Finalmente San Pietroburgo e Mosca
Siamo in otto e abbiamo prenotato ad aprile il tour organizzato, denominato San Pietroburgo e Mosca, dal 16 al 23 agosto con Brevivet (www.Brevivet.It).
La scelta è caduta su questo tour operator perché già l’anno scorso abbiamo avuto modo di constatarne l’efficienza e perché alla fine in rapporto qualità/prezzo era il migliore.
Costo totale compreso di visto 1.775,00 euro a persona in doppia, in pensione completa bevande incluse, nessun altro tour operator offriva lo stesso servizio considerato che tutte le visite del programma erano comprese nella quota.
16/08/2009 SAN PIETROBURGO: TOUR DELLA CITTÀ La convocazione all’aeroporto di Milano Malpensa è per le 5.00 del mattino e già ci presentiamo in ritardo (15 minuti), ma è colpa del parcheggio dove abbiamo lasciato le auto, perché lì siamo arrivati anche in anticipo, e la “gentile” signora al banco Brevivet non perde occasione per farci notare la cosa fino a quanto passiamo il controllo documenti e ce la lasciamo alle spalle… Fortunatamente non verrà in Russia con noi! Se il buongiorno si vede dal mattino… Levataccia alle 2.30, partenza alle 3.00 da Pavia, arrivo al Parcheggio Panicucci e discussione con il tizio alla biglietteria, ma lo consigliamo comunque per il costo non elevato, arrivo al terminal trafelati con la “signora Brevivet” un po’ rompiscatole, fila interminabile al check-in, ulteriore fila al controllo documenti, arrivo letteralmente di corsa all’imbarco immediato e il tutto senza il tempo di un caffè… E va bene… Faremo colazione in aereo sperando nella generosità di Alitalia! Con noi c’è anche Claudio, la nostra guida italiana che ci accompagnerà per tutto il viaggio e questo è uno di quei servizi offerti solo dalla Brevivet, arrivati a destinazione troveremo le guide locali che ci accompagneranno nelle varie visite.
L’arrivo è puntuale all’aeroporto Pulkovo di San Pietroburgo, le formalità sono tutto sommato veloci nel senso che uscire è facile, e ad attenderci all’uscita c’è Olga, la nostra guida russa a San Pietroburgo.
Il gruppo è composto da 23 persone compreso Claudio e tutti siamo pronti ad iniziare la nostra avventura russa.
Il meteo non ci aiuta, il cielo è plumbeo, sta smettendo di piovere e soprattutto c’è un’ariettina pungente che non si adatta ai nostri abiti estivi e quelli più pesanti sono ovviamente in valigia.
Partiamo con un tour in bus della città, l’elemento caratteristico è l’acqua, infatti Pietro il Grande la fece costruire su una serie di isole, è interamente percorsa da canali navigabili e collegata da numerosi ponti.
Si vede subito lo stampo europeo dei palazzi del centro storico, buona parte della città è stata progettata da architetti italiani su ordine di zar e zarine.
Il nostro bus costeggia numerosi canali dove facciamo un paio di tappe panoramiche per scattare foto per poi arrivare in vista dell’Istituto di Smolny (Smol’nyj), situato nell’omonimo quartiere a est del centro storico ed eretto agli inizi del 1800 per ospitare la scuola di giovani nobildonne, divenuto poi sede del governo dopo la rivoluzione del 1917.
La Cattedrale della Resurrezione (Voskresenskij Sobor) si trova all’interno del complesso architettonico dello Smolny ed è considerata uno dei capolavori del barocco russo. Fatta costruire a metà del Settecento dalla zarina Elisabetta Petrovna, figlia di Pietro il Grande, la cattedrale bianco-azzurra fu progettata dall’architetto italiano Rastrelli e iniziata nel 1748, ma i lavori furono portati a termine un secolo dopo da Stasov (1835). Grazie all’ottima acustica, è attualmente utilizzata sia come sala da concerto, sia come sede di mostre temporanee.
Il freddo incombe così facciamo tappa a uno dei tanti negozietti di souvernirs dove, cosa molto importante, l’accesso ai bagni è sempre disponibile e all’ingresso non mancano mai vodka, caffè e tè messi gratuitamente a disposizione dei potenziali clienti, usanza a noi molto gradita in quanto permette di riscaldarsi per riprendere poi il tour in balia del meteo.
Nel pomeriggio arriviamo in hotel saltando il pranzo, cosa negativa nonché grossa pecca dell’organizzazione, almeno una tappa con il tempo sufficiente per mangiare qualcosa, anche in un bar al volo, doveva essere preventivata.
Alloggiamo all’Holiday Inn Moskovskye Vorota (ogni hotel di questa catena prende il nome dalla zona in cui si trova) leggermente fuori dal centro ma non così distante.
Le camere sono belle, pulite e fornite di bollitore elettrico per tè e caffè offerto dall’hotel.
Due delle nostre doppie sono addirittura suite con doppio bagno, accappatoi, letti da una piazza e mezza ciascuno e ottima pulizia.
Unica pecca solo 6 ascensori per tutto lo stabile (il delirio) e fila al ristorante per trovare posto e gli ultimi ad accomodarsi rischiano di non trovare più nulla al buffet, diciamo che su questo lato l’hotel è proprio scadente.
Essendo domenica ed essendo il nostro tour sotto la voce pellegrinaggio, per le 16.30 è prevista una Messa in un convento poco distante ma io diserto perché sta diluviando e resto in hotel a godermi le comodità della suite.
Alle 19.30 assaltiamo il buffet perché non mangiamo dalla cena del giorno precedente e dopo aver tirato lungo a tavola il sonno ci chiama! 17/08/2009 SAN PIETROBURGO: TOUR DELLA CITTÀ – PUSKIN Per questa mattina è previsto un altro tour della città sempre col bus.
La prima tappa è sulla Prospettiva Nevskij alla Cattedrale di Nostra Signora di Kazan (Kazanskij Sobor).
Ogni italiano resta colpito dalla sua struttura, è infatti costruita a immagine della Basilica di San Pietro a Roma, con un colonnato curvilineo di 111 metri. Eretta per volere dello zar Paolo I agli inizi del 1800, nel suo interno conserva le spoglie del fedelmaresciallo Kutuzov, eroe della guerra contro Napoleone, e l’icona della Madonna di Kazan da cui prende il nome.
Da qui si riparte percorrendo la Prospettiva sino al Fiume Fontanka che costeggiamo passando per il Ponte di Lomonosov, tipico per le sue torri a cupola in granito, e per la Piazza del Palazzo.
Il Campo di Marte (Marsovo Pole) è la nostra seconda tappa. Si estende a sud di Piazza Suvorov e ad est del Giardino d’Estate. All’epoca di Pietro il Grande quest’area era utilizzata per le esercitazioni militari e per le parate ed era già intitolata al dio della guerra. Nel XIX secolo divenne il luogo per spettacoli e feste popolari. Nella parte centrale della spianata è situato il Monumento ai Combattenti della Rivoluzione eretto fra il 1917 e il 1919 nel luogo in cui vennero sepolti 180 capi rivoluzionari e sul quale arde una fiamma perenne.
Ci spostiamo in Piazza del Palazzo (Dvorcovaja Ploshchad), centro simbolico di San Pietroburgo e dell’impero russo secondo il desiderio Pietro il Grande. Teatro di importanti eventi storici, dai moti operai del 1905 alla Rivoluzione d’Ottobre del 1917, la celebre piazza è stata per secoli il cuore dell’impero zarista e della sua capitale. Su questa piazza si aprono alcuni degli edifici più importanti di San Pietroburgo: il Palazzo d’Inverno, dimora dello zar e della sua corte, l’antico Palazzo dello Stato Maggiore Generale e l’Ammiragliato. L’edificio che un tempo ospitava lo Stato Maggiore Generale e il Ministero degli Esteri è costruito a semicerchio ed è caratterizzato da due grandi ali il cui fronte misura 580 metri. Al centro della costruzione si trova un imponente Arco di Trionfo (Triumfal’naja Arka) che funge anche da via di uscita dalla piazza verso la Bolsaja Morskaja Ulica e sopra l’arco, punto focale della piazza, è situata la Sestiga della Vittoria. La parte centrale della Piazza del Palazzo è occupata dalla Colonna di Alessandro (Aleksandrijskaja Kolonna), in granito rosa e alta 47,5 metri è stata eretta in onore dello zar Alessandro I nel 1834 per la vittoria su Napoleone.
L’edificio che un tempo ospitava l’Ammiragliato, oggi sede della Scuola Superiore della Marina da Guerra, si trova sulla riva sinistra della Neva, per raggiungerlo dalla Piazza del Palazzo è necessario attraversare la strada e presenta due lunghe facciate, di 407 metri ciascuna, ornate da statue e colonnati. Il fronte lungo la Neva è affiancato da due padiglioni, mentre la facciata principale dell’edificio si apre sul giardino (Admiraltejskij Sad), con statue e fontane. La guglia dorata che sovrasta la torre è divenuta il simbolo della città.
Da questa stupenda piazza ci spostiamo all’altro capo della Prospettiva Nevskij dove sorge il Convento Aleksandr Nevskij (Aleksandro Nevskaja Lavra) costruito per volere di Pietro il Grande a partire dal 1713, la cui principale caratteristica è di essere una delle quattro sedi di un Metropolita e di un Seminario (Lavra), le altre esistenti sono a Serghjev Posad vicino Mosca, a Kiev e a Pochaev in Ucraina.
