Florida… sunshine state 2

Una settimana tra Miami, Everglades e Keys
Scritto da: ashante
florida... sunshine state 2
Partenza il: 26/11/2016
Ritorno il: 03/12/2016
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
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Da sempre mi ha affascinato l’idea di trovarmi al caldo quando da noi le giornate sono grigie, umide e nelle case accendiamo il riscaldamento.

Indice dei contenuti

E’ così che a fine Novembre di quest’anno, con mio marito Stefano e nostro figlio Davide questo desiderio si realizza… Wow! Una settimana in Florida tra Miami, Everglades e, infine, le Keys.

Ad Agosto acquistiamo tramite agenzia i biglietti aerei con volo diretto Milano Malpensa – Miami (compagnia American Airlines) e poco dopo con Europe Assistance anche l’assicurazione per annullamento viaggio. In prossimità della partenza sempre con la medesima agenzia concordiamo anche l’assicurazione sanitaria. La partenza è prevista Sabato 26 Novembre alle ore 10,30, ma già la notte precedente pernottiamo a Somma Lombardo in modo da evitare una levataccia.

Dopo quasi undici ore di volo atterriamo al MIA (Miami International Airport), fuori la giornata è calda e soleggiata, sbrigate le formalità di entrata nel paese, con un taxi raggiungiamo il nostro Hotel “Wynwood ” situato a South Beach. Qui trascorriamo tre notti avendo a disposizione due giorni interi per visitare Miami.

Essendo la città priva di metropolitana, per spostarci utilizziamo gli autobus ma soprattutto Uber, un servizio di taxi privato rivelatosi molto più conveniente rispetto ai taxi pubblici. Per prenotarlo Davide usa il cellulare su cui in precedenza ha scaricato l’applicazione; il metodo di pagamento avviene tramite carta di credito.

Durante il nostro soggiorno a Miami abbiamo passeggiato lungo Ocean Drive (il cuore pulsante di South Beach) fino a South Pointe, la punta più meridionale di Miami Beach, ammirato l’Art Deco lungo Ocean Drive e Collins Ave, dove coloratissimi alberghi in tinta pastello dalle facciate in stile tropical-africano sono l’aspetto più caratteristico di Miami, Lincoln Road, una strada pedonale con negozi di grandi marche, Espanola Way, una deliziosa stradina fiancheggiata da ristoranti e bar dove potersi godere un drink o un caffè osservando il passeggio, Wynwood Walls, un museo a cielo aperto di murales, dipinti e altre espressioni di arte urbana, Downtown il centro finanziario e amministrativo della città dove il pigro e torbido Miami River divide il quartiere in zona nord e sud; qui facciamo un giro sul Metromover, una monorotaia elettrica sopraelevata che gratuitamente compie un giro circolare in mezzo ai grattaceli. Proseguiamo per Bayfront Park passando davanti all’American Airlines Arena, un imponente edificio in cui si giocano le partite di basket, è proprio qui che la sera di Lunedì, nostro ultimo giorno a Miami, dopo aver comprato i biglietti online, assistiamo alla partita tra il Miami Heat e il Boston Celtic (più che una partita è uno spettacolo).

Finisce qui il nostro periodo in questa città magica fortemente glamour: il lusso di Lincoln Rd., il fascino dell’Art Deco, le coloratissime ed eleganti auto d’epoca lungo Ocean Dr. e infine il clima di eterna vacanza che si respira… tutto questo è MIAMI, domani si parte… destinazione EVERGLADES.

29/11

In tarda mattinata ci rechiamo all’aeroporto per ritirare l’auto prenotata dall’Italia; scegliamo una confortevole Jeep Cherokee color bianco e appena usciti dal Rent a Car, ci dirigiamo alla Shark Valley la nostra prima tappa nell’Everglades National Park.

Man mano che lasciamo alle spalle la città ci inoltriamo sempre più in quest’area chiamata “mare d’erba” dove il clima estremamente umido in buona parte dell’anno convive con le paludi, le macchie di cipressi, i laghi, i fiumi, rendendo questo paesaggio unico nel resto d’America.

All’ora di pranzo arriviamo alla Shark Valley (il biglietto di accesso al parco con auto costa $ 25 e vale sette giorni) e scesi dall’auto, poco distanti, due alligatori sostano lungo la riva del canale indifferenti al passaggio dei turisti. Dopo il nostro primo incontro con una delle tante specie che vivono in questo parco, andiamo a comprare i biglietti ($ 24 a persona) per il tour di due ore a bordo di una navetta che corre lungo un sentiero di 24 Km.

