Florida 2003

Genesi del viaggio Questo viaggio è nato da una brillante idea dei coniugi R., da un loro invito,un amichevole coinvolgimento nella loro sicura e programmata visita natalizia a C., loro primogenita, negli States a Orlando(Fl.) per stage post-universitario. Ridendo e scherzando in un ancor caldissimo sabato settembrino, al parco di Monza,...
Scritto da: bianucci
florida 2003
Partenza il: 25/12/2003
Ritorno il: 03/01/2004
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
Genesi del viaggio Questo viaggio è nato da una brillante idea dei coniugi R., da un loro invito,un amichevole coinvolgimento nella loro sicura e programmata visita natalizia a C., loro primogenita, negli States a Orlando(Fl.) per stage post-universitario. Ridendo e scherzando in un ancor caldissimo sabato settembrino, al parco di Monza, presenti i B. (da Cavezzo,Modena – poi spiegheremo chi sono nella loro “scheda anagrafica” – ), abbiamo dato il nostro accordo. Florida for ever. Ed inoltre visitare d’inverno gli USA, in special modo la Costa Atlantica, Boston,Chicago,New York, sarebbe stato quasi pazzesco per le rigide temperature ed il vento teso che spazza quel territorio. Quindi come primo approccio agli States, “il compromesso Florida” offre tutte le caratteristiche positive di una riuscitissima avventura: USA way of life, mare (anzi oceano),natura, parco nazionale, spiagge bianche, attrazioni internazionalmente note e sapore di Caribe… E così piano, piano soprattutto con il grande e costante impegno organizzativo di A. E M. (con l’importante ausilio di C., corrispondente dalla Florida) siamo riusciti “a mettere in piedi” questo bel viaggio, senza affidarci passivamente a pacchetti turistici preconfezionati dai tour operator, tra l’altro molto più costosi, non personalizzabili più di tanto, ma soprattutto tali da privarti del gusto vero del viaggio, che risiede invece nella “vigilia”, in tutto ciò che precede,nell’organizzazione logistica, nei preparativi, nelle fantasticherie realizzabili e non, nel fare e disfare itinerari, nel parlarne insieme, argomentare soluzioni di alloggio, documentarsi etc..

Ed infatti la differenza sostanziale tra turista e viaggiatore risiede proprio nell’approccio al luogo di destinazione, nel farsi condurre passivamente (turista) o scegliere invece di partecipare attivamente provvedendo anche personalmente a risolvere quesiti e problemi materiali, organizzativi, tecnici: non per niente “viaggio” proviene dal latino viaticum (= ciò che serve per muoversi, la provvista) mentre turismo è voce mutuata dall’inglese attraverso un’interpretazione francese e significa in origine “girare”. Noi non andremo in “giro” come tanti giapponesini armati di avveniristiche camere e macchine digitali tecnologicamente all’avanguardia, dietro una guida sbandierante, col nasino all’insù, quasi estraniati e lontani mille miglia dalla realtà del luogo.