L’ingresso al complesso costituito da ben sette chiese e quattro cimiteri è gratuito mentre per visitare i cimiteri è necessario acquistare il ticket. Iniziamo con la visita al Cimitero Tihvin, in cui si trovano le tombe di grandi scrittori e musicisti del XIX secolo per passare alla Cattedrale della Trinità dove sono conservate le spoglie del Santo.
Per il pranzo ci trasferiamo a Puskin, circa 30 km da San Pietroburgo percorrendo la periferia che, per tanto preparati che siamo ci lascia sbalorditi: vediamo file interminabili di palazzoni che traspirano tristezza e impersonalità e da qui nasce il commento “per fortuna siamo nati in Italia”! È un panorama che stringe il cuore, lascia sensazioni difficili da trasmettere ma è la cosa che più colpisce di questa nazione e ancora irreali ci sembrano i nuovi palazzoni in costruzione, pressoché identici a quelli dei tempi di Stalin, inconcepibile per noi se si pensa a tutto lo spazio disponibile che hanno per costruire, in Russia fuori dalle città c’è il nulla, solo boschi e fiumi.
Dopo aver pranzato in un ristorantino al centro di un quartiere desolante di Puskin, città nota anche come “villaggio degli zar” (Tsarskoe Selo), facciamo il nostro ingresso al Palazzo di Caterina II (Ekaterininskij Dvorec), costruito tra il 1752 e il 1756 in stile barocco da Rastrelli con la sua facciata bianca-azzurra lunga 306 metri. Iniziamo con l’indossare i soprascarpe per non rovinare i pavimenti… E dallo Scalone di Gala raggiungiamo gli altri ambienti dove spiccano la Sala Grande, utilizzata a suo tempo per ricevimenti e balli di corte e oggi può essere affittata per 5.000 dollari l’ora (!!!) e la famosa Sala d’Ambra, ricostruzione, aperta al pubblico nel 2003, dell’originale trafugata dai tedeschi nel 1941 durante l’assalto di Leningrado e mai ritrovata. La visita al palazzo è senza dubbio interessante e consigliata, l’uscita si affaccia sulla sezione inglese del Parco di Caterina (Ekaterininskij Park) caratterizzato da due laghi artificiali e numerosi padiglioni coperti. Inizia a piovere e percorriamo i sentieri del parco piuttosto velocemente per raggiungere il bus.
La cena è in hotel e poi ci avventuriamo sulla temuta metropolitana russa per raggiungere il centro.
Ovviamente alla nostra stazione di Moskovskye Vorota le indicazioni sono solo in russo ma con l’aiuto della cartina in doppia lingua e di un gentile signore, prendiamo la direzione giusta e contando le fermate arriviamo sulla Prospettiva Nevskij. Scesi dal vagone pensiamo che il gioco è fatto e che siamo stati bravi a destreggiarci con l’alfabeto cirillico ma non è così… Dobbiamo ancora trovare l’uscita e ci facciamo un bel giretto per la stazione prima di incontrare il cartello “exit” piuttosto nascosto! Saliti finalmente in superficie ci troviamo di fronte alla Cattedrale di Nostra Signora di Kazan, costeggiamo una parte del Canale Griboedov (Kanal Griboedova) dove si affaccia la Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato o Chiesa della Resurrezione che si ispira alla Cattedrale di San Basilio di Mosca e voluta dallo zar Alessandro III in onore del suo predecessore, Alessandro II, morto in quel luogo a causa di un attentato. Ritorniamo sui nostri passi e percorrendo la Prospettiva Nevskij arriviamo alla Bolsaja Morskaja Ulica e passando sotto all’Arco di Trionfo eccoci sulla Piazza del Palazzo di fronte all’Hermitage. Il Palazzo d’Inverno è incantevole alle luci della sera, così come l’atmosfera della piazza.
Ripercorriamo la Prospettiva a ritroso e scendiamo in metropolitana, all’entrata di Gostiny Dvor (l’altra è Nevskij Prospect) le indicazione sono anche in inglese quindi nessun problema nel trovare la direzione giusta per Moskovskye Vorota.
Non esiste pericolo nella metropolitana di San Pietroburgo e anche dove le indicazione sono unicamente in cirillico con un po’ di attenzione ce la si può cavare, quindi il consiglio è di viaggiare tranquillamente in autonomia per la città.