La guida ci segnala numerosi alligatori e svariate specie di uccelli; la macchina fotografica pare impazzita e le foto si susseguono l’una all’altra. A metà del percorso facciamo una sosta all’Observation Tower, una torre di cemento alta 15 m. che offre una vista spettacolare sul “River Grass”.

Finita la visita, percorriamo per un tratto l’US-41 (Tamiami Trail) poi la FL-997 e ci dirigiamo verso sud a Florida City, dove abbiamo prenotato una notte presso l’Hotel Travelodge F.C.

Termina così questa giornata nelle Everglades ma prima di addormentarmi ancora una volta ripenso a ciò che ho visto e con quanto rispetto ed emozione ho ammirato questo paesaggio di umida prateria, dove il solo verso degli animali e la quiete ti avvolgono… domani il sole sorgerà ancora e saranno le Everglades sud orientali ad accoglierci!

30/11

Fatta colazione all’aperto nel caldo sole della Florida procediamo per la State Rd. 9336 e dopo alcuni chilometri entriamo nuovamente nell’Everglades National Park all’altezza di Ernest Coe Visitor Center per poi fermarci 6 km. oltre al Royal Palm Visitor Center. Da questo punto delle Glades partono due sentieri: l’Anhinga e il Gumbo Limbo; scegliamo l’Anhinga Trail, dove una passerella di legno s’inoltra lungo un percorso a piedi di circa un’ora tra i canneti per avvistare la ricca fauna del posto.

Purtroppo non siamo particolarmente fortunati e a parte qualche sonnacchioso alligatore e alcune aninghe sugli alberi non vediamo altro. Subito dopo ci incamminiamo per un breve tratto nell’altro sentiero, ma non trovandolo particolarmente interessante torniamo indietro e saliti in auto, ci dirigiamo al punto estremo ed isolato di questo parco: Flamingo Visitor Centre.

Arrivati, notiamo immediatamente il senso di abbandono di questo piccolo porto turistico, pranziamo con alcuni sandwich nell’unico posto di ristoro disponibile poi acquistiamo i biglietti ($ 37 cad.) per un giro in barca della durata di un’ora e mezza tra i canali e le isolette di Florida Bay. Nell’attesa di partire, da un pontile, immortalo con la reflex un grosso pigro coccodrillo che galleggia lungo il canale e numerosi lamantini che nell’atto di respirare fuoriescono col muso dall’acqua.

Navighiamo in questo territorio poco frequentato tra canali di felci e mangrovie scattando foto e lasciandoci sedurre da questa serenità.

Nel tardo pomeriggio percorriamo la strada a ritroso tra paesaggi incantevoli e dolci orizzonti per poi imboccare la State Rd. 1 fino a Key Largo dove facciamo base per una notte al Residence “Key Largo Florida Key West Inn”. Ceniamo a base di tacos con musica latina sul terrazzo di un locale in stile caraibico commentando felici la giornata appena trascorsa.

Termina così la nostra visita a questo parco di straordinaria bellezza popolato da una suggestiva fauna selvatica e una flora ricchissima, all’indomani procederemo lungo l’Overseas Hwy 1 fino a raggiungere Key West.

1/12

L’Overseas è una delle strade più straordinarie al mondo: con i suoi numerosi ponti collega le circa 113 isolette dell’arcipelago delle Keys, come un lungo braccio asfaltato si protrae nel mare tra l’oceano Atlantico da una parte e il Golfo del Messico dall’altra.

Poco prima di pranzo ci fermiamo per una sosta a Sombrero Beach, una spiaggia di sabbia bianca nei pressi di Marathon. E’ fantastico, oggi è il primo giorno di Dicembre e noi siamo qui distesi su questa spiaggia, dove il sole prepotentemente fa sentire i suoi raggi. In questo spazio di tempo così prezioso ci rilassiamo, scherziamo ma soprattutto godiamo di questo momento che ancora una volta ci vede tutti e tre insieme.

Pranziamo da Keys Fisheries, un locale alquanto spartano che a prezzi modici propone piatti di pesce, situato sul porto dove lavorano i pescatori, siamo piacevolmente circondati da pellicani che schiamazzano sull’acqua in cerca di cibo.

