France en route!

Nizza, Provenza e Camargue con bimba e tenda
Scritto da: Danils1972
france en route!
Partenza il: 15/08/2009
Ritorno il: 31/08/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Siamo partiti proprio il giorno di Ferragosto, Papà, Mamma e la piccola Sofia di 2 anni e mezzo. La macchina era strapiena. Vestiti, passeggino, tenda e tutto l’occorrente per il campeggio e poi ancora pasta ed altre cibarie rigorosamente italiane.

Anche il mitico FRANCO OH FRANCO! non avrebbe avuto dubbi! Chista è a famigliola di emigranti calabresi che partono dalla grigia metropoli del Nord. Vi chiederete quale città, ovviamente TORINO! E dove possono andare se non al paesello d’origine! Poteva essere così, ma per quest’anno abbiamo cambiato destinazione. Siamo andati a Nizza perchè abbiamo avuto la fortuna di avere una casa libera agggratis! Che di questi tempi…

Ma a me piace viaggiare, conoscere ed esplorare, così ho deciso di comune accordo (si fa per dire!!!) con mia moglie di acquistare tutto l’armamentario per il campeggio. E di fare un giro in Provenza.

La vacanza si è articolata in 4 tappe: 1 Torino-Nizza Per risparmiare code e soldini abbiamo fatto il Colle di tenda, salvo poi fare tappa per il pranzo in territorio francese, subito dopo il tunnel, e spendwere più di 35 Euri per due bistecche e un piatto di pasta a pesto annacquato per la bimba.

Siamo arrivati a Nizza stanchi, ma alla sera abbiamo avuto ancora la forza di fare un giro sulla Promenade in riva al mare, per vedere gli spettacolari fuochi d’artificio. Finalmente VACANZA!!! Finalmente FERRAGOSTO!!! Domenica dedicata al relax trà il terrazzo e la spiaggia.

Ma alla sera abbiamo già preparato bagagli e bagaglini in vista del tour della Provenza in campeggio.

2 Nizza-provenza Ci sono volute circa 4 ore per raggiungere il campeggio La Sorguette a L’Isle -sur-la-Sorgue, per via di innumerevoli buchon (ingorghi), e poi abbiamo ancora dovuto montare la tenda, gonfiare il materassino ecc., però abbiamo fatto in tempo a rinfrescarci nel fiumiciattolo che scorre proprio a ridosso dell anostra piazzola. Nell’estate più calda degli ultimi 250 anni è stato un vero toccasana. Anche Sofia, armata di braccioli si è buttata!!! La sera abbiamo cenato in campeggio grazie al fornellino da campo.

Stanchi, ma desiderosi di visitare il centro, siamo montati nuovamente in macchina.

L’Isle, come dice il nome, è tutta circondata dai canali e di notte, tra le luci dei locali, sembra veramente un villaggio incantato. Un gioiellino che non ci sembrava neanche potesse esistere tanto era bello.

Distrutti siamo rientrati alla Sorguette e ci siamo abbioccati con i Quack Quack degli anatroccoli.

Il 18 siamo partiti (troppo tardi, verso le 11) per la Camargue. Il caldo era sempre opprimente e dopo circa un’ora ci siamo addentrati nella Riserva Naturale della Camargue. Sulla strada per Saintes-Maries-de-la-Mer abbiamo incontrato i mitici TORI ed innumerevoli maneggi. Sofia avrebbe voluto cavalcare un pony ma era ancora troppo piccola. Sarà per la prossima volta. E poi sti cavalli mi sembravano veramente affaticati per la calura. La cittandia di Saintes-Maries sembra un paesino spagnolo, con abitazioni bianche e basse. Trovare parcheggio in centro era un’impresa, coì ci siamo diretti verso una spiaggia non troppo affollata. Scelta ottima, l’acqua era pulita e calda. Anche Sofia ha fatto il bagnetto, ha mangiato e ha rifatto il bagnetto e ha giocato con paletta e secchiello… Insomma non voleva più andare via. E neanche noi avremmo voluto, però sapevo che si stava facendo tardi. Abbiamo visitato il centro e la chiesa dedicata a Sara la nera, la santa dei Gitani. La visita alla cripta è sicuramente un’esperienza che non dimenticheremo, mai luogo fu più caldo, ci saranno stati 50°!!!! Dopo un doveroso giro tra le bancarelle, sono riuscito a trascinare via mia moglie e la bimba. Dovevamo ancora visitare Aigues Mortes e tornare in campeggio, ma si stava facendo sera. La strada che unisce le due cittadine è molto bella e tutto intorno ci sono campi coltivati e vigne. Quì si produce il famoso Vin des Sables.

