Finlandia: mille laghi in dieci giorni

2800 chilometri macinati interamente in Finlandia, dalla splendida capitale fino a Rovaniemi, strizzando l'occhio, sulla strada di ritorno, alla Russia
Scritto da: Mar_Bru
finlandia: mille laghi in dieci giorni
Partenza il: 07/08/2017
Ritorno il: 19/08/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
È la nostra quarta volta che mettiamo piede in Scandinavia; quest’anno optiamo per vedere e conoscere meglio lo stato artico più orientale – e forse meno conosciuto – tra gli stati europei più a nord: la Finlandia.

A differenza delle più titolate mete artiche (Norvegia, Svezia, Islanda…) di resoconti di viaggio sulla Finlandia non ne abbiamo trovati tanti, e gran parte di essi vertono su un unico tema: Babbo Natale – com’è logico, ovviamente, essendo per antonomasia la patria natia del simpatico barbuto, gioia di tutti i bambini. E di molti adulti (noi compresi!). Per questo motivo per il nostro itinerario ci siamo lasciati ispirare da diverse fonti: l’immancabile guida della Lonely Planet, Turisti per caso, il clima e… l’improvvisazione! L’idea iniziale era quella di vedere inizialmente Helsinki, Tallin, noleggiare l’auto, prendere la strada a est, passare per la Carelia, spingerci a nord fino ad Oulu passando per la regione dei laghi, scendere sulla costiera fino a Vaasa, poi entroterra fino a Tampere, Turku e consegnare l’auto all’aeroporto di Vantaa.

Il giorno prima della partenza (domenica 6 agosto) le condizioni meteo danno bel tempo per tutta la settimana: da qui la decisione finale di vedere prima la parte costiera e poi l’entroterra coi laghi. La scelta – ma lo constateremo purtroppo l’ultimo giorno – non potrà che esser più che fortunata: il 18 agosto un terrorista semina il panico a Turku, uccidendo due persone con un coltello, proprio nella piazza principale. Secondo il programma iniziale quella sera dovevamo esser lì.

Lunedì 7 agosto: iniziamo! Volo alle 16.50 da Tessera con la Norwegian. Si arriva nella capitale alle 21 (fuso orario +1). Nel volo conosciamo una simpatica guida finlandese, Camilla, che ci introduce sugli usi e costumi del suo popolo. Arrivati a Vantaa prendiamo il treno che in una manciata di minuti ci porta alla stazione di Helsinki. Pernottiamo fino al 10 all’Ostello Domus Academica: non è molto semplice da trovare, ma la capitale finnica è a misura d’uomo e lo raggiungiamo in un quarto d’ora a piedi. Check-In e prima spesetta nel supermercato aperto 24 ore su 24 dalla parte opposta dell’ingresso dell’ostello.

Martedì 8 agosto: dopo i 40°C patiti in Italia la settimana prima, i 25 di Helsinki ci sembrano irreali; decidiamo di andare al porto dove c’è il mercatino e fare una capatina al terminal per Tallinn per vedere gli orari di collegamento con la capitale baltica. Attenzione! Per chi volesse dedicare un giorno a vedere la suddetta capitale partendo dalla Finlandia tenga presente che occorre prenotare il posto su ferry il giorno prima (entro mezzogiorno), arrivare almeno un’ora prima della partenza per fare il check-in, fare la traversata e quindi l’escursione e quindi ripresentarsi al terminal (Estone, questa volta) sempre un’ora prima per il relativo check-in di ritorno. Non è il classico tour stile “da Venezia vado a vedermi Burano”: è più simile alla trafila che si fa negli aeroporti.

Infatti dopo aver constatato il tutto decidiamo di vedere la fortezza di Suomenlinna e il cuore di Helsinki con le due imponenti Chiese. Suomenlinna è a circa 10 minuti di battello dal porto, ci si arriva molto facilmente coi collegamenti frequenti e il trasbordo è di circa 5 euro a persona, andata e ritorno. Una volta giunti sull’isola, una fortezza voluta dagli svedesi per difendersi dai russi qualche secolo fa, la si gira liberamente in lungo e in largo. Molti i musei presenti, come pure i ristorantini e i chioschi di bevande e gelati.

Ritorniamo al porto di Helsinki per visitare prima la Chiesa Ortodossa “Kristuskyrkan” (Chiesa di Cristo) e poi quella Luterana, bianca, imponente, simbolo della città. Immensa la scalinata che porta all’edificio, da cui si gode una splendida vista sul porto. Ritorno in Ostello, sempre a piedi.

