Florida on the road

Fly and Drive in Florida: 10 giorni nello stato del sole, in una fantastica esperienza di sole, mare, persone
Scritto da: LiquidSnake86
Partenza il: 24/04/2014
Ritorno il: 05/05/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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INTRODUZIONE

Innamorati degli Stati Uniti, io e mia moglie decidiamo di tenere d’occhio i voli da Malpensa verso gli USA, senza una particolare destinazione in mente, consci dell’ottima collocazione di Pasqua, 25 aprile e 1° maggio di quest’anno (2014).

A novembre, trovo quello che cercavamo: 550€ a testa, diretto Malpensa – Miami, British Airways (gestito da American Airlines), partenza il 24 aprile e ritorno il 4 maggio (atterrando il 5 in terra italiana).

Non ci penso 2 volte, si volerà verso la Florida!

Decidiamo che il viaggio sarebbe stato un fly&drive, 10 giorni a zonzo per lo stato del sole.

Con l’acquisto del biglietto aereo mi propongono anche il noleggio auto, per risparmiare un po’: 300€ per 10 giorni, per un’auto di categoria piccola.

Mi pare una buona offerta, acquisto il voucher per il noleggio con Avis.

TOTALE VIAGGIO, AEREO + AUTO: 1400€ in coppia.

Viene quindi il momento di organizzare i 10 giorni, considerando come unico vincolo l’andata e ritorno da Miami: il giro sarà quindi un loop “circolare”.

DOCUMENTI/ALTRE COSE UTILI

Prepariamo nei mesi precedenti i documenti necessari (e quelli facoltativi!) per il viaggio USA:

– modulo ESTA, costa 14$ ed è necessario per entrare negli USA

– assicurazione viaggio: ho preso la Columbus, circa 117€, consigliata a chiunque, per coprire eventuali spese mediche (che negli USA sono molto care), e pure lo smarrimento del bagaglio. Questa assicurazione ha una piccola franchigia, e copre le spese anticipando i soldi per voi: è uno dei motivi per cui ho deciso di scegliere questa assicurazione.

– passaporti in ordine

– patente: va bene quella italiana, in corso di validità, me l’hanno accettata in sede di noleggio auto, e non mi è mai stata chiesta alcuna patente internazionale.

Mi sono procurato prima del viaggio:

– una app-navigatore offline per il telefono (NavFree), con le mappe della Florida installate da casa, utilissimo per risparmiare il noleggio con l’auto

– un caricabatterie da auto per il telefono trasformato in navigatore (le prese nelle auto sono standard)

– un adattatore usb con la presa di corrente USA (due poli piatti), per caricare i telefoni

Un altro paio di informazioni utili:

– la mancia è praticamente obbligatoria al ristorante, varia dal 15 al 20%, e solitamente la troverete già calcolata nello scontrino: ricordate che i camerieri ci vivono con le mance!

– se bevete le sodas (bibite analcoliche), vi vedrete portare via il bicchiere vuoto ed esser cambiato con uno pieno: non trasalite (come ha fatto mia moglie) il refill è gratuito!

– le autostrade sono comode, larghe e gli automobilisti occupano la loro corsia senza troppi patemi (in ogni caso verrete superati sia a destra che a sinistra, in quanto l’importante è mantenere la propria corsia). Solo alcuni tratti di queste strade sono a pagamento, e saranno ben segnalate: con l’auto a noleggio, avevamo a disposizione il Florida Sun Pass, che permette di rimanere sempre nelle corsie a pagamento automatico, che si basa su questo transponder (una specie di telepass) collegato alla targa dell’auto. In sede di noleggio vi chiederanno la carta di credito, e lì vi verranno addebitati i pedaggi (robe di pochi dollari per 10 giorni). Inoltre, per promuovere l’uso di questi “telepass” e la loro comodità (i “caselli” sono fatti come i tutor, fotografano la targa e addebitano il costo, senza rallentare), l’autostrada costa meno per chi li usa! Magari lo facessero anche qui in Italia!

IL GIRO

Il giro che abbiamo fatto alla fine è stato:

– 24 aprile: arrivo a Miami

– 24-25-26: 3 notti a Miami Beach

– 27-28: Key West

– 29: Everglades+Naples

– 30: Sarasota

– 1 maggio: Titusville (Kennedy Space Centre)

– 2: West Palm Beach

– 3: Fort Lauderdale

– 4: ritorno da Miami

Vi descriverò brevemente quello che abbiamo fatto/visto, gli alloggi e i posti nelle varie tappe del viaggio, anche indicando quello che, col senno di poi, avremmo potuto cambiare/evitare/restare di più!

