Fior di loto, risaie e farfalle di II parte
HOTEL UTILIZZATI:
Phan lan hotel Ho Chi Minh – 23$ la superior con colazione (obbligatorio prendere questo tipo di camera se non volete una buia stanzetta con finestra sul corridoio!).
Indice dei contenuti
Servizio taxi in aeroporto: 17$ prenotazione diretta tramite mail.
Questo piccolo hotel in una minuscola via solo pedonale (traffico 0, si dorme benissimo) è a 15/20 min a piedi dal Palazzo della Riunificazione e a 10 dal Central Market; da fuori, sinceramente, non fa una bellissima impressione e non è paragonabile ai due precedenti, però è pulito e la camera superior assolutamente accettabile.
L’hotel ha il pregio di avere una ragazza alla reception davvero sveglia: anche qui abbiamo acquistato il volo per Danang (80 $ a testa, lo stesso prezzo del treno notturno con cuccetta morbida), l’escursione di mezza giornata ai Chu Chi Tunnels (6$ a testa) e quella di un giorno intero sul Mekong (Delta Adventure, consigliata anche dalla Lonely) per 25$.
Per la cena dovete assolutamente cercare il cortile dove ci sono questi due ristoranti (uno meglio dell’altro prezzo medio 20 $ a testa): The Refinery e Hau Tuc (consigliato dalla Lonely).
Purtroppo non sono facili da trovare perché, dalla strada (Hai Ba Trung, dietro il Teatro), l’ingresso del cortile è poco visibile se non cerchi in alto i cartelli con i nomi dei locali; potete provare a chiedere (un po’ difficoltoso) o a cercare un taxi che li conosco e vi porti fin dentro il cortile. Qui la cucina è vietnamita con influenze europee: ottimo il tortino di melanzane che ricorda la nostra parmigiana o l’amburgher di carne (tenero e ben condito) con cipolle caramellate e pane fatto in casa.
Lotus hotel + Indochina hotel Hoi An – 45$ con colazione
Prenotazione effettuata con telefonata.
A Hoi An abbiamo avuto la fortuna di capitare nel week and della luna piena quando la cittadina festeggia la festa delle lanterne: è una festa bellissima che attira un sacco di persone, soprattutto locali, e gli alberghi sono piuttosto pieni, ecco il motivo per cui abbiamo dovuto cambiare due alberghi.
Sono entrambi i classici hotel internazionali con piscina (decisamente non i miei preferiti) con camere a livello tre stelle; il primo è più vicino al paese (2 km) ed ha la navetta gratuita per la spiaggia e la Spa (non male) con una reception piuttosto scortese, mentre il secondo più vicino alla spiaggia (si raggiunge in 10 min a piedi) ha delle belle camere arredate con massicci mobili un po’ retro’ con una bella vista fiume.
Ristoranti consiglio il Mangorooms (22$ a testa per antipasto e piatto principale) o, ancora meglio il Morning Glory (meglio prenotare): assaggiate la specialità di Hoi An che sono le rose bianche, ravioli di pasta di riso davvero buonissimi (se vi piace l’aglio, visto che sono ricoperti da lamelle croccanti che si possono scartare).
In questo caso il trasferimento bus per Huè ( 4$ a testa 4 ore) lo abbiamo comprato in una agenzia.
Waterland hotel Hue’ – 20$ con colazione
Prenotazione effettuata con telefonata.
Questo è stato il miglior rapporto qualità-prezzo; scelto a caso in internet come ripiego all’Orchid hotel che avevo selezionato (e fra parentesi non l’ho nemmeno trovato!) ha camere grandissime (la nostra era di circa 25 mq. con televisore schermo piatto e frigo) pulite e silenziose in pieno centro turistico (quello con i ristoranti, per intenderci) ed è a 5 min a piedi dalla fermata del bus proveniente da Hoian e dal fiume (a 15 dalla Cittadella Imperiale).
Anche qui la ragazza alla reception è davvero sveglia: ci vende subito la crociera sul Fiume dei Profumi (5$ a testa, gli ingressi alle tombe si pagano sulla barca, circa altri 5 $ a testa) e i biglietti aerei per Hanoi (78$ a testa); inoltre contatta il Lucky 2 Hotel a nome mio ed ottiene uno sconto sia sulla camera che sul servizio taxi (e da qui abbiamo capito che si possono contrattare anche i prezzi degli hotel!).
