Finalmente Irlanda 2
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Abbiamo organizzato il nostro viaggio incentrandolo sulla parte “naturale” dell’isola,escludendo le grandi città,forti della convinzione che anche nei piccoli paesini i pub potevano offrire serate di puro intrattenimento.
GIORNO 1: L’ARRIVO
Ma veniamo al viaggio vero e proprio: superato il solito nervosismo che ho per il volo,atterriamo a Dublino alle 16.15,perfettamente in orario.Avevamo già noleggiato l’auto da casa con la Hertz,sfruttando lo sconto che offriva la Ryanair. Fuori dall’aereoporto il furgoncino della Hertz ci porta al deposito auto,a circa 5 minuti dal terminal,dove abbiamo una brutta sorpresa: la compagnia di noleggio voleva i soldi della franchigia presenti sulla carta di credito,ed avendo io utilizzato una ricaricabile non li avevo.Dopo circa un’ora e mezza di brividi abbiamo risolto,sottoscrivendo la casco con un costo aggiuntivo di 12 euro al giorno,riuscendo a farci fare la ricarica dall’Italia! Vabè,il solito intoppo del viaggio.Si parte. L’auto ci ha piacevolmente sorpresi: una Renault Megane 1.6 turbodiesel,3 porte ma spaziosa per due.Praticamente nuova (16000 km) e con pochi acciacchi nonostante sia una delle auto che danno a chi sottoscrive la casco.
Tempo di superare il primo semaforo e le prime due rotatorie e una delle preoccupazioni più grandi che avevo,la guida a destra,se ne va! Mi sono trovato bene dall’inizio,e l’aver preso l’autostrada praticamente dall’inizio mi ha forse facilitato il compito. Fin da subito siamo immersi dal verde che ci accompagnerà per tutto il viaggio.Anche poco fuori le grandi città con Dublino e Belfast.
Prima tappa: Carrickfergus,poco dopo Belfast sulla costa.Paese scelto per la sua posizione come base di partenza per il giro del giornio seguente più che per qualche sua attrattiva particolare. Arriviamo al bed and breakfast in poco tempo,molto meno di quello previsto dal navigatore.Navigatore che si è però dimostrato utile a farci trovare la strada in mezzo alla nebbia fitta che ci ha accolti fin da subito in Irlanda del Nord. Il nome del B&B; è HillCrest,una graziosa casa nel mezzo di una specie di maneggio,circa 5 minuti di auto dopo il paese.Il padrone,Bobby,un signore anziano con la passione dei cavalli e la moglie Norma sono stati molto cordiali.Quella sera c’eravamo solamente noi a dormire.La stanza era molto bella,grande,arredata un pò all’antica ma con bagno moderno e pulito,tv satellitare e connessione wi-fi.Asciugamani e accessori per il te in camera.Colazione Irish buona e completa,continental a buffet.Prezzo 25 sterline.
Fatto il check-in,decidiamo di uscire ed andare a Carrickfergus per berci una birretta (nonostante la stanchezza per il viaggio) e cercare una banca per prelevare in sterline.Il paese era semi-deserto,stavano facendo dei lavori nella via principale ela strada era chiusa alle auto.Bevuta la birretta,andiamo al castello al di là della strada per fare qualche foto dall’esterno. Carino,con il tempo da lupi che c’era ci ha fatto proprio una bella impressione.
GIORNO 2: LA SALITA VERSO NORD
La mattina seguente ci svegliamo abbastanza presto,il programma prevede la salita a nord lungo la strada costiera A2.Passiamo a prenderci qualcosa per il pranzo al sacco in un supermercato a Carrickfergus e poi ci dirigiamo a Glenoe,piccolo villaggio dove andiamo a visitare le cascate.Il villaggio è veramente minuscolo,solo poche case,una bella salita con tanto di cartello al 19% di pendenza e nient’altro.Carine le cascate,niente di speciale ma una discreta tappa lungo il percorso.
Fatti quei due passi per sgranchirsi le gambe proseguiamo verso nord,il navigatore ci fa entrare nella A2 appena sopra Larne. E qui la prima sorpresa,quella A2 che studiando il percorso sulla mappa credevamo essere una grossa strada,si rivela in realtà una piccola strada a due corsie (una per ogni senso di marcia) che segue letteralmente la costa alla stessa altezza del mare, seguendo ogni curva delle scogliere. Un vero spettacolo, è la strada più bella che abbia mai visto in vita mia. Il brutto tempo (nuvoloso con piogge sparse) non ha minimamente rovinato il percorso,anzi,in alcuni punti le onde arrivavano addirittura in strada rendendo la cosa molto suggestiva.Inoltre,ogni 5 minuti di strada sono presenti ampie piazzole con parcheggi e aree picnic per fermarsi.