Sarà che siamo giunti al tramonto ma Aigues Mortes ci è parsa subito molto spettacolare. Abbiamo notato subito la Torre di Constance e le imponenti mura che racchiudono il villaggio. Sembrava di essere tornati al Medioevo!!!! Dentro le mura è un susseguirsi di gallerie d’arte, negozi per turisti e soprattutto ristoranti. Cammina cammina, quando la fame ormai era diventata insopportabile, siamo giunti alla Piazza St Luois dove la scelta di ristorantini non mancava: dall’italiano allo spagnolo, dal turistico al tipico. Abbiamo scelto non senza tentennamenti “Le Minos” dove ci siamo trovati abbastanza bene per il rapporto qualità prezzo (buone le Mules et Frites) ma abbiamo avuto grosse difficoltà di comunicazione col personale. Nessuno parlava inglese (la lingua di mia moglie) e anche in francese non si sforzavano troppo. Siamo tornati tardissimo in campeggio, veramente distrutti. E subito a nanna!!! Era l’ultimo giorno in Provenza, così abbiamo deciso di visitare la Valcluse, la splendida zona dove ci trovavamo.

La prima tappa doveva essere il borgo medievale di Gordes, ma ci siamo imbattuti nel “Village des Bories” così abbiamo deciso di fare una breve visita. Si tratta di un villaggio di contadini, i Bories dalle origini antichissime. Le costruzioni sono interamente di pietra e ricordano i trulli. Siamo scappati quando Sofia si è scocciata e ha iniziato a smontare le casette per lanciare le pietre contro i malcapitati turisti. Sulla strada per Gordes c’è la deviazione per l’Abbaye Notre Dame de Senaque, la superfotografata abbazia immersa nei campi di lavanda. Arrivando dalla collina di Gordes il panorama è fenomenale. L’abbazia è nel basso di un vallone, purtroppo non era più la stagione della lavanda, ma ci siamo accontentati ugualmente. Dopo una visita esterna, siamo andati direttamente a Gordes. E’un “village perchè” (arroccato) su di uno sperone roccioso nel mezzo della campagna provenzale. E’ molto carino, ha un castello che contiene anche la galleria di Pol Mara, una bella chiesa romana del XII secolo, tanti vicoletti caratteristici e un panorama mozzafiato.

Abbiamo fatto un pic nic fuori dal villaggio e, visto il caldo, abbiamo deciso di fare una cappatina a Fontaine Valcluse. In questa cittadina si trova la leggendaria sorgente della Sorgue e si può fare il bagno nel fiume!!! Ci siamo riposati in una spiaggetta e poi ci siamo rinfrescati.

L’ultima tappa giornaliera era Roussillon. E quì è saltata fuori la discussione. Mia moglie era stanca e voleva tornare in campeggio, Sofia continuava a dire “Voio andare casa”. Ma io assolutamente ero desideroso di visitare anche questo borgo. Siamo arrivati, dopo vari litigi, a pomeriggio inoltrato e la bimba dormiva. Stava anche minacciando pioggia, il che sarebbe stato un vero disastro. Insomma le premesse erano pessime!!! Ma io volevo andare nel “Sentier des Ocres”. Ho svegliato Sofia, che ovviamenbte si è arrabbiata tantissimo, mia moglie era nera!!! Convinta (più o meno) la bimba con un gelato siamo riusciti ad entrare proprio al pelo (stavano chiudendo). Però alla fine ho avuto ragione. Ci siamo subito trovati in una valle dalle sfumature calde dal giallo all’ocra. Quello che in realtà era stata una cava, a noi sembrava un paesaggio lunare. E Sofia si è subito ripresa, fin troppo!!! Quando siamo usciti, le nuvole si erano dissipate e avevano lasciato spazio a un tramonto color pastello che puoi solo ammirare nelle cartoline. La bimba era tutta ricoperta di terra rossa, ma felicissima. Ancora oggi, quando rivede le foto, le brillano gli occhi e dice: “Sono stata li, Sulla Luna!!!”. Siamo tornati in campeggio e dopo una energica doccia, non abbiamo resistito a cenare a L’Isle-sur-la-Sorgue, in uno dei pittoreschi ristorantini che danno sui canali della Sorgue, in compagnia degli anatroccoli.