I ristoranti sono dietro l’angolo: carino il Why not restaurant (soprattutto per il pranzo), il Carambole, bistrot con cucina francese dove è meglio prenotare e il Little Italy, dove la pizza o gli spaghetti non sono niente male (prenotate un tavolo nel cortile esterno).
Luchy 2 Hotel Hanoi – 35$ la superior con colazione
Prenotazione effettuata con telefonata.
Anche questo ultimo hotel si è rilevato davvero in posizione strategica, nella zona vecchia di Hanoi; bella la camera al quarto piano con una splendida vista sui tetti ed un piccolo terrazzino con tavolino e sedie.
Prenotazione crociera Deluxe 2 gg.ad Halong per 99$ a testa in reception.
Per la cena nessun dubbio: Mango Green forever!
Le due sere che siamo stati nella capitale abbiamo mangiato in questo bel ristorante dove abbiamo osato persino un carpaccio di carne cruda; posso dire che è uno dei posti migliori con una spesa media di 22$ a testa… straconsigliato!
10 agosto
Prendiamo l’aereo che in 1 ora e 10 ci porta a Saigon; in un attimo paghiamo il visto (lettera di invito+1 foto+25$ a testa), ritiriamo i bagagli e prendiamo il taxi che ci ha inviato l’hotel.
Il traffico è quello di una grande città e ci impieghiamo ben 50 minuti ad arrivare in albergo; chiediamo subito i biglietti per Danang (i soliti 80$ a testa) alla ragazza della reception e prenotiamo l’escursione di mezza giornata ai Chu chi tunnels (6$ a testa) e di una giornata sul delta del Mekong (25$ a testa effettuato con la Delta Adventures, una delle agenzie consigliate dalla Lonely).
L’hotel si trova in una piccola via pedonale, una zona davvero tranquilla per poter fare sonni sereni (a parte i miagolii di un gatto in amore!); 15 minuti a piedi e siamo al Palazzo della Riunificazione (fra nord e sud del Vietnam avvenuta il 30/4/75).
Paghiamo il biglietto (3$ a testa, chiude alle 17) e percorriamo le numerose stanze del palazzo, percorrendo tutti e quattro i piani: ci sono sale per banchetti, di rappresentanza, la sala cinematografica, insomma un vero palazzo del governo.
Appena usciti, tenendo la sinistra si incontra la Cattedrale di Notre Dame, nome importante per una chiesa carina e l’ufficio postale, bellissimo edificio di gusto un po’ retrò e francese, con i suoi orologi di legno che segnano le ore delle principali città nel mondo e le panchine di legno tipo vecchia stazione.
Una visita al Market ed all’ elegante Le Loi Street fanno da termine al primo pomeriggio in terra vietnamita.
11 agosto
Colazione (scarsina) in hotel e partenza alle 8,30 per i Chu Chi tennels (50 km. fuori dalla città) dove vedremo le famose gallerie scavate dalla popolazione cambogiana durante la guerra del Vietnam (ce ne sono per ben 200 km sottoterra!).
Il museo è all’aperto, in una vasta area recintata, dove si può vedere in che modo è stata combattuta la guerra degli “uomini ombra” che si sono trasformati in “uomini talpa” per sfuggire al nemico; le gallerie sono davvero claustrofobiche e, a me personalmente, ne è bastato percorrere un pezzetto davvero piccolo per averne abbastanza… sinceramente, non so se ce la avrei fatta a vivere là sotto!
Si può anche vedere il cratere di una bomba, un carro armato, la ricostruzione degli accampamenti e le trappole micidiali nascoste nella vegetazione…..insomma, la realtà di uno dei numerosi film sulla guerra del Vietnam visti in tv.
Alle 15 siamo di ritorno e decidiamo, dopo aver mangiato un boccone, di andare a Cholon, la china town locale; a questo proposito consiglio di prendere un taxi con la scritta Vinasun poiché con il tassametro corretto la spesa è stata di 3$ che si sono raddoppiati al ritorno con un taxi privato (stiamo parlando di pochi euro, ma perché farsi raggirare?).
Il quartiere cinese ha sempre il suo fascino con le pittoresche bancarelle dalle mille cianfrusaglie e i negozi più strani, insomma, i soliti 1000 scatti (e lo sono stati davvero, perché a fine vacanza questo numero di foto è stato ben superato!)
12/8
Oggi abbiamo l’escursione sul delta del Mekong; partiamo con un piccolo autobus ed in circa 3 ore arriviamo a My Tho dove prendiamo una barca per iniziare la navigazione.