Cercheremo di “entrare” nei luoghi che visiteremo proprio con lo spirito del viaggiatore, con curiosità critica, con grande amore per la natura, ma allo stesso tempo anche per le meraviglie inventate ed attuate dall’Uomo. m. E R. sono già stati in America (del Nord, intendo dire), mentre Ros. È stata in Brasile, tutti gli altri partecipanti invece sono alla loro prima esperienza transoceanica ( qualcuno addirittura al battesimo del volo) : eppure – si dice – andare negli States per la prima volta provoca un fenomeno di deja vu molto particolare, quasi un ritornare in luoghi conosciuti, familiari e questo grazie alla comunicazione di massa ( ora si dice media ) che sin da quando eravamo bambini ci ha fatto familiarizzare – anche troppo a volte – con tutto ciò che è yankee come film, telefilm, mode stravaganti, coca-cola, chewing gum e hoola-hop, hamburgers e patatine, FBI e marines, beach watcher e squali, camicioni fiorati e pantaloni sempre troppo corti, calzini e jogging in Central Park… CR. si trova a Orlando, DisneyWorld, ormai da due mesi, cura la promozione del turismo nella nostra cara Italia; ci prenderà a braccetto all’aeroporto al nostro arrivo la sera di Natale e condurrà la nostra variegata comitiva al primo hotel vicino a casa sua, il Days Inn Downtown Disney, Lake BuenaVista/Orlando … … e da questo hotel inizierà la nostra avventura americana, dopo un Natale molto originale…Passato in volo tra amici, familiari, senza parenti,zie, zii, cugini e cuginetti, nipoti e nipotini, tombolate ed affini! The Sunshine State: FLORIDA Il colore, quindi la luce abbagliante, è il leitmotiv di questa terra, lo stato più a sud di tutti gli States, lo stato caraibico, lo stato del sole perenne ( speriamo, sic!). E’ la stella più “infuocata” della bandiera americana e, per la sua fortunata posizione, è stata ribattezzata “lo Stato del Sole”. E proprio il clima invidiabile garantito per tutto l’arco dell’anno ha decretato la fortuna turistica della Florida. Il clima dello stato è in genere caldo tutto l’anno, anche se varia da moderato a nord a subtropicale a sud, in particolare nella zona delle Keys. Le coste sono soggette ai benefici influssi del Golfo del Messico e non si rilevano in genere sensibili variazioni stagionali. Le medie oscillano tra i 16°C invernali e i 27/30°C estivi con punte massime in luglio ed agosto sui 35/40°C. Ora nel momento in cui scrivo ( 17.11.03) a Miami ci sono 18°C di minima e 27°C di massima! Il successo della Florida è stato decretato nei decenni passati dalle “migrazioni” dei pensionati (ricchi) americani in fuga dal freddo delle regioni settentrionali, ma attualmente con lo slogan “Sun and Fun” (sole e divertimento) è diventata meta invidiabile internazionale di famiglie e gruppi di giovani.

Un colore da albe e tramonti primordiali, distese di verde percorse da rivi d’acqua e popolate da caimani (le Everglades); lunghe e bianchissime spiagge dove si arriva in macchina sino sull’orlo del mare; ma anche raffinati residences e ville per miliardari con le barche attraccate alla darsena privata; mille campi da golf sparsi tra boschi e colline. Città di notevoli proporzioni, ma per fortuna non ancora metropoli nel senso americano del termine ( come New York, Los Angeles o Chicago), grattacieli e skyline classico yankee, ma con lo sfondo di foreste e mangrovie. Motoscafi Boston-Whaler potentissimi e inaffondabili (a parte qualche sfortunato esemplare importato in Veneto e Trinacria, Italy, ndr), con le insegne della Coast Guard ,che solcano spavaldi le onde oceaniche: quante volte sin da piccoli abbiamo visto in tv le imprese di questi eroi del mare! Ricordate la Tv dei ragazzi? Enza Sampò e Febo Conti, Rin Tin Tin, Gianni e Pinotto, Yoghi e Bubu con Braccobaldo Show, Twin Light Zone e Miami Vice? L’immaginifico mondo di Disney sospeso tra ingenue fantasie ed alta tecnologia ( Disney World ed Epcot Center), gli Studios della MGM ( il famoso Leone ruggente) e quelli della Universal Pictures. The NASA Cape Kennedy Space Center e la voce del nostro speaker Tito Stagno in sottofondo che annunciava l’allunaggio ( luglio 1969). La Overseas Highway, mitica autostrada di circa 200km che unisce tutte le isolette ( le keys ) da sud di Miami sino alla loro capitale Key West, unendo quasi la Florida a Cuba ( del resto è più vicina l’isola di Fidel che Miami!).

E su tutto questo ben di Dio un sole caldo, luminoso, avvolgente che ci strapperà al freddo e gelo della nostra padania in livrea invernale. Vi sembra poco? Dimenticavo una cosa molto importante: la musica.

