Formentera 11-18 settembre 2005
Descrivere Formentera in ogni sua sfaccettatura non è semplice visto che l’atmosfera che si respira è mistica e ti pervade totalmente… È un soffio di caraibi nel Mediterraneo!Nel nostro soggiorno non ci siamo persi neanche un piccolo angolo di paradiso: la lunga spiaggia di Playa di Migjorn, la poco affollata spiaggia di Es Calò, in cui la sabbia si alterna agli scogli che affiorano dall’acqua cristallina,l’ insenatura di Cala Saona e Illetes, la lingua di sabbia poco distante dal porto.
Il centro della mondanita’ è sicuramente Es Pujols, consigliata a chi vuol sentirsi a casa visto che questo è il quartiere generale degli italiani 😀 Non potevamo lasciare l’isola senza la visita di El Pilar della Mola con sosta al caratteristico mercato hippy, il faro di Cap de Barbaria a picco sul mare, passando x l’insediamento megalitico “abitato” da lucertoloni.
Caretteristico anche Sant Francesc con le sue costruzioni bianche che abbagliano la vista e i suoi negozietti aperti solo di giorno..Qui la sera la tranquillita’ regna sovrana.
I momenti trascorsi a Formentera sono stati magici: dalle colazioni poco “continentali ” del Fonda Pepe a base di pane tostato e caffè, alle interminabili file serali x gustare le prelibatezze in qs caratterisco ristorante( cult di Sant Ferran)…Come dimenticare le serate passate sul lungomare di es pijols tra le luci basse e bancarelle e i romanticissimi tramonti ammirati dal Blue bar e dal Bigsur e Tiburon con le caraffe di sangria ad allietare il nostro palato.
Formentera è questo: scoprire che tutto qui è a misura d’ uomo, che la natura è pronta a comunicarti ogni suo segreto attraverso un mare dalle mille sfumature e una sabbia bianchissima, il silenzio che ti sorprende inaspettatamente al momento giusto, il sorriso che esplode sui visi di chi come te scopre il segreto dell’ ultimo paradiso.
Formentera è un’isola magica…
Forse anche ibiza lo sarebbe stata se non fosse stato per la pioggia incessante che ci ha accompagnato x tutta la giornata. L’ isola della movida, degli innumerevoli locali notturni, della musica assordante e delle viuzze bianche del centro storico.Come dimenticare il giorno della partenza : alle 7 in strada sotto la pioggia ininterrotta, taxi introvabili, schizzi d’acqua e nervosismo x il rischio di perdere l’ aereo, gente ubriaca e nn solo che tornava dalle discoteche e noi.. Fiduciosi ad aspettare l autobus che se la prendeva comoda.Alla fine dopo una folle corsa siamo giunti in aeroporto mentre stavano x chiudere il check in.
Esperienza frizzante anche questa…
Debora e Luca