La prima sosta è su Unicorn Island dove iniziamo a vedere la produzione del miele assaggiando un the aromatizzato davvero buono, poi ci servono dei piatti di frutta locale, piacevolmente intrattenuti da musiche e canti autoctoni.
Prendiamo una piccola barchetta ed iniziamo a percorrere i piccoli fiumi nascosti dalla vegetazione, estuari del grande Mekong: un paesaggio davvero idilliaco in mezzo a queste isolette, solo forse un po’ trafficato dal via vai degli altri turisti che come noi si stanno godendo il paesaggio.
Arrivati alla foce ci aspetta la barca più grande e raggiungiamo il ristorante per il pranzo; visitiamo una famiglia locale che produce caramelle tipo mou (buone, solo un po’ appiccicose!), un giretto a piedi alla scoperta di questa isola ed infine rientro a Ho chi minh in barca.
La navigazione dura circa 2 ore e, una volta in città, vediamo molto bene la parte più povera (quella lungo il fiume), quella formata da baracche stile palafitta che contrasta con i grattacieli sullo sfondo.
Cena splendida da Refinery: caprese, tortino di riso e melanzane, spiedini di gamberoni e una cheese cake da far girare la testa (23$ a testa).
13/8
Dopo un tranquillo volo,come al solito puntuale, arriviamo a Danang dove ci aspetta il taxi inviato dall’hotel che dista circa 40 km (30 minuti 17 $) da qui; percorrendo la nuova strada costiera ci rendiamo subito conto che il traffico è davvero scarso ed il paesaggio ci ricorda vagamente quello di Marsa Alam in Egitto, forse per la lunga spiaggia intervallata dai resort.
Il Lotus è davvero carino, ma di impronta un po’ troppo turistica con la sua piscina e le numerose camere che si affacciano su piccole piazzette; la camera comunque è pulita e spaziosa.
Per prima cosa voglio vedere il mare: prendiamo la navetta e raggiungiamo in 5 minuti la lunghissima spiaggia, un po’ simile alla nostra Versilia, con la sabbia fine e dorata.
Oggi c’è vento (finalmente vediamo il cielo azzurro!) e il mare è un po’ mosso: immagino che l’acqua sia davvero trasparente in una giornata senza aria, ma oggi lo spostamento della sabbia dovuto alle onde la intorpidisce un po’ e ci fa dichiarare che il posto è carino e piacevole, ma nulla di più.
Prendiamo ombrellone e sdraio (5$) e ci incamminiamo per una bella passeggiata; la spiaggia lunghissima è quasi completamente deserta, a parte qualche breve spazio davanti a qualche albergo dove troviamo una decina di ombrelloni; incontriamo anche i pescatori che sistemano le reti, appena rientrati dalla “strana” pesca con piccole imbarcazioni simili a dei gusci di noce.
Il rientro in albergo è un po’ fantozziano: non trovando la navetta o il taxi siamo costretti a chiedere un passaggio ad un motorino che, senza problema alcuno, ci carica entrambi sullo scooter… meno male che siamo magri perché in tre sulla moto si stà davvero stretti!
Alla sera, in città, scopriamo il motivo per il quale abbiamo trovato l’albergo solo per una notte: è il week and della luna piena e qui si festeggia la tradizionale festa delle lanterne.
Hoian diventa un piccolo presepe a cielo aperto, con lampade dai mille colori appese in ogni dove e, agli angoli delle strade e sul lungofiume, venditori di lumini offrono le loro candele galleggianti da far scivolare nel fiume per attirare la fortuna… insomma, una meraviglia!
Ci siamo capitati per caso, ma se lo avessi saputo prima avrei fatto di tutto per esserci: è qualcosa di unico e bellissimo!
Diciamo che lo scotto da pagare è che la festa attira un sacco di gente, soprattutto vietnamiti, e alberghi e ristoranti sono piuttosto pieni, ma niente di impossibile, il disagio di dover prenotare il ristorante o dormire in due alberghi al posto di uno è ampiamente ripagato dalle lanterne e dalle bancarelle colorate.
14 agosto
Ci dedichiamo alla visita della cittadina: prima di tutto compriamo i coupon (lo trovate in una delle strutture da visitare o in una piccola bancarella di legno posta in una piazzetta del centro) che per 90.000 dong a testa (circa 5$) ci consentono 5 ingressi ai musei e iniziamo subito con la Tran Family Chapel, la cappella di preghiera della famiglia Tran e poi passiamo dal Ponte Giapponese, un piccolo ponte coperto tutto in legno davvero carino.