Ora mentre leggete queste quattro ( si dice così tanto per dire)…Righe, cercate di visualizzare per esempio la Overseas Highway da Islamorada ( sì, proprio quella della song di Madonna) sino a Key Largo, nastro d’asfalto teso tra mille ponti e viadotti sul cobalto dell’Oceano Atlantico alla vostra sinistra e del Golfo del Mexico alla vostra destra. Siete alla guida di un Chevrolet Luxory Astra Van, velocità di crociera sul cruise control pack circa 45 mph ( non oltre, altrimenti fate arrabbiare la Highway Patrol o lo sceriffo in persona come successe allo spavaldo “carabiniere” Tomba alcuni anni orsono proprio sulle Keys), cambio automatico ovviamente, aria condizionata controllata dal computer di bordo, occhiali mitici RayBan – gli stessi dei Coast Guard Cops – e Angela, Daniela, Roberta o Rossana che vi allungano la cannuccia della 7-Up per non distrarvi dalla guida. Cosa manca? La m-u-s-i-c-a, la musica cari miei, eh già! Ed allora vai con la colonna sonora di “Forrest Gump” ( film girato tra Savannah in Alabama, a nord della Florida, e Miami ) e Cat Stevens oppure Jim Morrinson buonanima dei Doors.

La capitale dello stato è Tallahassee, mentre le città più famose sono appunto Miami (con il sobborgo Beach, ultranoto), Orlando (quella dei vari parchi di divertimento), Jacksonville, St.Petersburg, Fort Myers. Altre località per noi italiani notissime e ricorrenti durante la nostra vita: Cape Kennedy (Cannaveral), Daytona e Sebring ( corse di auto), Key West.

Ed ora iniziamo con i dati e le informazioni che ci interessano di più. Tralascieremo le solite cose burocratico-organizzative, del tipo: orari banche, passaporto ( ma, attenzione, ci vuole quello a lettura ottica, cioè gli ultimi, per gli USA), che tempo farà (… è sempre primavera estate), come vestirsi, cosa mangeremo ( ovvio all’americana, non saremo mica matti da frequentare locali italiani all’estero, tra l’altro costosissimi?) etc…

Operativo voli Compagnia: DELTA AIRLINES (Milano-Orlando, via New York, A/R) Aeroporto di partenza : Malpensa “ “ arrivo : Orlando International ANDATA: volo internazionale DL 85L 25 dicembre 2003 – ore 12.35 da Malpensa (ora italiana), arrivo a New York ore 15.45 (ora di N.York, in Italia saranno già le 21,45 … + 6 ore) si riparte da New York alle ore 17.30, arrivo a Orlando alle 20.30 ( volo interno DL2529L) ora locale (in Italia saranno le 2.30 di notte) calcolando il fuso orario di 6 h.

(esempio: ITALIA ORE 12.00 , FLORIDA ( – 6 ore di fuso) ORE 6.00) RITORNO: volo interno DL2494K 2 gennaio 2004 – ore 13.55 da Orlando, arrivo a New York ore 16.24 si riparte da New York alle 20.45, con arrivo a Malpensa alle 10.35 del giorno 3/1/04 ( volo internazionale DL 84K) Nota generale: dovremo essere a Malpensa la mattina di Natale almeno 2 ore prima della partenza. E dovremo pensare anche a come organizzarci per le auto, per l’accompagnamento e per il parking ( costi ed ubicazione per 9gg.) a Malpensa! Sempre che non si trovi qualche buona anima che la mattina di Natale vorrà “darci uno strappo”; rimane anche sempre l’alternativa del Malpensa Shuttle da Cadorna. Ma sarà assicurato il servizio la mattina di Natale? Come ci muoveremo in Florida? Abbiamo noleggiato due superbe monovolume (negli States le chiamano van), Chevrolet Luxury Astro Van, 8 posti ognuna e grandi spazi per i bagagli, cambio automatico + climatizzatore, computer di bordo. Autonoleggio: ALAMO – Assicurazioni RC e varie: tutte, all inclusive, full cover. Meglio non rischiare! GLI ITINERARI ed i LUOGHI CHE VISITEREMO PROGRAMMA DI VIAGGIO “IL SOLE DELLA FLORIDA (GRAND TOUR) 9 giorni/8 notti” Classico viaggio in Florida, eccezionalmente svolto in senso orario, partendo da Orlando e toccando le principali mete ( in ordine geografico-cronologico): Kennedy Space Center, Daytona Beach, Miami, Key West, Everglades National Park, Naples, Marco Island, Fort Myers, Orlando.