Lungo questa spettacolare strada il programma prevedeva di fermarsi a Glenarm e Carnlough.Il primo paese non ci è molto piaciuto,siamo andati fino al castello,dove si potevano visitare solamente i giardini,ma abbiamo deciso di proseguire. A Carnlough,più piccolino ma a nostro parere anche più carino,ci siamo fermati per un caffè (il primo e ultimo del viaggio,visto che chiedendo due caffè ci hanno portato una caraffa da un litro e mezzo di caffè annacquato 🙂
Proseguiamo la salita a nord,deviando verso l’entroterra fino al Glenariff Forest Park.Subito notiamo con piacere che le 4 sterline del parcheggio indicate sul sito non ci vengono richieste.Diamo un’occhiata alla mappa del parco e optiamo per il più famoso degli itinerari,il Waterfall Trail: 3 km di percorso lungo delle cascate,così si presentava. Partiamo con una pioggia e vento discreti e iniziamo questo percorso.Dopo i primi metri con classico sentiero da montagna ben battuto inizia una seria di passerelle e gradini di legno che seguono l’interno della parete della valle dove scorre questo fiume che forma una serie infinita di cascate,tra ponti e altri bei passaggi (tutti facili da fare ovviamente).Particolare l’acqua completamente nera che troveremo poi in altre parti d’Irlanda (effetto causato dalle roccie scure tipiche del paesaggio). Durante questa splendida passeggiata,a circa metà tragitto,facciamo la nostra conoscenza con il famigerato cielo d’Irlanda: incuriositi da un pallido raggio di sole che ci è comparso davanti tra gli alberi,alziamo gli occhi al cielo e vediamo passare come razzi le nuvole bianche sullo sfondo azzurro del cielo.Mai viste le nuvole correre a una simile velocità!!In quel momento abbiamo capito che la Mannoia nella sua celebre canzone non esagerava per nulla.. Finiamo il giro,il ritorno in salita non è come l’andata,ma un semplice sentiero tra i prati.
Proseguiamo dunque la salita verso nord (il programma prevedeva l’arrivo a Ballintoy per la notte) fermandoci a Cushendall dove facciamo due passi passando per un paio di negozi e lungo la spiaggia (nulla di che,spiaccia in ciotoli tipica “inglese) poi passiamo per Cushendun,villaggio di pescatori,dal quale siamo rimasti un pò delusi,ci aspettavamo qualcosa di più “caratteristico” invece non ci siamo nemmeno fermati.
Dopodichè saremmo dovuti andare a Ballycastle a vedere la spiaggia,ma visto il tempo ci siamo concessi una deviazione lungo le strade costiere fuori dalla A2..e qui prima bella avventura!Abbiamo conosciuto le famose stradine irlandesi!Strade talmente strette che ci passa una sola macchina e quando si incontra un’altra auto nel senso opposto,una delle due è costretta a retrocedere fino alla piazzola più vicina per poter passare!!Inoltre cominciamo a riconoscere subito le auto irlandesi da quelle dei turisti..semplicemente le prime viaggiano a duemila all’ora,compresi i furgoni che trainano il rimorchio con il cavallo all’interno.. Dopo numerosi infarti ci abituiamo anche noi e troviamo il coraggio di seguire le indicazioni per Torr Head,pur non sapendo cosa fosse.Dopo tanta strada,salite e discese ripidissime arriviamo in questa specie di rudere in cima ad una scogliera.Dalla macchina abbiamo visto una specie di corda che faceva pensare a una sentiero da seguire,ma visto che fuori c’era praticamente una bufera non ci siamo fidati e abbiamo girato la macchina senza scendere,proseguendo fino a Ballycastle.
Non scorderò mai i paesaggi,le strade,le pecore,il colore verde acceso (nostante il cielo grigio) di quella zona d’Irlanda. Arrivati a Torr Head ci sembrava veramente di essere arrivati ai confini del mondo!
Prima di Ballycastle passiamo per la spiaggia di Whiterocks,dove decidiamo di passeggiare con i piedi in acqua: programma che resterà solo sulla carta perchè tempo circa 5 secondi e sentiamo un male ai piedi insostenibile da quanto l’acqua era fredda! Arrivati a Ballycastle,decidiamo di non fermarci e preseguire fino al B&B; perchè ormai era tardino.Arriviamo a Ballintoy,passando per l’entrata del ponte di corda Carrick-a-rede in programma per il mattino seguente. Il B&B; si chiama Ballintoy House,praticamente lo si trova subito a destra appena entrati in paese.Camera molto carina ma un pò piccola,così come il bagno.Connessione a internet,asciugamani e accessori per il the in camera.Colazione buona ed abbondante,prezzo 25 sterline.
Dopo esserci sistemati andiamo a cena nel paese in un posto consigliatoci dalla signora del B&B;,dove troviamo la persona più antipatica del viaggio,una signora tutta seriosa e anche brutta.Anche la cena non è stata un granchè. Dopo cena volevamo andare a Ballycastle ma vista la stanchezza siamo stati vicini e abbiamo raggiunto la splendida Whitepark Bay,una spiaggia bianca che si raggiunge a piedi da un sentiero in discesa di 5 minuti.Abbiamo la fortuna di arrivare giusti per il tramonto,che ci godiamo in spiaggia dove eravamo solamente noi due!Prima di tornare al B&B; passiamo anche per la banchina di Ballintoy,un porticciolo piccolo e carino con delle barchette ormeggiate.
GIORNO 3: LA COSTA NORD
Il giorno seguente era dedicato alla costa settentrionale,con famosi luoghi turistici come il ponte di corda Carrick-a-rede,Giant’s Causeway e il Dunluce Castle.