Riprendiamo il tragitto e a metà pomeriggio arriviamo a Key West, dopodiché ci rechiamo all’Hotel Wicker Guesthouse sulla Duval Street, la via più famosa di tutte le Keys, dove i bar, i pub con musica dal vivo e i negozi con oggetti kitsch si susseguono l’un l’altro. Appoggiati i bagagli, andiamo velocemente a Mallory Square per vedere il tramonto, ma sfortunatamente la giornata è nuvolosa e di lì a poco comincia a piovere; amareggiati non ci resta che fare due passi in questa località anticonformista dal carattere aperto tra personaggi stravaganti, artisti e lussuose romantiche ville caraibiche. Ceniamo nel giardino di un locale di Key West, come consuetudine facciamo alcuni acquisti, poi torniamo al nostro hotel che nonostante la temperatura estiva sfoggia uno scintillante albero di natale con bellissime luci colorate.

Dormiamo per una notte in questa spensierata città, dove tutto è concesso, e che ha dato ospitalità al celebre scrittore Hernest Hemingway.

2/12

Facciamo colazione nel giardino dell’hotel, poi a piedi andiamo a visitare la casa di Hemingway.

Lo scrittore visse con la sua seconda moglie in questa splendida villa in stile spagnolo per nove anni. Nel giardino vivono numerosi gatti, alcuni di questi sono polidattili e discendono dal suo famoso gatto con sei dita. Poco lontano dalla casa di Hemingway vediamo il Key West Cemetery, dove riposano alcune delle famiglie più antiche delle Keys.

A metà mattinata riprende a piovigginare e purtroppo senza sole, ci dirigiamo alla Little House White, la residenza estiva del presidente Harry Truman.

Torniamo a Mallory Square per l’ultima volta a osservare questa chiassosa piazza sul Golfo del Messico dove ogni giorno si esibiscono venditori ambulanti e artisti di strada.

Caricati i bagagli in macchina, lasciamo Key West e poco dopo ci fermiamo in un Mc Donald’s per un breve pasto. Proseguiamo facendo di tanto in tanto alcune soste, in una di queste avendo con noi l’attrezzatura per la pesca, Stefano armato delle migliori intenzioni decide di provare. Dopo circa mezz’ora d’inutili tentativi rimettiamo la canna in macchina e ripartiamo per raggiungere Marathon, località che si trova a metà strada tra Key West e Key Largo.

Alloggiamo al Sea Dell Motel in un grazioso mini appartamento con giardino; per cena decidiamo di tornare da Keys Fisheries per gustare la loro specialità “ruben lobster” (sandwich di aragosta).

E’ il nostro ultimo giorno in quest’angolo della Florida, i lampioni del locale si riflettono sull’acqua creando dei giochi di luce, il silenzio della sera è interrotto solo da una leggera brezza…… noi tre seduti a un rude tavolo di legno respiriamo a fondo questa atmosfera e con un brindisi salutiamo questo posto di frontiera, dove la fine della strada è la fine dell’America.

3/12

La giornata è soleggiata, con la nostra jeep riprendiamo la strada per poi fare sosta a Robbie’s Marina nei pressi di Islamorada. Si tratta di un piccolo porto turistico con un mercatino che vende oggetti pacchiani e conchiglie di vario tipo. Sulla banchina un ristorantino in stile country fornisce piatti di pesce, ma l’attrattiva principale di questo posto sono i giganteschi tarponi che nuotano nel porticciolo in compagnia di pellicani e altri tipi di uccelli.

Facciamo alcune foto, osserviamo per un po’ lo schiamazzo di questa fauna locale poi ripartiamo fino a raggiungere Florida City.

Giunti in città ci fermiamo in un outlet per alcune compere, poi imbocchiamo la Ronald Reagan Turnpike diretti all’aeroporto di Miami; arrivati, consegniamo la jeep e con il Metromover raggiungiamo il terminal delle partenze.

Eseguiti i controlli di routine, ci sediamo per mangiare un pasto veloce in uno dei tanti fast food dell’aeroporto, frettolosamente ci apprestiamo per gli ultimi acquisti, poi alle ore 17 il nostro aereo con destinazione Milano si alza in volo nel cielo della Florida .

4/12

Alle ore 8,30 puntuali atterriamo a Milano, ad accoglierci una giornata fredda e grigia, esattamente l’opposto di quella che sette giorni prima ci aveva dato il suo “benvenuto” nel Sunshine State.

Tutto ciò che abbiamo visto ci ha permesso di apprezzare questo viaggio “On the Road” nel sud della Florida dove la cultura angloamericana, latinoamericana e caraibica sono riuscite a fondersi in maniera completa.

Per ulteriori informazioni potete contattarmi a questo indirizzo: iotti_paola@libero.it

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