Proseguiamo la visita con una casa davvero ben conservata, la Old House of tan Ky dove capiamo perché questo posto ci affascina così tanto: non solo le antiche case sono belle da fuori, ma stupende anche all’interno e ci si rende conto di come vivevano (e vivono tuttora) i vietnamiti.
Ora è la volta di un tempio in perfetto stile cinese, il Quan Cong Temple e il museo delle Ceramiche, una raccolta di antichi suppellettili di varie provenienze; con quest’ultima visita ci riteniamo soddisfatti e rientriamo in albergo per il trasferimento al nuovo hotel.
L’Indochina Hotel è un grande albergo con mobili massicci (sia nella hall che in camera), con piscina e splendida vista sul fiume;la spiaggia è a 10 minuti a piedi e nel pomeriggio ne approfittiamo per un’altra mezza giornata di riposo.
15 agosto
Questa mattina sveglia e colazione di buon mattino visto che ci aspetta una bella passeggiata in spiaggia, uno dei nostri passatempi preferiti. Torniamo poi in centro per l’ultimo giretto e gli ultimi acquisti: non resisto e mi compro una bellissima camicetta in seta che in mezz’ora adattano alla mia figura (prezzo 13$). Dovete sapere che questo è anche il paese dei sarti e si vedono molti turisti che approfittano dei prezzi vantaggiosi e della buona qualità dei tessuti per farsi confezionare vestiti e camicie; se siete interessati, meglio portarsi una foto da casa di ciò che desiderate e accordarvi col sarto almeno con un paio di giorni a disposizione, questo per poter fare qualche prova ed avere un prodotto più curato.
Mangiamo un ottima baguette da Cargo (13$ in due) e rientriamo in albergo perché alle 13 ci verranno a prendere per accompagnarci alla fermata del bus per Huè; l’autobus parte puntuale e il paesaggio è davvero carino, dapprima lungo la costa, poi per un valico sulle colline, ma come al solito alla fine un po’ lunghetto (4 ore comprensive di sosta).
Arrivati a Huè ci stanno già aspettando alla fermata del bus e scopriamo che l’hotel è situato a soli 5 minuti a piedi in una piccola via tranquilla; la prima impressione non è delle più felici perché la vietta ci sembra buia e l’hotel un po’dozzinale, anche se il personale è davvero gentile e disponibile.
Niente di più sbagliato: ci danno una camera al terzo piano che spazia sui tetti delle case, davvero grande e tranquilla dove non manca proprio nulla; scopriamo inoltre che è a soli 5 minuti dalla zona turistica dei ristorantini è questo è davvero comodo.
Per cena abbiamo voglia di gusti nostrani e ci concediamo pasta e pizza (buoni!) al Little Italy (14$ in due) e, rientrati in hotel, approfittiamo subito della lavanderia (68.000 dong per 2,7 kg, non vale nemmeno la pena di tenerla sporca, si parla di pochissimi dollari!) e prenotiamo i biglietti aerei per Hanoi (155 $ in due) e la gita sul Fiume dei Profumi per l’indomani (5$ a testa senza ingressi, andata in barca e rientro in bus).
16 agosto
Alle 8 ci vengono a prendere in motorino per accompagnarci al molo ma, se lo avessimo saputo prima, ci saremmo arrivati tranquillamente a piedi, visto che è davvero dietro l’angolo ed eravamo già sulla strada per la colazione (in albergo è troppo easy per i nostri gusti!); saliamo sulla dragon boat (una sorta di barca con il fondo piatto e due teste di dragone) con gli altri turisti di tutte le nazionalità (incredibile, c’è anche una ragazza italiana!) e salpiamo.
La lenta navigazione sul fiume è molto tranquilla e rilassante e presto arriviamo alla prima meta: sosta per la visita della Garden House, un’antica casa in legno con uno splendido giardino con tanto di vasca con ninfee.
La seconda tappa è per la visita alla Pagoda Thien Mu, una torre ottagonale a 7 piani alta 21 metri eretta nel 1844 in onore di Buddha e proseguiamo le visite con il piccolo tempio di Hon Chen, posto su di una collina con tanto di scalinata.
