Finalmente New York 2

Una volta nella vita ... bisogna andarci!
Scritto da: Debora e Luca
finalmente new york 2
Partenza il: 23/04/2010
Ritorno il: 30/04/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Ascolta i podcast
 
Venerdì 23 APRILE. Nonostante la nube di cenere abbia invaso i cieli d’Europa, la nostra partenza per NY è salva. Regolari i voli Lufthansa Verona-Monaco-NY acquistati tramite E-dreams e puntuale l’arrivo nella Grande Mela alle 14, dove abbiamo incontrato al punto informazioni un vero angelo che ci ha dettagliato minuziosamente le cartine della città e della metro segnandoci il percorso più breve per arrivare al ns. hotel Thirdy Thirdy in Midtown east, prenotato tramite Expedia, che consigliamo per l’ottima posizione centrale per spostarsi a nord verso Central Park e a sud verso la city. Alle 18 siamo già pronti per la prima uscita e, visto lo splendido sole, ci dirigiamo verso Brooklin Bridge per una bella passeggiata oltre il ponte e sotto il ponte verso il Pier 17, posizione consigliata per le foto da ingrandimento. La scelta per cena ricade su una brasserie vicina all’hotel “Les Halles” con la 1° steack and frites (70$ mancia compresa). Sabato 24. Le previsioni del tempo per i prossimi giorni sono impietose quindi sfruttiamo la giornata di sole per le vedute panoramiche. Si parte con l’Empire alle 9:30, dove per fortuna non incontriamo troppa ressa e tra le consegne del blocco tickets del City Pass e i vari controlli arriviamo all’86° piano alle 10:30. Un’ora la trascorriamo nel giro a 360° e non ce ne accorgiamo proprio; la visibilità è 15 miles, la max raggiunta 80!!! La seconda tappa è il Top of the Rock, dopo un hot dog nella piazza. Qui la vista è molto bella su Central Park, anche se meno accessibile alle macchine fotografiche, in quanto la terrazza al 10° piano è protetta da barriere di vetro. Purtroppo l’idea di visitare anche la Statua della Libertà si scontra con l’orario: sono già le 14 e, tenuto conto che i traghetti si fermano alle 15 e le distanze tra Times Square e Financial District, anche tramite la metro, non sono proprio ravvicinate, dobbiamo cambiare programma. Decidiamo di passeggiare per TS in mezzo ad una folla di gente con il naso all’insù per i cartelloni pubblicitari o in coda (lunghissima) al chiosco TK per gli ultimi biglietti di Broodway scontati al 50%. Non ci va bene neanche al Madison Square Garden dove i Knicks sono fuori dai play off NBA e non ci sono altri spettacoli in programma per la settimana. L’ultima visita della giornata è dedicata all’Intrepid Sea: l’ingresso (22$) comprende il sottomarino, vietato a chi soffre di claustrofobia, la salita su un Concorde in fine corsa e la nave museo portaerei con esemplari della seconda guerra mondiale. Seguendo i consigli della Lonely, qs. sera scegliamo un ristorante messicano, la Esquina; anche qs., come molti locali a NY, è veramente piccolo, con i tavoli da due appiccicati uno all’altro. Ceniamo con pollo asado, tacos (doppia porzione per Luca perché la prima è un po’ scarsa) e Negra Modelo per 60 $. Domenica 25. Oggi scopriamo un locale vicino all’hotel “Bread and butter”, eccellente per fare colazione, con meravigliosi muffin e frutta fresca molto invitante, tutto self service. Con caffè e succo spendiamo ca. 15$. La pioggia imperversa quindi il programma prevede gli spazi chiusi. Impieghiamo più di un’ora per arrivare ad Harlem (complice una linea della metropolitana chiusa per lavori) e alle 11 la coda per la messa gospel all’Abyssinian Church è lunga e così ci rifugiamo nella vicina Mother Church. La cerimonia dura due ore, con cori gospel molto gioiosi e un predicatore molto “impetuoso”. Con lo stomaco sazio dopo un sostanzioso sandwich e una fresca guinness ci trasciniamo un po’ stanchi attraverso le sale dell’American Museum, compreso nelle 6 attrazioni pagate con il City Pass, rivelatosi utile per evitare le code per l’acquisto dei biglietti. Forse per la stanchezza del giorno il museo non ci ha entusiasmato, ad eccezione delle sale riservate ai dinosauri che hanno catturato l’attenzione di Luca. Per cena prendiamo ancora la metro per dirigerci verso TS in un ristorante brasiliano, minuscolo locale dove sperimento la frjiolada con grande soddisfazione. Nonostante i propositi della vigilia dopo cena la stanchezza ci assale sempre e, dopo il cibo, non riusciamo proprio a fermarci in qualche locale per ascoltare della musica e quindi ci rifugiamo a nanna entro le 22:30. Lunedì 26. Il mitico Wheater Channel non sbaglia e oggi piove a catinelle. Il programma prevede Grand Central Terminal, Chrysler Building e Moma, dove entreremo alle 11.30 per uscire tre ore più tardi ca., non essendo dei grandi ammiratori e conoscitori dell’arte moderna. Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Times Square per il museo di Madame Toussand ma di fronte ai 35$ cadauno del biglietto d’ingresso desistiamo perché ci sembrano un po’ troppi … per delle cere! Cambiando zona di Manhattan, dovendo cercare un luogo coperto optiamo per lo shopping al Century 21 che definirei un discount affollato di gente alla ricerca di qualcosa di griffato a metà prezzo con abiti ammassati su appendini disposti alla rinfusa e, secondo me, appartenuti a collezioni di qualche anno fa. Morale … dopo 10 minuti eravamo già fuori .. a mani vuote. Dato che siamo in zona, entriamo alla S.Paul Chapel, dove hanno trovato rifugio i primi superstiti della tragedia dell’ 11 settembre. Pur avendo visto più volte documentari e fotografie dell’evento, il percorso all’interno della cappella è stato incredibilmente toccante e commovente. Martedi 27. La pioggia ci dà tregua ma il cielo è comunque nuvoloso e quindi oggi ci rifugiamo al MET, dove varchiamo l’ingresso alle 9.30 e ne usciremo 5 ore più tardi. Una bella visita per due “ non grandi cultori dell’arte”; in realtà ci siamo soffermati sulle gallerie di ns. maggiore interesse: gli impressionisti, l’arte egizia e asiatica, un’esposizione di reperti della Nuova Guinea e una “speciale” che apriva proprio in quel giorno su Picasso con un percorso di dipinti che coprono tutta la sua vita artistica. Abbiamo anche la fortuna che il roof garden apre proprio il 27 aprile per la stagione estiva e così possiamo ammirare il primo panorama su Central Park. Per capire che cosa rappresenta il Met basta dire che contiene 2 milioni di reperti ed ha un budget annuo di spesa di 120 milioni di dollari. Il sole nel frattempo è tornato e così attraversiamo C.P. fino alla Quinta e ci sembra di essere dentro uno dei tanti film che lo hanno ripreso, anche perché assistiamo alle riprese di alcune scene, da parte di una troupe. Non ancora stanchi, poiché la temperatura è gradevole, percorriamo la V° fino alla 42° strada dove cediamo alla metro con le gambe che ormai stanno per dare forfait. Per cena sperimentiamo una nuova cucina, la thailandese, al Yum Yum nella zona di Hell’s Kitchen, molto soddisfacente (50$). Mercoledì 28. La giornata inizia con il sole ma con temperatura bassa e forte vento. Nonostante ciò, di buon passo, iniziamo la “scarpinata” quotidiana verso il Flatiron Building, l’originale edificio con la forma di prua di una nave, fino a Union Square da dove prendiamo la metro verso ChinaTown che non ci ha per nulla entusiasmato, confrontandola con quelle più vivaci di San Francisco e Vancouver. Terminiamo la mattinata al World Trade Site e per un’ora ci tratteniamo al Tribute WT dove, ripercorrendo gli eventi dell’11/09, ascoltando le voci, vedendo i filmati, scorrendo con gli occhi le centinaia di foto appese alle pareti di qs. galleria, ti viene la pelle d’oca e capisci perché su ogni panchina è presente una scatola di kleneex. Rivedere tutto ciò ci ha davvero emozionato e forse ha lasciato un ricordo di NY che, all’inizio del viaggio, non avremmo pensato di portare con noi al ritorno a casa. Nel pomeriggio ci spostiamo ancora più a sud verso l’ambito toro di Wall Street, preso d’assalto da una persona dietro l’altra che si fa fare la foto nelle pose più bizzarre! Nell’attesa di prendere domani il traghetto per la Statua della Libertà, seguiamo il consiglio della Lonely e approfittiamo della gratuità del ferry per Staten I. dal quale ammiriamo Lower Manhattan e la statua con molta tranquillità sia in andata sia in ritorno; la