.50 con wind Jet, (729 euro) dopo 2 ore e 30 minuti eravamo già all'aereoporto Charles De Gaulle, con la Metro e la Rar raggiungiamo il Novotel Vaugirard a Montparnasse, carino, nuovissimo (inaugurato nel giugno scorso) e...
Scritto da: isabellaal
francia in autunno
Partenza il: 23/09/2006
Ritorno il: 30/09/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
Sabato 23.09.06, partiamo da Catania, mio marito Pasquale, mia figlia di 5 anni, mio figlio di 2 anni ed io, alle 12.50 con wind Jet, (729 euro) dopo 2 ore e 30 minuti eravamo già all’aereoporto Charles De Gaulle, con la Metro e la Rar raggiungiamo il Novotel Vaugirard a Montparnasse, carino, nuovissimo (inaugurato nel giugno scorso) e soprattutto dedicato a “loro”.

Nella hall dell’hotel, (400 euro per tre notti con prima colazione), oltre al ristorante sotto un cupolone di vetro e piante a profusione, c’è anche una zona bimbi con tanto di cucina e utensili a misura e giochini vari.

Davanti l’hotel prendiamo l’autobus n. 80 che attraversa tutta la città ed arriva a Montmatre, benchè non sia la prima volta che visitiamo Parigi è sempre emozionante vedere la Tour Eiffel illuminata, e gli Champs Elysèes pieni di persone.

Ceniamo al ristorante Le Sud , ottima la cucina sia a base di carne (agnello) che di pesce (spada) e le immancabili escargot, preparate con una saletta al basilico, creme brùle e conto (60 euro). Il giorno dopo, domenica, dopo un’abbondante colazione al buffet dell’hotel, ci imbarchiamo su les cars rouges, (55 euro il piccolo non paga) pullman scoperti che girando intorno ai monumenti di Parigi ti consentono di salire, scendere e di seguire con l’auricolare la guida in italiano per due giorni da quando fai il biglietto.

Noi scendiamo all’Opera per accontentare mia figlia che voleva vedere dove danzano i”ballerini francesi”, purtroppo la durata del balletto, tre ore, non era compatibile con le esigenze dell’altro figlio di 2 anni, così scendiamo prima a Notre Dame e poi al Louvre, dove prendiamo la guida con auricolare, visita molto apprezzata da mia figlia che dopo aver visitato il Prado a Madrid e i quadri del Velasquez, cerca solo dipinti con la Crocifissione.

Infine la Gioconda, trincerata dietro a un vetro super blindato e da un corteo di body gard.

Secondo la spiegazione della guida, trattasi di tale Monnalisa, a lutto per la perdita della figlioletta, da qui l’espressione “incomprensibile” della Gioconda.

Rifacciamo il giro della “citè” più volte per apprendere meglio, e far riposare i bimbi.

Dopo una doccia veloce in albergo, saliamo in taxi (30 euro a\r) e andiamo nuovamente a montmatre al ristorante hippopotamus, catena francese con un occhio di riguardo per i bimbi, che ricevono all’ingresso del ristorante con tanto di album a colori e palloncini.

Ceniamo con dei nostri amici pubblicitari, che vivono a Parigi da 3 anni e si sono ambientati benissimo, tanto che le figlie frequentano scuole francesi.

La cena a base di bistecche alla griglia, veramente ottime e patatine, si conclude con gelato e mousse al cioccolato.(55 euro) Rientriamo in hotel ed i bimbi si addormentano sul taxi.

Lunedi dedicato al Disneyland park,ex Euro Disney, (121 euro, il piccolo non paga), non aspettavo di stupirmi dopo aver visitato Disneyworld ad Orlando, invece devo dire che ho apprezzato parecchie attrazioni e non ultime le sfilate delle principesse Disney, con un corpo di ballo veramente ad alto livello.