Finalmente arriviamo alla prima delle tombe imperiali, quella di Minh Mang; chiamarla tomba è riduttivo poiché, in realtà, si tratta di padiglioni in cima a belle scalinate, con tanto di vasche piene di fiori di loto e giardini curati: uno splendore!
Anche la tomba successiva (che raggiungiamo in bus, poiché un po’ defilata e nascosta) è davvero molto bella; posta in cima ad una scalinata, la tomba di Tu Duc ha belle terrazze con statue di elefanti, cavalli e mandarini e un bel laghetto a mezzaluna davvero scenografico.
Terminata la visita rientriamo a Hué fermandoci per una breve sosta nel paese degli incensi per vedere la lavorazione dei bastoncini profumati; tiriamo l’ora di cena gironzolando per i negozi poiché ne ho adocchiato uno di aquiloni, davvero splendido.
17 agosto
Sveglia di buon mattino (tanto per cambiare!) perché vogliamo visitare la cittadella prima che si riempia di turisti; attraversato il fiume, dopo una passeggiata di 15 minuti circa, arriviamo alle possenti mura di ingresso della città antica e raggiungiamo la porta della Città’ purpurea proibita (55.000 dong a testa), sede dell’imperatore.
Costruita a partire da 1804 è compresa in un perimetro fortificato di 10 km ed annovera 300 edifici di cui solo 80 rimasti pressoché intatti; la visita richiede tutta la mattina, sia per via dei numerosi edifici, sia per la vastità del sito da percorrere a piedi.
Tra i palazzi meglio conservati della dinastia Nguyen, molto bello è il palazzo di Thai Hoa con la splendida sala del trono e il Cuu Dihn con le 9 urne dinastiche rimaste intatte; questo è uno di quei posti che, da solo, merita la visita del Vietnam.
Usciti dal palazzo decidiamo di girovagare a piedi per la cittadella per cercare un posticino per mangiare, ma ci accorgiamo ben presto che questo non è un luogo turistico; infatti, seduti al grazioso Sao Cafè capiamo che i camerieri non capiscono una parola di inglese e, per fortuna, ci salva una gentile cliente del tavolo di fianco che ordina due limonate per noi.
Rientriamo allora nella nostra zona ristoranti e mangiamo al Why not restaurant: con 6$ a testa ci preparano un ottimo beef fajitas, una baguette, acqua caffè e banana flambee; avendo a disposizione ancora l’intero pomeriggio, decidiamo di ripassare il ponte per visitare il mercato (dove compriamo il famoso cappello a cono di Huè, quello con i disegni in controluce) ed il vicino centro commerciale.
Rientriamo che incomincia a piovere, prendiamo un aperitivo e torniamo in albergo; ottima cena di pesce al Carambole (molto gettonato, meglio prenotare e non prendere la pizza!) per 11 $ a testa.
Diciamo che 2 giorni interi sono più che sufficienti per visitare bene Huè, città deliziosa ed affascinante.
18 agosto
Solito volo tranquillo, alle 9,30 siamo già sul taxi inviato dal Lucky Hotel; l’albergo è in pieno centro storico ed è davvero carino.
La nostra camera è all’ultimo piano e ha un bel terrazzino con poltrone di vimini e tavolino con una vista splendida su Hanoi vecchia; anche qui, per nostra comodità, prenotiamo la crociera nella baia di Halong per l’indomani al costo di 99$ a testa.
Iniziamo subito il giro della città cominciando dal museo di Ho chi Minh dato che, guardando l’orologio, ci accorgiamo che ormai è tardi per la visita al mausoleo che chiude alle 11; l’ingresso è gratuito ed è davvero interessante. Un giro nei giardini del museo ci permette di fotografare la famosa pagoda ad una colonna.
Ci incamminiamo a piedi verso il tempio della Letteratura, ma il nostro stomaco si fa sentire e decidiamo di mangiare qualcosa nel famoso ristorante Kioto (citato dalla Lonely perché fa parte di un’organizzazione no profit che raccoglie ragazzi in strada e gli insegna un lavoro) proprio nei pressi del tempio; gustiamo degli ottimi noodles e involtini di carta di riso gamberi ed avocado, il tutto per 13$ a testa.
Dopo la visita del tempio, rientriamo ad Hanoi vecchia con un taxi e ci facciamo lasciare in prossimità del lago; dapprima visitiamo il piccolo tempietto poi iniziamo l’itinerario a piedi che consiglia la Lonely per vedere i vari quartieri antichi, ognuno con i suoi mestieri.