Prima tappa il ponte di corda,dopo aver acquistato il pranzo al sacco.Si parcheggia e,dopo aver pagato il biglietto di 5,09 sterline,si inizia un sentiero lungo la scogliera con vista sul mare di circa 1 km prima di arrivare al ponte. Grazie alla giornata splendida di sole,abbiamo avuto il piacere di goderci il colore chiarissimo dell’acqua,che sembrava quella dei tropici.Tante tante foto,alcune della quali sembrano delle cartoline. Arriviamo poi al ponte,lungo circa 20 metri ma che per uno che soffre di vertigini come me sembrano 200.Superato titubante il ponte,e atteso che la mia ragazza smettesse di ridere,ci godiamo quel piccolo isolotto dal quale si vede un bel panorama sul mare,le scogliere e i numerosissimi gabbiani presenti.Ce lo godiamo una mezzora buona prima di partire per tornare al parcheggio.All’uscita ci compriamo un simpatico attestato in cui scrivono che hai attraversato il ponte.
Prendiamo la macchina e proseguiamo verso le Giant’s,dove troviamo per la prima volta una breve coda di auto.Arrivati al parcheggio principale ci dicono che è al completo,quindi scendiamo verso Bushmills e parcheggiamo alla stazione dei treni per la “modica” cifra di 6 sterline!! Raggiunte la Giant’s ci dotiamo dell’apparecchio audio-guida e ci incamminiamo verso questo unico spettacolo della natura.L’audio-guida racconta tutta la leggenda di come il gigante Finn costruì e disfò il selciato.Ci godiamo le olre 40 mila colonne basaltiche esplorando l’area,poi pranziamo al sacco e torniamo al centro visitatori con il bus (eravamo stanchi),ovviamente ci fanno pagare un’altra sterlina..
Presa la macchina passiamo per Bushmills per acquistare una bottiglia del famoso whiskey,ma senza fare la visita alla fabbrica dato che nessuno dei due è un grande intenditore di questa bevanda.
Proseguiamo poi verso il Dunluce Castle,castello in rovina su un pendio.Me l’aspettavo un pò diverso,dal vivo non mi ha colpito moltissimo,ma rivedendo le foto non è male.Passeggiamo sul sentiero all’esterno,ma non entriamo in quanto essendo in rovina non c’era molto da vedere.
Un pò stanchi,torniamo all’auto e ci dirigiamo verso nord ovest,precisamente a Letterkenny,dove pernotteremo.Anche qui la strada è stata più breve di quello che il navigatore indicava.
Facciamo il check-in al Larkfield B&B;,dove scopriamo che la signora Philomena ha una passione per il Titanic e l’Italia,Venezia in particolare.La camera è ok,niente di particolare,media grandezza,pulita,asciugamani e accessori per il the forniti.Non c’è la connessione wi-fi.Buona la colazione. Con i suoi 28 euro è il B&B; più economico del nostro viaggio.
Ci facciamo una bella doccia e ci facciamo consigliare un buon ristorante dove mangiare.Ci rechiamo quindi al Yellow Pepper nel centro di Letterkenny,locale carino all’interno,un pò chic rispetto al solito pub.Qui mangio un ottimo piatto di pesce misto della casa,dove spicca in particolare la miglior zuppa di pesce che abbia mai mangiato:cremosa e saporita,abbondante e con molti pezzi.Veramente ottima!Nello stesso piatto c’erano anche salmone affumicato,calamari,cozze e un altro paio di pesci di cui non ricordo il nome.La mia ragazza invece ha preso della carne con purè e anelli di cipolla.Una bella Murphy a testa e siamo usciti spendendo 25 euro a testa. Letterkenny mi ha un pò deluso come vita: non c’era nessuno quella sera in giro,nonostante avessi letto che è una città universitaria e quindi popolata di giovani. Probabilmente il fatto che fosse giovedì e agosto ha influito.Quindi beviamo una paio di birre in un pub e torniamo al B&B;,il giorno seguente è infatti molto pieno.
GIORNO 4: SLIEVE LEAGUE
La mattina seguente infatti partiamo prestino direzione Slieve League. E qui facciamo conoscenza con il famoso Donegal: dopo un primo tratto di strada che non ci è molto piaciuto,appena usciti da Letterkenny,il paesaggio è cambiato diventando praticamente montano: pini,tornanti e tanta pioggia con schiarite continue.Inoltre una miriade di bandierine del Donegal,praticamente tutte le case e gra parte delle auto.Incredibile lo spirito patriottico di questa parte della popolazione!
La strada per le Slieve League è un vero e proprio passo di montagna, e durante il tragitto ci sono numerosi punti panoramici. Arrivati al parcheggio inferiore c’è un cancello che si può aprire per proseguire in auto fino in cima,avendo solamente l’accortezza (come è ben segnalato) di richiuderlo una volta passati.Arriviamo al parcheggio superiore,lungo una stradina che costeggia letteralmente uno strapiombo. Le Slieve sono spettacolari nella sua imponenza,non per nulla sono considerate le più alte d’Europa.Non hanno colpito particolarmente la mia ragazza,mentre a me sono piaciute di più.Forse rispetto alle Cliffs of Moher si riesce a godersele meno perchè la vista è da molto più lontano. Restano comunque una meta da fare a mio parere.
Dopo aver pranzato,scendiamo a proseguiamo fino a Sligo,città dove pernotteremo.Nel tragitto seguiamo un cartello che ci porta a una spiaggia carina,mi sembra che fosse la Inver Bay,dove facciamo un breve bagno dato che l’acqua era relativamente calda.
