Francia del nord e non solo
La prima tappa del nostro viaggio è Chambery, nell’Alta Savoia. Raggiungiamo l’albergo dopo una lunga ricerca, infatti non è proprio nel centro del paese ma vicina alla zona commerciale. Ci sistemiamo in camera e pensiamo di visitare il paese nel pomeriggio.
Chambery è una cittadina di piccole dimensioni: imponente il castello di Casa Savoia con l’annessa Cappella, deliziosa la fontana degli Elefanti nell’omonima piazza e la Cattedrale monumentale: sono situati tutti all’interno della “città vecchia”.
18 luglio 2004 domenica Partiamo da Chambery diretti a Versailles alle sette e trenta, facciamo una sosta verso le dieci e mezzo non lontano da Digione, in Borgogna.
Arriviamo a Versailles verso le quindici. Ci sistemiamo in albergo che è di fronte all’Hotel de la Ville e… Ci catapultiamo nella famosa reggia.
All’ingresso c’è un trenino con il quale si possono raggiungere i vari settori del grande parco. E’ impossibile visitare l’interno della reggia: c’è troppa gente.
Il trenino ci conduce all’estremità del parco, dove scendiamo e visitiamo prima il Petit Trianon e poi il Grand Trianon con il suo immenso giardino fiorito. Decidiamo di compiere il ritorno a piedi e costeggiando le rive del “grand canal”. E’ questo un immenso bacino navigabile; piano piano ammirando fontane, statue e aiole artisticamente composte, giungiamo alla reggia, dove ancora ci attendono numerosi giardini.Usciamo poi per andare a cena; piove, non ci scoraggiamo per nulla, anzi, muniti di ombrello cogliamo insolite immagini della reggia ora illuminata per il sopraggiungere della notte. 19 luglio 2004 lunedì Alle sette lasciamo Versailles con l’intenzione di andare a Fontainebleau.
Dopo vari tentativi, e dopo esser finiti nel quartiere parigino della Defence, decidiamo di dirigerci verso la Normandia.
L’arrivo a Moint St. Michel, verso le quattordici, non crea particolari problemi.
Già in lontananza, spesso confusa tra leggere nebbie, avevamo visto delinearsi in lontananza la sagoma del celebre promontorio, ma vederlo da vicino è… Tutt’altra cosa! Il nostro albergo dista 1800 metri dall’abbazia che raggiungiamo a piedi alle quindici.
Una guida ci accompagna per una visita accurata delle varie sale e ci narra la storia dell’abbazia dalla fondazione (966) fino alla rivoluzione francese e poi fino ai giorni nostri.
Aspettiamo poi l’arrivo della marea che oggi è previsto alle otto.
Puntualmente l’acqua comincia ad arrivare e piano piano tutto si riempie. E’ uno spettacolo talmente affascinante che ci dimentichiamo della cena che facciamo alle dieci e mezzo mentre comincia a piovere.
20 luglio 2004 martedì E’ presto, la mattina che siamo di nuovo a Moint St. Michel.
C’è poca gente a quest’ora a veder la marea mattutina, e, quando arrivano tutti gli altri ce ne andiamo verso la costa normanna.
Presa la macchina, ci avventuriamo verso il nord del paese seguendo la litoranea: verso le tredici siamo in un paese chiamato Granville: ha un porto che più che altro ci sembra di pescatori. Notiamo l’effetto prodotto dalle maree sul territorio. Ci sono tracce di tre o quattro metri di dislivello. Adesso c’è bassa marea. Dopo un lungo pomeriggio di riposo in albergo, siamo di nuovo pronti per vedere Moint St. Michel di notte. Fascinoso! Nel frattempo studiamo il programma per l’indomani: la costa settentrionale della Normandia verso l’Inghilterra.
21 luglio 2004 mercoledì Partiamo alle otto alla volta dell’Alta Normandia. Alle dieci passiamo Caen e raggiungiamo Le Havre.
Impressionate ci appare da lontano l’elegante “ponte di Normandia”, groviglio di cavi e acciaio che a più di cento metri di altezza attraversa la Senna che qui alla sua foce nell’Atlantico è larga più di due km.
Proseguiamo poi per Dieppe, che raggiungiamo dopo un’ora: è un piccolo paese che non ci delude, c’è un bel porto, alte scogliere (falesie), la celebre spiaggia. Ci dirigiamo poi verso Fecamp, seguendo la litoranea e vediamo il delizioso paesino di Valery en Aux. Fecamp ha una spiaggia delimitata da falesie.