25/12 Partenza da Milano/Malpensa alle 12.35 ed arrivo a Orlando alle 20.30 ( ora della Florida, saranno già le 2.30 di notte del 26/12 in Italia) + pernottamento 26/12 Visita di Orlando e parchi (Disney) e pernottamento 27/12 Capo Canaveral (The NASA Kennedy Space Center) e tragitto lungo costa fino a Miami e pernottamento (Km 426 circa); sulla strada Daytona Beach, Palm Beach 28 /12 Miami – Beach e pernottamento 29 /12 Isole Keys – Key West e pernottamento (km 277 circa) 30/12 Everglades National Park – Marco Island e pernottamento (km 482 circa) a Naples.

31/12 Marco Island, Fort Myers e Naples per pernottamento 01/01/04 Tragitto fino a Orlando e pernottamento (km 339 circa) 02/01 Orlando e rientro in Italia ( partenza ore 13.55) PRENOTAZIONE ALBERGHI Orlando Hotel Days Inn/Lake Buena Vista – Le notti del 25 – 26 e 1/1/04 (camere 4-4-5) MiamiBeach Hotel Starlite – Le notti del 27 – 28 (camere 4-4-3-2) Key West Comfort Inn/Key West , la notte del 29 Naples Hotel Quality Inn Gulf Coast, le notti del 30 e 31 (Capodanno) (4-4-3-2) Nota sugli alberghi: abbiamo scelto, con molte difficoltà a dir vero specie per Key West e Marco Island/Naples, alberghi della categoria per famiglie, dignitosi, di grandi compagnie hotelliere,tutti con le classiche americanate in camera, piscina ( qui la piscina è presente anche nelle stalle, nda), soprattutto parking per i nostri Chevrolet van, alberghi ubicati vicino alle attrazioni o ai luoghi più importanti da visitare. Il top lo raggiungeremo con il Qualità Inn Gulf Coast Hotel di Naples, un tre stelle USA ( corrisponde alle 5 stelle nostrane). Abbiamo provveduto a prenotare ed acquistare i pernottamenti direttamente in Italia ( tramite il CTS di Monza) ad eccezione di Orlando (Days Inn Hotel) dove su prenotazioni di C., salderemo in loco. La prenotazione/pernottamento on the road nei vari motel che certamente avremmo trovato nei trasferimenti l’abbiamo esclusa subito a priori per ragioni di sicurezza, perché siamo ben in 13, per non viaggiare con l’assillo/preoccupazione psicologica di trovare il posto dove dormire.

La Florida offre al viaggiatore che la visita per la prima volta un’ampia scelta di mete che assolutamente non si possono tralasciare: dai paradisi dei divertimenti a quelli naturali, dalle metropoli affacciate sull’Oceano, alla capitale dei voli spaziali, ai mille rifugi offerti dalle Keys. Ora passerò in rassegna le località principali, pur sapendo che ognuno dei partecipanti si sarà già dotato di guide e controguide turistiche. Questo vuol essere solamente un primo abbozzo, canovaccio, per visitare le innumerevoli mete, linee guida per sviluppare più profondamente il viaggio. Per un’immersione nel gossip e nella bella vita di Miami Beach consiglio un librettino di poche pagine ( titolo:Miami di Carlo Rossella, famoso giornalista e direttore di TG e settimanali), classica lettura di puro svago, da spiaggia, non impegnativa, ma che può dare molte notizie spicciole sulla way of life dello Stato del Sole. Commento generale: non sarà una vacanza economicamente vantaggiosa, questo è garantito, non tanto per il costo degli alberghi < che grazie all’impegno dei R. (tutti) ed alla CTS di Monza siamo riusciti a contenere molto > quanto per il costo dei vari luoghi di visita, parchi, studios,Nasa, parchi Disney che sono tutti a pagamento e non scherzano quanto a tariffe! Il vitto non sarà certo questo un problema: basterà adattarsi alla cucina locale od internazionale e non soggiacere alle insidie dei ristoranti italiani! ORLANDO ED I SUOI PARCHI DI DIVERTIMENTO – THE NASA JFK SPACE CENTER Orlando ( nostra prima meta all’arrivo negli States la sera di Natale) si trova in posizione strategica per visitare quello che viene chiamato “Il posto più felice sulla faccia della terra”, ovvero le 45 mega attrazioni di Walt Disney World, distribuite nelle grandi aree di Magic Kingdom, Epcot Center e MGM Studios, ma anche altri famosi parchi a tema come gli Universal Studios, Sea World e The NASA JFK Space Center di Caper Canaveral.