A Sligo facciamo il check in al Teach Eamainn,B&B; molto bello da fuori (e anche da dentro).Ci accoglie una signora molto anziana,per la quale subito mi preoccupo un pò dato che la temperatura della sua mano era veramente glaciale. Ci fa accomodare nella stanza al piano terra,perchè una volta visto mi ha detto che il letto di sopra ha le sponde e quindi sarebbe stato troppo piccolo per me che sono alto.La stanza molto carina,medio-grande,bagno assolutamente enorme grande quasi quanto la camera.Forse la pulizia un pò così e così (niente di particolare,solo avete presente quei posti che danno l’idea di essere un pò sporchi?ecco).Asciugamani e connessione internet presenti.Al piano superiore è presente una stanza per il the,con cucina,a disposizione di tutti gli ospiti.Veramente splendida in quanto ha le vetrate con una bella vista. A disposizione anche ottimi biscotti e numerosi giochi in scatola.Prezzo 32,50 euro.Buona la colazione,ottima varietà di creme/marmellate per chi non ama la colazione salata.
Dopo esserci sistemati e lavati,risaliamo verso Bundoran,nel Donegal,dove abbiamo appuntamento alle 19 al Donegal Adeventure Centre per i tuffi dalle scogliere. Il tempo al nostro arrivo non è dei migliori,piove e in lontananza c’è un bel temporale.Buon per noi perchè la ragazza ci sconta 5 euro e così paghiamo 15 euro a testa,e dopo un’ora circa il tempo è anche migliorato!Ci hanno fornito una muta da sub con scarpette e un bagnino ci ha accompagnati e supervisionati per tutto il tempo (potevamo restare fino a 2 ore e mezza,noi alla fine siamo andati via dopo circa un’ora e quaranta). Dopo 10 minuti a piedi raggiungiamo questi scogli che emergono dall’acqua,con varie altezze da cui saltare,fino ad un massimo di 12 metri. Dopo i tentennamenti iniziali,entrambi siamo arrivati a 8 metri,accontendandoci! Veramente un’esperienza molto divertente.
Finiti i tuffi ormai era tardi per la cena (visto che in generale la maggior parte dei locali chiudeva la cucina alle 21,con qualche eccezione nelle città più grandi dove si arrivava fino alle 21.30 e in rari casi anche 22),quindi siamo andati a Sligo a fare un giro in paese e abbiamo cenato con un kebab. Anche Sligo me l’aspettavo un pò più viva,ma c’era qualche bel localino con musica,ma talmente strapieno di gente che ci ha fatto passare la voglia di entrare,complice la giornata pesante.Quindi beviamo una birra in un pub e torniamo al B&B.; Carino il centro del paese,con negozi e locali che seguono le rive del fiume.
GIORNO 5: CONNEMARA E GALWAY
Il mattino dopo ci dirigiamo verso sud,seguiamo la strada costiera fino a Leenane,con tanto di panoramica sul fiordo (l’unico d’Irlanda).Leenane invece ci ha deluso,niente di che,tanto da farci tirare dritto senza sosta. Visitiamo poi la Kylemore Abbey,abbazia sulle rive di un lago,molto bella da fuori. La visita dell’interno è un pò deludente perchè ti fanno vedere solamente un paio di sale.Poi prendiamo il bus per vedere i giardini vittoriani prima di ripartire per il nostro itinerario.Pranziamo al ristorante dell’abbazia,un self service molto caro che non consigliamo a nessuno,pur mangiando discretamente bene.
Arrivati a Clifden è il momento della Sky Road: ringrazio ancora per la fortuna che abbiamo avuto di trovare una giornata di sole,perchè i paesaggi e i colori che ho ammirato da li sono veramente unici e li ricorderò a vita. Riguardando le foto mi rendo conto che non renderà mai come essere stati li dal vivo.Veramente spettacolare,anche se me l’immaginavo più lunga.
Il programma poi prevedeva il passaggio per 2-3 spiagge prima del check in al B&B; a Spiddal,paese sulla costa prima di Galway.Visto che eravamo un pò in ritardo sulla tabella di marcia,abbiamo deciso di tagliare una delle spiagge e visitarne solo due. La prima,la più attesa,è stata la Dog’s Bay: che dire,non ha deluso le aspettative:verde che arriva praticamente in acqua,sabbia bianchissima e acqua cristallina che fa pensare ai Caraibi se non fosse che l’acqua sarà sui 10 gradi.La cosa non ci ha però impedito di farci una bella passeggiata in acqua e il cielo ci ha regalato dei momenti di sole in cui abbiamo ammirato quella spiaggia in tutta la sua straordinaria bellezza.Una vera perla.
Lasciata la Dog’s Bay,dovevamo raggiungere la Coral Strand nei pressi di Carraroe. Invece ci siamo persi in una penisola e per fortuna un gentile negoziante in un posto sperduto mi ha puntato il dito sulla mappa per farmi capire dove eravamo finiti e mi ha dato delle indicazioni su come tornare verso la strada principale. I cartelli in lingua gaelica sono terribili!Vista l’ora che si era fatta abbiamo deciso di proseguire fino al B&B;,dato che volevamo fare la serata a Galway e non volevamo arrivare troppo tardi per i noti problemi di orari cucine.
Una menzione speciale merita il Connemara,zona che abbiamo attraversato circa da Kylemore fino alle spiagge: un continuo alternarsi di paesaggi diversi,da montano a marino,con numerosi laghi di un colore nero che più nero non si può.Inoltre le continue piogge e schiarite mi hanno fatto perdere il conto di quanti arcobaleni ho visto.Veramente una zona spettacolare in quanto a colori.