18/08/2009 SAN PIETROBURGO: FORTEZZA DI PIETRO E PAOLO – PETERHOF La mattinata inizia con la visita alla Fortezza di Pietro e Paolo (Petropavlovskaja Krepost) sull’Isola Zayachy nella zona di Petrograd. Si tratta di una cittadella nella città la cui costruzione fu iniziata nel 1703 in una zona paludosa per svolgere una funzione difensiva anche se venne presto trasformata in carcere dove furono rinchiusi numerosi detenuti politici. Arriviamo sull’isola attraversando il Ponte Kronverkskij, costeggiamo parte della mura ed entriamo nella Fortezza davanti alla Cattedrale e ci incolonniamo per l’ingresso. La Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Petropavlovskij Sobor) è caratterizzata da un campanile che raggiunge, con la sua cuspide dorata di 60 metri, l’altezza totale di 122 metri. All’interno, in stile barocco, sono conservate le spoglie degli zar da Pietro il Grande in poi (esclusi Pietro II ed Ivan VI) sino a Nicola II con la sua famiglia, le cui spoglie sono state traslate qui nel 1998. Finita questa visita ci aspettiamo di entrare al Bastione Trubetskoj dove si trovano le antiche prigioni ma Olga non ci sente, attraversiamo la fortezza passando davanti all’orrenda statua di Chemiakin raffigurante Pietro il Grande e usciamo dalla Porta di San Pietro, decorata con la doppia aquila dei Romanov.
E proprio dal mancato Bastione Trubetskoj ha inizio la giornata dei monumenti non visitati… Ci fermiamo in una negozio per acquistare qualche souvenirs e siamo pronti per il pranzo.
Siamo ospiti dello sfarzoso Grand Hotel Europa, in una traversa della Prospettiva Nevskij, dove consumiamo in una sala lussuosa un buon pasto curato che prevede, come in tutta la Russia, antipasto di verdure e pane con burro, brodino, secondo di carne o pesce, dolce, tè o caffè (solubile).
La prima tappa del pomeriggio è la Cattedrale di Sant’Isacco (Isaakievskij Sobor) che da un lato si affaccia sull’omonima piazza e sull’altro sulla Piazza dei Decabristi. È una delle più imponenti chiese costruite dagli zar, voluta da Alessandro I, e ispirata alla Basilica di San Pietro a Roma e alla Cattedrale di Saint Paul a Londra.
E’ possibile salire sulla cupola per ammirare il panorama della città ma noi, non solo non possiamo accedere alla terrazza, ma neppure visitare la chiesa: “è il monumento di sé stessa e inoltre non abbiamo tempo” ci spiega Olga! Partiamo allora alla volta della reggia di Peterhof (Petrodvorec) sul Golfo di Finlandia, a 29 km da San Pietroburgo.
L’elemento dominante è l’acqua che fa del parco un susseguirsi di giochi d’acqua, laghi artificiali, fontane e cascate di varie dimensioni con un effetto sicuramente suggestivo in quanto, secondo l’idea di Pietro il Grande, doveva essere la reggia per eccellenza degli zar di Russia.
Passeggiamo per tutto l’immenso parco ed arriviamo al Palazzo Grande (Bolshoj Dvorec) affacciato sulla splendida Grande Cascata (Bolshoj Kaskad) ma “non possiamo entrare” dice Olga, “perché non abbiamo tempo”: arrivare prima, no? Questa sera abbiamo la cena in un tipico ristorante russo, arriviamo e almeno qui riusciamo ad entrare… Visto l’andazzo della giornata c’era da dubitare… E la serata è davvero carina.
Ci vengono servite le tipiche portate a partire dal caviale per arrivare al salmone, il tutto accompagnato da vodka a volontà e da cantanti di musica folkloristica che animano la nostra serata.
Sta diluviando e il tour dei canali in battello previsto per questa sera slitta a domani mattina.
E’ ormai ufficiale: Olga non ci piace. Questa giornata e questo tour di San Pietroburgo passeranno alla storia per le cose non viste!
19/08/2009 SAN PIETROBURGO: CROCIERA SUI CANALI – HERMITAGE – VIAGGIO IN TRENO Iniziamo la giornata all’alba con le valigie da caricare sul bus, oggi ci trasferiamo a Mosca.
Sul battello sediamo tutti sulla parte scoperta sfidando la fredda aria mattutina di San Pietroburgo.
Iniziamo la navigazione sui canali interni per arrivare nel punto più largo della Neva dove sembra di stare in mare aperto e il freddo si fa sempre più intenso… Per fortuna abbiamo portato le sciarpe e a pensarci bene in alcuni momenti sarebbero stati utili anche i guanti! La crociera è stata piacevole, abbiamo visto la città da un’altra angolazione, quella dell’acqua, che è l’elemento caratteristico della città.
Questo tour era fuori programma e lo abbiamo pagato 27,00 Euro a testa comprensivo del supplemento per il bus, visto che siamo partiti in anticipo rispetto all’orario predefinito.