IL VIAGGIO

Partenza il 24 aprile alle 11.30 da Malpensa, atterriamo a Miami alle 16.30 circa: formalità all’ingresso, un paio di domande sul perché siamo negli USA, recuperiamo i bagagli e via verso i noleggi auto.

L’aeroporto di Miami non è gigantesco, ed è ben segnalato, per cui troviamo facilmente l’ufficio AVIS. La signorina al banco mi offre un po’ di assicurazioni aggiuntive, che non sottoscrivo, ma poi fa la mossa vincente… per 200$ in più, invece di una compatta mi noleggiano una Ford Mustang… Non resisto, e prendo quella!

A parte la comodità dell’auto, che non si discute, questa mi ha dato la possibilità, essendo noi in giro con 2 trolley grandi, di lasciarli in bagagliaio e non esposti, una comodità se si lascia l’auto in giro.

Partiamo dall’aeroporto, e in 20 minuti circa siamo a Miami Beach!

24-25-26 aprile, Miami Beach/Miami

Miami Beach è la parte “cool” di Miami, ed è “the place to be” se vi interessano mare, sole, gente, musica, casino, e molta vita notturna: ovviamente, noi ci buttiamo in mezzo a tutto questo!

È anche la parte più costosa della città: gli alberghi ed i ristoranti affacciati su Ocean Drive possono riservare sorprese poco carine come conti… ma basta scegliere bene!

Abbiamo passato la prima serata gironzolando tra le luci che cominciavano ad accendere Ocean Drive, ed il tramonto, le prime foto della spiaggia, e poi a dormire, abbastanza stanchi per il viaggio e il jet lag (6 ore indietro a Miami).

Il 25 ed il 26 li abbiamo passati tra la spiaggia libera di Miami Beach e la città, girando l’Art Decò district, il Lincoln Road Mall (una via pedonale di negozi) ed il resto delle caldissime e coloratissime vie di Miami Beach.

Il jet lag ci ha fatto svegliare sempre molto presto, soprattutto durante i primi giorni, per cui ci siamo potuti godere la spiaggia nelle prime ore della mattina, ancora vuota, splendida.

La sera fuori a mischiarsi al resto della popolazione, varia e variopinta, tra i neon e le luci.

Per le cene, abbiamo cenato una sera in una ottima “hamburgheria” (perdonatemi il termine!) in stile Anni ’50 (ma non ricordo il nome…), una sera ad un ristorante cubano, ed una sera ad un ristorante che serviva come specialità il granchio. La spesa media è stata di 50-60$ a sera in 2.

Abbiamo alloggiato al Breakwater Hotel, bellissimo edificio art decò su Ocean Drive: l’hotel è moderno, comodo, abbastanza costoso, ci è piaciuto. Sotto ha un bar ed un ristorante che fanno musica (live e discoteca) tutte le sere fino a notte, il divertimento/casino non mancano mai!

Fornisce gli asciugamani per la spiaggia, e le biciclette: utilissimi i primi, in quanto se avessimo dovuto utilizzare i nostri, non necessariamente si sarebbero asciugati in tempo per i vari spostamenti, così come avrebbero inumidito e “sporcato” il resto del bagaglio!

Spesa totale: circa 500€ per 3 notti, con colazione inclusa e parcheggio.

NB: i parcheggi a Miami sono costosi, e gli hotel spesso si appoggiano a dei parcheggi presso cui hanno delle convenzioni. Io ho lasciato l’auto per i 3 giorni a Miami in un parcheggio vicino all’hotel, spendendo 80$. Spendendo 105$ avrei potuto usare il servizio di “valet”, che consiste nell’aver la macchina a disposizione sotto l’hotel a richiesta, con dei ragazzi che te la vanno a prendere quando la chiedi (il resto del tempo è nel parcheggio).

Se però come me non vi muovete nei giorni di Miami, conviene lasciarla al parcheggio e risparmiare un po’.

27-28, Key West

Il 27 mattina, svegli molto presto, prendiamo la macchina, e salutiamo Miami Beach.

Ci addentriamo a Miami, giriamo un po’ in auto per i quartieri di Downtown Miami, Little Havana e Coral Gables, per poi partire per Key West: 260km circa, 3 ore e mezza buone.