Lo slogan pubblicitario-turistico di Orlando è “Go for the Magic” e la magia si riferisce al vicinissimo Walt Disney World! Di Magic Kingdom dicono che sì è molto bello, affascinante, magicamente d’atmosfera, ma “Eurodisney” di Parigi (l’ultimo nato nel 1992, in Europa) ha una marcia in più. Forse vista la nostra età, anche dei nostri figli ormai tutti adulti, saremo forse più interessati a visitare l’Epcot Center, che è una particolare sintesi del nostro pianeta; Future World mostra le ultime innovazioni nel campo delle comunicazioni e dell’energia e fa scoprire i segreti del mondo sottomarino e della Luna; World Showcase significa invece compiere un viaggio lampo in ben undici nazioni, dal Mexico alla Norvegia, dalla Cina alla Germania. Consideriamo una cosa molto importante: se uno dovesse visitare bene tutti i parchi di Orlando non basterebbe una settimana di soggiorno solo qui. Quindi noi faremo obbligatoriamente una scelta ( speriamo la migliore, considerato anche il periodo di altissima stagione qual è quello natalizio anche per gli yankees ) in modo comunque da raccogliere più esperienza possibile e ricordi profondi.

Ma la stessa Orlando sembra non essere priva di fascino e i suoi singolari grattacieli, sedi di banche, società di assicurazioni e centri commerciali, sono circondati da un romantico paesaggio lacustre. Tra i numerosi specchi d’acqua che circondano Orlando il più affascinante è Lake Eola, popolato da superbi cigni e solcato da centinaia di turisti in pedalò.

The NASA J.F.K. Space Center di Cape Cannaveral (Cape Kennedy e lo spazio) – Un altro classico itinerario è rappresentato dal centro della Nasa. L’area della base spaziale confina, a est di Orlando sull’Oceano Atlantico, con la riserva ornitologica di Merrill Island. Il centro spaziale fu denominato prima Cape Canaveral ( 1961) quando il comandante Alan Shepard jr. Fu lanciato per il primo volo suborbitale nello spazio. Poi fu denominato JFK Space Center in onore del presidente Kennedy. E da qui partì l’Apollo 11 (1969) per la prima missione lunare.. Si può visitare buona parte della base ( in circa 3/ 4 ore), il Museo dell’Esplorazione Spaziale; da non perdere assolutamente il Flight Crew Training Building, ove è possibile sperimentare l’esperienza di un lancio (simulato) nello spazio.

MIAMI e MIAMI BEACH – Anche se non è la vera capitale dello stato, è certo la città simbolo della Florida. Attenzione, quando diciamo Miami dobbiamo sempre pensare alle due entità geografiche, la città vera e propria un po’ nell’interno ed il famoso sobborgo marinaro (the Beach) disteso sull’oceano. Fondata nel 1567 come missione, alla fine del 1800 era ancora un borgo agricolo senza alcuna importanza. Con l’arrivo della ferrovia nel 1896 cominciò lo sviluppo turistico. In Coconut Grove c’è ancora una casa (The Barnacle, sulla Main Highway) che illustra come vivevano e lavoravano i primi coloni della Florida. Con il passare del tempo The Grove, come il quartiere viene semplicemente chiamato è diventato un vero caleidoscopio culturale e sociale. A Miami Beach l’Art Deco District è lo storico quartiere anni trenta di Miami Beach con oltre 800 alberghi, case,ville ed edifici commerciali costruiti negli anni ’30, color pastello, che conservano ancora il loro glamour. In effetti il Beach, come viene chiamata familiarmente dagli aficionados è quella parte della grande Miami che si estende sull’Oceano Atlantico da South Point sino alle Sunny Isles, all’estremità meridionale dell’isola ( sì, perché è un’isola sebbene collegata alla terra ferma da diversi ponti, high e cause way). Fino agli anni ’20 non era altro che un labirinto di mangrovie (tipica vegetazione selvatica tropicale) infestato da zanzare. Poi un agente immobiliare, un certo Carl Fisher Sand ( “sand”= sabbia in inglese, nomen omen, dicevano i latini) ebbe l’idea di scaricare tonnellate di sabbia sulla costa per trasformarla in spiaggia. Ben presto Miami Beach divenne la più celebre riviera americana e restò in auge sino all’avvento di altri paradisi balneari. E così al posto dei turisti subentrarono i pensionati ( di lusso) provenienti dagli Stati del nord, gli immigrati ebrei e gli esuli cubani. Pensate che la lingua più diffusa in tutta questa zona è proprio lo spagnolo e non l’americano. I segnali e le indicazioni sono bilingue; molti quotidiani locali sono in spagnolo per fare fronte ad oltre un milione di presenze cubane! In effetti “Florida” andrebbe pronunciata alla spagnola con l’accento tonico sulla seconda sillaba, ma tutti ormai fanno gli ammmmmmericani e pronunciano Flòrida, anche perché in italiano così ha un preciso significato.