Ultima tappa è l’Hermitage, facciamo il nostro ingresso dall’ala sinistra (solo per gruppi) del Palazzo d’Inverno che si affaccia sulla Neva. L’attuale Palazzo d’Inverno (Zimnij Dvorec), bianco-verde in stile barocco, è stato progettato dall’italiano Rastrelli per la zarina Elisabetta tra il 1754 e il 1762 ed è stato la residenza invernale della famiglia reale, ora è parte del complesso architettonico dell’Hermitage di cui fanno parte oltre al Palazzo d’Inverno, il Piccolo Hermitage, il Vecchio Hermitage, il Teatro dell’Hermitage e il Nuovo Hermitage. Il museo è tra i più importanti del mondo, per estensione e per le opere d’arte esposte e nacque grazie a Caterina la Grande che acquistò alcune delle più grandi collezioni d’arte d’Europa. Visitarlo tutto è pressoché impossibile e noi ci limitiamo alle principali sale: insomma “di tutto un po’”.
Dopo la stancante visita al museo ci attende il pranzo al ristorante dell’Hotel Novotel, senza lode e senza infamia.
Da dove può partire il treno per Mosca se non dalla Stazione Mosca (Moskovsky Vokzal) sulla Prospettiva Nevskij? Il treno Aurora ad “alta velocità” è pronto al binario e ci attendono sei ore di viaggio per percorrere i 600 km che separano le due città… Alla faccia dell’alta velocità… Questo treno viaggia ad appena 100 km/h!!! Il panorama è desolante: dacie e boschi si susseguono interrotti solo da due cittadine.
È ormai buio quando arriviamo a Mosca, ci attende una città dall’aspetto spartano ed imponente, l’aria del comunismo si respira anche a distanza di quasi vent’anni, molto più che a San Pietroburgo.
Tatiana, la nostra guida russa, è alla Stazione Leningrado (Leningradskij Vokzal), una della nove stazioni della città, per accompagnarci al nostro hotel, l’Holiday Inn Sokolniki anche lui un poco in fuori, nel quartiere di Sokolniki, ma neppure così distante dal centro se si considera l’estensione di Mosca.
Proviamo subito gli ascensori, che risultano essere più efficienti rispetto all’hotel di San Pietroburgo, e raggiungiamo le nostre camere.
20/08/2009 MOSCA: MONASTERO DI NOVODEVICI – PIAZZA ROSSA – GALLERIA TRETYAKOV – TOUR BY NIGHT La nostra prima giornata nella capitale inizia dal Monastero delle Vergini di Novodevici (Novodevicij Monastyr), a sud-ovest di Mosca. Il grande complesso secondo solo al Cremlino, venne fondato nel 1524 da Basilio III ma molte costruzioni vennero aggiunte successivamente da Sofia, la sorellastra reggente di Pietro il Grande. Una volta deposta dal trono, Sofia venne confinata qui a vita dal fratello. La leggenda narra che le suore del convento sventarono l’attacco delle truppe di Napoleone, che tentarono di farlo esplodere, soffiando sulle micce. Per anni è stato il luogo in cui, più o meno volutamente, si ritiravano le nobildonne a cui non era concessa una vita fuori dal convento. Entriamo nel complesso dalla Chiesa della Trasfigurazione, in stile barocco bianco-rosso incastonata nelle mura perimetrali, e come prima tappa visitiamo la Chiesa dell’Assunzione anche lei in stile barocco bianco-rosso. Proprio qui, la nostra bravissima guida Tatiana, che non ha nulla a che vedere con la poco simpatica Olga di San Pietroburgo, ci insegna a “leggere” ciò che ci accompagnerà in tutte le chiese: l’iconostasi.
L’iconostasi è una sorta di parete divisoria decorata con un certo numero di icone che nelle chiese ortodosse separa il presbiterio (spazio riservato alla liturgia) dalla navata (spazio riservato ai fedeli). Nell’iconostasi sono previste tre porte, una centrale, due laterali e prevede cinque ordini di icone: dall’alto troviamo i Patriarchi che rappresentano il Vecchio Testamento, i Profeti, le Festività che illustrano il Nuovo Testamento, i Santi e nella fila più bassa cioè al primo ordine troviamo le icone locali (l’icona più esterna a destra della porta centrale rappresenta la figura a cui è dedicata la chiesa).
Ammaliati da questa nostra nuova capacità di lettura ci portiamo ora nell’edificio più antico, la bianca Cattedrale della Vergine di Smolensk ispirata alla Cattedrale dell’Assunzione del Cremlino ed iniziamo a verificare ciò che abbiamo appena imparato! Terminata la visita al monastero riprendiamo il nostro tour della città passando per la Piazza Lubjanka (Lubjanskaja Polshchad) dove si trova l’omonimo palazzo ex sede del KGB dove vennero interrogate, torturate e imprigionate migliaia di persone.
E’ arrivato per me il momento più atteso del viaggio: Tatiana ci sta accompagnando sulla Piazza Rossa.
L’impatto con la grande piazza antistante è solo il preludio di ciò che ci attende, sulla Piazza del Maneggio (Manezhnaya Ploshchad) infatti si affacciano l’imponente Museo di Storia e la Porta della Resurrezione che varchiamo per fare il nostro ingresso nel cuore di Mosca.