La strada è stupenda (soprattutto la seconda parte), con la Overseas Highway, che collega le isole Keys (Key West è l’ultima dell’arcipelago), e per lunghi tratti è “sospesa” sul mare (il tratto più lungo è il 7 miles bridge).

Il viaggio scorre benissimo, e non c’è traffico: arriviamo per l’una a Key West.

Key West è una meraviglia: casette in stile coloniale, negozietti, un sacco di persone diverse, musica live in tutti i ristoranti (o quasi), un paradiso per svernare!

Il tempo è ottimo, per cui facciamo sia mare che “bazzicamento” per la cittadina, su e giù Duval Street e le vie traverse.

Alla prima sera non ci facciamo mancare il “saluto al sole” (la gente applaude nel momento in cui il sole si “tuffa” ne mare) in Mallory Square, piena di giocolieri, artisti di strada e gente.

La sera tutto il centro si anima di veramente tutti i tipi di gente, disinibita e pacifica, ce n’è per tutti i gusti: in 100metri di strada abbiamo trovato una casa di ragazze su appuntamento (con tanto di menù appeso fuori), 2 spettacoli di drag queens, un bar di spogliarellisti, 2 cantanti country… e così via per i 2 km di Duval Street!

Le 2 sere abbiamo cenato in due ristoranti che facevano musica dal vivo, in uno abbiamo ascoltato un cantante stile country (chitarra e voce acustica), nell’altro un gruppo di fratelli (erano 5) che suonavano veramente bene, rock classico. Cene sui prezzi di Miami.

Abbiamo provato i “conch fritters”, polpette fritte di questo mollusco, il conch appunto, che dà anche il nome alla “Conch Republic”, come si definiscono gli abitanti di Key West; e la “key lime pie”, una cheesecake di lime (occhio che quella vera è gialla, non verde! Il verde è aggiunto come colorante, ma il lime dentro è cmq giallo!). Vanno provate entrambe le cose…!

Abbiamo alloggiato all’Avalon B&B, un piccolo e curatissimo b&b, nel quale ci siamo trovati benissimo.

Anche qui, asciugamani forniti per il mare, limonata fresca e biscotti per gli ospiti, e delle stanze molto carine (forse un po’ piccole): costo circa 350€ per due notti.

29, Everglades + notte a Naples

Il 29 ci alziamo presto, salutiamo Key West, e riprendiamo la overseas highway in direzione nord: passeremo la giornata al parco delle Everglades.

Sono quasi 400km, spalmati in due: 270km fino alla Shark Valley, e altri 130 circa fino a Naples, percorrendo l’intero Tamiami (Tampa-Miami) Trail.

Il viaggio passa tranquillo, pranziamo in zona Shark Valley ad un ristorante della “riserva” indiana Miccosukee, che un tempo furono relegati in queste terre piuttosto difficili.

Ho prenotato 2 posti per il giro in bus aperto nel Shark Valley loop, due ore con un simpaticissimo ranger come guida sulle 15 miglia di giro fino alla torre d’osservazione and back: se volete un assaggio di questo posto dalla natura sterminata è un buon compromesso, costa 22$ a testa (più 10$ per entrare con l’auto nel parco, pass valido per 7 giorni).

Le Everglades (il “fiume d’erba”) è una sterminata riserva naturale, casa di alligatori e altre centinaia di specie animali, che durante la stagione delle piogge si allaga e diventa uno specchio d’acqua dolce circondato dal mare.

Non abbiamo fatto il giro in air boat (quelle barche con la ventolona dietro!), e mi è dispiaciuto, ma non si può fare tutto!

Ho letto che è raggiungibile in auto anche Flamingo Point (nella parte sud del parco, nella punta della Florida), inoltrandosi nelle Everglades da Homestead, ma abbiamo preferito un approccio più soft, anche perché non so quanto sarebbe stato lungo il viaggio da quella parte.

Dopo la visita, siamo ripartiti per Naples, notte in un Best Western (catena che abbiamo usato altre 3 volte fino alla fine del viaggio, comodi), 100€ in doppia.