Dunque siamo arrivati infine a Spiddal,paesino a circa mezzoretta da Galway sulla costa.
Il B&B; dove abbiamo alloggiato si chiama Briseadh Na Carriage.La proprietaria è una delle signore più gentili che abbiamo trovato nel nostro viaggio.Camera carina,grandezza media,abbastanza moderna.Pulita,asciugamani,connessione wi-fi e servizi per il the in camera.Disponibile una bella stanza per gli ospiti con tanto di biliardo.Buona la colazione,spesa 34 euro.
Dopo una veloce doccia,vista l’ora decidiamo di cenare in un ristorante poco più avanti,che purtroppo troviamo completo.Proseguiamo quindi per Galway e ceniamo in uno di quei ristoranti “turistici”,dove mangiamo tutto sommato abbastanza bene senza spendere neanche molto. Una nota particolare per Galway,di cui ci ha colpiti la vivacità: complici le races (corse dei cavalli che richiamano tantissima gente) e il sabato sera,il centro era strapieno di gente,molti giovani,un palco con concerto,artisti di strada..insomma veramente bella!
GIORNO 6: LE CLIFFS OF MOHER
La mattina dopo discesa nella contea del Clare per visitare le famose Cliffs of Moher: qui purtroppo non troviamo una giornata di sole,cosa che ovviamente non toglie nulla alla spettacolarità di queste scogliere,che sono veramente imponenti! Proseguiamo il cammino fino alla O’Brien’s Tower,torre dalla quale si può osservare meglio il panorama,e notiamo che la parte di scogliere più avanti è chiusa per lavori (stanno continuando con la cementificazione di un muretto di sicurezza lungo tutto il bordo delle scogliere).Essendoci un bel passaggio nella rete,scavalchiamo e proseguiamo per un bel pezzo di strada,dove risciamo a vivere le scogliere com’erano un tempo e cioè senza protezioni,regalandoci un pranzo sul bordo delle scogliere che difficilmente dimenticheremo. Tornati indietro,qualche foto anche dalla torre (si paga l’accesso a parte,2 euro a testa) prima di andare verso il B&B; a Liscannor per il check in.
L’alloggio si chiama Atlantic View e appena arrivati veniamo accolti da una ragazza italiana che da una mano in casa,la quale ci chiede se per noi va bene avere un mini appartamento al prezzo di una doppia.Ovviamente accettiamo e veniamo accompagnati dietro la casa in questo mini che poi tanto mini non era: piano terra con soggiorno completo di divano,cucina,guardaroba e bagno.Piano superiore con camera da letto con due letti matrimoniali.In più altre due porte chiuse a chiave che ci fanno pensare ad altre camere da letto.Appena arrivati ci portano anche un bel vassoio con il the direttamente in soggiorno.Asciugamani e connessione wi-fi disponibile,buona colazione (unico posto dove mi hanno chiesto se volevo il bis).Costo 35 euro.
Una volta sistemati risaliamo fino a Kinvarra dove avevamo prenotato il banchetto medioevale al Dunguaire Castle.Un pò una delusione in quanto ci siamo trovati in mezzo a un gruppo con età media di circa 70 anni!Veniamo accolti da 2 ragazze e 1 ragazzo in costume dell’epoca che ci accompagnano nella sala da pranzo,dove ceniamo,e piuttosto bene anche: salmone affumicato,zuppa con pane nero,pollo con verdure e torta di mele.Il tutto accompagnato dal Mead,un aperitivo dell’epoca,e vino rosso e bianco.Tra una portata e l’altra numerosi bandi e discorsi,dei quali onestamente abbiamo capito veramente poco in quanto la parlata era molto stretta e veloce.Dopo cena una serie di poesie e canzoni dell’epoca di cui onestamente potevamo pure fare e meno,ma ormai eravamo dentro e la porta era chiusa..quindi siamo rimasti fino alla fine.
La serata però si è subito raddrizzata una volta raggiunto Doolin,paese minuscolo (conta 3 pub) ma abbastanza famoso per la sua musica e la sua vita. Infatti così è stato,musica dal vivo e tanta gente: dopo un buon numero di pinte siamo andati a letto felici (per fortuna dormivamo a soli 10 minuti di strada!)
GIORNO 7: LA PENISOLA DI DINGLE
Il giorno dopo siamo partiti direzione penisola di Dingle (la meta che personalmente attendevo più di tutte).Abbiamo raggiunto Killimer dove abbiamo imbarcato la macchina sul traghetto che ci ha portati a Tarbert,risparmiandoci km e minuti di viaggio.Servizio molto efficiente,avevamo preso il biglietto su internet.Siamo arrivati e in 5 minuti eravamo imbarcati sul traghetto,la traversata è durata una ventina di minuti,poco più.
Arrivati a Tarbert,abbiamo proseguito per Tralee dove abbiamo approfittato di un paio di negozi coi saldi per fare un pò di shopping (mitica la catena Heatons,presente un pò ovunque sull’isola,con abbigliamento sportivo a basso costo rispetto all’Italia).
Ripartiti,avevamo due strade per Dingle: la strada normale o il Connor Pass.Ovviamente abbiamo scelto la seconda,facendo questo passo di cui sentivo tanto parlare anche per la strada strettissima (“a narrow strett” ci ha detto anche l’uomo dell’ufficio turistico di Tralee). Onestamente ho visto di peggio in Irlanda del Nord nella nostra escursione a Torr Head. Arrivati al parcheggio del passo,purtroppo non possiamo goderci pienamente il panorama causa nebbia/nuvole basse.Decidiamo quindi di andare a piedi fino alla cima (circa 10 minuti),scelta azzeccata perchè da li riusciamo a vedere la vallata che porta fino a Dingle.La prossima volta però sarebbe meglio dotarsi di un paio di stivali,dato che ci siamo inzuppati le scarpe da ginnastica,tra gli sguardi divertiti delle capre di montagna.
