Finalmente… In Scandinavia

Finalmente……….. Scandinavia agosto 2004 di Monica e Pietro Livi Equipaggio: Pietro - 41 anni - autista principale e lavapiatti serale Monica - 40 anni - autista in seconda, navigatore, cuoca e elettrotecnico di bordo Camilla - 8 anni - peste numero 1 Carolina - 4 anni peste numero 2 Ira - 10 anni - cane "da guarda" Mezzo...
Scritto da: Monica Cervellati
finalmente... in scandinavia
Partenza il: 30/07/2004
Ritorno il: 26/08/2004
Viaggiatori: fino a 6
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Finalmente……….. Scandinavia agosto 2004 di Monica e Pietro Livi Equipaggio: Pietro – 41 anni – autista principale e lavapiatti serale Monica – 40 anni – autista in seconda, navigatore, cuoca e elettrotecnico di bordo Camilla – 8 anni – peste numero 1 Carolina – 4 anni peste numero 2 Ira – 10 anni – cane “da guarda” Mezzo utilizzato: CI Pegaso 707 del 2001 “Millenium Falcon” Su Fiat Ducato maxi TDi 2.8 Lunghezza 7,20 metri (fattore importante per i pedaggi perché sopra i 6 metri aumentano terribilmente) Costi principali: Gasolio € 1190 Pedaggi vari (ponti – traghetti – tunnel) € 835 Alimentari € 800 Campeggi – musei – parchi divertimento – souvenir ecc. € 670 30 luglio 2004 Alle 18.30 partiamo, inizia la grande avventura. Il contachilometri segna 44.150. Imbocchiamo quasi subito la A22 del Brennero. Quasi niente traffico. Camilla si addormenta subito. Fa molto caldo. Alle 21 ci fermiamo per cena all’area servizio Raganella Est, subito passato Trento. Alle 21.20 fa buio. Ceniamo, prendiamo un caffè, trasformiamo la dinette per la notte, film nel vhs per le bimbe, rifornimento e alle 22.20 si riparte dopo avere anche comprato già la vignette austriaca valida dieci giorni (€ 7,60). Alle 23.45 siamo in Austria e passiamo il Ponte Europa (€ 8). 31 luglio 2004 Dopo mezzanotte guido un poco io mentre Pietro dorme sul divano. Da sola supero Monaco di Baviera e dirigo il Millenium Falcon su Norimberga. Alle 2.30 Pietro mi rileva di nuovo alla guida. Verso le 6 ci fermiamo a dormire in un’area servizio poco prima di Fulda [km. 45.036 – fatti 886]. Ci svegliamo alle 8.30, facciamo colazione e alle 9.15 ripartiamo. Anche oggi ci aspetta molta strada da fare. Fa caldo e c’è anche un bel sole. Ci fermiamo a fare un poco di spesa e……….. Incredibile ……….. Non troviamo birra!!!!!! Alle 12 siamo ad Hann Munden e seguendo le indicazioni “camping” troviamo un parcheggio con anche la sanistation (sosta per 24h €5). Facciamo una bella passeggiata per il paese, che è molto carino con tutte le case a graticcio e circondato da un fiume. [km. 45.180 -fatti 1.030] . Alle 13 torniamo al camper per pranzare e alle 14.15 ripartiamo in direzione di Hannover. Nel frattempo è diventato nuvoloso, ma fa ancora parecchio caldo. Verso le 16.30 a 100km. Da Amburgo troviamo traffico e code. Decidiamo quindi di uscire dall’autostrada a Fallingbostel e prendiamo una statale che nelle nostre intenzioni dovrebbe anche, a questo punto, farci evitare Amburgo. Si rivela una bella scelta, tutto sommato. Attraversiamo dei paesini che sembrano abitati da fate, con le casette dei sette nani. Alle 17.30 ci fermiamo ai margini di un bosco anche per far fare un bel giro a Ira che da ieri sera aveva fatto solo soste “tecniche” e al guinzaglio. Dopo essere ripartiti ci perdiamo nelle statali tedesche (le indicazioni stradali tedesche non sono il massimo della chiarezza), finalmente alle 19.40 riprendiamo la A1 poco dopo Amburgo, in direzione di Lubecca. Le bimbe sono, giustamente, un po’ noiose, quindi all’altezza dell’uscita nr.16 lasciamo l’autostrada e ci dirigiamo all’interno, verso Eutin, girovagando per trovare un posto adatto alla sosta notturna. Alle 21 troviamo una stradina che si infila nei campi e va a finire in un bello spiazzo sotto a una pala eolica. Solitudine totale. [km. 45.624 – fatti 1.474]. Dopo una bella passeggiata ceniamo. Fa buio solo alle 22.30. Dopo cena lasciamo vedere alle bimbe un poco di cartoni in TV perché se li meritano dopo un’intera giornata in camper. 1 agosto 2004 Sveglia alle 6.30 e mentre le bimbe dormono (ci limitiamo a spostarle sui divani) col sole che fa capolino nella nebbia, torniamo verso Eutin e prendiamo il bivio per l’autostrada cercando nel frattempo anche un bidono per i rifiuti, che sembra essere merce rara da queste parti. Ci perdiamo anche perché, per sbaglio, usciamo dalla superstrada, comunque alle 8.30 siamo a Puttgarden, all’imbarco del traghetto (solo andata per Rodby € 63). Facciamo colazione, ci mettono intanto nella fila 16 e subito dopo i pulmann saliamo. Alle 9 si parte e alle 10 siamo in Danimarca, che ci accoglie col sole e nuvole di cotone idrofilo in cielo. La Danimarca non ha un paesaggio molto vario, anche se è carina. Comunque la attraversiamo in fretta e alle 12 passiamo il ponte di Malmoe (pedaggio € 64). Subito dopo il ponte ci fermiamo e io mi reco all’ufficio della dogana (sulla destra) con tutti i documenti (costati una cifra in euro e in tempo) per potere fare entrare Ira in Scandinavia. Un po’ di tensione per via della faccia un po’ burbera del poliziotto che controlla tutte le carte ma ….. Tutto OK!!!! Alle 12.15 Ira scende dal camper e fa la sua prima pipì in Svezia in piena legalità!!!! A questo punto prendiamo la E22 verso Lund, che poi si trasforma in una statale. Dopo deviamo sulla 23 e attraversiamo un lago, ma non ci si riesce a fermare perché la strada non consente l’accesso altro che a case private. Alla fine vediamo un cartello con l’indicazione “backgarden” con il simbolo della casetta e quindi alle 13 ci troviamo nel parcheggio secondario di in villaggio di bungalows dove però nessuno ci dice nulla, così ci fermiamo per pranzare. Andando poi a fare una passeggiata nei sentieri che contornano il villaggio, riusciamo aperderci nel bosco, raccogliendo lamponi. Ne usciamo alle 16, dopo due ore di cammino e sotto la nostra prima pioggia svedese. Ripartiamo, sempre lungo la 23 per cercare di avvicinarci il più possibile a Vimmerby, dove visiteremo il villaggio di Pippi Calzelunghe (Astrid Lindgren World) come promesso alle belve. Sembra non ci