Fine settimana in Corsica

Per me si tratta di un ritorno in Corsica dopo dieci anni.. La prima volta ero con un gruppo di amici e siamo rimasti otto giorni, adesso è solo un fine settimana lungo con la mia ragazza…ne vale sempre la pena… Partenza alle 15 di venerdì 23 luglio da Sassari con destinazione il porto di Santa Teresa di Gallura, dove arriviamo con il...
Scritto da: gianni71
fine settimana in corsica
Partenza il: 23/07/2004
Ritorno il: 26/07/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Per me si tratta di un ritorno in Corsica dopo dieci anni..

La prima volta ero con un gruppo di amici e siamo rimasti otto giorni, adesso è solo un fine settimana lungo con la mia ragazza…Ne vale sempre la pena… Partenza alle 15 di venerdì 23 luglio da Sassari con destinazione il porto di Santa Teresa di Gallura, dove arriviamo con il cuore in gola perché il traffico di automezzi pesanti incontrato lungo la strada ci fa impiegare due ore invece dell’ora e mezza prevista, ma siamo comunque in anticipo e il traghetto della Moby Lines, che abbiamo prenotato via internet (2 persone più auto A/R € 57) è in ritardo. Partiamo alle 18 e in 45 minuti di traversata insolitamente tranquilla delle Bocche arriviamo a Bonifacio, ammirando dal mare il panorama delle falesie e la cittadina arrampicata sopra. Non ci fermiamo e puntiamo a nord verso Porto Vecchio. Dapprima proviamo a raggiungere il camping Rondinara, dietro l’omonima spiaggia, ma la strada disagevole ed il panorama spettrale, un incendio recente ha devastato il promontorio, ci fanno desistere.

Ci dirigiamo lungo la strada di Palombaggia e decidiamo di fermarci al camping U Pirellu, € 18,50 al giorno compresa la macchina. E’ un camping molto tranquillo, con le piazzole disposte a terrazza lungo il pendio, alcune con un notevole panorama sulla baia di Porto Vecchio, peccato che il terreno sia roccioso. Piantiamo la tenda e crolliamo dalla stanchezza.

Il giorno successivo 24 luglio di buon mattino ci dirigiamo alla spiaggia di Palombaggia, appena tre Km. Paghiamo € 3,50 per il parcheggio; arriviamo presto, alle 10, e la spiaggia è praticamente deserta. L’acqua è trasparente, appena increspata, facciamo in tempo a fare un lungo bagno che si alza un vento sempre più forte, che fa volare gli ombrelloni. E alle due fa scappare anche noi, giusto dopo aver mangiato un panino… Decidiamo di visitare l’entroterra e andiamo alla foresta dell’Ospedale, 15 km. Da Porto Vecchio. Dieci anni fa era un bosco fittissimo e verdissimo, ora mostra i segni di un violento incendio. Decidiamo di fare una passeggiata alla cascata di Piscia di Gallu, 45 minuti dalla strada, ben segnalata. La discesa nell’ultimo tratto è disagevole, ma lo spettacolo ripaga la fatica. Stando attenti a non scivolare si raggiunge la base della cascata, un salto spettacolare di circa 50 metri, nuvole di goccioline ci avvolgono. Rientrando decidiamo di deviare dal sentiero per raggiungere il letto del torrente proprio dove si getta nel vuoto. Azzardiamo un passaggio per vedere da sopra il salto e inevitabilmente finiamo nel torrente! Bagnati ma incolumi ritorniamo alla macchina e andiamo a farci una doccia in campeggio.

Per cena ci rechiamo nella cittadina di Porto Vecchio; trovare un parcheggio è un problema, dopo due giri della città troviamo un parking gratuito in periferia. Per cenare vediamo vari locali del centro e scegliamo “U Caseddu” per € 41 ci portano insalata mista, zuppa di pesce, melanzane ripiene, cozze, pesce alla griglia, acqua e vino da dividere in due… Non male. Dopo passeggiamo per il centro storico della cittadina, molto caratteristica, notiamo che a mezzanotte la parrocchiale è ancora aperta alle visite. Stanchi, torniamo al campeggio, che dista 8 Km.

La domenica non inizia sotto i migliori auspici… Il cielo è plumbeo, in lontananza si sentono tuoni. Abbiamo in programma una gita a Corte, l’antica capitale della Corsica, e dopo lunghi tentennamenti decidiamo di partire.

Il viaggio scorre via tranquillo, il traffico non è eccessivo, i paesi di Solenzara, Ghisonaccia e Aleria mettono tristezza, non verrei mai a passare una vacanza qua… meno male che la mia ragazza dorme e si risveglia lungo la strada verso Corte, molto più interessante. Siamo nel cuore della Corsica, la strada segue la gola del Tavignano, che varca due volte su vecchi ponti in muratura che la guida dice costruiti dai genovesi e ancora conservati. E’ quasi ora di pranzo, ci dirigiamo dritti alla Valle della Restonica, 16 km. Di strada spettacolare che si addentra nella foresta (anche questa, sigh!…, mostra le tracce di recenti incendi.); la stradina è talmente stretta che due macchine faticano a incrociarsi, ed un lato è a picco sul torrente senza parapetto! Riusciamo a raggiungere il parcheggio (€ 5 per l’intero giorno), il cielo plumbeo non ha incoraggiato l’affollamento. Dopo esserci ristorati con delle baguettes al camembert iniziamo la camminata verso il Lac de Melu. Il sentiero sale dapprima lievemente in un paesaggio che sarebbe quanto di più aspro e solitario ci può essere, salvo che in zone strategiche ci sono alcuni ovili e una baita trasformati in punti di ristoro, dove oltre ai prodotti locali non si fanno mancare quello che fornisce il mercato globale! Vabbè, proseguiamo, il panorama è comunque affascinante… spariscono alla vista le macchine e il sentiero si inerpica fino a una diramazione, a dx un sentiero “sportivo”, a sx un sentiero “facile”. Neanche a dirlo, optiamo per questo… mai scelta fu più infelice! Il sentiero è ripidissimo e faticoso, talmente tortuoso che ci mettiamo un’ora e mezza invece dell’ora prevista.