Arriviamo lì con la metro, direzione Marne La Vallè, alle ore 11 e restiamo fino alle 20, orario di chiusura, salendo su battelli, aerei, trenini, discovolanti, astronavi, molto apprezzato da mia figlia Peter Pan, (sembra davvero di volare di notte sulla città), Il covo dei Pirati, il Castello della Bella Addormentata nel bosco e il viaggio su una astronave di Guerre stellari, mio figlio, che ad alcune attrazioni non ha potuto partecipare, ha apprezzato il parco giochi di Pocahontas , la crociera musicale fra marionette animate che cantavano in lingue e costumi di tutto il mondo e la sfilata dei personaggi disney, mio marito si è avventurato, ovviamente solo, sulle montagne russe di Indiana Jones e e su quelle galattiche.

Ceniamo lì al King Ludwig’s Castle, ristorante con menu tedesco, a base di crauti , wurstel, e per i bimbi il solito menu riservato, stavolta a base di pollo fritto, patatine e gelato (60 euro).

Prendiamo la metropolitana alle 22, orario non splendido considerando la distanza da Parigi (circa 30 km)con fermate nelle periferia della città, difatti sono saliti e rimasti sul nostro vagone ben tre vigilantes armati di tutto punto con tanto di cane antisommossa.

La mattina seguente avremmo dovuto noleggiare il camper della Hertz prenotato dall’Italia (4 gg. 500 euro + 3000 di cauzione), ma non essendoci presentati entro le ore 11 abbiamo aspettato fino alle 14.30, l’arrivo di un impiegato che non parlava in inglese, e che troppo tardi ci faceva capire, che il camper era sprovvisto di stoviglie e kit per i letti, (alla faccia della precisione!!) stanchi dell’attesa, alle 16 decidiamo ugualmentedi prendere il camper e al primo ipermercato compriamo tutto quello che ci serve per il viaggio (150 euro).

Alle 20 arriviamo a, Rouen, capitale della Normandia, visitiamo il centro storico, con la favolosa cattedrale, e la chiesa di Giovanna d’Arco, ed andiamo a cenare alla Maison della Fondue,(oltre 80 tipi di fondue) ristorante elegante e accogliente alle spalle della piazza del Vecchio Mercato, (dove fu giustiziata G. D’Arco), con menu per bimbi a base di fondue bourghignon, che in realtà è una specie di raclette, con olio bollente, dove devi inserire i tocchetti di carne cruda.

Invece la nostra era una vera fondue al formaggio con una salsetta, servita con crostini veramente strepitosa, creme caramel e addicion.(70 euro) Passiamo la notte in un camping-fattoria a Rouen.(15 euro) Di mattina ci incamminiamo per i luoghi dello sbarco in Normandia: Sulle spiagge dello sbarco, migliaia di studenti del liceo organizzano tornei di calcio, beach volley e quant’altro per la giornata nazionale dello sport.

Simpatici i pali con annesso il palloncino, che servono come riferimento laddove si dovessero perdere bimbi sulla spiaggia.

Dopo l’ormai consueto pranzo fatto “in casa”, attraversiamo la regione delle Calvados, e raggiungiamo Bayeux, cittadina con una cattedrale gotica fra le più belle e visitiamo il museo che contiene il famoso arazzo di Bayeux, lungo 70 metri, ricamato a mano nel 1066, all’epoca di Guglielmo il Conquistatore, con l’auricolare ascoltiamo i dettagli della guerra fra normanni e inglesi meticolosamente descritta nell’arazzo.

Alle 19 in tempo per il tramonto raggiungiamo Mont Saint-Michel, luogo che ha sempre colpito l’immaginario mio e di Pasquale, non restiamo delusi, già in lontananza è emozionante vedere questa montagna su un isolotto circondata da sabbia (bassa marea).

Posteggiamo(8 euro), in zona “sicura” dalla marea, che arriva a 15 metri di dislivello e visitiamo tutto il borgo medievale, lasciamo il passeggino (la mattina dopo lo abbiamo portato con noi, perché non si sa mai!) e saliamo le scale fino all’abbazia, ormai illuminata con l’Arcangelo Michele che presidia il Monte dall’alto.

Ceniamo a La Sirene, a base di crepes salate e dolci, e quando raggiungiamo il camper l’alta marea ha ormai circondato Mont St-Michel.

