Fra magia e mare alla scoperta dei Borghi Liguri

Triora il paese delle streghe fra storia e leggende
Scritto da: MendyC
fra magia e mare alla scoperta dei borghi liguri

Sono una persona sempre alla ricerca di luoghi particolari e vivendo a Torino, città magica per eccellenza, tutto ciò che riguarda queste arti, il mistero e l’esoterismo, mi affascina ed incuriosisce.

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Avevo letto un articolo sui Borghi più interessanti della Liguria, sicuramente quello che ha maggiormente attratto la mia attenzione è stato il borgo di Triora, così in occasione del mio compleanno ad Aprile, con mio marito e la nostra pelosa, siamo partiti in auto verso la Liguria, destinazione Sanremo.

Seguendo le indicazioni di un amico, siamo usciti dall’autostrada a Ceva proseguendo per Imperia. Si rientra in autostrada e si prosegue per Sanremo. Il percorso è un po’ più lungo, ma decisamente meno trafficato.

Sanremo

Il nostro B&B era situato vicino al Corso Imperatrice, che invita subito ad una passeggiata lungomare. Il Corso è dedicato all’Imperatrice di Russia Maria Alexandrovna che qui soggiornò nel 1874, la quale se ne innamorò a tal punto, che decise di regalare alla città le palme che ornano il lungomare. Nel cammino si incontra la splendida statua della Primavera, dedicata alla stagione più bella per i famosi fiori di Sanremo.

Consiglio di ricercare sempre una struttura ricettiva con il parcheggio, perché trovare un posto dove lasciare l’auto a Sanremo è difficilissimo.

Facendo una passeggiata, oltre a godere della città non affollata (fuori stagione e non nel weekend) abbiamo visto le mete più classiche: il Teatro Ariston, il Casinò, la bellissima Chiesa Russa Ortodossa, costruita nel ‘900 dalla aristocrazia russa, che aveva trovato in Sanremo il luogo ideale per soggiorni curativi e di svago.

Continuando si arriva nella parte più antica della città dove si trova il Forte di Santa Tecla.

Il Forte venne costruito nel ‘700, inizialmente chiamato Forte di San Giorgio, è una delle attrazioni turistiche principali di Sanremo, circondato da giardini e da uno splendido affaccio sul mare. Inizialmente costruito a scopo difensivo e di controllo sulla città, nei secoli utilizzato come carcere giudiziario, ora ospita mostre e convegni.

Nella storica Piazza San Siro, trovate l’omonima Cattedrale in stile romanico eretta nel XII secolo, è l’edificio religioso più antico della città.

Per mangiare o gustare un semplice aperitivo, Piazza Bresca è il luogo giusto per voi. Una piazzetta storica, ricca di localini e ristoranti è il cuore della movida serale Sanremese.

Triora

Con l’entusiasmo di una ragazzina, il secondo giorno partiamo per raggiungere questo luogo misterioso: Triora, che dista circa un’ora di curve e di stradine da Sanremo e si trova nell’entroterra.

Il Borgo è situato nella Valle Argentina, ha avuto origine nell’epoca romana, divenne Feudo della Repubblica di Genova nel 1267. Nei secoli subì vari attacchi, in particolare nel 1625 dall’esercito piemontese del Ducato dei Savoia e durante la seconda guerra mondiale, dove subì vari incendi e furono rasi al suolo interi quartieri. Il paese si spopolò, lasciando gli scheletri di un piccolo Borgo Medievale.

Oggi il Borgo è considerato fra i più belli d’Italia e l’atmosfera che si respira ricorda tempi antichi. Arroccato sulla montagna a 765 m s.l.m. dove all’entrata del paese, una strega sulla sua scopa volante vi dà il benvenuto.

Il Borgo è conosciuto per un terribile evento avvenuto alla fine del ‘500 che produsse una incontrollata caccia alle streghe, dove molte donne e un uomo furono accusati di stregoneria a vario titolo. Torturati e ingiustamente processati a pena capitale, alcune morirono di stenti nelle prigioni, altre sul rogo, alcune si suicidarono, fino all’intervento nel 1588 del governo genovese che trasferì le donne nelle prigioni cittadine e rileggendo i processi li giudicò “inumani e crudeli”.

Le sentenze finali furono più clementi. Alcune donne furono rilasciate e poterono rifarsi una vita trasferendosi nei paesi vicini, altre restarono in carcere con migliori trattamenti di detenzione.

Tutta la documentazione dei processi è ben conservata nel Museo Etnostorico della Stregoneria (peccato che l’abbiamo trovato chiuso), consultare il sito www.museotriora.it per essere sicuri sugli orari di apertura.

Tutto in questo Borgo ricorda le streghe, anche la vegetazione che ne fa da cornice e i dipinti nelle strade. È un luogo da visitare con lo sguardo all’insù, ricco di stradine e case in pietra con bassi usci di ingresso che si trovano nella parte vecchia e più bassa del paese. Passeggiando avrete la sensazione di incontrare presto un gatto nero, seguito da una splendida ragazza che vi guarderà con occhi profondi ed indagatori, che vi ammalierà attirando il vostro sguardo.

Proprio come a Torino, il Sacro ed il Profano si uniscono e fanno parte di un unico cosmo, anche a Triora l’esoterico si unisce al Sacro, dove nicchie votive fanno da contrasto a simboli strettamente esoterici.

Nel vostro cammino incontrerete la cabotina, umile casa dove vivevano le streghe (baggiure in dialetto triolese), donne normali, a volte molto belle, con la capacità di guarire con le erbe, avevano una grande conoscenza della natura, precursori dei nostri medici.

Proprio per questa “loro arte” però accusate di ogni male, dal temporale alla morte di un animale, dal cattivo raccolto ad inaridire il latte delle mamme. La cabotina era considerato luogo di magia, dove venivano confezionati filtri di ogni tipo con erbe varie.

Dal Borgo di Triora lo sguardo spazia verso la  Valle e le montagne circostanti, alcune con rocce dalla forma misteriosa, che ben si abbina all’atmosfera del paese.

Anche la gastronomia richiama il mondo delle streghe, ottimo il pane tipico che si accompagna al Brussu formaggio spalmabile locale, fermentato con grappa o brandy.

Se volete solo un piccolo ricordo di questo magico luogo chiedete il bacio della strega.

Triora mi ha entusiasmata ed affascinata, può piacere oppure no, ma sicuramente non vi lascerà indifferenti.

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