Il vero spettacolo prodotto dall’erosione marina sulla costa lo vediamo solo ad Etretat: quello che si mostra ai nostri occhi temiamo sia difficile a dire con le parole: l’ambiente è uguale a quello visto nei paesi vicini, senonché la natura qui ha disegnato falesie con archi ed obelischi.
Percorriamo un sentiero che ci porta sopra una falesia (m. 86), da cui, tra i gabbiani, godiamo un’ottima vista sull’Atlantico e tutta la costa così finemente lavorata dal mare.
Stanchi, ritorniamo in albergo a Moint St. Michel.
La serata ci riserva ancora una gradita sorpresa: per puro caso a ristorante ordiniamo una cena a base di frutti di mare:ci hanno servito uno strano vassoi a forma di fontana su due livelli, dove tra alghe e chiocciole e conchiglie stanno crostacei e molluschi a volontà! Rifocillato così l’occhio e il corpo, programmiamo per domani… i menhir. 22 luglio 2004 giovedì Sono circa le sette e trenta che partiamo alla volta della Bretagna. Dopo Rennes, abbiamo scrosci di pioggia alternati a sprazzi di sole; ma, man mano che procediamo verso l’Atlantico, il cielo diventa sempre più grigio anche se non piove.
Il paesaggio è più ondulato e meno boscoso che in Normandia; ci sono campi coltivati ma non vediamo animali al pascolo.
Alle undici arriviamo agli “allineamenti archeologici” di Carnac.
Qui, comincia la nostra gita attraverso i tre più famosi insediamenti con migliaia di menhir disposti secondo una logica a noi sconosciuta fino a giungere al “gigante Manio”.
Facciamo così piuttosto tardi, abbiamo comunque tempo per arrivare ad una delle tante spiagge di Carnac, da qui vediamo in lontananza la penisole di Quiberon. Riprendiamo la via del ritorno verso Moint St. Michel che da qui dista circa duecento chilometri.
Progettiamo per domani di andare a St. Malò.
23 luglio 2004 venerdì Verso le otto prendiamo la “route de la Cote” direzione St. Malò.
La prima cittadina che troviamo è Cancale: ci fermiamo al piccolo porto: le barche sono in secca per la bassa marea, la spiaggia è ricoperta di gusci di ostriche.
Continuiamo per la via costiera, molti scorci di vari paesini appaiono ai nostri occhi; giungiamo così a St. Malò.
Qui, un trenino, ci porta a zonzo per le parti della città turisticamente rilevanti.
Sono ormai le undici quando scendiamo dal treno e saliamo sui bastioni del forte che costeggia tutto il lato ovest del porto e guardiamo la baia in questo momento invasa dall’alta marea.
Un salto in una pizzeria e poi andiamo ancora a zonzo per la cittadina. Più avanti c’è una piccola città chiamata Dinard, ci andiamo.
Ritorniamo per l’ultima volta al monastero di Moint St. Michel, e , approfittando della bassa marea facciamo un giro nel fango dietro e intorno al “monte”: il mare è lontanissimo, tornerà stasera alle ventitré.
24 luglio 2004 sabato
Come programmato, poco dopo le otto, lasciamo definitivamente Moint St. Michel e puntiamo decisi verso Nantes. Alle undici siamo già in albergo vicino al Castello.
Andiamo a vedere la città, passeggiamo per le sue stradine e mangiamo delle “gallettes” crepes salate ripiene tipo pizza.
I monumenti da visitare sono pochi: il Castello e la Cattedrale.
Il Castello, fortezza dei Duchi di Bretagna, è in restauro; quindi abbiamo potuto vedere ben poco; possiamo dire che una volta restaurato sarà sicuramente il monumento di maggior interesse della città.
La Cattedrale, accanto al Castello, in stile tardo gotico è anch’essa parzialmente in restauro: nell’interno è conservata la tomba di Francesco II ultimo re di Bretagna, anch’essa in stile tardo gotico con statue delle virtù teologali. Non ci resta che fare un giro sul trenino per i turisti che anche qui puntualmente ci attende.
Domani giornata ricca: ci aspettano i famosi castelli della Loira.
25 luglio 2004 domenica Partiamo che non sono ancora le sette. Prima tappa del nostro itinerario è il castello di Chinon. E’ un castello-fortezza, in parte diroccato ma che conserva intatto il suo fascino originale: saliamo sulla Torre dell’Orologio dove c’è un museo dedicato a Giovanna D’arco che qui ha soggiornato per un breve periodo. I nostri occhi spaziano sull’ampia vallata della Vienne con i suoi vasti vigneti: ci fermiamo in zona per circa un’ora acquistando un po’ del suo famoso vino.