siano camper service in zona, lo chiediamo anche a dei poliziotti ma anche loro non ne sanno nulla, quindi in un’area parcheggio dotata di WC vuotiamo il thetford, poi vedremo. Piove a scrosci. Deviamo quindi sulla 138 e a Virserum ci fermiamo a comprare pane e latte e poco altro. Alle 20.10, al lato della strada vediamo una bella piazzola dove è già fermo un camper tedesco e ci fermiamo anche noi. Ceniamo. Fa buio alle 22.40. Tutti a nanna. [km 46.190 – fatti 2.040] 2 agosto 2004 Stanotte ha piovuto come si deve!!! Alle 7 ci svegliamo. Passeggiata per Ira, bimbe addormentate nei divani e si parte. Stamani non piove (per ora) ma è molto nuvoloso e fa freschino. Finalmente alle 10 arriviamo. Sotto il diluvio vado a fare i biglietti (carta famiglia, 2 adulti e due bambini SEK 640 – circa 70 €). Decidiamo di “fare gli svedesi” e quindi, ignorando la pioggia, entriamo nel parco. Passiamo tre ore a inseguire le figlie che inseguono Pippi che racconta storie ………… in svedese …….. Mah, contente loro!!!! Alle 13.30 usciamo, pranziamo in camper e alle 14.30 ripartiamo sulla 34 verso Lindkoping. Suona il cellulare di Pietro ………… è la Telecom per il telefono del laboratorio. Il tecnico resta basito appena gli dico che siamo in Svezia!!!! Si rimette a piovere forte, e dire che 5 minuti fa c’era il sole!!! Prendiamo la E4 verso Stoccolma. Viaggiamo tutto il pomeriggio sulla E4, superando anche Uppsala, con le bimbe che, legate dietro, si “pestano” allegramente. Verso le 20 cominciamo a cercare un posto per la notte e poco prima di Gavle deviamo sulla 262 (a sinistra) dove dopo 13km c’è un posto chiamato Soderfors, indicato col “fiorellino” (che qui vuole dire che c’è qualcosa di carino da vedere). Ci fermiamo in un ampio parcheggio deserto sulla sinistra, dopo il supermercato, vicino anche ad un giardino con i giochi per i bimbi, dove le belve si sbizzarriscono fino all’ora di cena. [km 46.671 – fatti 2.521]. Durante la notte, per due volte, dei ragazzetti, si sono divertiti a bussare alle pareti del camper e Ira ………………. Ha continuato tranquillamente a dormire (come le figlie, per fortuna ….. Loro, Ira un po’ meno) da qui il nomignolo di “cane da guarda”. 3 agosto 2004 Ci svegliamo alle 7 e continuiamo, io alla guida, sulla E4. C’è nebbia ed è nuvoloso. Verso le 10 ci fermiamo a vedere il paesino di Hudiksvall, che ha un quartiere carino su di un canale, con case di legno. Esce un pallido sole. Nota penso utile: in questo paese cambio un travel cheque da 50€ e si tengono SEK 60 (circa 7 euro) di commissione. Quindi, se volete usare dei travel in questi paesi …….. Tagli grossi. Alle 11.50 riprendiamo la E4 verso nord. Alle 13 passiamo da Timrå che è gemellata col comune di Zola Predosa, dove abbiamo abitato i primi sei anni dopo il matrimonio. C’è una fabbrica enorme e puzza di cavolfiore bollito!!!! [km 46.950 – fatti 2.800] Verso le 13.30 ci fermiamo per pranzo ad Harnosand dove, nel parcheggio, vediamo un Mobilvetta con l’adesivo di TI. Non è nessuno di quelli che conosciamo. Facciamo un cenno di saluto. Se ne vanno poi mentre noi siamo al parco giochi, sulle rive del lago, con le bimbe. Alle 15 ripartiamo sulla E4, sempre verso nord. Viaggiamo ora sotto un bel sole e con una temperatura molto gradevole. Alle 19.50, prima di Skelleftea, ci fermiamo in un’area pic-nic lungo la E4. Poco dopo ci raggiungono anche i signori del Mobilvetta di stamattina. Chiacchieriamo un poco e scopriamo che sono di Benevento e con TI sono stati a Montefranco. La loro bimba, Marta, gioca a “UNO” con Camilla e noi chiacchieriamo un po’ dopo cena. Fa buio alle 23. 4 agosto 2004 Ha piovuto tutta notte e piove ancora. Scarichiamo il thetford e partiamo. Sono le 7. Alle 10 ci fermiamo a Ranea, svegliamo le bimbe che si sono riaddormentate, facciamo la spesa e poi ripartiamo sulla E4, verso il confine con la Finlandia, che ormai non dista molto. Lo passiamo alle 12.30. Lungo la strada verso Rovaniemi, ci fermiamo, prima per finire le corone svedesi (comprando cioccolata) poi per fare gasolio e per pranzare. Alle 14 (in realtà sono le 15 perché la Finlandia è avanti 1 ora nel fuso orario) ripartiamo, decidendo di ignorare il fuso orario, tanto in Finlandia non ci staremo molto. Esce prima un pallido sole, poi piove di nuovo, ma non fa per niente freddo. Saltiamo il Santa Park su consiglio di alcuni diari di bordo e alle 15.10 (secondo il nostro fuso orario) siamo al Circolo Polare Artico [km 47.713 – fatti 3.563]. Facciamo tutta la trafila: cartoline che devono arrivare a Natale a casa, foto di rito con Babbo Natale (€ 17), qualche regalino (due renne di peluche con la maglietta della Finlandia) e gli adesivi della Finlandia e del Circolo Polare da attaccare alla porta del camper. Alle 17.15 ripartiamo, cercando di fare un bel po’ di strada mentre le bimbe guardano una cassetta, tanto diluvia. Alle 17.48 km 47.748 a 35 chilometri a nord del circolo polare artico ……………………………… AVVISTATA LA PRIMA RENNA!!!!!!! Le bimbe sono eccitatissime, si dimenticano addirittura i cartoni animati!!!!!! Esce un po’ di sole. Vediamo dopo poco, uno splendido spiazzo in terra battuta in riva ad un lago. E’ nostro! Ci facciamo tutti e quattro la doccia e alle 21 sediamo a tavola. C’è ancora tantissima luce! Fa caldino, non lo avremmo mai creduto. Si sta in maniche corte. Fa buio solo alle 00.40 e nemmeno del tutto. E’ una sensazione davvero strana, tanto che io e Pietro non ci decidiamo ad andare a dormire e gironzoliamo intorno al camper come due mammalucchi. 