Nonostante la cartina e le indicazioni non è facilissimo da seguire alla lettera, ma è davvero interessante perché permette di capire come vive la popolazione ed è bello perdersi negli stretti vicoli affollati di negozi e bancarelle sul marciapiede.
Terminato il giro, torniamo alla rotonda sul lago e decidiamo di salire all’ultimo piano di un palazzo dove c’è un bar panoramico; sorseggiando un ottimo mango shake ci divertiamo a guardare il traffico caotico dell’incrocio sotto di noi… è incredibile come i motorini e le biciclette si schivino senza incidenti!
Cena al Mango Rooms: una sicurezza!
19 aGOSTO
Partenza in minibus per la crociera; l’arrivo al porto (dopo un paio d’ore) non è dei migliori, infatti pioviggina e ci sono tantissime barche (forse troppe!) ormeggiate.
Saliamo sulla Dragon Cruise (i dragoni quest’anno ci ossessionano!) con altre 18 persone e ci viene assegnata la cabina: dalle foto, sinceramente, sembrava più lussuosa, ma non mi lamento.
Naturalmente siamo i soli italiani e dividiamo la crociera con il mondo intero: australiani, neozelandesi, francesi, tedeschi ed addirittura una coppia dalla Tasmania e una ragazza dall’Uzbekistan; iniziano a servire il pranzo (tutto a base di pesce) e la navigazione procede tranquilla nella baia.
Le formazioni rocciose per le quali è molto famosa sono davvero suggestive ma, sarà perché mi ricordano tanto le isole Hong in Thai, non mi impressionano più di tanto: mi sembra tutto un deja vu, un bello ma già visto.
Nel frattempo, per fortuna, smette di piovere e la nave attracca in prossimità della famosa caverna di Dau Go; la visita (dura circa un’oretta) è davvero interessante e il percorso illuminato permette di vedere stalattiti e stalagmiti alcune con le forme di animali.
All’uscita ci attendono le canoe per una bella remata intorno alle formazioni rocciose della baia e la merenda a base di vino e rambutan (tipico frutto rosso simile al lychees); qualcuno si diverte a tuffarsi dalla nave, ma non invita né il clima né tantomeno il colore dell’acqua, alquanto inquinata dal traffico marino.
Ottima la cena e bello il cielo stellato che fa pensare ad una bella giornata per l’indomani.
20 agosto
Dopo la colazione salpiamo per la visita a un allevamento di perle; interessante la lavorazione ma prezzi stratosferici e bassa qualità (purtroppo il paragone con quanto visto in Polinesia non regge); il sole lascia ben presto il posto a grosse nuvole di pioggia ed una fitta nebbiolina ci accompagna durante il rientro, regalandoci paesaggi autunnali da cartolina (del resto bisogna cercare ciò che di bello la situazione offre: sapevamo già da prima che la gita nella baia era ad alto rischio di pioggia e così è stato!).
Nota curiosa: Ha Long significa letteralmente luogo “dove il drago scende in mare”.
Rientrati ad Hanoi facciamo un breve giro di shopping, una sosta dal parrucchiere (6$ per piega e smalto alle unghie) e concludiamo degnamente il nostro viaggio con un’ottima cena al solito Mango Green.
21 agosto
Volo Airasia su Bangkok e giornata in zona Siam per centri commerciali dato che il volo Emirates non partirà che domattina alle 9.
CONSIDERAZIONI FINALI
Il viaggio merita senz’altro e l’Oriente ha sempre il suo fascino; abbiamo visto luoghi suggestivi e significativi (come il museo S21 e il sito di Angkor in Cambogia o Hoi An con le sue lanterne colorate e la Cittadella Purpurea di Huè) e luoghi belli ma già in qualche modo visti (come il Mekong o la baia di Halong).
Abbiamo, a malincuore, dovuto tralasciarne altri per mancanza di tempo (come per esempio la zona di Sapa al confine con la Cina o alcune isole della Cambogia), incontrato e chiacchierato con tante persone di nazionalità diverse e ci siamo riempiti gli occhi di paesaggi verdeggianti (come le splendide risaie) e di brutture della guerra che ci hanno comunque fatto riflettere e meditare.
Per tutto questo ringrazio l’Oriente, il paese del sorriso e del “one dollar”; sarà come al solito un arrivederci fino al prossimo viaggio che avverrà quando la nostalgia di questi luoghi tranquilli avrà il sopravvento.