Ecco, col senno di poi avremmo potuto tirare diritto fino a Sarasota, a Naples non abbiamo visto niente di eclatante, diciamo che l’abbiamo usato come appoggio dopo la giornata alle Everglades, il problema sarebbero stati gli ulteriori 200km circa…

30, Sarasota

La mattina partiamo presto per Sarasota, passando per Naples: niente di che, avremmo potuto passare oltre direttamente, come dicevo in precedenza.

Naples – Sarasota: 200km circa, passando per Fort Myers, viaggio tranquillo e poco trafficato (a parte nei centri urbani, i limiti sono bassi e tutti li rispettano, per cui ci può voler del tempo).

Ecco, Sarasota ha una delle cose più belle della Florida: Siesta Key Beach!

È una spiaggia bianca, la sabbia fresca a tutte le ore del giorno, abbagliante da quanto riflette la luce, affacciata sul golfo del Messico (il cui mare è migliore rispetto alla parte oceanica della Florida), sulla quale abbiamo passato tutto il 30 aprile e quasi tutto il primo maggio! Magnifica!

Anche qui, BW per 120€ a notte in doppia, comodo per la spiaggia.

1 maggio, Titusville

Abbiamo passato tutto il primo maggio sulla spiaggia di Siesta Key (e che scottatura…), poi ci siamo mossi verso nord est, diretti a Titusville, presso il BW Space Shuttle, 50€ in doppia, comodissimo per il Kennedy Space Centre.

Sarasota – Titusville: 280km passando per Tampa.

Titusville non è niente di che, solo che è comoda per il KSC!

2 maggio, KSC + notte a West Palm Beach

Abbiamo prenotato da casa i biglietti per il KSC, 50$ a testa, ma li vale tutti (io, poi, da ingegnere aerospaziale, ci sguazzavo proprio…), più 10$ per il parcheggio (se non ricordo male…).

Il parco offre 2 film IMAX (su Hubble telescope e sulla ISS), il parco dei missili, l’esposizione degli Apollo, l’esposizione dello Shuttle Atlantis (ora pensionato!), e altro, bellissimo!

In America sono molto bravi a spettacolarizzare quello che possono, e la giornata al KSC passa che è un piacere.

È l’unico parco che abbiamo deciso di visitare nella “zona “di Orlando, se però non interessa l’argomento, potreste pensare che non valga la pena: io in ogni caso ve lo straconsiglio.

Dopo la giornata al parco, ci siamo sparati altri 280km circa sulla Highway 1, fino a West Palm Beach.

Anche qui, non ne vale la pena: al di là delle ricchissime ville di Palm Beach, non è niente di che, e sarebbe stato meglio tirare diritti fino a Fort Lauderdale, molto meglio.

Notte al Biba Hotel per 70€, carino e colorato!

3 maggio, Fort Lauderdale

75km per arrivare a Fort Lauderdale, bella cittadina sull’oceano, piena di ristoranti e con una spiaggia dorata.

Alloggiamo al BW Oceanside, 90€ in doppia, comodo alla spiaggia ed alla passeggiata lungo l’oceano.

Fort Lauderdale è piena di giovani che giocano a beach volley, offre alcuni interessanti locali, ed è meta gettonata per lo spring break, la vacanza di metà anno che gli studenti dell’intero paese tendono a passare nelle località marittime, che diventano affollatissime nel periodo di marzo, tenetelo a mente!

Il pomeriggio becchiamo il primo “monsone” da quando siamo arrivati: acqua a secchiate! Ne approfittiamo per riposarci, fino a che non smette: usciamo quindi nella cittadina, per l’ultimo pomeriggio e serata di relax.

4 maggio, Miami e rientro a Milano (arriveremo il 5 maggio mattina)

Il 4 è l’ultimo giorno, torniamo a Miami in auto per l’ultimo giretto in auto della città e poi via all’aeroporto, circa 50km a sud di Fort Lauderdale.

Lasciamo l’auto all’addetto Avis, e poi via, verso i check in, un po’ tristi, abbronzati (almeno io…!), e ben felici dell’esperienza!

COSTI

– 1100€ di aereo (British Airways, gestito da American Airlines)

– 300€ auto (voucher con biglietto aereo, 10gg)

– 140€ surplus Ford Mustang

– 100€ benzina (per 1600km totali circa, non consuma veramente niente! E la benzina costa pochissimo, 3.5$ al gallone, che sono 3,78litri circa)

– 1300€ per tutti gli hotel

– 150€ parchi (KSC, Everglades)

– 600€ altro

Totale circa 3600€ in coppia, per 10 notti.



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