Il mito della Miami “Sun & Fun” mite ed opulenta, permissiva ed accogliente, costruita per offrire il meglio quanto a hotel,spiagge,piscine, ristoranti e locali notturni risale agli anni ’20, epoca appunto in cui iniziò la costruzione del suddetto Art Deco District. A Miami Opa Locka è invece il quartiere moresco molto caratteristico, dovuto ad un certo Glenn Curtiss, aviatore, che volle ricostruire qui in Florida un angolo di Marocco: da visitare l’Opa Locka City Hall, ispirato alle “Mille e una Notte” e l’Opa Locka Railroad Station, in Alì Baba Avenue. E poi spiagge, palmeti,spiagge, grandi alberghi e mall impressionanti, canali e lagune, highjway e causeway, Key Biscane. L’EVERGLADES NATIONAL PARK – E’ uno dei parchi più interessanti degli Stati Uniti, regno di alligatori e gigantesche mangrovie. Un’enorme estensione di vegetazione subtropicale. Qui sono di casa anche uccelli rari, tartarughe marine e i rarissimi manati. E’ una regione paludosa in cui vive ancora oggi una popolazione indiana, i Mikkosukee. Per la sua particolare posizione geografica, in questo celebre Parco Nazionale ( il secondo per estensione di tutti gli USA) si è determinata una mescolanza tra la flora e la fauna delle zone temperate nordamericane e l’ambiente tropicale dei Carabi.

KEY WEST e LE ISOLE KEYS – E’ il punto più a meridione degli States. Località balneare che merita a pieno titolo la definizione di paradiso tropicale, meta turistica e dimora di artigiani ed artisti fin dai tempi della grande depressione del 1929. Keys o Florida Keys, viene così chiamata la catena di isole ed isolette che si estende tra l’Oceano Atlantico ed il Golfo del Messico. Percorrendo la Overseas Highway ( l’autostrada che le attraversa) si incontrano paradisi pressoché incontaminati con magnifiche scogliere coralline e foreste di mangrovie. Il nome Key deriva da cayo, una definizione spagnola per “isola”. Le Florida Keys sono collegate tra loro da 42 ponti, di cui il più lungo (pensate!) supera gli 11 km. Sono suddivise in tre gruppi: le Upper Keys tra Key Largo e Long Key; le Middle Keys nel tratto sino al Seven-Mile Bridge e le Lower Keys fino alla estremità di Key West. In passato Key Largo era abitata da indiani Caloosa, finchè i colonizzatori bianchi non scoprirono la presenza del mogano e, di fatto, li espropriarono del loro territorio. Oggi il turismo è la fonte principale di guadagno di tutte le Keys. K.Largo è favorita dalla estrema vicinanza alla terraferma; vi si trova anche l’unico parco sottomarino della zona, il “John Pennekamp Coral Reef State Park”. Islamorada (un’altra famosissima key) è un paradiso per pescatori. Long Key possiede una splendida spiaggia attrezzata con tavoli per pic-nic e piazzole per il camping. Marathon è invece un borgo molto sviluppato, dotato di centri commerciali,molti ristoranti ed alcuni porticcioli. All’estremità della catena di isole c’è la riconosciuta capitale, Key West, il punto – come abbiamo già detto – più meridionale di tutti gli States. Quando vi approdarono nel 1700, gli esploratori spagnoli scoprirono molti resti umani e per questo la chiamarono Cayo hueso , l’isola delle ossa. Il primo proprietario ufficiale la vendette per 2000 dollari ad un uomo d’affari americano e nel 1822 Key West passò sotto la sovranità degli Stati Uniti. Per diverso tempo i suoi abitanti, i conchs , si dedicarono alla pirateria, poi durante la Seconda Guerra Mondiale venne installata nell’isola una base della Marina Militare americana.

Qui, a Key West, visse per oltre dieci anni il famoso scrittore Ernst Hemingway ( che in fatto di luoghi ameni nel mondo se ne intendeva, vedasi anche i suoi numerosi soggiorni in Italia ed in Asia). Percorrendo quelli che una volta erano i ponti della ferrovia (75 miglia di arcate sospese sull’acqua per unire fra loro una manciata di isolette) si arriva a Key West, festosa, solare e trasgressiva. Nell’Historic District il tempo sembra essersi fermato. Qui Hemingway visse a lungo e scrisse molti dei suoi capolavori ( Addio alle armi e Per chi suona la campana): la sua villa è oggi aperta al pubblico. Ma per avere una stupenda visione di insieme della città sarà bene salire sulla torre del faro, costruita nel 1847, in 938,Whitehead St. .

MARCO ISLAND e NAPLES Marco Island è la più estesa delle “Ten Thousands Islands” l’arcipelago di isolette sul versante meridionale verso il Golfo del Messico, che da Naples e Fort Myers raggiungono l’inizio delle Keys, costeggiando la regione delle Everglades. E’ luogo molto affascinante, mistico e magico,ricco di spiagge tropicali bianchissime, attrazioni di ogni genere, delphinarium, e centri di vita con ristoranti, negozi, boutiques, mall. Noi soggiorneremo nella città di Naples ( a 14miglia) anche per poter meglio visitare gli altri centri vicini (Fort Myers, le Everglades, Everglades City etc.) e soprattutto perché nel periodo natalizio in Marco Isl. È difficilissimo trovare alloggio decoroso se non in costosissimi alberghi da mille e una notte.

Naples è una località balneare con alberghi e ristoranti di prim’ordine ed una spiaggia da sogno e vorrebbe contendere a Palm Beach ( sulla costa orientale atlantica della Florida) la fama di dorato paradiso per nababbi. Si presenta come una piccola (25.000 abitanti circa) e curatissima oasi tropicale con lussuosi negozi e svariati campi da golf e tennis.

FORT MYERS Il turista più famoso annoverato dalle cronache locali è l’inventore Thomas Alva Edison che arrivò qui per la prima volta nel 1844. Varie strade, centri commerciali ed alberghi portano il suo nome e la Winter Home, casa ove risiedeva d’inverno, costituisce una delle principali attrazioni della città. Un’altra di queste è il Mc Gregor Boulevard ( detto anche Avenue of Palms), un viale fiancheggiato da palme cubane ad alto fusto, lungo la bellezza di 24 km, ed è considerato di gran lunga uno dei viali più belli di tutta la Florida e degli States! La Downtown presso il porto è costellata da invitanti negozietti.

PALM BEACH Questa località rivierasca che incontreremo nella tratta da Cape Kennedy a Miami, che faremo il giorno 27 dicembre, è sinonimo di miliardari,lusso e abbondanza; virtù (sic!) non precisamente cristiane. E’ un’ esclusiva oasi per ricchi, abitata da nababbi che risiedono in ville lussuosissime con darsena privata, yacht privato, limousine per gli spostamenti terrestri, insomma al riparo dalla gente comune.

DAYTONA BEACH Città che incontreremo durante il trasferimento da Orlando/Cape Kennedy a Miami, lungo la highway litoranea che tocca anche Palm Beach, Fort Lauderdale.

E’ famosa per il suo autodromo ( ricordate la “24 ore di Daytona” quando il Campionato Mondiale Prototipi era ancor più seguito della Formula 1 ? ) e per un circuito molto particolare ideato per le gare sulla sabbia ( il Daytona International Speedway). Ma è anche l’unica città di mare dove , con un piccolo pedaggio, è possibile non rinunciare all’automobile nemmeno per andare a prendere il sole sulle immense spiagge (37 km) e dedicarsi a piacevoli derapage con la propria auto o con dune-buggy appositamente noleggiate. Insomma il regno dei motori per veri (pazzi) appassionati!



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