Il mio sogno si è realizzato: sono sulla Piazza Rossa! Il freddo è pungente e tutti ci riuniamo intorno a Tatiana che ci spiega ogni dettaglio e ci illustra ogni monumento.
Il termine Piazza Rossa (Krasnaja Polshchad) non ha nulla a che vedere col sangue versato negli anni, il termine “krasny” in russo antico significa “bello”.
La piazza si estende per 400 mt di lunghezza e 150 mt di larghezza.
Entrando dalla Porta della Resurrezione (Voskresenskie Vorota) troviamo subito sulla sinistra la Cattedrale di Kazan (Kazanskij Sobor) copia dell’originale demolita nel 1936, segue l’imponente struttura dei Grandi Magazzini GUM (Gosudarstvennij Universalnij Magazin) un tempo era il mercato della città ora è il più noto centro commerciale con oltre 1000 eleganti negozi. Sul lato meridionale domina la Cattedrale di San Basilio (Sobor Vasilija Blazhennovo) mentre il lato orientale è occupato dalle mura del Cremlino e dal Mausoleo di Lenin (Mavzolej V.I. Lenina). Nel lato sud ritroviamo il Museo di Storia e la Porta della Resurrezione.
Scattiamo le foto di rito e poi siamo liberi di girare sino alle 12.30 e così iniziamo con l’acquisto delle cartoline, un giro all’interno dei Magazzini Gum ed è già ora di pranzo, ma possiamo stare tranquilli, avremo modo di ritornare.
Nel pomeriggio è il momento della Galleria Tretyakov, uno dei musei più prestigiosi, che raccoglie opere di arte russa e la miglior collezione di icone al mondo. La nostra guida è impareggiabile, riesce a tenere viva la mia attenzione nel mondo dell’arte che in assoluto non è il mio mondo, il piano delle icone è la nostra ultima tappa e quando usciamo troviamo ad attenderci un filo di sole pur facendo sempre abbastanza freddo.
La cena è in hotel, la sala da pranzo e il buffet sono decisamente migliori rispetto all’Holiday Inn di San Pietroburgo e nel suo complesso è più accogliente.
Per questa sera ci viene proposto al costo di Euro 15,00 il tour di “Mosca by night” che noi ovviamente non ci perdiamo. Col bus raggiungiamo il Monastero delle Vergini dove siamo stati questa mattina e lo fotografiamo con le luci della sera che lo fanno apparire come un castello delle fiabe. La seconda tappa è alle Colline del Passero (Vorobevj Gorj) dove si trova uno dei più bei panorami sulla città e dove domina il palazzo dell’Università, la più alta delle sette sorelle di Stalin. Al Parco della Vittoria (Park Pobedy), la terza tappa, spicca il viale centrale circondato da fontane che di notte assumono il colore rosso del sangue, in memoria dei patrioti che persero la vita durante la Grande Guerra Patriottica ovvero la Seconda Guerra Mondiale. La quarta e ultima tappa non poteva che essere la Piazza Rossa: già suggestiva alla luce del sole, di notte offre un’ambientazione magica.
21/08/2009 MOSCA: SEGHJEV POSAD – VIA ARBAT Partiamo subito in direzione del Monastero della Trinità di San Sergio (Troitse-Sergieva Lavra) a Serghjev Posad, circa 60 km da Mosca. Fondato nel 1340 da Sergio di Radonezh è diventato il centro spirituale dell’ortodossia russa, chiuso dai bolscevichi, è stato poi riaperto nel 1946 divenendo la sede del Patriarca sino al 1988 quando venne trasferita al Monastero di Danilovsky a Mosca. Le foto e le riprese sono consentite solo se si paga un ticket equivalente a 3,00 euro circa. Nella nostra visita siamo accompagnati da un uomo del personale che ci controlla a vista… Tre sono le Chiese principali: la Chiesa di San Sergio che un tempo ospitava il refettorio dei pellegrini, la Cattedrale dell’Assunzione che si ispira alla sua omonima del Cremlino ed è la più importante di tutto il complesso e la Cattedrale della Trinità intorno alla quale ferve tutta la vita, al suo interno è infatti venerata la tomba di San Sergio. Per entrare dobbiamo stare sulla destra, infatti la fila di sinistra è quella dei fedeli che vanno a rendere omaggio al loro Santo, alcuni percorrendo parte del tratto in ginocchi e nessuno manca di accedere una candela: è la prima volta che assaporiamo la vera fede della povera gente, una devozione che da noi ormai non esiste quasi più. Sul lato destro della Cattedrale della Trinità troviamo il più fornito negozio di icone, belle e costose ma meritano veramente.
Il pranzo è in un ristorante di Serghjev Posad dove a dire il vero facciamo un po’ la fame… Come si esce dalle grandi città inizia a scarseggiare tutto.
