Formentera…un sogno 4
Prenotato su agenzia on line pernottamento e prima colazione, un po’ di notizie lette qua e là..Partiamo di giovedi mattina alle 11.50 da Milano con volo diretto per Ibiza. Bagaglio a mano, evitiamo le cose inutili, aereo puntuale, arrivo a Ibiza. Dall’aereo resto delusa dall’enorme speculazione edilizia, visibile dall’alto fatta sulle coste dell’isola e mi chiedevo:”speriamo che Formentera non sia così”. Dall’aeroporto di Eivissa andiamo in Taxi in porto e di li con un traghetto in circa 30 minuti scendiamo a Formentera.Già nell’avvicinarci l’impatto visivo è decisamente migliore. A terra, l’odore dell’isola mi ha colpito, quasi come mi colpì l’odore dei caraibi, ma qui si tratta di un odore di sabbia misto a mare e a pini mediterranei. Indispensabile l’affitto di uno scooter per gustare in piena autonomia le bellezze dell’isola. Ce ne sono tantissimi di rent a scooter, i prezzi sono praticamente gli stessi ovunque. Carichiamo le due borse e via. Il nostro Hotel è in un villaggio dall’altra parte di Formentera, sulla Plaja di Mitjorn, immerso in una splendida pineta, ce ne sono diverse sull’isola e il pino è il mio albero preferito. Sono circa le 15.30 e abbiamo ancora molte ore di sole. Qui il sole tramonta alle 21.30, e fino ad allora è caldo ed è piacevole restare in spiaggia magari sorseggiando un fresco aperitivo che puoi fare ovunque, anche al di fuori dei “circuiti dei posti alla moda” che molto spesso sono solo iper affollati da giovani e meno giovani che amano fare le “passerelle” anche in spiaggia.
Il nostro primo tuffo a mare è nel pomeriggio stesso, alla spiaggia dell’hotel, l’acqua è cristallina e la sabbia bianchissima…Mentre ci asciughiamo al sole cerchiamo di fare un minimo di programma per i giorni seguenti, ma sempre in modo molto rilassante…Vietato stressarsi in vacanza ma in sette giorni abbiamo visto veramente tanto. Dire quale sia la spiaggia più bella dell’isola è difficile, l’acqua è una specchio ovunque e la scelta del giorno dipendeva dal vento o dalla voglia di osservare un tramonto a mare. A pranzo portavamo con noi un po’ di frutta fresca in una borsa termica e dell’acqua e la sera ci concedevamo delle cene in locali dell’isola. Siamo stati da Fonda Pepe a San Ferran due sere di seguito. C’è da fare una fila per entrare perché è un luogo cult dell’isola, ma del vecchio locale Hippy è rimasto ben poco, e da “figli dei fiori” ora sono diventati molto “figli del Dio denaro”; si mangia bene, ma l’efficienza dipende molto dal cameriere che ti serve. Consiglio, invece “pechena isla”, un ristorante consigliatoci da una ragazza del posto che lavora in hotel e dove si mangia del pesce cucinato veramente bene…La zuppetta di frutti di mare e lo scorfano con le patate me lo sogno ancora; è vero che la scelta dei piatti di pesce la fa sempre il mio amore, dopo un’attenta osservazione della freschezza dello stesso…Ed è sempre un successo…Il ristorante si trova sulla strada per andare al faro della Mola, sulla destra. Poco prima se ne scorge un altro “il Mirador” in un punto davvero strategico. Dal ristorante si possono ammirare le due coste a nord dell’isola: la plaja di Levante e la plaja Ses Illetes . E’ incantevole se ci andate al tramonto. Si mangia bene anche qui. Altra spiaggia dove ammirare il tramonto a mare è Cala Saona, ma spesso il sole cala in acqua dietro alle imbarcazioni che hanno gettato l’ancora proprio nella baia e questo fa perdere molto della poesia del posto. La spiaggia di levante è lunghissima e sembra una spiaggia caraibica. Abbiamo