Mercoledì 9 agosto: ci dirigiamo verso la Chiesa scavata nella roccia, poco distante dall’Ostello e quindi partiamo in direzione del Mercato coperto, cui ci dicono essere molto bello. Lo raggiungiamo dopo una mezz’oretta e constatiamo la veridicità dell’informazione. Mangiare greco col golfo di Finlandia a 50 metri fa bene. Alla cultura, ma soprattutto alla pancia. Altra nota da menzionare: i finlandesi hanno un’alimentazione da fare invidia ai più assidui salutisti. Tanta frutta, tanta verdura, tanto pesce. La carne la limitano all’essenziale (eccezion fatta per i popoli del nord, dove la carne di renna è una costante). E pranzano alle 11.00… A mezzogiorno ci dirigiamo nuovamente verso il porto, passando per il quartiere del design – dove una miriade di gallerie d’arte riempiono le vie ed i viali. Decidiamo di fare un tour attorno alle isolette della capitale: quasi due ore per 20€ a testa. Ci sta: avremo speso molto di più se fossimo andati a Tallinn. Tornati al porto andiamo verso la stazione e a vedere (da fuori) il museo Kiasma, regno incontrastato del design finlandese. Il quartiere a ridosso del museo e retrostante il Talo Huset Hall (architetto Alvar Aalto, esterno bianco con marmi di Carrara) merita una visita: qui la città si adatta all’uomo, e l’ambiente si fonde pacifico con gli usi della nostra specie, sempre più prossima a devastazioni che ad equilibri. Rientro in Ostello per l’ultima notte nella capitale.

Giovedì 10 agosto. Un forte vento e una pioggerellina rinfrescante ci fanno ricordare che l’estate qui al nord sta per finire. Pochi metri e ritiriamo l’auto alla Hertz. Ci dirigiamo quindi a ovest, verso Turku, la vecchia capitale della Finlandia. Il bel tempo ci ri-accoglie con un sole che picchia. Check in presso l’Ostello Linnasmaki Oy a via diretti in centro: parcheggiamo davanti alla Cattedrale del XIII° sec., breve visita e via in direzione castello, costeggiando il fiume che porta al mare. Arriviamo e lo visitiamo di corsa (erano le 17, chiude alle 18), e poi andiamo in centro a cenare. Un ottimo vietnamita (consigliato da una famigliola finlandese), in un ristorante all’ultimo piano in un centro commerciale della piazza centrale. Ritorno in Ostello a programmare la tappa del giorno dopo. 150 km dividono Helsinki da Turku, da fare in completo relax, vista la grandezza delle principali autostrade finlandesi ed i pochi veicoli presenti. Non ci stancheremo mai però di ripetere: occhio agli autovelox, in quanto sono particolarmente fiscali sui limiti di velocità, e le multe molto salate, anche se si sgarra di poco…

Venerdì 11 agosto. Prima fermata alla città vecchia di Turku, dove hanno ricreato la vecchia capitale finlandese mantenendo gli edifici e la memoria storica dei lavori di un secolo e oltre fa. È un museo a cielo aperto: con soli 6€ a testa si ha la possibilità di vedere come vivevano i finlandesi nel 1800: c’è l’orologiaio, l’ufficio postale, il filatoio, il fabbro… e l’immancabile sauna! Riprendiamo l’auto e ci dirigiamo a ovest verso Rauma, città patrimonio Unesco. Anche in questo caso gli edifici sono in legno, caratteristici (richiama un po’ Lulea vecchia, in Svezia, altro patrimonio Unesco!) e merita la visita. Programmiamo l’itinerario spingendoci verso Tampere (entroterra a est), per poi salire e arrivare al circolo polare artico. Troviamo una sistemazione all’Hotel Nokia, a Nokia, un paesino prima di Tampere. Lo ammettiamo: abbiam voluto soggiornare qui in onore dei nostri gloriosi telefoni. Che almeno per un giorno sono tornati a casa… I km fatti sono 237.

Sabato 12 agosto. Veloce sguardo alla Chiesa di Tampere e poi via, direzione nord. Boschi e laghi, fino ad arrivare sulle rilassanti sponde di Ruovesi e ammirare la Chiesa in legno di Petajavesi. Passiamo la notte al Niemenharjun Makailukeskus: il nome è impronunciabile, ma la qualità non ha paragoni. È una stazione di servizio che funge da ristorante (abbiamo prenotato notte e colazione) con la possibilità di soggiornare anche su cabine in vista lago di ultima generazione e design! Romantica serata passata nel silenzio di un pontile che ci culla, balsamo per smaltire i 380 km percorsi oggi.