Poi,dopo aver pranzato con solito panino al sacco,scendiamo e raggiungiamoDingle.
Sulla strada breve tappa alla Dingle Brewing Company,microbirrificio che produce una lager (un pò in controtendenza nel regno delle stout e delle ale) e permette di visitare il loro impianto.Un pò caro il biglietto (6 euro) per una visita senza guida,anche se alla fine ti offrono per “degustazione” un’intera pinta.
Con quel litro in corpo a stomaco vuoto (alla mia ragazza non piaceva molto) ripartiamo sempre più allegri verso il centro di Dingle.Un bel fish and chips per riprendersi dalla birra e poi prenotiamo il giro in barca per vedere il famoso delfino Fungie,un delfino che vive di sua spontanea volontà della baia a contatto con l’uomo,accompagnando le barche in entrata e uscita.Una vera rarità.Sono talmente sicuri che si faccia vivo che il pagamento lo chiedono solo se si avvista il delfino. Essendoci varie partenze,prenotiamo la prima libera e in quell’oretta di attesa facciamo shopping nei bei negozietti del centro. Il giro in barca è stato veramente favoloso: essendoci un paio di barche nella baia per volta,sanno come attirare il delfino che si diverte a cavalcare le onde create dalle imbaracazioni,le quali si mettono appaiate e “stringono” il delfino creandogli una serie di onde che lui cavalca felice.Dopo un pò di giochi con Fungie,la barca ci ha portati appena fuori dalla baia facendoci ammirare le verdi scogliere e l’acqua cristallina di questa zona, complice anche il sole che con nostra gioia a un certo punto ha deciso di spuntare fuori. Dopo un’ora abbondante siamo tornati al porto,pagando volentieri i 16 euro richiesti.
A quel punto ci siamo diretti al B&B;,a 5 minuti scarsi da Dingle in direzione Ventry lungo la Slea Head Drive.Da fuori il più bel B&B; di tutti: un vialetto che arriva a questa bellissima casa,l’ Ard na Mara B&B.Veniamo; accolti da un signore anziano,senza un occhio,molto simpatico e disponibile che ha vietato alla mia ragazza di portarsi da sola la sua valigia, offrendosi di aiutarci. Camera carina anche se non molto grande,con bella vista sulla baia di Ventry e sui prati circostanti.Un pò piccolo il bagno.Asciugamani forniti.Niente connessione wi-fi e accessori per il the.Colazione originale perchè oltre alle solite uova e pancetta si poteva scegliere il salmone affumicato,cosa che abbiamo fatto. Veramente ottimo e gustoso,anche se poco abbondante.Prezzo 33 euro.
Dopo una veloce doccia ci siamo fatti consigliare una posticino dove mangiare del buon pesce e il signore ci ha mandati al ristorante The Skipper di Ventry. Essendo sulla Slea Head Drive,strada che stavamo andando a percorrere,ci siamo fermati a prenotare per non rischiare di trovarlo pieno più tardi. Lasciato il nostro nome proseguiamo per questa strada che mi ha lasciato assolutamente senza parole: scogliere sulle quali si infrangeva (non così forte in realtà) un’acqua cristallina e trasparente,e qualche splendida spiaggia che abbiamo visitato senza però entrare in acqua visto il tempo.Comunque,uno spettacolo della natura che mi ha sorpreso in quanto a mio parere è poco pubblicizzato per la sua bellezza.
Terminiamo il giro,tagliando l’anello perchè avevamo fatto un pò tardi,e raggiungiamo il ristorante,che nel menu scrive con fierezza di servire pesce fresco dal suo pescatore di fiducia,e solo pesce di giornata.Spinto da tali proclami,provo finalmente in vita mia le ostriche,mentre la mia ragazza prende i gamberi flambè saltati nel cognac. Entrambi i piatti ottimi,con le ostriche che oltre al limone avevano una fantastica salsa alla cipolla rossa.I gamberi buoni,ma dal sorriso crescente della mia ragazza capisco che il cognac era molto abbondante.. :)Come secondo scegliamo entrambi il piatto del cuoco,un misto di vari pesci. Di solito questi piatti sono molto abbondanti,ma abbiamo pescato l’eccezione! Un piatto liscio con numerosi assaggini (buonissimi,niente da dire),ma dalla “modica” cifra di 28 euro.Vabè,delle volte si ha fortuna altre meno,fatto sta che usciamo ben pelati spendendo 45 euro a cranio.E per fortuna che il tizio del bed and breakfast ci ha detto di andare li perchè si mangia bene spendendo poco!
Messo da parte in breve tempo il fastidio per la pelata,andiamo a fare serata a Dingle,dove troviamo un bel pò di pub tutti con musica tradizionale dal vivo: veramente un bell’ambiente,Dingle mi è piaciuta tantissimo,anche se forse c’erano meno giovani rispetto ad esempio a Doolin (ma forse perchè era lunedì sera)
IL RING OF KERRY I due giorni seguenti prevedevano il famoso Ring of Kerry diviso in due giorni per farlo con calma e godersi le varie spiagge.Purtroppo il tempo è stato il peggiore possibile, ovvero non solo nuvoloso,che poteva anche andare bene,ma addirittura nebbia: il che ovviamente impediva di ammirare il paesaggio.
