Fino al Lago di Costanza
Entriamo nel museo degli Zeppelin, ma non abbiamo voglia di spendere e non lo visitiamo. Comunque l’edificio è tutto vetrato e qualcosa si vede anche da fuori. Giriamo le vie commerciali, tutto molto moderno e funzionale (e quanti parcheggi per bici!), comprandoci qualche panino in una catena del tipo di quelle viste anche a Monaco.Ad Andrea viena voglia di un caffè e ci facciamo attirare da un ristorante italiano che ha anche il bar:se ne approfitta un po’ e ci fa pagare 2 caffè e una coca ben 6 euro!Da evitare!Delusi ci facciamo a piedi un po’ di lungolago dalla parte più selvaggia che comincia oltre un camping e ci godiamo la vista di alcuni tedeschi che non rinunciano a farsi il bagno anche con un’aria già autunale. E quante belle anatre!Sono passate le 14 e ritorniamo all’ostello per aspettare la camera, ma dopo molte chiacchere rimandiamo per aspettare mio fratello che sarebbe tornato dopo le 18, ora di chiusura del salone.Facciamo altre passeggiate lungo le ciclabili: ormai non è più alta stagione, ma arrivano all’ostello tanti tedeschi, anche famiglie intere. Decidiamo infine di andare incontro a mio fratello, ma la sfortuna vuole che rompa la bici e sia costretto a prendere l’autobus. Ci sistemiamo in stanza. Una da 4 letti a castello, spartana, ma pulita. Ha anche il lavandino e ci sono bagni su ogni piano. Alle 19,30 ci rifacciamo un giro al porto: le luci sono bellissime e mio fratello fa alcune belle foto. I ristoranti aperti non sono tutti e si riempiono subito. Ci fermiamo in un tipico locale e prendiamo spatzle con carne, abbastanza buoni, con birra.Prima di tornare ci concediamo un gelato all’italiana, ma non è dei migliori. Recuperiamo subito la notte in macchina e ci svegliamo alle 8,30 per godere della abbondante colazione per tempo.Check out verso le 10 e domenica a disposizione. Facciamo ancora un giro in macchina di Friedricschafen e propongo di andare a Ravensburg che non è lontana. Ma sì la città della fabbrica di giocattoli!Per arrivarci si attraversa una bella zona di campagna con case a graticcio sparse e i vigneti del Baden -Wurtemberg. Ravensburg è antica, con una cerchia di mura ed è molto pittoresca. Il giro si fa velocemente perchè non è grande, ma ci sono belle case. Capitiamo anche durante una festa con musica popolare e banda vestita in abiti simili a quelli bavaresi ed esposizioni di pecore e capre. La colazione ci permette di aspettare a mangiare più tardi e così verso le 12 iniziamo il viaggio di ritorno. Decidiamo di attraversare la Svizzera per le strade statali e iniziamo a circunnavigare il lago, passando per Breghenz (è in Austria), ma essendo domenica procediamo lentamente. Non dovendo guidare mi godo la vista lago! Poi verso San Gallo inizia la Svizzera.Ci fermiamo a San Gallo che è storicamente importante per la sua abbazia. E’ nel patrimonio Unesco e la chiesa barocca è stata recentemente restaurata. Vale la pena entrare a vederla, una meraviglia.Anche il resto del centro è carino anche se la città nuova si estende parecchio. Compriamo in una pasticceria qualche fetta di torta da mangiarci in macchina e ripartiamo.Da qui ci facciamo tutti i villaggi e cittadine tra Lago di Zurigo, Lago dei 4 cantoni e Lago di Lucerna fino alla Valle del San Gottardo. E qui è proprio la vera Svizzera, quella di Guglielmo Tell, uno spettacolo. Paesini pittoreschi, pecore e mucche ovunque, erba senza un filo fuori posto. Per atraversare città come Schwyz ci mettiamo un bel po’, ma veramente mi godo il viaggio. Facciamo il passo del San Gottardo, dove acquistiamo formaggio da un contadino, passiamo il passo Furla (spettacolare, ci fermiamo in cima a mangiare le torte che erano meno buone di quanto sembrassero e anche li ci sono pecore!).Scendendo in direzione di Losanna si vede subito che siamo in un’altra zona: le case hanno uno stile differente, e curiosi granai, ma i paesi sembrano meno ricchi e meno curati. Ormai si fa buio e dopo un po’ di giri a vuoto, causa lavori stradali, riusciamo a trovare la strada che porta al passo (di cui non ricordo il nome) che porta alla Val Vigezzo e a Domodossola.Le srade sono tenute benissimo e ci sono ottimi bagni pubblici ovunque in Svizzera. : difatti dopo il confine si capirà di essere in Piemonte solo dallo stato delle strade.Poi ci perderemo un po’ nel novarese, ripasseremo da Biella e saluteremo Andrea arrivando a casa all’una di notte!Ma l’esperienza è stata bellissima!A volte è bello non programmare troppo!