Potevamo restare a dormire lì visto che il posteggio era riservato ai camper e ce n’erano almeno altri 100, ma a causa delle zanzare, preferiamo un campeggio ad un paio di chilometri, (Camping St-Michel appunto) molto carino con tanto verde e siepi alte come divisorio fra i camper.(18 euro).

Di mattina torniamo a Mont St Michel, per visitare l’Abbazia, sempre con le utilissime guide auricolari.

Pranziamo nel nostro camper con la vista su uno dei siti più belli del mondo, non a caso è stato dichiarato dall’Unesco, patrimonio dell’Umanità .

Lasciamo le Calvados, e raggiungiamo in Bretagna St Malo città medioevale che a causa della pioggia visitiamo con il camper, quindi ci dirigiamo a Dinard, (esce il sole) cittadina sul mare rinomata per la bellissima “passeggiata” sul mare e per le tende a strisce immortalate dagli impressionisti francesi, rimaniamo colpiti dalle splendide ville e parchi che si affacciano sul mare, e dalla quantità di fiori che abbelliscono la “passeggiata” e che i bretoni non si sognano di sfiorare (quasi come da noi in Sicilia, sic!) Quando troviamo un bel ristorante sul mare, scopriamo che il piccolo ha la febbre, così ceniamo dentro la nostra casetta viaggiante, al campeggio di Dinard, che domani chiude per le ferie invernali.

Di mattina, benché nostro figlio stesse meglio, decidiamo di tornare a Parigi, e abbiamo fatto bene in quanto ha smesso di piovere solo alle 18, al nostro arrivo al camping internazionale di Maisons Laffitte sulla Senna, a pochi km da Parigi, posto a quanto pare molto esclusivo, con tanto di sdraio sul prato inglese che da sul fiume, e con disponibilità solo in bassa stagione.

Ci godiamo un bel tramonto, una cena con vista sulla Senna, (come dice mia figlia le prelibatezze francesi della mamma), con una bottiglia di Bordeaux niente male.

La mattina seguente restituiamo il camper in località Pierreleè e con il taxi (70 euro) andiamo al Charles De Gaulle, alle ore 19, del 30.09.2006, come da programma siamo a Catania.

Considerazioni finali: abbiamo notato che anche posti come Disneyland e Mont St Michel sono raggiunti e frequentati da nomadi, che nella migliore delle ipotesi elemosinano per strada, quindi anche lì ricordarsi sempre che ci troviamo su questo pianeta! Infine, è chiaro che un viaggio come questo con i bimbi, ti implica tante rinunzie su posti da vedere e cose da fare e non pochi sacrifici, come quelli che comporta il camper, che scegliamo esclusivamente (i costi sono uguali ad un 3 stelle con la differenza che non devi pulire ), per la loro comodità e possibilità di giocare anche durante gli spostamenti, però tutto è ripagato dalla gioia di stare insieme, di vedere posti nuovi, e soprattutto dallo stupore che balena nei loro occhi di fronte a tutte le cose belle che vedono.

Non abbiamo fatto molte file, anche perché siamo in bassa stagione, al Louvre si entra dalla famosa Piramide di cristallo, ma appena hanno visto che eravamo in fila con il passeggino, i custodi del museo, ci hanno fatto passare avanti e fatto scendere con un elevatore aperto ad anello, foderato di pelle nera, con tanto di accompagnatore in divisa, è stato un colpo d’occhio scendere così dalla sommità della piramide.

A Disneyland, per evitare le file delle attrazioni più “affollate”, prenotavamo prima e ci presentavamo all’orario stabilito.

Consigliamo di assaggiare il Calvados di mele che i francesi mettono ovunque, noi abbiamo acquistato bottiglie di vino e distillati vari, le mappe del D.Day, con la spiegazione di quel che fecero il 6.06.1944, ben 135 mila soldati che sbarcarono sulle coste normanne, oltre a magliettine ed a costumi di personaggi della Disney (per i quali non potevamo assolutamente esimerci).



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