GIORNO 8: RING OF KERRY PARTE 1
La mattina seguente dunque partiamo da Dingle e ci fermiamo alla spiaggia di Inch, che ci ha fatto una bella impressione nonostante la nebbia.
Poi ci siamo diretti verso Killorglin,dove abbiamo fatto un breve giro in paese.
Da qui poi siamo andati alla ricerca di un punto panoramico sul lago Caragh,seguendo delle indicazioni che avevo trovato su internet non mi ricordo nemmeno dove.. risultato: ci siamo persi nelle stradine e della panoramica nemmeno l’ombra.
Abbiamo quindi proseguito fino a Rossbehy Strand,altra bella spiaggia che non siamo riusciti a goderci causa maltempo.Abbiamo pranzato con il solito panino e poi ci siamo concessi anche un hamburger di pesce in un chiosco vicino alla spiaggia (buono ma un pò troppo unto).
La tappa successiva è stata Caherciveen,dove non ci siamo però fermati,decidendo di dirigerci verso il nostro bed and breakfast a Waterville.
Signori,segnatevi questo nome: Atlantic View.vince su tutti la classifica del nostro migliore bed and breakfast.Camera grande e spettacolare,con verandina munita di vetrate con vista in lontananza sul mare e poltrone a dondolo.Veramente stupenda. Connessione wi-fi,servizi per il the e asciugamani forniti.Inoltre la migliore colazione del viaggio,dato che oltre alle solite pietanze della colazione Irish aveva i black and white puddings e un’intera ciotola grande di frutta fresca a pezzi tipo macedonia.Veramente consigliato,nonostante non abbia un sito internet.Prezzo 32 euro.
Fatta una bella doccia in questa splendida camera,siamo passati a Caherdaniel in un maneggio dove volevamo informarci per un giro a cavallo,ma era troppo tardi e non abbiamo trovato nessuno. Siamo quindi tornati indietro e vista l’ora non eravamo più in tempo per fare sia lo Skelling Ring che Valencia Island. Abbiamo quindi fatto il ring solo fino alla spiaggia di Ballyskellings (che non ci ha molto colpito a dir la verità,nonostante fosse segnalata come una spiaggia molto bella),poi siamo andati a Valencia Island attraverso il ponte che si prende a Portmagee.
Valencia Island è un’isola lunga poco più di 10 km,con una montagna e un unico centro abitato,Knightstown (che abbiamo attraversato ma non ci ha detto niente).Molto bella invece la strada fino al faro (la più stretta mai trovata,anche se molto breve,batte anche l’Irlanda del Nord come larghezza ridotta) e la panoramica sulle isole Skelling. Qui spero di non ricevere la multa: infatti quando si arriva un cartello dice di inserire i soldi per l’entrata.Io subito pensavo valesee solo per il giorno e ho tirato dritto,quando la mia ragazza mi ha detto di aver visto delle telecamere.Siamo tornati indietro in retromarcia e in effetti c’era scritto che era presente un servizio di telecamere attivo 24h su 24,quindi abbiamo pagato,mostrato bene il biglietto e siamo risaliti.Ci sono due punti panoramici,il primo a circa 5 minuti a piedi dal primo parcheggio.Il secondo,più alto,si raggiunge direttamente in auto.A noi è piaciuto di più quello più basso.
A quel punto decidiamo di tornare verso Portmagee dove su un depliant avevamo segnato un paio di posti dove mangiare: purtroppo si era fatto troppo tardi e la cucina era chiusa.Abbiamo quindi deciso di puntare verso un paese più grosso,e siamo andati a Caherciveen,dato che nel pomeriggio non ci eravamo fermati.Qui abbiamo trovato un posto che sul cartello in strada diceva “dinner to 10pm” ma una volta entrati (erano appena le 21.30) ci hanno detto che non facevano più da mangiare. Quindi infine abbiamo mangiato in un fast food un paio di hamburger,dove abbiamo trovato anche un ubriacone che faceva strani atti e una cameriera che ha cercato di fare la furba facendo finta di dimenticarsi le nostre bibite.. Il più brutto paese del nostro viaggio,siamo andati via subito dopo cena!
GIORNO 9: RING OF KERRY PARTE 2
Il giorno dopo,preso atto che la giornata sarebbe stata nebbiosa tutto il tempo,abbiamo deciso di girare a paesi,essendoci Sneem,Kenmare e Killarney sul nostro itinerario. Unica eccezione la Derrynane Bay,poco dopo il nosto alloggio,che infatti una volta raggiunta ci ha dato l’idea di essere una gran bella spiaggia (anche se piccolina) in presenza di sole.
Breve tappa fino a raggiungere un antico forte preistorico di cui non ricordiamo il nome (stradina terribile anche qui),e quindi prima tappa a Sneem,piccolo paesino dove acquistiamo qualche gadget nei soliti negozietti. Particolare il fiume che lo attraversa,con delle rocce che sembrano scogli di mare. Non restiamo molto,decidendo di andare a Kenmare che è più grande.