5 agosto 2004 Sveglia, come al solito alle 7 e partenza con le bimbe che dormono nei divani. Stanotte non ha mai fatto buio del tutto. Poco nuvoloso. Verso le 9.30 ci fermiamo dopo Ivalo, in riva al lago per colazione. Esce il sole e fa caldo, ci sono 24°!! Ira si bagna nel lago e le bimbe fanno una passeggiata. Alle 10.30 si riparte. Alle 12.20 entriamo in Norvegia e alle 12.45 siamo a Karasjok, nella terra dei Sami e al distributore Shell troviamo una stazione per camper service (tommelstation) gratuita. [km 48.138 – fatti 3.988] Entriamo nel Museo all’aperto dei Sami poco prima delle 14 e così alle 14 vediamo il filmato in italiano sulla loro storia e cultura che è molto interessante e coinvolgente. Anche qui per noi è conveniente la tessera famiglia (NOK 250 – circa € 30). Riprendiamo poi il cammino sulla strada che porta a Nordkapp e che ormai è invasa dalle renne. Prendiamo quindi il tunnel sottomarino e alle 18.45 usciamo sull’isola di Magerøya dopo che la signorina al casello ci ha fatto un bel regalo, facendoci pagare come un camper da 6 metri (NOK 140 + 46 + 23 + 23 = 232) invece che come uno più lungo (NOK 445 + 46 + 23 + 23) con un risparmio per noi di oltre 35 euro!!!! A questo punto incontriamo un paesaggio da sogno, paesini da favola, il tutto accompagnato da un sole splendente!!!!! Paghiamo quindi anche l’ingresso al parcheggio (famiglia NOK 380 – circa 45,50 euro) e alle 19.50 siamo finalmente a Capo Nord. [km 48.400 – fatti 4.250] Mandiamo SMS a vari amici, vediamo il film sul Capo in tutte le stagioni, molto bello, anche se l’effetto “volo aereo” a Camilla dà un poco di mal di mare. Facciamo le foto di rito sotto al mappamondo. Alle 21.30 ceniamo in camper. Ci prepariamo ad aspettare il tramonto giocando a “Paroliere”, mentre una bottiglia di”Sauternes” aspetta in frigo. Alle 23 usciamo dal camper. Tira un forte vento, ma con i giubbotti leggeri si sta bene. Ci uniamo alle centinaia di persone che si dirigono verso la terrazza per assistere allo “spettacolo” che la natura stanotte ci regala. Alle 23.20 il sole comincia a calare e alle 23.45 è sparito ma rimane una fantastica luce rosata. A questo punto portiamo a letto le bimbe e poi noi due, comodamente seduti nella nostra dinette, aspettiamo l’alba con vino e pasticcini. Alle due andiamo a dormire. 6 agosto 2004 Alle 7 del mattino ci telefona mia mamma, quindi, visto che ormai siamo svegli, decidiamo di partire. Ci fermiamo con Camilla a fare la nostra personale piramide di sassi, mentre Carolina continua beata a dormire, quindi ripartiamo. Incredibile a pensarci, ma fa abbastanza caldo, ci saranno circa 23°. Siamo in calzoncini corti e maglia a mezze maniche!!!! Vediamo addirittura dei ragazzi che hanno dormito all’aperto, coi sacchi a pelo senza nemmeno montare la tenda. Le renne qui stanno davvero in mezzo alla strada. Alle 8.30 ripassiamo e ripaghiamo il tunnel e stavolta non le “schiviamo” ma paghiamo il salasso intero (NOK 537). Alle 10 ci prendiamo un bello spavento perché sulla E6, verso Alta, un’alce ci attraversa la strada all’improvviso e riusciamo a frenare appena in tempo. E’ davvero enorme. Ad Alta troviamo finalmente una banca dove cambiare dei Travel Cheque. Facciamo anche la spesa, quindi andiamo all’Ufficio del Turismo per chiedere informazioni sul Museo delle Incisioni rupestri. Prima di entrare al museo pranziamo. (ingresso museo carta famiglia NOK150) visitiamo prima le sale interne, aspettando che spiova, quindi il percorso esterno, mentre il temporale ci concede una tregua. Alle 18 ci rimettiamo in viaggio sulla E6 verso sud. Piove di nuovo forte, c’è molta umidità ma non fa affatto freddo. Prendiamo quindi la 882 verso Oskfjord e dopo 40 km. Di cui 5 in un tunnel ………. Da paura, con le piazzole di scambio all’interno, alle 20.40 siamo alla fine della strada. Ci mettiamo in un piccolo spiazzo ai margini del paese [km 48.764 – fatti 4.614] 7 agosto 2004 Ha piovuto tutta la notte. E’ saltata la gita che volevamo fare al ghiacciaio perché il diario di bordo da cui avevamo tratto questa idea non era chiarissimo con le indicazioni, in più parlava di un viaggio fatto a giugno e a agosto, il traghetto per Nusvag che bisognerebbe prendere fa pochissime corse, quindi si rischia di passare un sacco di tempo in attesa. Quindi ripartiamo dopo colazione nuovamente sulla E6. E’ ancora molto nuvole. Le nuvole stazionano sulle cime dei monti che circondano il fiordo, rendendo però lo scenario ancora più suggestivo. Alle 13.20 siamo ad Oderdalen e prendiamo al volo il traghetto. Paghiamo NOK 152 e saliamo. No ci farà risparmiare molto più di 60km, ma è anche un modo per spezzare il viaggio e fare sì che le bimbe si distraggano un po’. Mentre siamo in nave facciamo con Camilla una partita a “UNO”. Alle 14 si sbarca a Lyngseidet. Prendiamo la 868 verso Narvik e alle 14.30 ci fermiamo in una piazzola pic-nic per pranzare e riposare un poco. Alle 16.50 ripartiamo dopo i compiti di Camilla e un riposo per Pietro dalle fatiche della guida (potrei guidare più spesso anche io, ma la verità è che lui si diverte e non vuole cedere il “giocattolo”). Quando ci mettiamo di nuovo sulla E6 ci troviamo sotto un vero diluvio. Alle 19.40 siamo comunque davanti al Polar Zoo, molto ben segnalato. Si devia a sinistra dalla E6 circa 6 km dopo Setermoen e si prosegue quindi per altri 3. L’area camper con attacco luce e CS c’è (NOK 50 ogni cosa) ma siccome chiudono alle 18 ……. Non c’è nessuno che ti fornisca il servizio. Pietro vuole fare il barbecue anche se piove, seguendo l’esempio di un camperista norvegese che sosta anche lui nel piazzale dello zoo. Cena con carne alla brace comprata sul posto e che scopriamo assomigliare molto al carrè di maiale del nostro Trentino. 8 agosto 2004 Alle 9.30 entriamo al Polar Zoo usufruendo anche in questo caso del biglietto famiglia (2 adulti + 2 bambini NOK 340) e cominciamo a gironzolare. E’ uno zoo molto diverso dai nostri. Gli animali sono in recinti molto ampi, addirittura può capitare di non riuscire a vederli (a noi è successo col tasso). Ci sono i vari animali della fauna locale: lince, alce, cervo, lupo, volpe rossa e artica, orso bruno, ghiottone. Verso il termine della visita, visto che i lupi (gli animali che maggiormente le bimbe desideravano vedere bene) continuano a dormire profondamente e non danno alcun segno di volersi svegliare, mi sono ricordata che parecchi anni fa, ululando io, riuscivo a fare ululare anche il mio pastore tedesco Tara, così più per scherzo che per altro ho fatto la stessa cosa di allora. Incredibile …… ha funzionato!!!! Si sono alzati tutti in piedi, compresi i 4 cuccioli, sono saliti su di una collinetta e hanno cominciato anche loro ad ululare. La gente è corsa da tutte le parti dello zoo. Pietro continua a sostenere che dovevamo far pagare il biglietto!!!! Dopo questa mia esibizione ripartiamo. Proseguiamo sulla E6 verso Narvik. Deviamo quindi sulla E10 per le Vesteralen e alle 13.30 ci fermiamo per pranzo. Riposiamo anche un po’ e facciamo una passeggiata. Alle 16 ripartiamo e alle 17 ci immettiamo sulla 83 per Harstad. Alle 17.30 siamo all’Harstad Camping. Paghiamo NOK 165 per il campeggio e NOK 80 per lavatrice e asciugatrice. Mentre finiamo di fare la doccia e io controllo le lavatrici, attracca al moletto del campeggio una barchina di pescatori che ha fatto un bel bottino. Un ragazzino ha preso addirittura un “coso” da 9kg. Si fa vivo anche il gattone grigio di cui aveva parlato Elena Briasco nei suo appunti del viaggio dello scorso anno. Arriva anche un pulmann carico di Estoni, che in 10 minuti montano almeno 15 tende a igloo e poi vanno a pescare. Continua a scendere un pioggerellina sottile ma insistente che bagna tutto. Le bimbe crollano presto. Alle 23.30 anche se c’è ancora luce, andiamo a dormire anche noi. 9 agosto 2004 Ci svegliamo tardi per i nostri standard, quasi alle 9. Le bimbe non ne vogliono sapere di svegliarsi, per cui intanto andiamo a fare la spesa. Viaggiamo tutta la mattina e alle 13 ci fermiamo in una piazzola pic-nic per pranzo. Questa mattina di viaggio non è pesata nemmeno alle bimbe perché i panorami sono così belli che non pesa viaggiare. [km 49.354 – fatti 5.204] Dopo pranzo facciamo una passeggiata nei boschi arrivando quasi al mare. Vediamo dei funghi davvero enormi, ma siccome non siamo degli intenditori, anche se ci sembrano porcini, li lasciamo dove sono, limitandoci ad una foto, col piede di Pietro accanto come misura di riferimento. Alle 15.15 ripartiamo e alle 16 siamo a Melbu, in fila ad aspettare il traghetto per le isole Lofoten (NOK 243). Alle 17 si parte e alle 17.20 si attracca. Piove. Poco dopo esce un pallido sole, quindi ci fermiamo subito in una piazzola lungo la strada per fare delle foto e una passeggiata. A Svolvaer facciamo rifornimento e io acquisto anche la bandierina norvegese adesiva per la solita porta del camper. Facciamo anche un sosta “tecnica” in un’area con wc dove svuotiamo il thetford e inoltre, utilizzando la cassetta (sciacquata) come serbatoio mobile, svuotiamo anche le grigie. Alle 20 siamo a Eggum. Dopo avere messo i soldi per la notte nell’apposita cassettina (NOK 20) imbocchiamo la strada sterrata che porta al famoso punto sosta. Ci posizioniamo su di uno spiazzo erboso un po’ lontano dagli altri 10 camper che sostano già qui. Tira un vento molto forte, ma in compenso non piove ed è appena nuvoloso. Cena con pasta al tartufo e petti di pollo panna e yogurt. Dopo cena “tiriamo” le 23.30 insegnando a Camilla a giocare a Monopoli, divertendoci in realtà molto anche io e Pietro. [km. 49.502 – fatti 5.352]. 10 agosto 2004 Sveglia alle 8.40. Nuvoloso e ventoso. Vogliamo lo stesso farci una bella passeggiata. Mentre ci prepariamo, Camilla fa conoscenza (e ci presenta) di una coppia di Castelmaggiore, vicino Bologna, che ha un cane di nome Charlie. Con loro facciamo una bella passeggiata, condita da “guado” con tuffo per alcuni (Camilla, Pietro e Stefano) per fortuna, limitato ai piedi. Alle 12.10 lasciamo, a malincuore, Eggum. Al supermercato ICA di Eggum (anzi, ….. Sotto) compriamo una canna da pesca, come da tempo promesso a Camilla e Carolina, che vogliono provare a pescare, visto che qui lo fanno tutti. Mi fermo anche alla banca a cambiare dei travel, e anche qui si tengono la commissione, anche se meno alta che in Svezia (NOK 15 ad assegno). Alle 13 ci fermiamo lungo la E10 per pranzo, diluvia e quindi ne approfitto per far fare i compiti a Camilla (la mia croce della vacanza) mentre Pietro riposa. Alle 16.30 ripartiamo, anche se continua il diluvio. Andiamo a visitare Honnisvagaer, villaggio di pescatori su palafitte. Per fortuna, mentre vi arriviamo smette di piovere. Uscendo dal paese, a dimostrazione che il mondo è piccolo, incontriamo i vicini di casa di mia cognata, che sono anche loro in giro con il camper per la Norvegia. Piove di nuovo. Il sensore delle acque grigie fa il matto e ci fa diventare matti, nel senso che segnala “pieno” (bipbipbip) anche se è si e no ad un terzo ……….. Sto meditando di tagliarli i fili!!!! Alle 19.30 siamo ad Utakleiv, ma ci saranno a malapena due posti, molto molto in pendenza, quindi torniamo indietro prima del tunnel dove c’è un bel parcheggio grande. E’ vero, c’è il divieto di campeggio, ma c’è già un camper tedesco e poi noi non campeggiamo, ma parcheggiamo, quindi ci fermiamo, anche perché deduciamo che il divieto valga quando la gente usa la spiaggia e con questo tempo …… Un bel Monopoli poi a nanna. Tira ancora vento forte. 11 agosto 2004 Al risveglio, tira ancora molto vento ma si intravedono degli sprazzi di sole. Alleluia!!! Passiamo un tunnel sottomarino dopo Lasknes e dopo circa 5 km giriamo a sinistra per Nusfjord, paesino moto bello e suggestivo, è anche patrimonio dell’Unesco. Da dietro gli scogli Pietro e le bimbe provano anche a pescare ….. Risultato: al primo lancio persi amo e cucchiaino che si impigliano in uno scoglio. Ripartiamo e approdiamo sull’ultima isola delle Lofoten e ci fermiamo per pranzo in un’area pic-nic davanti ad un panorama mozzafiato. Ci riposiamo anche un poco facendo una bella passeggiata e alle 15 si riparte. Ci fermiamo un attimo ad Hamnoy perché sulla E10, subito prima di entrare in paese, sulla destra, c’è una colonnina Cs con griglia a terra per lo scarico. Andiamo quindi a Visitare Reine, dove mi colpiscono in particolare delle splendide cassette postali, ma anche il paese è molto carino. Ci informiamo quindi sul traghetto per Bodo. Quello delle 16.15 è già partito e l’ufficio informazioni è chiuso. Per fortuna incontriamo di nuovo Stefano e sua moglie di Castelmaggiore che ci dicono che c’è un traghetto alle 20 ma che arriva a Bodo alle 5 di mattina. Conviene quindi aspettare che questo parta e poi (forze del camper) mettersi già in fila sul molo e dormire lì, in attesa del traghetto della mattina dopo alle 7. A questo punto decidiamo di andare a visitare l’ultimo paese delle Lofoten, Å. Torniamo al molo e Pietro e le bimbe vanno a pescare fino alle 19.30, ma non prendono niente. Ceniamo, poi partito il traghetto ci mettiamo in fila sul molo con altri camper e auto (poverini…..). Un po’ di tv e a nanna. 