percorso a piedi tutta la sua lunghezza fino alla punta da dove si può arrivare sempre a piedi in acqua (molto bassa) all’isola di Espalmador. Il rientro lo abbiamo fatto attraversando la spiaggia Ses Illetes, più piccola ma incantevole anch’essa. Se avete intenzione di ripetere l’esperienza ricordate di portare con voi delle ciabatte…Noi non lo abbiamo fatto e ci siamo ustionati le piante dei piedi nel tratto dove non era possibile camminare in acqua. La spiaggia che abbiamo frequentato di più è anonima rispetto alle più note già citate. E’ posta a nord tra il calò di Sant Agusti e la plaja de Tramuntana. Attrezzata con ombrelloni di paglia e lettini, un piccolo ma efficiente chioschetto, mare trasparente e spiaggia bianca. Siamo stati veramente bene. Su tutte le spiagge è facile trovare nudisti mescolati a “costumisti”, alcuni autentici, altri a mio parere semplicemente esibizionisti. Per quanto riguarda le altre meraviglie dell’isola ci sono da vedere il Faro della Mola e il faro di Cap de Barbaria. Entrambi i fari sono situati su una costa alta e a picco sul mare. Il paesaggio intorno al faro è spoglio e arido e proprio al Faro della Mola ho capito perché il simbolo dell’isola è la lucertola. Attratte da una pozza d’acqua creata per l’occasione sono uscite decine e decine di lucertole a bere…, era bellissimo vedere questi esserini di un verde spettacolare che non hanno paura per niente dell’uomo. Ancora da vedere i pochi mulini a vento presenti sull’isola nei pressi del paesino di San Francesc. Il borgo del paesino stesso è molto gradevole, ricco di negozietti e c’è da visitare una bella chiesetta antica dedicata al santo. Il paese di San Ferran è più caotico ma anch’esso ricco di negozietti e in alcuni giorni c’è il mercatino hippy, un po’ mescolato alle solite bancarelle delle feste di paese. Una visita notturna la merita il centro di El Pujols, dove si sviluppa la movida dell’isola. Ricco di negozi, di localini uno incastrato nell’altro dove dopo l’una di notte ci si può ritrovare a sentir musica e a bere in quella famosa “passerella” di giovani di cui parlavo prima e che si sposta dalle spiagge degli aperitivi (10.7, Blue Bar) ai locali per lo più all’aperto di el Pujols. Ce ne sono tantissimi, l’affluenza dipende dalla fortuna di essere o meno alla moda del momento…In questi giorni credo che andasse molto il “neropaco” e il “rigatoni”, quest’ultimo onestamente l’ho trovato un po’ chich, ma forse piace proprio per questo. Ancora da ammirare sono le saline a La Savina, parco protetto dove ancora esiste la laguna, le dune e la spiaggia (quella di levante e di ses illetes appunto). Lo specchio d’acqua salata è di un colore rosa bellissimo.
E’ un’isola che ancora conserva la sua natura incontaminata, si spera ancora per molto.
Dopo sette giorni ci siamo svegliati un po’ prima per poter fare un ultimo bagno nel mare di Formentera. Eravamo sdraiati sulla sabbia, senza parlare, a gustarci il primo sole del mattino mentre i corpi venivano lambiti dalla piccola risacca sulla battigia, c’era tristezza ma anche una nuova serenità, la carica giusta per riprendere il lavoro. Siamo risaliti sul nostro scooter con i bagagli che pesano un po’ di più per gli abiti che sanno ormai di sale e come un film girato al contrario abbiamo ripercorso quella carrettera fino al porto… lo scooter è tornato tra gli scooter…Non più nostro…Ma anonimo, il traghetto ci ha riportato a Ibiza…Il taxi in aeroporto e l’aereo di nuovo a Milano…Al prossimo viaggio…
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