3 Provenza-Nizza (passando per il Canyon del Verdon) Eravamo ormai a pezzi, ma abbiamo deciso di fare l’ultimo sforzo. Lungo la strada del ritiorno verso Nizza siamo passati per il Lago di Sainte Croix e le Gorges (Gole) del fiume Verdon. Prima di iniziare il tour abbiamo pranzato a Greux les Bains con un Cous Cous veramente Royale. Belli rimpinzati, ci siamo diretti al carinissimo villaggio di Moustiers-Sainte-Marie, per una breve visita. Il villaggio si trova a 500m d’altezza ed è considerato la porta del fiume Verdon. Abbiamo fatto un giro tra il rumore delle cascate e i fiori colorati. Vale la pena. E via verso il Lago, che ci appariva con tutta la sua azzurra grandezza, dopo un percorso in mezzo al verde. E quì è nato il secondo diverbio: mia moglie era stanca e non voleva andare in riva al lago. Sofia ed io eravamo decisamente a favore. Abbiamo trovato un compromesso: lei è rimasta in macchina sotto un albero e noi abbiamo provato l’ebbrezza di immergere i piedi nell’acqua fredda e di dare un’occhiata ai pedalò e i cayac che si inoltravano nelle Gorges du Verdon. Siamo ripartiti subito subito fernmandoci 3 o 4 volte ad ammirare il Canyon più grande d’Europa. Veramente maestoso. E siamo giunti a Nizza per cena.

4 Nizza e dintorni Nei restanti 10 giorni di vacanza a Nizza ci siamo rilassati ma abbiamo fatto delle gite che consiglio a tutti.

Siamo andati al Villaggio arroccato sul mare di Eze (verso Monaco). Da vedere, in particolare il Giardino Esotico dal quale si gode di un panorama incredibile. Se volete mangiare bene e godervi il panorama vi consiglio il Ristorante/Hotel la Terrasse (tra Nizza ed Eze) lungo la moyenne corniche.

Splendido Cap Ferrat dove è possibile fare il bagno nelle spiaggette del promontorio, visitare lo Zoo (molto bello per bimbi) e le ville da favola, sentendosi per un po’ dei piccoli VIP.

Il parco di Marineland (per chi ha bimbi è l’ideale) dove Sofia si è entusiasmata vedendo gli spettacoli con protagonisti i delfini, le orche e le foche.

Un gita un po’ più lunga ma che sicuramente consiglio è quella a Castellane e Entrevaux. Noi abbiamo seguito da Nizza la strada verso Digne. Abbiamo passato Entrevaux, ma abbiamo proseguito per Castellane, visto che la bimba dormiva. Arrivati a Castellane abbiamo fatto pic nic lungo il fiume, siamo andati a zonzo per il piccolo centro e ci siamo divertiti a vedere gli inesperti turisti che si cimentavano nel rafting. Poi ci siamo nuovamente accampati nello splendido laghetto li vicino e abbiamo noleggiato un pedalò, per la grandissima gioia di Sofia. Quando siamo arrivati ad Entrevaux era tardo pomeriggio e si stava svuotando dei turisti. Entrevaux è’ un borgo medievale, che si raggiunge passando per un vero ponte levatoio sul fiume Var. In questo villaggio sembra che il tempo si sia fermato. Abbiamo fatto in tempo a visitare la splendida cattedrale gotica e con la bimba a spalle abbiamo raggiunto la cittadella fortificata che lo domina dall’alto. Arrivati in cima ci siamo accorti che eravamo da soli in questa avventura. E’ stato molto, molto faticoso, ma ci siamo riusiti. E Sofia mi ha chiesto “Papà siamo GRANDI?” Le ho risposto che “Siii, siamo GRANDI!!!”. E lo abbiamo urlato tutti insieme. Siamo tornati in paese che ormai il sole era tramontato. Distrutti, ma sempre più uniti.