Domenica 13 agosto. La tappa più lunga. E piovosa (una delle poche). Partiamo da Pihtipudas verso nord, direzione Rovaniemi. Si (ri)torna in Lapponia! Prima però passiamo ore su tracce di asfalto che si perdono con infiniti saliscendi tra boschi secolari. Arriviamo a Oulu sotto la pioggia, per vedere il mercato coperto: essendo domenica però non c’è anima viva ed è tutto chiuso. Tranne il McDonald, dove pranziamo. Veloce giro al porticciolo e poi riprendiamo l’auto per andare a Kemi, l’unico sbocco sul golfo di Botnia della Lapponia. Il paesino è anonimo e alquanto triste, ma vale la visita per vedere da vicino la rompighiaccio Sampo. Ed il parco eolico in fase di ultimazione dove è ancorata la nave, che d’estate funge da ristorante: in inverno invece fanno crociere sul ghiaccio per turisti paganti. Foto di rito, anche accanto alle gigantesche pale eoliche che aspettano solo di essere assemblate in torri spinte dal vento. Paurose. Arriviamo a Rovaniemi dopo 474 km e alloggiamo in un magnifico appartamento – con sauna – al quarto piano di un edificio nuovo nuovo che da sulle colline e il fiume lappone. Scopriamo anche di esser dirimpettai della fabbrica di coltelli Sami Marttiini: vorrei tanto andare a vedere lo spaccio e magari approfittare di un’occasione, ma mi accontento di fare le foto della fabbrichetta. Ignaro di sapere ciò che accadrà l’indomani. Un tramonto rosso fuoco – alle 22 – ci fa cenare sul balcone con una vista mozzafiato. Babbo Natale, tra poche ore ci rivedremo!

Lunedì 14 agosto. La mattina viene spesa a fare incetta di souvenir al Santa Claus Village di Rovaniemi. Curiosi anche di vedere i cambiamenti dopo l’ultima volta che mettemmo piede qui (2014). Si sta ingrandendo non poco e tornarci è sempre un’emozione. Le ore passano, ma il Vecchio lo salutiamo da fuori: non abbiamo intenzione di rifarci foto e video per la modica cifra di quasi 40 euro. Preferiamo spenderli in regali e cosine carine da guardarci a casa. Proprio in un negozio della Marttiini trovo in sconto uno dei coltelli lapponi: divento bambino e non mi faccio scappare l’opportunità di prendere l’ultimo pezzo rimasto e farmi incidere il nome. Manco a farlo apposta, c’è un vecchio detto Sami il quale dice che il coltello non viene scelto dalla persona, ma è lui che sceglie e ne diventa poi compagno fedele: ed è quasi quello che è accaduto a me. (Ora la sua nuova dimora è accanto ai miei amati libri, quasi a difesa di essi…) Iniziamo il percorso che ci porterà in Carelia (finlandese. Non avendo i passaporti non sconfineremo in Russia). Ci fermiamo poco dopo in un’area attrezzata poco lontana da Rovaniemi dove troviamo una costruzione coperta adibita a barbecue con ancora delle braci: come non rinvigorire il fuoco e scaldarci le pietanze prese il giorno prima in un super? Sapendo che in Italia i gradi sforano abbondantemente i 33° e qui a fatica si arriva ai 15°. Ripassiamo e salutiamo il Circolo Polare Artico – ben attenti a non impattare con le numerose renne che trottano serene lungo le arterie stradali – e giungiamo a Ruka, nota località sciistica finlandese. Sistemazione spartana, ma la stanchezza dei 222 km si fa sentire e ci va più che bene. Programmiamo ferragosto.