traversata dura ca. 15 minuti e la cosa buffa è che per tornare non si può rimanere sul traghetto ma si scende e si risale immediatamente dopo attraversando le sale d’attesa. Il tutto quindi in meno di un’ora! Purtroppo il vento è implacabile e la passeggiata in Battery Park diventa impossibile. La giornata termina con cena al Hill Country, un locale “alternativo” dove si ordina carne al banco, dove viene pesata, cotta e incartata per essere poi consumata al tavolo! Il tutto in un ambiente molto texano con musica live a tema. Giovedì 29. Come anticipato da Wheater Channel (precisissimo – da non perdere la consultazione quotidiana per l’organizzazione della giornata), oggi splende il sole e quindi partiamo presto, colazione da B. e B. alle 7.30, metro alle 8.10 e inizio primi controlli e prima coda per l’imbarco al ferry per la Statua della Libertà alle 8.45. Poco prima delle dieci siamo sull’isola (questi sono i tempi con relativamente poca gente!) e ci rimaniamo fino alle 14 passando il tempo tra scatti di foto, salite al primo anello per una vista fantastica su Manhattan, acquisto di souvenir e passeggiata in relax. La sosta successiva dopo un’altra mezz’ora di coda è dedicata a Ellis Island e al suo museo, dove sono ripercorse le tappe dell’immigrazione negli States con interessante percorso fotografico. Alle 17 siamo di ritorno in Lower M. e da lì ci dirigiamo verso il grande negozio Nike vicino a Tiffany per lo shopping … sportivo. Le ultime ore di questa piena giornata le dedichiamo alla visita notturna dell’Empire con le luci della città. Venerdì 30. Il nostro aereo parte alle 20 quindi lasciamo le valige in hotel e gironzoliamo ancora per la città fino alle 15. Ripercorriamo Brooklin Bridge e scendiamo fino a Brooklin Park per una vista meravigliosa del ponte. Appena arrivati, subito ci pentiamo di non essere venuti la sera perché lo spettacolo probabilmente è mozzafiato. La temperatura è fantastica e quindi prendiamo l’ultima metro in direzione nord per la passeggiata in C.P. nord potendo così dire che in 7 giorni si possono davvero vedere tutte le principali attrazioni che la città può offrire, facendolo anche con molta tranquillità. Questo non vuol dire che non ci siano tantissime tante altre cose da vedere! Alla fine del viaggio possiamo dire che, secondo noi, a NY ci sono delle cose imperdibili (la vista dall’Empire, di giorno e di notte, il WTsite, il negozio NBA sulla V°, la passeggiata serale in Times Square e la Statua della Libertà), delle cose bellissime da vedere e da fare (il MET, il ponte di Brooklin, Central Park, la passeggiata sulla V°) e dei miti da sfatare, con un piccolo appunto alla Lonely: i grandi magazzini con prezzi favolosi! I discount sono davvero discount (Century 21, Daffy’s, … ), mentre i vari Sacks, … sono favolosi e con prezzi adeguati! Abbiamo ancora una volta riscontrato l’incredibile gentilezza degli americani, per strada sempre pronti ad indirizzarci nel posto giusto. Nessun problema in aeroporto con controlli precisi ma educati. Con l’hotel ci siamo trovati benissimo e la posizione è davvero strategica trovandosi in prossimità della linea metro (4 express/6 local), utilizzata da nord a sud. Midtown è proprio perfetta! L’ultima particolarità riguarda i collegamenti degli aeroporti alla città; il JFK è comodissimo per la metro; quando si studia bene la cartina o si seguono i suggerimenti degli informatori, in meno di un’ora si arriva in hotel. Per raggiungere invece Newark dall’hotel abbiamo impiegato due ore, passando per Penn Station, cambiando trenino in assenza di indicazioni. Naturalmente esiste sempre il taxi con cui semplificarsi la vita spendendo però ben di più dei 15 $ che servono per il treno. Ultima nota: nessun problema in termini di sicurezza! Non abbiamo mai percepito alcun problema né di giorno né di sera (non siamo mai andati oltre mezzanotte), né per strada né sulla metro, neppure nelle ore di punta (17-18 sulla linea 4), gli uomini della PD sono presenti ovunque, vigili ma discreti. Insomma: America e americani meritano sempre un viaggio!!!


    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche