Fiori d’arancio a Siviglia

No, non è il racconto di un matrimonio o di una luna di miele! E’ l’intenso profumo che ci ha accompagnato in questo week end dal momento in cui siamo scesi dall’aereo, che in circa due ore e venti, ci ha portato da Bergamo a Siviglia. Volo prenotato con molto anticipo e in una data casuale, che, a nostra insaputa, ci ha fatto assaporare...
Scritto da: stefj
fiori d'arancio a siviglia
Partenza il: 15/03/2008
Ritorno il: 17/03/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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No, non è il racconto di un matrimonio o di una luna di miele! E’ l’intenso profumo che ci ha accompagnato in questo week end dal momento in cui siamo scesi dall’aereo, che in circa due ore e venti, ci ha portato da Bergamo a Siviglia. Volo prenotato con molto anticipo e in una data casuale, che, a nostra insaputa, ci ha fatto assaporare l’atmosfera particolare di Siviglia durante la Semana Santa.

Sabato 15 marzo 2008 – Partiti in perfetto orario alle 6.10, alle 8.40 siamo già sul bus (€ 2,20 a persona/tratta-il ticket si paga all’autista) che dall’aeroporto – distante una decina di km – porta al centro città. Dopo circa 20 min. Scendiamo alla fermata Santa Justa, prendiamo il bus urbano C2 (€ 1,10 a persona/tratta- E’ possibile pagare il biglietto direttamente al conducente) per dirigerci verso l’hotel prenotato in internet, Tryp Macarena (€ 170 x 2 notti). Giusto il tempo di lasciare gli zaini, dare un’occhiata alla colorata hall in stile moresco, al solarium con piscina dal quale si gode di un bel panorama della città e siamo già per le strade assolate di Siviglia. Prima tappa il Parlamento Andaluso, proprio di fronte il nostro hotel; poi, oltrepassata la porta Macarena ci troviamo tra le stradine dell’omonimo quartiere, tra le mura bianche e gialle ed il profumo degli aranci. Entriamo nella Basilica e con sorpresa troviamo due enormi baldacchini dorati, colmi di fiori e candele, rappresentanti uno la crocifissione ed uno la Madonna. Subito ci informiamo, e veniamo a sapere che da domani, Domenica delle Palme, per tutta le settimana, dalle chiese dei diversi quartieri, partiranno processioni composte anche da 3000 persone in costume, che si snoderanno per le vie della città, durando anche 5-6 ore ognuna. Usciamo dalla basilica della Macarena, attraversiamo le vie del quartiere e ci troviamo in quello di Feria. Entrambi sembrano piuttosto scialbi, trascurati e abbandonati, molti sono i lavori di restauro in corso. Ci perdiamo tra le bancarelle di un mercato coperto, dove compriamo del pane e del buonissimo Jamon. In ogni piccola chiesa dove entriamo si stanno svolgendo i preparativi dei baldacchini per le processioni. Percorriamo Alameda de Hercules, passando dalle vie quasi deserte a quelle pullulanti di persone della zona commerciale, ricca di negozi di Calle Sierpes, Calle Cuna, Calle Velazques. Attraversiamo Avenida de la Costitucion e siamo davanti alla Catedral (ingresso € 7, oggi chiude alle 14 per consentire i preparativi delle celebrazioni) dove fino al 1200 sorgeva la moschea con il suo minareto, poi la moschea divenne la grande cattedrale e il minareto divenne la Giralda (ben 34 rampe di salita), il campanile da cui ammirare tutta la città. Lasciata la Cattedrale siamo nel Reales Alcazares (€ 5 ingresso+€ 3 audioguida), residenza dei sovrani arabi e poi dei re spagnoli, un capolavoro di arte islamica e cristiana. Un giro tra le belle stanze piastrellate di azulejos, poi tra le fontane, gli aranci e le palme del magnifico giardino (si sta volentieri all’ombra, il cielo è turchese e ci sono 29°!); ancora 5 minuti a piedi e siamo sulle rive del fiume Guadalquivir ad ammirare la Torre de Oro. Rientriamo verso il centro, inoltrandoci nelle strette vie del Barrio di Santa Cruz, i vicoli dell’antico ghetto ebraico: piazzette che sbucano o ogni svolta, vicoli tortuosi che fanno perdere l’orientamento…Tantissimi baretti e ristoranti, nei quali fanno bella mostra di se, appesi sopra il bancone, tantissimi prosciutti! Caratteristico anche il menu ed i prezzi segnati con il gesso sopra lavagne. Una sosta per una cerveza e qualche tapas e siamo subito alla ricerca dei bagni Banos Arabes (calle Aire). Purtroppo, per oggi, gli ingressi sono già tutti riservati, ma niente paura, prenotiamo per domani sera! A questo punto non ci resta che cercare un ristorante dove cenare. Optiamo per Dona Lina (€ 45 in due), sempre nel Barrio Santa Cruz, ma la scelta non si rivela troppo felice. Decidiamo di tornare in hotel a piedi (15 min.), giusto per vivere un po’ “Sevilla by night”.