Martedì 15 agosto. Giornata dedicata agli orsi. Non molto distante da dove abbiamo pernottato c’è un centro dove il proprietario ha iniziato tempo fa a recuperare e adottare orfani di orsi (bruni. Quelli polari difficilmente si rendono docili con l’uomo), il Kuusamon Suurpetokeskus Oy. Per 10€ a testa una guida ci fa vedere – dietro recinti di ferro spesso – orsi (tra i quali quello più grande della Finlandia, con oltre 300 kg di stazza), volpi, lupi e linci. Gli orsi più grandi sono stati cresciuti dal proprietario: col tempo hanno creato un rapporto quasi simbiotico con esso, diventando docili. Un paio di essi – hanno anche messo al mondo due orsi – che oramai sono diventati adulti. Per precauzione non è consentito toccarli e avvicinarsi più di tanto, visto che rimangono pur sempre carnivori selvatici, ma l’esperienza di vedere comunque a pochi metri plantigradi del genere è pur sempre unica. Riprendiamo il percorso verso sud-est lungo la E6 e c’imbattiamo in una serie di insegne dove indicano un allevamento di renne: le seguiamo, arriviamo nel piccolo parcheggio ma leggiamo che sono solo via prenotazione. Un anziano che sta sistemando reti da pesca nel piccolo spiazzo ci fa capire che possiamo andare a vederle (non sa l’inglese, sembra parli in russo e il finlandese noi lo conosciamo con 3 parole). In effetti, fatti 50 metri o poco più, ci troviamo davanti un gruppetto di 5 renne che mansuete brucano l’erba delimitate da un recinto. Il maschio dominante avverte la nostra presenza, mette sull’allerta le femmine, ci osserva, viene verso di noi, capisce la nostra inoffensività e ritorna a pascolare; le femmine, curiose, vengono verso di noi, ci annusano e ci guardano, quasi sorridendo. Riusciamo anche a toccarle… Vorremmo stare lì ore. Questi cervidi sono davvero i quadrupedi più simili a Babbo Natale: buoni, dolci, mansueti e belli belli belli! Dopo quasi 300 km arriviamo a Kajaani, in Carelia finlandese. Alloggiamo nel rilassante e confortevole Hotel Kajaani, a due passi dal centro, dall’immancabile lago e tanto, tanto verde. Facciamo un giretto nel paesino godendoci il tramonto, ceniamo in un fast food (Hesburger, la McDonald finnica) e ritorniamo, programmando sempre la tappa dell’indomani: giungeremo a Savonlinna, avvicinandoci sempre più alla frontiera russa e in direzione di Helsinki.

Mercoledì 16 agosto. Bel tempo e sole ci danno la benedizione su quella che sarà la giornata dove macineremo oltre 430 km. La meta intermedia è Kuopio, centro della Carelia, e la sua torre da dove si può ammirare una splendida vista a 360° di tutto il territorio circostante. Decidiamo di passare a visitare due importanti monasteri ortodossi presenti in zona: quello femminile di Lintula e quello maschile di Heinavaiesi. Nonostante credessimo di non trovare nessuno, in realtà i due siti spirituali attraggono molte persone; il monastero maschile è decisamente più grande ed è suddiviso in diverse aree (Chiesa nuova, Chiesa vecchia, biblioteca, ostello, ecc.) ed è adagiato sulle sponde di uno dei tanti laghi. C’è una deliziosa piazzola attrezzata che è dirimpetto al monastero dove è possibile fermarsi per mangiare (o dormire, se si arriva in camper). Seguiamo la 474 prima e ci dirigiamo a sud verso la 71 e la 14 per arrivare quindi a Savonlinna. Pernottiamo all’Hotel Norppa, a qualche km a sud della cittadina: isolato, semplice, offre servizio di pernottamento e colazione. Stanchi, prenotiamo per il giorno successivo (e anche per l’ultima notte), che ci porterà nei paraggi di Lappeeranta.

Giovedì 17 agosto. Una ricca colazione e via a vedere la fortezza di Savonlinna: una visita guidata ci illustra le varie stanze e usi di questa fortezza (il castello Olavinlinna, eretto nel 1475), che va visitata e cui merita una tappa. Passiamo per Kerimaki a vedere l’impressionante Chiesa, la più grande del mondo di quelle fatte in legno. Impressionante e grande, tanto grande. Al punto che viene usate poche volte l’anno per via del riscaldamento: può arrivare a contenere fino a 5000 persone, e questo è un serio problema per la temperatura nei periodi in cui il freddo si fa sentire. Puntiamo quindi a sud-est, direzione Imatra, via E6, andando a vedere da vicino la terra degli zar a Parikkala: arrivati in prossimità di questo paesino, la frontiera è davvero a poche decine di metri dall’autostrada, e numerose sono le stradine che fanno accedere in Russia. Ne prendiamo una, non asfaltata e proseguiamo… fino ad un punto dove pochi ma visibili cartelli indicano il confine: se non autorizzati da regolare visto, il passaggio è vietato. Non ci pare il caso di prendere rischi, e ci fermiamo solo quel tanto per fare quattro scatti dovuti. Ci basta quello: esser arrivati ai confini dell’Europa. Alle 18 puntuali arriviamo ad Imatra: in tempo – dice la Lonely Planet – per vedere la diga della cittadina aprirsi (vero fenomeno attrattivo del luogo). Un cartello però ci indica che – causa lavori di miglioramento – lo show verrà sospeso per tutto il 2017 e il 2018. Ci abbiam provato. Rimontiamo in auto… Pernottamento al Bed&Breakfast Mansikka: ci accoglie il simpatico gestore, cui ci mettiamo a parlare della situazione politica ed economica del paese. C’è meno lavoro, non è più la Finlandia di una volta, e c’è paura reale dei russi. Se Putin volesse, non ci metterebbe nulla a fare proprie quelle terre. I russi lo sanno, e ci marciano. Hanno diverse dacie qui, cui dichiarano l’ingresso per x persone e ci giungono in doppio. Poi ci parla di un triste fenomeno: non è infrequente il rapimento di bambini da parte di gente oltre confine per la macabra pratica dell’espianto degli organi. Restiamo basiti: il tema meriterebbe da solo un approfondimento da parte delle autorità. Vorremmo tanto poter smentire quanto riportato, ma non crediamo proprio che quel signore ci stesse raccontando false verità. Manco a farlo apposta, inizia a piovere, quasi il cielo piangesse per le crudeltà sentite. 237 km fatti oggi: domani sera l’ultimo pernottamento in queste splendide terre.

Venerdì 18 agosto. Salutiamo questo idilliaco B&B e andiamo a vedere Lappeenranta. La visita alle sculture di sabbia merita uno stop: vorremmo visitare la cittadina, ma il sole e l’umidità sono davvero un tormento. Motivo per il quale optiamo per andare verso Porvoo rilassandoci per le ultime volte su strade deserte, boschi e laghi. A 15-17° gradi costanti. Porvoo è “relativamente” vicino sia alla capitale Helsinki che a Lappeenranta. Da vedere la cittadina vecchia, in stile Rauma. Vedere ma non toccare: i magazzini sul lungo fiume, città vecchia, sono patrimonio UNESCO; ed i negozietti in stile pre-900 sono si molto carini, ma i prezzi sono alquanto altini per i souvenir che si possono trovare. Torniamo sui nostri passi: l’ultimo pernottamento infatti era per strada, all’Hotel Hahni, a Lapinijarvi. Sistemazione dalle foto stile “da starci una settimana”, in pratica… molto da dire. La camera è essenziale (per la verità: non piccola, ma in due con tre trolley ci si muove un po’ in difficoltà) e l’esterno è molto trasandato. I pontili che danno sul laghetto ci sono – come mostrati su booking – ma l’erba è cresciuta parecchio e manca di manutenzione. Vero è che per i finlandesi da ferragosto in poi si riprende a lavorare, e il turismo cala vistosamente. Al momento del check-in in albergo, dei nostri amici ci chiedono se stiamo bene: l’ennesimo attentato terroristico, fatto questa volta nella mansueta Finlandia. Ci viene su lo stomaco: dovevamo esser lì noi quella sera. Riferiamo la cosa all’addetta della reception, la quale ci conferma l’accaduto. Ci mancava questa… Dopo oltre 280 km e le valigie pronte di tutto punto per esser imbarcate, dormiamo per l’ultima notte in terra finnica.

Sabato 19 agosto. L’auto dobbiamo consegnarla entro mezzogiorno in aeroporto, e la Norwegian per Venezia decollerà alle 17 dal Terminal 1. Il check-in del volo l’abbiamo fatto il giorno prima in hotel, e partiamo con una pioggia leggera che ci porterà fino a Vantaa. La temperatura non la vedremo mai andare oltre i 18°. In Italia ci dicono che ci aspetterà un temporalone che farà abbassare di molto le massime: cosa non poter avere di meglio di questo fresco benvenuto? 92 km separano Lapinijarvi (via Porvoo) dall’aeroporto di Helsinki. Cerchiamo di assaporare questa distanza ricordando la serenità e la pace che questi luoghi trasmettono. La cultura e la gentilezza dei finlandesi, la loro dieta, il loro ostico parlare, che si fa comunque apprezzare ed amare. Completate le misure di sicurezza in aeroporto passiamo le ore che ci separano dal rientro comprando quanti più souvenir possibili. È una bambinata, lo sappiamo. Ma in un paese accogliente e bello come questo, come non tornare ad esser bimbi (almeno per un po’)? Kiitos, Suomi (Grazie, Finlandia)!

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Castello di Savonlinna

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Porvoo, città vecchia

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Turku, città vecchia

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Chiesa di Petajavesi

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Chiesa di Kerimaki

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Scorcio di Helsinki dalla baia

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Rauma, patrimonio Unesco

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Flotta rompighiaccio a Helsinki

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Helsinki vista dalla fortezza di Suomenlinna

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La magnifica Cattedrale di Helsinki

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I 75 metri della torre di Kuopio

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Sculture di sabbia a Lappeenranta

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Scorci di Lapponia

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Uno dei tanti laghi...



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