Non lontano da Nizza, verso antibes, c’è il villagio di Saint Paul de Vence. E’ un pittoresco borgo immerso nei colori e nei profumi della Provenza. Assolutamente da visitare. Ma c’è una particolarità che lo rende unico. L’arte. Lungo i vicoli si possono visitare innumerevoli gallerie. E soprattutto non si deve perdere la Fondation Maeght. Una villa di proprietà della famiglia Maeght dove si possono ammirare le opere di Mirò, Giacometti, Chagall ecc… E nel giardino le sculture di Mirò.

Vi consiglio anche di fare un salto a Juan les Pins. Una cittadina di mare dove ho passato la mia giovinezza, facendo il cretino con le ragazze straniere. Adesso con moglie e bimba ho imparato ad apprezzare la spiaggia, la passeggiata i ristorantini e anche il mitico “Pam Pam” dove è possibile sorseggiare un aperitivo ed intanto ammirare le splendide danzatrici brasileire!!! Anche papi ha bisogno di divertirsi ogni tanto!!! L’ultima visita prima di partire per Torino è stato il castello di Nizza e la città vecchia. E’ una zona che abbiamo sempre frequentato di sera, ma abbiamo deciso di cambiare. Siamo saliti al Castello, che in realtà è una rocca dalla quale si ha un panorama stupendo di tutta la città e del porto, al mattino. All’ora di pranzo siamo scesi verso il mercato e abbiamo conosciuto la Nizza forse meno turistica. Non abbiamo mancato l’appuntamento con la SOCCA (la farinata) da René Socca. Vi consiglio di provare veramente questo locale dove si possono ancora gustare i sapori semplici della Nizza dei nizzardi. Sofia ne va matta!!!! Lunedì 31 abbiamo rifatto i bagali e siamo per rientrare in città. Siamo passati per il Col di Tenda, però abbiamo resistito e siamoriusciti a pranzare in Italia. A Limone Piemonte, dove finalmente faceva freddino e siamo riusciti ad indossare la felpa. Ci siamo immedesimati talmente tanto nel clima di montagna che abbiamo gustato una sana polenta. E Sofia ha scoperto il suo piatto preferito. Una calabro-filippina che si abbuffa di polenta. Sarà la globalizzazione!!! Arrivati alla maison la loro vacanza è finita subito subito in un letto accogliente. La mia invece è continuata allo stadio. Toro-Empoli 3-0 evvai.

Tirando le somme, per quanto riguarda il cibo, resto dell’idea che se si hanno tanti soldini la Francia è il posto ideale per spenderli al ristorante. Certo che per noi comuni mortali, l’Italia con la sua pizza e la sua pasta è insuperabile ed irrinunciabile.

I francesi mi sono sembrati molto più gentili rispetto all’anno dopo i Mondiali. Alcuni si sono comportati da str.. Ma altri mi hanno veramente sorpreso e a loro va un ringraziamento speciale: al campeggio la Sorguette, alla vigliessa di Roussillon che ci ha fatto entrare nel percorso dell’ocra quando ormai era chiuso e poi ci ha aspettati e anche ai gentilissimi proprietari del ristorante la Terrasse. Comunque il prossimo anno ci sono di nuovo i Mondiali e sono sicuro che ne vedremo delle belle!!!! E’ stata un’Estate che ricorderemo per tutta la vita. Abbiamo visto luoghi e fatto esperienze che porteremo sempre nel cuore. Sofia ha imparato tante cose ed è diventata GRANDE!!!!!! Noi siamo diventati GRANDI!!! E questo è quello che conta.



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