Domenica 16 marzo 2008 – Dopo una bella dormita, siamo pronti per affrontare nuovamente la città. Anche oggi splende un bel sole, ma l’aria sembra più fresca. Fuori l’hotel prendiamo il bus C4 per spostarci nel quartiere di Triana, cuore popolare di Siviglia, dove viveva la comunità gitana. Con piacere ammiriamo tutti i sivigliani, di ogni età, vestiti a festa, molto eleganti in occasione della Domenica delle Palme. Anche qui, in ogni chiesa, fervono ancora i preparativi. Ci perdiamo tra le viuzze…Ci concediamo dei mega pasticcini in un minuscolo forno… ammiriamo i vecchi palazzi ricchi di azulejos, traversiamo il bel Puente de Isabel II e siamo davanti la Plaza de Toros. Entriamo nell’arena (€ 5), assistiamo interessati alla visita guidata (obbligatoria) in spagnolo/inglese. Beh, mai avremmo immaginato che un torero potesse guadagnare dai 100 ai 200 mila euro a corrida, per 70-80 incontri in un anno (a seconda della fama)… per un guadagno anche di 4 milioni di euro!! Lasciata Plaza de Toros, sempre a piedi (Siviglia è una città che si presta ad essere girata in lungo e largo senza mezzi) ci dirigiamo verso Plaza de Espana e il Parque de Maria Luisa. La folla elegantissima, lungo la strada, in piedi mangia tapas e beve cerveza. La cosa ci lascia un po’ perplessi, ma subito capiamo il perché: sentiamo suonare una banda, finalmente inizia la processione! Apre la fila una banda di cavalieri a cavallo, seguono una infinità di persone di ogni età, vestite di bianco ed incappucciate che reggono un grosso cero, poche con le scarpe, moltissime solo con i calzini, tanti anche a piedi nudi sull’asfalto; i bambini incappucciati regalano caramelle ai bambini tra la folla, tra gli adulti c’è la corsa alla ricerca delle immaginette delle madonne delle varie parrocchie. Dopo una buona mezz’ora di sfilata di incappucciati con un cero finalmente arriva il baldacchino della “Passione”, portato a mano da una quarantina di persone a passo perfettamente sincronizzato. Il peso deve essere notevole, tanto che ogni 1o metri circa segue una pausa di qualche minuto…Adesso capiamo il perché della durata! Passato il baldacchino, seguito dalla banda musicale, è la volta ancora di una infinità di incappucciati – questa volta recanti a spalla una lunga croce nera – … Vorremmo vedere il baldacchino della Madonna Addolorata… ma dopo un tempo interminabile nulla si vede ancora all’orizzonte… Lasciamo la processione per una visita del Parque, molto bello ma anche questo forse un po’ trascurato (è l’impressione che ci ha fatto la città nel suo complesso: trascurata e un po’ sporchina: sarà per via della tanta gente in occasione della festa? della stagione non ancora propriamente turistica?). Finalmente anche la processione finisce, la folla si disperde e possiamo godere appieno della bellissima Plaza de Espana (realizzata nel 1929 in occasione della mostra ibero-americana): un ampio semicerchio di archi con due torri ai lati, con una indefinita quantità di piastrelle colorate a ricoprire il tutto. Lasciamo anche la Plaza, torniamo verso il centro costeggiando la Universidad (fabbrica reale del tabacco), il famoso hotel “Alfonso XIII”, giungiamo a Puerta de Jerez, e siamo nuovamente avvolti da una marea di gente e… da un’altra processione. Ci dirigiamo nuovamente verso il Barrio di Santa Cruz, visitiamo l’Hospital de los Venerables (gratis la domenica dopo le 16) una sosta per tapas e cerveza, e finalmente… per la gioia dei nostri piedi !!… Arriviamo all’hamman (€ 20 a persona). Dopo un’ora e mezzo (tanto dura il turno per ogni ingresso) di bagni in piscine a varie temperature, idromassaggio, acqua salata e bagno turco ne usciamo completamente rigenerati… pronti per affrontare la ricerca di un ristorante! I locali sono tutti pieni; nonostante la lunga coda, veniamo attratti da una friggitoria dove è possibile comprare, a peso, vari tipi di pesce che viene servito in coni di carta. Ormai è quasi mezzanotte, torniamo verso l’hotel… E mentre transitiamo davanti la Cattedrale, ancora si sta svolgendo una processione, questa volta con gli “incappucciati” vestiti di nero con i ceri accesi.

Lunedì 17 marzo – Giusto il tempo di alzarci e siamo pronti per andare in aeroporto. Considerato che il bus che porta da Siviglia all’aeroporto transita ogni mezzora (ma non sappiamo l’ora!) decidiamo di prendere un taxi proprio fuori l’hotel (€ 22) che in circa 15 minuti ci porta a destinazione. Puntuale come sempre il volo di ritorno; poco prima di mezzogiorno siamo a Bergamo… subito pronti per tornare in ufficio il pomeriggio!!



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