12 agosto 2004 Ci sveglia gli addetti del traghetto alle 5.45. Facciamo il biglietto (NOK 1.395) alla bell’e meglio vestiamo le bimbe insonnolite e ci imbarchiamo. Si parte puntuali e facciamo colazione alle 7 appena apre il bar di bordo, come mi manca il MIO caffè!!!! Trascorriamo il tempo leggerndo e dormicchiando mentre le bimbe giocano nella “sala bimbi” della nave. Alle 10.45 siamo a Bodo e prendiamo la 80 verso Fauske, dopo circa 20km deviamo a destra sulla 17 per Straumen. Alle 12,20 siamo arrivati al famoso Saltstraumen, dove le correnti creano gorghi fortissimi. Vado all’ufficio informazioni e scopro che la prossima marea sarà alle 16 così pranziamo, riposiamo (vista la levataccia lo facciamo tutti volentieri) poi verso le 15 andiamo in riva al fiordo, sotto il ponte, e proviamo un poco a pescare e, dopo avere perso un altro amo ed un’esca, Pietro cattura un pesce!!!!!! Foto di rito poi, siccome nessuno lo vuole pulire, lo ributtiamo a mare. Ci godiamo quindi lo spettacolo dei gorghi d’acqua …. Davvero impressionante! Alle 17 ripartiamo verso sud, con la strada che ci offre un panorama mozzafiato ad ogni curva. Dopo circa un’ora di strada ci fermiamo in un’area pic-nic con tanto di coop e colonnina CS, ci sono anche i giochi per bambini, facciamo sfogare un po’ le bimbe mentre carichiamo e scarichiamo acqua ma poi decidiamo di proseguire ancora. Decisione fortunata. Verso le 19 vediamo sulla sinistra della strada, dopo un tunnel di 8km, uno splendido spiazzo in riva ad un fiordo, proprio sotto dei ghiacciai, siamo in 4 camper, ma fra uno e l’altro ci sono come minimo 30 m di distanza, splendido. Come gli altri camperisti Pietro prepara il barbecue e io faccio la doccia alle bimbe e a me. Dopo cena, doccia anche per Pietro (ne approfittiamo perché siamo appena stati al CS, perché in 4 a fare la doccia si riempiono subito le grigie, ma tanto domani scaricheremo di nuovo), mentre io lavo i piatti, poi un bel “Paroliere” e a nanna. 13 agosto 2004 Oggi è il compleanno di mia cognata Agnese, quindi le telefoniamo subito dopo colazione …… da un estremo all’altro d’Europa …. Loro stanno tornando dalla Sicilia!!! Poco dopo essere ripartiti, sulla sinistra della strada, in località Holand, c”è un bel parcheggio con colonnina CS, proprio quello che ci serviva! Sotto c’è un altro parcheggio, meno bello, ma più vicino all’imbarco della “nave” che porta vicino al ghiacciaio Svartisen. Facciamo CS e poi andiamo nel parcheggio di sotto. Alle 12 partiamo e alle 12.10 siamo di là dal fiordo da dove partiamo per il ghiacciaio, splendido e maestoso. Facciamo tutto il sentiero, poi la parte attrezzata sulla morena, poi ci arrampichiamo ancora, fino quasi a toccarlo. Torniamo all’imbarco alle 15.45 e prendiamo la barca delle 16 per il rientro (NOK 150 2 adulti + 1 bambino, non hanno fatto pagare Carolina). Eravamo così presi dalla camminata che non abbiamo pranzato., quindi appena arrivati al camper allestiamo una merenda. Ripartiamo quindi lungo la 17. A Foroy prendiamo al volo il traghetto (NOK 155) e scendiamo dopo 10 minuti scarsi di traversata, continuando sempre sulla 17. Dopo solo 28km a Jetvick dobbiamo prendere un altro traghetto (NOK 370) Stavolta però la traversata dura un’ora e durante di essa ripassiamo (stavolta verso sud) il circolo polare artico. Sbarcati dal traghetto, dopo circa 40 minuti di strada, ci fermiamo un una bella area in riva al fiume, per cenare e per guardare la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi. La guardano con noi anche due bimbi di Firenze che con i loro genitori viaggiano su un camper noleggiato a Oslo e che hanno scelto di fermarsi anche loro qui per la notte. 14 agosto 2004 Durante la notte (che strano …!!!) è finita la bombola. Ci svegliamo alle 8 che in camper ci sono 14°. Partiamo verso Mo I Rana. Lasciamo quindi la strada 17 girando a sinistra sulla 12 per arrivare a Mo I Rana e lì prendere la E6. Verso le 13.30, circa 90km prima di Grong, Pietro si infila in una strada sterrata, che scopriamo essere a pedaggio (NOK 60) per pescatori e che porta in riva ad un bel lago. Ci fermiamo per mangiare e riposare mentre faccio fare i compiti a Camilla. Finito il “supplizio” alle 17 riprendiamo la E6 verso sud. [km 50.278 – fatti 6.128] Decidiamo di viaggiare tutto il pomeriggio tanto piove forte. Le bimbe ci guadagnano un cartone. Verso le 20 ci fermiamo in un’area dopo Steinkjer (la più brutta trovata sinora). Cena, olimpiadi e nanna. Alle 3 mi sono svegliata un attimo e ho visto che era buio. Mi ha quasi fatto un effetto strano. 15 agosto 2004 Sveglia presto e subito si parte sulla E6 perché per stasera vorremmo arrivare ad Andalsnes. Nuvoloso, con “buchi” di sereno. Prima di Trondhaim c’è un lungo tunnel alla cui uscita si paga (NOK 10). Poi paghiamo un’altra volta (NOK 25) alla terza non abbiamo più monete e il casello automatico non accetta la nostra VISA, vergognandoci un po’ passiamo lo stesso. Prendiamo quindi la E39 ed il quarto pedaggio riusciamo a pagarlo con la VISA (NOK 30) e alle 12.30 ci fermiamo per pranzo. Alle 14 ripartiamo. Ad Halsa alle 15 non riusciamo a prendere il traghetto perché è pieno. Aspettiamo quello delle 15.30. Saliamo e paghiamo (NOK 128) e dopo circa 20 minuti siamo dall’altra parte del fiordo, poco dopo prendiamo la 70 coi suoi ponti spettacolari. Paghiamo il tunnel sottomarino per Kristiansund (NOK 108, un po’ caro per 5km) Non so se è perché è domenica e tutti i negozi sono chiusi, ma a noi è sembrata una città triste. Decidiamo di arrivare ad Andalsnes per una strada “alternativa”, anche se più lunga, evitando così un altro tunnel ed un traghetto. Quindi al bivio prendiamo la 62 verso Sunndalsora e poco dopo Eidsvag prendiamo la splendida 660 che costeggia il fiordo. Stranamente però, lungo questa strada non ci sono aree sosta o pic-nic, ma solo campeggi. Troviamo l’unica quasi ad Andalsnes e qui, alle 21 ci fermiamo. Cena e nanna. [km 50.900 – fatti 6.750] 16 agosto 2004 Sveglia alle 8. Andiamo in paese, in banca, alle info turistiche e a fare la spesa. Prendiamo la E136 verso Dombas e subito, al distributore Esso, troviamo la colonnina CS (con tombino a terra). Vogliamo fare in fretta finchè è poco nuvoloso per andare alla salita dei Troll. Piani rovinati. Alle 10.30, appena partiti dalla postazione del CS, fatti appena 10 metri Pietro vede negli specchietti retrovisori un tonto di olandese, cui tra l’altro Pietro aveva chiesto se voleva che gli lasciasse tutto aperto (tombino e tubo) e lui aveva detto sì, bene questo tonto forse ha capito male, risultato che si è infilato con la ruota in pieno nel tombino. A questo punto Pietro si è sentito in dovere di fermarsi per aiutarlo, un camperista in difficoltà si aiuta ……… beh questo vorrebbe dare la colpa a noi di quanto successo!!!!!! Telefono alla D’Orazio, ma sono chiusi. Chiamo mio cugino che è anche lui assicuratore e mi dice di stare tranquilli perché non è un danno da circolazione e questo non può reclamare nulla. Però il simpaticone non molla e vuole chiamare la polizia. Questi rispondono che se non ci sono feriti non si muovono. Alla fine, anche per dimostrare la nostra buona fede (noi eravamo disponibili a scrivere un racconto di come si erano svolti i fatti ma lui non lo voleva firmare) andiamo alla stazione di polizia, dove un poliziotto abbastanza sconcertato (e anche un po’ scocciato) si limita a prendere i dati di tutti, a convincere Pietro a mettere i suoi dati sul modulo dell’olandese (anche se lui non voleva, alla fine lo fa solo perché il poliziotto gli lascia scrivere che nell’accaduto lui non ha responsabilità alcuna) e con me ammette anche, in inglese, che un guidatore deve guardare dove mette le ruote. Insomma, alla fine, oltre all’inc….ura perché ci si ferma per dare una mano e questi cercano di fregarti, c’è anche la mattinata persa. Finalmente alle 12.30 riusciamo a partire ma ormai il tempo si è guastato. Piove. La salita è impegnativa, ma assolutamente non terribile come diceva qualcuno, la facciamo tutta in seconda, tranne che per alcuni tornanti dove occorre la prima. Alle 13.30 siamo in cima e andiamo a comprare i Troll di rito. Torniamo al camper dopo una vista dalla terrazza. Pranzo e riposo, sperando il tempo migliori. Aspettiamo fino alle 17 ma niente da fare anzi, peggiora, per cui decidiamo di ripartire. Cominciamo a scendere verso Valldal in mezzo ad una fittissima nebbia, data dalle nuvole basse. In queste condizioni la discesa mette un po’ di timore. Sbuchiamo poi in una bella valle, peccato piova. Compriamo delle fragole lungo la strada. A Linde prendiamo al volo il traghetto (NOK 155) per Eisdal che in 10 minuti ci porta dall’altra parte dello Storfjorden, che è un altro ramo del Geiranger. Ci fermiamo all’ultima piazzola prima della discesa verso il fiordo più famoso della Norvegia. Le nuvole basse impediscono la vista del panorama. Doccia, cena, dessert con fragole con panna e a nanna. 17 agosto 2004 Sveglia alle 8. Comincia ad uscire il sole. Esco dal camper con Ira, vado sul belvedere e il Geiranger appare sotto di noi, splendido come in tutte le foto viste nelle riviste. Mentre facciamo colazione arrivano delle mucche che si mettono a brucare tranquillamente a un metro dal camper, malgrado Ira abbai loro da dietro la finestra della dinette. Scendiamo a Geiranger percorrendo un’altra strada molto bella e panoramica, la 63. Arrivati compriamo cartoline e francobolli, per cercare almeno di fare intuire agli amici la bellezza del posto, poi ci prenotiamo per il giro del fiordo col battello turistico (NOK 240 il biglietto famiglia). Siamo anche fortunati, è uscito un sole splendido. Alle 13 rientriamo da questo stupendo giro, pranziamo in camper e ci riposiamo un pochino. Alle 16 ripartiamo, sempre sulla strada 63, salendo in alto per ripidi tornanti, ma in un paesaggio che definire splendido è poco, tra ruscelli, chiazze di neve (che Camilla va anche a toccare) e massi coperti di morbido muschio. Al passo prendiamo la strada per il Dalsnibba che è a pagamento (NOK 60) sterrata, 5km, da fare tutti in prima marcia, con una pendenza del 10% e senza protezione laterale in molti punti. Però ……… come descrivere il panorama mozzafiato che ci troviamo ad ammirare, non solo in cima ma per tutta la strada, in particolare durante la discesa. Il Geiranger circondato dai monti con le cime innevate, la strada che serpeggia in basso (molto in basso). Rischio di finire la scheda della macchina fotografica. Dopo questo spettacolo scendiamo e prendiamo la 15 verso Grotli, e anche quin non ci sono parole per descrivere la bellezza dei paesaggi in cui ci troviamo immersi, complice anche un favoloso sole splendente. Poco prima di Grotli imbocchiamo la 258 in direzione di Stryn, fidandoci ciecamente dei consigli riportati nel diario di Elio Borghi, ignorando i cartelli che la sconsigliano alle caravan. [km. 51.063 – fatti 6.913] Come faccio a ringraziare Elio per ciò che abbiamo visto???? L’unica sono le immagini, in modo che tutti possano capire cosa ci ha “regalato” coi suoi suggerimenti. Poco dopo Loan ci fermiamo per cena e notte in un’area pic-nic. Piccolo incidente a Ira che viene punta da qualcosa e si gonfia tutta sul muso, oltre che essere tormentata dal prurito. Le diamo le gocce antistaminiche e la controlliamo anche durante la notte. 18 agosto 2004 Mi sveglio presto per controllare Ira, è ancora gonfia, ma sembra stia un po’ meglio. Con le bimbe che dormono ci dirigiamo al Brjksdal. A Olden passiamo sotto ad una nave da crociera della Costa con 20 pulmann in attesa sul molo. Alle 8.30 siamo nell’area sosta proprio sotto il ghiacciaio (NOK 40 le 24h) e facciamo colazione. Alle 9,30, indossate le nostre scarpe da montagna, siamo tutti e 4 pronti per partire verso il ghiacciaio, rigorosamente a piedi, malgrado esistano anche dei cavalli o delle specie di trenini che portano per un tratto. Ma non sono certo roba per noi, li lasciamo ai giapponesi e ai croceristi, noi il ghiacciaio vogliamo conquistarcelo!!!! Incontriamo lungo l’ultima parte del sentiero un sacco di croceristi che stanno tornando indietro e mi chiedo …… ma nessuno li avvisa del tipo di escursione che devono fare???? Non c’è quasi nessuno che abbia un abbigliamento adatto, non dico le “pedule” ma nemmeno delle scarpe da tennis. Come si può pensare di fare un sentiero sassoso nel bosco in mocassini o addirittura stivali col tacco?????? Mah e poi dicono dell’abbigliamento dei camperisti……. !!! Anche questa volta la fatica è premiata, soprattutto riusciamo a toccare il ghiacciaio, anzi ci sediamo sopra. Peccato che le bimbe siano troppo piccole. Dai 10 anni in su è possibile effettuare una gita guidata a pagamento sul ghiacciaio, in cordata e con tanto di ramponi e casco. Pazienza. Altra scusa per tornare in Norvegia. Alle 12.30 siamo di ritorno al camper. Prepariamo il pranzo, approfittiamo anche per fare un po’ di pulizie e pensare cosa fare nei prossimi giorni. Decidiamo di andare per prima cosa a Bergen, quindi alle 15.30 si parte. Prendiamo la strada 60 verso Brikielo sempre in mezzo a paesaggi da cartolina, anche se richiede attenzione quando si incrociano dei pulmann. Prendiamo quindi la 39 verso Bergen. Poco dopo Skei riprende a piovere. Alle 19 ci fermiamo per cena e notte in un posto molto bello, sempre sulla 39 in cima ad una specie di passo. Facciamo il barbecue. 19 agosto 2004 Ha piovuto tutta notte, ora è molto coperto ma non piove. Alle 8 siamo già in strada verso Bergen. Vedendo il numero di bambini che c’è alle fermate dei bus, con gli zaionetti sulle spalle, deduco che qui in Norvegia lunedì scorso siano ricominciate le scuole. Alle 9.15 siamo a Lavik dove prendiamo il traghetto che attraversa il Sognefjorden, che è il più grande della Norvegia, e che ci porterà a Oppedal [NOK 125] Si rimette a piovere. A 27 km da Bergen ci fanno pagare il pedaggio di un grosso ponte [NOK 45] Alle 12.30 siamo a Bergen, ma il parcheggio per pullman non ci piace, è brutto e lontano dal centro e visto che diluvia …… proviamo a entrare in città. I garage e posteggi indicati sono tutti “bassi” in quanto coperti. Troviamo posto in una strada sulla collina, con parchimetro (NOK 30 per 2 ore) Scendiamo a piedi e visitiamo il quartiere di Bryggen. Molto carino ma anche turistico e invaso dai croceristi. Nel negozio della DALE (che non è altro che il nome del paese dove ha sede la più grande fabbrica di maglioni della Norvegia) trovo finalmente una rivista con le istruzioni e gli schemi per provare a farmeli da sola. Dopo, sempre sotto il diluvio, andiamo al mercato del pesce (anche questo invaso da croceristi italiani, che ci divertiamo molto ad osservare) dove pranziamo (facendoci anche un po’ rapinare) io con un panino salmone e gamberetti e Pietro e le bimbe con 2 porzioni di fish and chips (il tutto con 1 lattina di birra e mezza acqua ben €38). Alle 15,30 dopo un altro giretto torniamo al camper. Ci mettiamo un poco per uscire dalla città perché c’è traffico, ma alle 16 siamo già sulla E16 verso Voss. Durante il viaggio si incastra la videocassetta nella TV mentre cerco di inserirla. Arriviamo a Flåm, piove ancora. Sono le 18 ma nel piazzale della stazione è vietata la sosta dalle 22 alle 7. Allora ci spostiamo ad Aurland dove ci fermiamo in una bella piazzola vicino ad una pompa di benzina automatica (peccato, funziona solo con carte norvegesi, perché costa molto meno che altrove). Smonto il TV, estraggo la cassetta, il videoregistratore è rotto, ma almeno il TV funziona. Così almeno da fermi ogni tanto possiamo premiare le bimbe con i cartoni (funziona anche come minaccia in viaggio: ” …. Se non la piantate stasera quando ci fermiamo niente cartoni … “) Partita a “Paroliere” e a nanna. 20 agosto 2004 Appena svegli, pieno di gasolio e poi vado a fare il biglietto della Flåmbana (formula famiglia NOK 600). Il giro dura circa due ore ed è molto bello. Peccato che a metà della salita piova di nuovo. Alle bimbe è piaciuta molto la rappresentazione della fata che danza, appare e scompare, nella cascata. Tornati al parcheggio, vado alla coop a fare un poco di spesa e poi riprendiamo la E16 verso Oslo. Dopo Aurland, imbocchiamo per scelta la 50, che va sempre in direzione Oslo, ma è una strada più piccola, che la nostra carta indica come “panoramica”. In effetti la strada si inerpica sui monti, tra profondissimi laghi blu-verdi con tunnel scavati direttamente nella roccia, non più larghi di 3,5 metri e mai più alti di 4 metri (noi siamo 3,40) ma lunghi anche più di 4 km. In uno di questi proviamo anche il “brivido” dell’incrocio con un altro camper, un po’ di cautela ed è tutto ok, anche perché l’altro è un motorhome, molto più basso di noi, che quindi può accostare di più a lato (ovviamente nella piazzola di scambio). Alle 13 circa ci fermiamo per pranzo su di un altopiano tra due dighe. Soffia molto vento, ma riusciamo ugualmente a riposarci e a fare una bella passeggiata. Alle 16 si riparte. Continuiamo sulla stessa strada, poi ad Hagafoss prendiamo la strada 7 per Gol. Piove di nuovo, quindi decidiamo di proseguire finchè le bimbe “reggono”. Alle 19 circa, deviamo sulla 280 verso Vikersund, perché abbiamo deciso di non andare a Oslo, per regalare alle bimbe un giorno a Legoland. Alle 20 a Vikersund, prima di tornare sulla strada 35, seguiamo le indicazioni con il “fiorellino” per il trampolino di salto con gli sci e proprio lì sotto decidiamo di fermarci per cena e per la notte. [km. 51.929 – fatti 7.779] 21 agosto 2004 Sveglia alle 8. Oggi faremo parecchi km quindi lasciamo dormire le bimbe nei divani e partiamo. Prendiamo la 35 per Drammen, deviamo quindi sulla 283 sempre verso Drammen, tutto questo giro è per fare strade un po’ più secondarie e panoramiche e per evitare Oslo. A Drammen prendiamo la 139 che costeggia il fiordo fino a Svelvik. Alle 9.30 lungo la strada facciamo colazione. A sVelvik dobbiamo prendere un microtraghetto per Verket (NOK 54) strano, perché dalla cartina che avevamo noi, doveva esserci un ponte. Comunque alle 11.30 il traghetto parte e alle 11.35 attracca!!!! A