Proseguiamo per Ussé. Già dal parcheggio, un rapido colpo d’occhio: è il castello delle fiabe! Per entrare un ponte levatoio, un parco, una cappella annessa, giardini e scuderie. L’interno lo possiamo vedere solo con una guida: l’arredamento è originale del ‘700, manichini indossano abiti originali dell’epoca, arazzi sono appesi alle pareti.Il prossimo castello ci attende 15 km ad est.
E’ il castello di Assay le Rideaut. E’ situato sulle rive dell’Idre.
Un parco con foresteria lo circonda: è il classico castello del nobile di campagna; molto d’effetto per la posizione all’incrocio di due rami del fiume su cui si specchia. Il parco è all’inglese e lo cinge tutt’intorno.
Tre castelli diversi, tre epoche diverse ci mostrano quello che doveva essere la Francia nel suo periodo dorato.
26 luglio 2004 lunedì Partiamo da Nantes per Bordeaux che sono circa le sette e mezzo.
L’autostrada attraversa una bella campagna, piatta, ma variamente coltivata.
Dopo quattro ore circa siamo a Bordeaux. Facciamo un giro più lungo del dovuto per raggiungere l’albergo che, in realtà, ce ne accorgiamo dopo, è vicinissimo all’uscita dall’autostrada e a tre km dal centro della città che raggiungiamo in autobus.
Qui possiamo vedere la bella Cattedrale di Sant’Andrea in stile romanico gotico, con vicina la Torre Pay Berland d’Aquitania, ben restaurata.
Facciamo poi una piccola passeggiate sulla banchina della Garonna che gonfia di torbide acque se ne va verso l’Atlantico.
27 luglio 2004 martedì Non sono ancora le sette che lasciamo Bordeaux in direzione Toulosa.
Ad un’area di servizio ci fermiamo per fotografare Castello Buzet che sorge su un’altura vicina.
Continuando il nostro viaggio verso est, troviamo un’area di servizio un po’ diversa dalle precedenti: è un grande parco con un lago con battelli, impianti sportivi, negozi, area attrezzata per gli animali domestici, inimmaginabile nella realtà automobilistica e autostradale italiana! Ancora sorprese lungo la strada: da un’altura vediamo e fotografiamo la medioevale Carcassonne, cinta dalle sue belle mura. Qualcosa di simile alla nostra Monteriggioni! Verso la quindici arriviamo ad Avignone.
Pensiamo bene di allungare di un giorno la nostra permanenza in Francia dato che in albergo hanno posto.
Questo pomeriggio ci siamo recati al Ponte di St. Benezet moncherino di passate glorie sul largo Rodano, passiamo poi davanti al Palazzo dei Papi.
Intanto, man mano che si fa sera, le strade si riempiono sempre più di persone: è il consueto “Avignone Festival Off” che terminerà il 31 luglio. Passiamo così tra la folla variopinta di giocolieri, suonatori, clown, ballerini e statue viventi… Un panino nel parco vicino a Palazzo dei Papi e “l’Avignone Festival” ci attende anche di notte.
Siamo stanchi e alle dieci il sonno ci costringe ad una rapida ritirata in albergo.
28 luglio 2004 mercoledì Il nostro giorno di vacanza in “più” in terra di Francia lo utilizziamo per visitare dettagliatamente il Palazzo dei Papi.
Un’esaudiente audio-guida ci accompagna per le varie sale, cappelle, corridoi e terrazze del palazzo per più di due ore.
Dopo pranzo facciamo un riposino nell’annesso parco da cui si gode una bella vista del Rodano, del ponte di St. Benezet e in lontananza di Villenuve di Avignone.
Il biglietto d’ingresso al Palazzo dei Papi comprende la visita al ponte di St. Benezet: l’audio-guida ci racconta la storia del ponte, della città, della vita in Avignone e sul Rodano nel corso dei secoli. E’ d’obbligo un po’ di shopping nei tanti negozi caratteristici di prodotti provenzali.
Dopo cena, ancora spettacoli nelle piazze piacevolmente ci intrattengono fino all’ora di andare a dormire.
29 luglio 2004 giovedì Partiamo verso le sette e trenta: direzione Firenze.
Verso le undici siamo in zona Montecarlo: lo vediamo dall’alto da un ‘area di servizio dell’autostrada vicina alla frontiera.
Passata la quale, viene ed aumenta sempre più voglia di pastasciutta: così usciamo e nei pressi di Bordighera, insieme a tanti camionisti, facciamo un pasto”Italiano”.
Nel pomeriggio rientriamo a Firenze.