Per il pomeriggio rientriamo a Mosca e ci dedichiamo alla shopping sulla famosa Via Arbat (Ulista Arbat), strada pedonale della Vecchia Arbat ricca di negozi, bancarelle, ristornati, bar nonchè artisti di strada.
22/08/2209 MOSCA: METROPOLITANA – CATTEDRALE DEL CRISTO SALVATORE – CREMLINO La giornata inizia con la visita alle più belle e caratteristiche stazioni della metropolitana di Mosca, la maggior parte di trovano sulla linea circolare marrone che racchiude il centro città. È un continuo sali scendi in mezzo alla folla ma vale la pena ammirare queste vere e proprie opere d’arte ognuna con una caratteristica propria che vanno dai mosaici, ai soffitti affrescati, agli inserti in vetro colorato, alle sculture in marmo: solo per citarne alcuni.
Sempre con la metro ci portiamo alla fermata di Kropotkinskaja per salire in superficie e visitare la Cattedrale del Cristo Salvatore (Khram Khrista Spasitelja) che sorge nel sito di un’altra Chiesa costruita fra il 1839 e il 1883 per celebrare la vittoria contro Napoleone e fatta abbattere da Stalin nel 1931 per far posto ad un Palazzo del Soviet e ad una statua di Lenin, ma questo progetto non fu mai realizzato e per molti anni il sito venne occupato da una grande piscina all’aperto.
Solo nel 1994 venne iniziata la costruzione dell’attuale Cattedrale terminata in soli 3 anni nel 1997 e costata alla Russia una cifra esorbitante. I sotterranei sono immensi e custodiscono opere d’arte impensabili, in questi giorni è presente anche una mostra di icone che Tatiana, da esperta quel’è, ci dice essere meravigliosa.
Dall’esterno della Cattedrale si ha una splendida veduta della Moscova e del Cremlino.
Per pranzo ci attende una sorpresa: il ristorante si trova su di una barca attraccata sulla Moscova, un tocco di originalità rispetto ai classici ristoranti degli hotel e si è anche mangiato discretamente bene.
Il pomeriggio è interamente dedicato al complesso del Cremlino, simbolo di Mosca e della Russia intera.
Entriamo dalla Torre della Trinità (Troitskaja Basbnja) sotto cui marciò in trionfo Napoleone nel 1812 e capiamo subito che si tratta di una piccola città nella città. Ci assiste un po’ di sole, finalmente, ed iniziamo il nostro tour passando accanto agli edifici governativi che sono chiusi al pubblico. Prima ci fermiamo allo Zar dei Cannoni, fuso nel 1586 e del peso di 40 tonnellate circa, che non ha mai sparato un solo colpo, e poi alla Zarina delle Campane, la più grande del mondo del peso di 200 tonnellate, fusa nel 1737 e non ha mai battuto un colpo: a causa di un incendio, venne gettata sulla campana rovente dell’acqua fredda e come conseguenza se ne staccò un pezzo oggi visibile vicino alla campana stessa. Il nostro biglietto comprende l’ingresso a due Cattedrali e all’Armeria. Ci fermiamo sulla Piazza della Cattedrale, seconda solo alla Piazza Rossa come simbolo della Russia, da cui si ha la visione d’insieme di tutte le Cattedrali con le loro tipiche guglie. Iniziamo con la visita della Cattedrale dell’Assunzione (Uspenskij Sobor), dove venivano incoronati i principi e sepolti metropoliti e patriarchi, vi si accede dalla porta occidentale un po’ nascosta. La Cattedrale dell’Arcangelo (Arkhangelskij Sobor) ordinata da Ivan III nel 1505 è stata l’ultima ad essere costruita, venivano sepolti qui gli Zar dal 1340, prima in una chiesa più antica poi in questa, sino a quando la capitale divenne San Pietroburgo e sempre qui venivano celebrati matrimoni e incoronazioni. Nell’iconostasi, nella fila più bassa, troviamo l’icona dell’arcangelo Michele, cui è dedicata la Cattedrale. Ultima visita all’interno del Cremlino è all’Armeria di Stato (Oruzhejnaja Palata) che raccoglie le ricchezze accumulate dagli Zar nei secoli passati: si passa da oggetti d’oro e d’argento alle famose uova di Fabergé realizzate con metalli preziosi che Zar e Zarine usavano regalarsi per Pasqua, alle armi e armature, ai regali degli ambasciatori in visita ufficiale, agli abiti dell’incoronazione delle Zarine, al doppio trono per l’incoronazione di Pietro il Grande e del fratellastro Ivan V, alle bardature equestri per finire con le carrozze e le slitte imperiali.
