Fly and drive in Florida
A Sanibel passiamo il tempo in spiaggia: ce ne sono due bellissime, da cui si godono tramonti e albe eccezionali, e in cui si possono raccogliere conchiglie particolari (senza esagerare però perchè sono le conchiglie che frantumandosi creano la bellissima sabbia bianca!). La prima è a sud, vicino al faro ed è quella un pò più mondana, la seconda è Bowman’s Beach, a nord, ed è spettacolare per la ricchezza di vegetazione, costituita prevalentemente da mangrovie rosse, e per l’abbondanza di uccelli, inoltre è immensa e non affollata. Un consiglio: i parcheggi sono piuttosto cari, se pensate di fermarvi qui qualche giorno affittate una bici, è pieno di piste ciclabili! Vicino a quest’ultima spiaggia c’è una riserva naturale di JN “Ding” Darling, qui abbiamo fatto un’escursione in barca con la guida e abbiamo visto un gruppo di delfini, un lamantino in lontananza e tantissimi uccelli tra cui ibis, spatole rosate e pellicani. Se volete c’è la possibilità di fare anche un giro da soli o in coppia con la canoa. Vi consiglio alcuni buoni locali in cui mangiare: la colazione migliore la farete al LightHouse Cafè, famoso per i pancakes ai mirtilli, per la cena cercate un posto nel frequentatissimo Island Cow e assaggiate il Rice’n’Beans, mentre per il pranzo al sacco da portare in spiaggia fatevi fare dei panini su misura da Rosie, vicino alla gelateria Pinocchio’s, anch’essa ottima. I due giorni a Sanibel ci hanno permesso di rilassarci ma il lunedì dobbiamo rimetterci in viaggio per le Keys. Leggendo nelle varie guide che ho portato con me mi viene voglia di contraddire il navigatore e di prendere la Tamiami, la strada che passa attraverso le Everglades e che ricorda al mio compagno i film di Bud Spencer ambientati in Florida. Questa scelta si è rivelata azzeccatissima, infatti lungo la strada gli airboat ormeggiati ci invogliano a fermarci e a fare una stupenda escursione tra i coccodrilli nella sterminata palude che contraddistingue il paesaggio. Alla guida dell’airboat c’è una donna, molto simpatica e competente, e l’ebbrezza del mezzo che vola sul pelo dell’acqua è stata per me una delle esperienze più eccitanti. In queste zone ci sono molti insetti perciò ricordatevi di mettere in valigia un repellente, oltre che una crema solare dalla protezione alta. La tappa successiva è la riserva naturale di John Pennekamp a Key Largo. Purtroppo per quel giorno le escursioni in barca per vedere la barriera corallina erano state annullate per il mare mosso e anche lo snorkeling che facciamo a riva è un pò deludente, ma la spiaggia è piacevole perciò ci godiamo un pò di relax. La sera sfruttiamo uno dei nostri sconti in un motel di Marathon e ceniamo in una pizzeria all’interno di un centro commerciale in cui facciamo un pò di spesa. La mattina dopo ci alziamo presto per andare a Key West, ultima tappa del nostro itinerario ma appena partiti veniamo incuriositi dai cartelli che indicano l’attraversamento della carreggiata da parte di cervi e infatti nel giro di poche decine di minuti ne vediamo 4 o 5 che passano placidamente da un lato all’altro della strada. Gli automobilisti del posto sono molto rispettosi e ci fanno cenno di andare piano e così ai 20 all’ora seguiamo la strada dei cervi fino a No Name Key, una piccola isola semidisabitata dove questi animali vivono tranquilli e indisturbati. All’ora di pranzo siamo a Key West, che colpisce subito per l’aspetto cubano e mondano. Alloggiamo all’Avalon B&B su consiglio di alcuni amici e facciamo un giro della città che si presta molto bene allo shopping. Arriviamo a Mallory Square e visitiamo il museo dei relitti, poi entriamo nella riserva di Fort Taylor dove c’è una spiaggia in cui rilassarsi. Il mare, splendido visto da fuori per i molteplici colori che vanno dal turchese al blu intenso, è però meno idilliaco se si fa il bagno, perchè l’acqua è intorbidita dalle onde che rimescolano la sabbia e dalla vegetazione subaquea, che costituisce la fonte di cibo per molti animali marini erbivori come i lamantini. Dopo la spiaggia passeggiamo sulla strada dove c’è la casa di Hemingway e il faro e facciamo una foto al punto più a sud dell’America continentale, il Southernmost Point.
La sera la città esplode di vita, ad iniziare dalla cerimonia di saluto al sole calante sul molo di Mallory Square. Tutte le abitazioni ed i locali sono illuminati a festa e la fauna umana è molto colorata, nel vero senso della parola, perchè sono in tanti a girare nudi con la pelle decorata col body painting! L’indomani inizia la nostra risalita e per la prima volta ripassiamo in alcuni posti già visti in precedenza. Lungo la strada ci fermiamo a fare una foto alla torre dei pipistrelli, che era stata costruita per attirare questi animali nell’isola al fine di mangiare i fastidiosissimi insetti ma non ha funzionato. Sempre qui rimaniamo di stucco quando una splendida iguana verde smeraldo ci passa davanti con nonchalance. In lontananza si vede il grande dirigibile bianco denominato Fat Albert che sorveglia i cieli circostanti. La nostra meta è Baia Honda, ma per strada ci fermiamo di nuovo nella riserva dove abbiamo avvistato i cervi e passeggiamo fino a Blue Hole, una ex cava che ora è un laghetto. Da sopra la superficie dell’acqua abbiamo visto due specie di tartarughe d’acqua dolce e un coccodrillo, che nuotava pacifico a pochi metri da noi! Riprendiamo di nuovo la strada per Baia Honda e mentre attraversiamo uno dei circa 40 ponti che collegano le Keys ho la fortuna di vedere un’aquila di mare saltare fuori dall’acqua e rituffarsi. Raggiunta la nostra destinazione ci godiamo la spiaggia più bella che abbiamo visto fino ad ora, il paesaggio è sensazionale, una lingua di sabbia e vegetazione tra l’oceano Atlantico e il Golfo del Messico. Facciamo snorkeling e avvistiamo alcuni animali tra cui uno splendido pesce scatola e un enorme gasteropode, vorremmo anche prenotare un’escursione al largo ma l’addetto ce lo sconsiglia perchè il mare era un pò agitato e come prima volta non era il caso di affrontarlo. Passeggiando vediamo un’altra iguana e molte farfalle e una volta calata la sera usiamo un ultimo coupon che ci permette di pernottare a buon mercato a Key Largo, in un hotel molto carino sulla spiaggia con un ampio giardino e camere con ingresso indipendente. L’ultimo giorno prima della partenza ritorniamo al John Pennekamp per fare un’escursione con la barca dal fondo di vetro (avendo il volo nel pomeriggio e nessuna sistemazione per cambiarci abbiamo preferito non bagnarci) durante la quale abbiamo avvistato una grande aquila di mare con il dorso punteggiato di bianco e una folta varietà di coralli, spugne, banchi di pesci e relitti sommersi. Da lontano il mare sembrava abbastanza calmo ma una volta al largo alcuni passeggeri si sono sentiti male perchè l’oceano è veramente maestoso anche con poco vento. Alle 14 riconsegnamo l’auto all’aeroporto di Miami e attendiamo il nostro volo alle 17.