Scelta azzeccata perchè per puro caso capitiamo nel giorno della settimana in cui c’è il mercato dei contadini/pescatori,con tutte le bancarelle che vendono prodotti tipici: dalle carni ai formaggi,dai dolci al pesce fresco. Dopo un giretto e qualche assaggino gratis (hanno anche cercato di venderci una specie di elisir di lunga vita,che per me era semplice succo di frutta..) abbiamo deciso di pranzare in un bar. Siamo stati fortunati perchè a caso abbiamo trovato un ottimo posto dove abbiamo mangiato tanto e bene.Zuppa di pesce per entrambi come primo (abbondante e molto buona,anche se non come quella di Letterkenny perchè meno cremosa) poi filetto di salmone con verdure e polpette di pesce con patate fritte (ottime le polpette).Inoltre alla spina avevano tutte le 3 stout più famose dell’isola: Guinness,Beamish e Murphy’s. Siamo usciti spendendo poco meno di 25 euro a testa.Il posto se a qualcuno interessa si chiama The Coachman’s,e mi sento di consigliarlo vivamente.
Mentre stavamo mangiando abbiamo visto che era uscito il sole quindi di corsa abbiamo deciso di puntare verso la prima spiaggia che trovavamo.Abbiamo chiesto a un cameriere che ci ha dato delle indicazioni che pensavamo di aver capito,invece.. siamo finiti nella Beara Peninsula! Guardando la mappa speravamo di trovare delle spiagge sabbiose mentre invece ahimè quella parte di Irlanda ha solo scogli.Senza perdere la speranza abbiamo continuato a guidare,ma senza trovare nulla,quindi a un certo punto ci siamo indirizzati verso l’Healy Pass,che è un passo di montagna.Spettacolare certo,ma diverso dalla spiaggia che volevamo trovare.
A quel punto il tempo era già cambiato nuovamente quindi ci siamo diretti verso l’ultima tappa del giorno,il Killarney National Park,un parco molto grande con 3 laghi a tre altezze diverse.Appena arrivati,dopo una strada veramente ricca di tornanti,abbiamo visitato la Torc Waterfall,la cascata: niente di speciale,ci ha un pò deluso.Abbiamo visto di meglio in Irlanda del Nord.Quindi approfittiamo del calesse per fare un giro del parco,spendendo 35 euro per circa 40 minuti.Un bel giro panoramico sul lago di mezzo,il Muckross,passando per la Mucrkoss Abbey e la Muckross House.
Terminato il giro ci dirigiamo al nostro ultimo B&B;,il Valleyview Farmhouse,situato a circa 5-10 minuti dal centro di Killarney.Una graziosa fattoria nel verde,con numerose stanze.La nostra aveva il letto più grande mai visto,sarà stato almeno 3 piazze e mezzo.Bella la vista dalla camera.Servizi per il the,connessione wi-fi e asciugamani a disposizione,prezzo 32 euro.La seconda colazione più buona del nostro viaggio,dato che anche qui c’erano i black and white puddings (il black è fatto con sangue di maiale,come orgogliosamente spiegato dalla signora).
La sera decidiamo di fare un giro a Killarney,mangiando un panino vista l’ora tarda e la poca fame.Siamo rimasti colpiti da questo paese,molto vivo,forse un pò turistico ma a noi è piaciuto.Alcuni negozi aperti anche la sera,artisti di strada e tanta gente.Veramente carino.
GIORNO 10: IL RITORNO 🙁
Il giorno dopo avendo l’aereo alle 16.15 dovevamo restituire l’auto circa alle 14.15. Abbiamo deciso di partire prima per concederci una breve sosta a Malahide,piccolo paese sul mare a circa 20 minuti dall’aereoporto. Ci siamo concessi un ultimo pranzo al pub e passeggiatina sul lungomare prima di restituire l’auto e prendere l’aereo per il ritorno a casa.
E’ stata una vacanza splendida e finalmente ho potuto constatare di persona che praticamente tutto quello che ho sempre sentito dire sull’Irlanda è vero,e non vedo l’ora di tornarci quanto prima!
Io e la mia ragazza abbiamo giocato nel dare alcuni premi ai luoghi visitati,e questi sono i risultati:
IL NOSTRO PODIO Io: 1.Penisola di Dingle 2.La strada costiera A2 da Belfast al nord 3.Sky Road
Mia morosa: 1.Irlanda del Nord 2.Cliffs of Moher 3.Sky Road
LA SORPRESA Glenariff Forest Park: quella che doveva essere una semplice passeggiata per sgranchirsi le gambe si è rivelato un percorso veramente piacevole e particolare
Slea Head Drive: credo che sia pubblicizzato troppo poco per la sua bellezza. Mi piacerebbe vederlo anche con il mare grosso
MIGLIOR PAESE Dingle: vivace e colorata Galway: città grande ma con l’animo da piccolo paese
MIGLIORE BED AND BREAKFAST: Atlantic View,Waterville: semplicemente un gradino sopra tutti gli altri
MIGLIOR COLAZIONE: Atlantic View,Waterville: black and white puddings e frutta fresca han fatto la differenza Valleyview Farmhouse,Killarney: black and white puddings giganti
“DELUSIONI” (tra virgolette perchè di brutto non c’è stato niente) Torc Waterfall: niente di speciale,piuttosto piccola Caherciveen: gente antipatica,zero vita Dunguaire Castle: età media mooolto alta,se non vi piace la poesia evitate
Spero che questo rescoconto possa essere d’aiuto per chi organizza il suo viaggio,come lo sono stati per me tutti quelli che ho letto!