Usciamo dal Cremlino attraverso la Torre Borovitskaja e ci troviamo nei Giardini Alessandro (Aleksandrovskij Sad), portano il nome dello Zar Alessandro I che ordinò la ristrutturazione della città e si estendono lungo tutto il muro occidentale del Cremlino. Sulla tomba del milite ignoto, nella parte settentrionale, arde una fiamma perenne accesa con una torcia del Campo di Marte di San Pietroburgo, in onore di tutti i russi morti nella Seconda Guerra Mondiale.
E anche la penultima giornata del nostro viaggio volge al termine con il rientro in hotel.
23/08/2009 MOSCA: MAUSOLEO DI LENIN – SAN BASILIO – MAGAZZINI GUM – VIA ARBAT Oggi la giornata è libera quindi ci alziamo alla buon ora, lasciamo le valigie al deposito bagagli della hall e con la metropolitana raggiungiamo la Piazza Rossa: vogliamo visitare il Mausoleo di Lenin.
La fila inizia fuori dalla Piazza Rossa, sul lato destro della Piazza del Maneggio, vicino alla porta d’ingresso dei Giardini Alessandro. L’ingresso è gratuito ma si devono lasciare borse, zaini, cellulari e macchina fotografiche al guardaroba che costa 40 rubli (non si può pagare in euro) e superare i controlli del metal detector.
Il Mausoleo di Lenin (Mavzolej V.I. Lenina) è una costruzione a piramide in mattoni rossi, presidiata dentro e fuori da soldati, dove è conservato il corpo imbalsamato di Lenin fin dal 1924. L’interno è austero, non ci si può fermare, non si possono tenere le mani in tasca, ma si può solo sfilare velocemente intorno alla teca in cui è esposto il corpo pallido del dittatore.
All’esterno, dietro il mausoleo e alla base delle mura del Cremlino, si trovano le tombe di altri celebri comunisti come Stalin, Brezhnev, Andropov nonché il primo uomo nello spazio Gagarin o lo scrittore Gorkij.
L’uscita è sulla Piazza Rossa, recuperiamo gli zaini al guardaroba e visitiamo la Cattedrale di San Basilio (Sobor Vasilija Blazhennovo) simbolo per eccellenza della Russia.
Nessuna foto rende quanto vederla dal vivo, l’insieme dei sui colori brilla al timido sole che sta uscendo.
Realizzata nella seconda metà del 1500 per celebrare la presa della città di Kazan da parte di Ivan il Terribile, è composta da nove cappelle principali e circondata da quattro cappelle più grandi, al di sopra svettano quattro cupole a cipolla e ancora quattro cappelle più piccole mentre l’interno è occupato da scale a chiocciola, nicchie e vetrate con vedute suggestive.
L’ultima tappa sulla Piazza Rossa sono i Magazzini Gum più per necessità che per curiosità, è infatti ora di pranzo e all’interno non mancano bar e tavole calde. Un pasto veloce, caldo ed economico, poi all’uscita ci separiamo, in sei vanno alla Messa organizzata per noi da Claudio e in due ritorniamo a piedi sulla Via Arbat per l’ultimissimo shopping.
Ci ritroviamo tutti alle 15.00 per l’ultima corsa in metropolitana verso l’hotel e ci avviamo all’aeroporto: la nostra vacanza è terminata.
Qui la storia cambia, non è come all’atterraggio a San Pietroburgo, all’aeroporto Sheremetyevo i controlli sono pressanti e le colonne interminabili. Passato il controllo passaporti ci si deve sottoporre alla radiografia del body-scanner per poter raggiungere l’imbarco, la cortesia… Questa sconosciuta… Ma alla fine tutti ci imbarchiamo seppur con un certo ritardo.
La Russia è un mondo diverso dal nostro, lo si capisce immediatamente guardandosi intorno, alcune cose per noi risultano incomprensibili, altre cose che per noi sono scontate qui non lo sono affatto, nonostante siano passati vent’anni dal crollo del comunismo se ne respira ancora l’aria e in generale si vede ancora povertà e degrado soprattutto nelle periferie delle grandi città ma anche in quelle più piccole.
San Pietroburgo è una città elegante con bei palazzi in stile europeo e rivolta verso l’occidente, Mosca al di fuori della Piazza Rossa e del Cremlino è praticamente costituta da grandi palazzi e poc’altro.
Si dice che per il turista Mosca sia più costosa di San Pietroburgo, a noi non ha dato questa idea, almeno per quel poco che abbiamo speso fuori dal “tutto compreso”.
Non abbiamo neppure avuto disavventure quelle poche volte che ci siamo mossi in libertà e ci è pure parso che nei negozi avessero meno difficoltà a capire l’italiano dell’inglese, insomma, vale la pena tentare un viaggio fai da te almeno all’interno delle città, forse per le mete nei dintorni, ci si può affidare a delle agenzie locali per tour organizzati vista la difficoltà a leggere il cirillico.
Che altro dire: per me bilancio positivo e realizzazione di una vacanza sospirata da anni.