Arriviamo al lago talmente stanchi che ci addormentiamo in riva mentre ammiriamo la cornice di montagne che lo circonda, c’è pochissima gente, e, …Sorpresa… fa capolino un raggio di sole. Il sentiero prosegue fino ad un altro laghetto, 200 mt. Di dislivello più sopra e siamo già a quota 1700, meno male che adesso il sole mitiga l’arietta pungente.

Desistiamo dal proseguire, sarà per la prossima volta, e ritorniamo a valle seguendo il sentiero “sportivo”, che, essendo attrezzato con scale e punti di appoggio nei passaggi difficili, si rivela ovviamente molto più agevole dell’altro… Riprendiamo la macchina in discesa e ci fermiamo per fare alcune foto. Notiamo una famigliola che si fa il bagno un una pozza d’acqua del torrente, proprio sotto una cascatella. Decidiamo di provare anche noi, ma sono già passate le sette del pomeriggio, il sole è dietro ai monti e infilare il piede in acqua ci ghiaccia! Come avranno fatto? Niente bagno, ma lo scenario è veramente incantevole.

Arriviamo a Corte che è già sera, giusto in tempo per un giretto della Cittadella, in splendida posizione arroccata a strapiombo sulla valle. La cittadina mostra i segni di un passato splendore, l’Università, la Fortezza, il monumento a P. Paoli, anima della breve stagione indipendente dell’isola; ma mostra anche i segni della decadenza, dell’abbandono, dello spopolamento, con i suoi palazzi fatiscenti.

Ci fermiamo a cena in un locale all’aperto (“U Castellu”) proprio sotto la fortezza, dove per € 33 totali compresi di vino e acqua ci rimpinziamo con antipasto, zuppa, cannelloni, trota, formaggio e dolce, come sempre da dividere in due Poi una veloce corsa nella notte per strade semideserte fino al nostro campeggio… E’ tardi e la macchina deve restare fuori.

L’alba del nostro ultimo giorno ci porta un bel sole. E’ Lunedì 26 e con tutta calma smontiamo la tenda e lasciamo il campeggio, tanto abbiamo deciso di passare la giornata in relax in spiaggia. Ci rechiamo alla baia di Santa Giulia e dopo un giro a vuoto cercando dei parcheggi gratuiti (finiremo poi con il pagare € 3) ci buttiamo in spiaggia.

L’impatto con la spiaggia è double-face. Da un lato la baia ha dei colori incantevoli, l’acqua è di un turchese intenso. Dall’altro si nota l’eccessiva commercializzazione del luogo da uso e consumo dei turisti… Sembra un luna – park, a poche decine di metri dalla riva scorrazzano jet-ski e canotti a motore, l’area per i bagnanti è recintata! Se uno vuole nuotare in libertà deve andare più lontano, dall’altro lato della baia! Inutile dire che in spiaggia sono quasi tutti italiani… Non abbiamo voglia di camminare molto e ci fermiamo qua… peccato che nel pomeriggio una nuvoletta fantozziana stazioni proprio sopra la nostra testa e ci scarichi anche qualche goccia… Lasciamo la spiaggia con destinazione Bonifacio, con due brevi deviazioni, la prima per vedere una chiesetta romanica restaurata, la seconda più interessante per l’Hermitage de La Trinitè, un’oasi di quiete a pochi Km dalla cittadina in direzione Sartène. Il posto è delizioso e tranquillo, con pochissima gente, il paesaggio bizzarro di rocce ricorda la Gallura, ci sembra quasi di essere a casa; il panorama sulle scogliere di Bonifacio e le calette sottostanti è meraviglioso.

E’ tardi, andiamo a Bonifacio. La ricerca di un parcheggio sarà la cosa più estenuante di tutto il viaggio… tra intasamenti e parcheggiatori che ci chiedevano un forfait di € 4,50 anche per una breve sosta, lasciamo la macchina fuori dalla cittadina.

Ultime ore passate a zonzo per la città vecchia, che offre un intrico di stradine piene di negozi per turisti, bei palazzi e monumenti genovesi, e scorci da favola sulle falesie e sulle coste della Sardegna. Per cena un panino e una birra, in proporzione sarà la spesa maggiore di tutto il viaggio per i pasti, € 8 a testa e alle 22 l’imbarco per Santa Teresa di Gallura.

La vacanza è finita, un fine settimana vola… Come sempre torniamo con un velo di nostalgia e tristezza alle nostre occupazioni quotidiane, in attesa della prossima evasione.



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