Drobak prendiamo un tunnel sottomarino di 7,5km (NOK 55) che ci porta a prendere la E6 verso Goteborg. Dopo poco c’è un casello di pedaggio (NOK 15). A circa 40 km dalla Svezia, in una stazione di servizio, compro del latte, per finire le corone norvegesi (le monetine). Al confine cambio le corone norvegesi in corone svedesi, non è molto favorevole il cambio, ma tanto sono poche. Alle 13.30 rientriamo in Svezia [km 52.157 – fatti 8.007] dopo 20 giorni e poco dopo ci fermiamo per pranzo. Alle 15 ripartiamo, sempre verso Goteborg. Alle 17 siamo in città. Mettiamo SEK 13 nel parchimetro sulla via Vasagatan dove abbiamo parcheggiato. E’ un grosso viale che passa proprio davanti all’Università. Facciamo una passeggiata per Goteborg, nel quartiere Haga, fino alle 19. Molto carino, peccato che essendo sabato pomeriggio siano tutti chiusi i negozi e anche molti bar. Riprendiamo quindi la E6 verso Malmoe. Dopo circa 20 km vediamouno dei soliti cartelli col “fiorellino” che indica Tjolöholm, e che dopo 5km dall’uscita porta ad un “castello”. Qui nel castello non si può sostare ma circa 1 km prima di arrivare al castello c’è uno spiazzo vicino ad un bosco, dove già sostano un camper ed una caravan tedeschi. Ci fermiamo lì anche noi per cena e notte. Un po’ di olimpiadi in TV e poi tutti a nanna. 22 agosto 2004 Sveglia alle 8. Alla prima area con wc svuotiamo nere e grigie col solito metodo del thetford usato come serbatoio mobile. Continuiamo il più possibile con le bimbe che si sono riaddormentate in dinette, anche oggi dobbiamo fare abbastanza strada. Alle 10 ci fermiamo per colazione a fianco di un parco giochi sulla E6 e qui facciamo anche giocare un poco le bimbe. Ripartiamo alle 11.15. Questa volta prendiamo il traghetto da Helsingborg a Helsingor, facendo il biglietto cumulativo anche per Rodby – Puttgarden perché più conveniente (SEK 1.125 le due tratte). Sulla nave compriamoun sacco dicioccolata per finire le corone svedesi. Poi appena sbarcati, dopo 20 minuti di traversata, andiamo nel parcheggio del Castello di Amleto per pranzare. Molto affollato poiché è domenica. Alle 14.30 ripartiamo e alle 15.30 siamo a Copenhagen. Girando intorno al Tivoli, vediamo un piccolo parcheggio con altri camper già in sosta, praticamente davanti alla posta ed alla centrale di polizia. Riteniamo quindi sia un posteggio sicuro per cui lasciamo lì il camper (non è adatto a dormirci, è rumoroso, i camper grossi devo trovare, come è successo a noi, liberi i posti laterali altrimenti sporgono troppo). Ci facciamo una lunga e rilassante passeggiata nella zona pedonale, gustandoci un gelato e ascoltando i vari gruppi che suonano in strada. Alle 18.30 torniamo al camper e andiamo a vedere la Sirenetta (per le bimbe perché sia io che Pietro l’avevamo già vista e sapevamo che non è poi questa gran cosa). Alle 19.20 riprendiamo il camper e cerchiamo di tornare sulla E20, ma a causa di un sottopasso alto solo 3,10m finiamo per riuscire a prenderla solo intorno alle 20 praticamente all’aeroporto e vicino all’imbocco del ponte per Malmoe…….!!! Per dormire, visto che la prima area servizio è piena, l’area successiva è proprio sulla strada, decidiamo di uscire a Koge per il “Vallo Slot” e vedere se il Castello ha un parcheggio che fa per noi, il parcheggio c’è ma c’è anche il divieto per camper e caravan (il primo) torniamo quindi verso Koge, prendiamo la litoranea e troviamo un parcheggio che ci va bene, visto anche che sono già le 21. Ceniamo. Le bimbe crollano subito. Per sicurezza, stanotte mettiamo la catena in cabina guida. 23 agosto 2004 Sveglia alle 7.30. Stanotte c’è stato più traffico del previsto lungo la strada, specie dopo l’alba, ma a parte il rumore nessuno ci ha disturbato. Partiamo subito verso Koge e poi sull’autostrada verso Rodby. Alle 10.40 siamo in fila all’imbarco del traghetto per Puttgarden, già pagato ieri. [km 52.813 – fatti 8.663] Durante la traversata, partita a Paroliere. Vinco io, come sempre, malgrado Pietro in una mano faccia anche una parola da 10 lettere, ma non basta, lo surclasso!!!! Alle 12 sbarchiamo in Germania. Alle 13.50 dopo aver passato Amburgo, usciamo dall’autostrada per pranzo e per cercare un posto per fare la spesa perché il frigo è vuoto e non si vive solo di pastasciutta. Sole. Non troviamo dove fare la spesa. Ripartiamo alle 14.50. A Gottingen usciamo di nuov a cercare un supermercato. Alla Lidl che troviamo, solo dopo avere riempito il carrello scopriamo che non accettano né i nostri bancomat né le nostra carte di credito. Un attimo di panico anche perché la ragazza alla cassa parla solo tedesco. Per fortuna c’è in fila un ragazzo che parla inglese e che ci indica un bancomat a 100 metri. Preleviamo e torniamo a prendere e pagare la nostra spesa. Alle 20 ci fermiamo in una area di servizio in autostrada per cenare, ma non ci posssiamo passare la notte perché è piena, quindi alle 21.20 ripartiamo e alle 22.50 siamo a Wurzburg nel parcheggio destinato ai camper al Cinemaxx, ben indicato dall’ingresso in città. Viene segnalata anche la 220v, il CS e il carico acqua. Mi ha fatto effetto guidare col buio dopo tanto tempo!!!! 24 agosto 2004 Dopo una notte in cui non abbiamo quasi chiuso occhio per colpa della ferrovia che passa esattamente sopra al parcheggio, scopriamo anche che NON c’è il CS e anche il carico acqua è un problema perché il rubinetto non è filettato ed è di quelli a pressione. E il tutto costa 8€, onestamente un po’ caro per ciò che offre. Riprendiamo al A7 verso Ulm alle 8 e dobbiamo anche cercare un CS. Ci fermiamo in un’area autostradale con wc e scarichiamo sia le grigie che le nere nel wc dedicato allo svuotamento dei wc chimici, usando la casseta come serbatoio mobile. Alle 9.45 ripartiamo, facciamo gasolio e io trovo anche gli adesivi di Svezia e Danimarca per la porta, che mi mancavano. Piove, a tratti anche molto forte. Alle 11.45 siamo a Legoland, a Gunzburg, dopo aver deviato ad Ulm dalla E7 alla E8 verso Augsburg. Si esce alla n.67 ed è subito segnalato. L’AA per camper (con tutti i servizi stavolta) costa € 3 fino a 16 ore e € 5 fino a 30 ore. Facciamo il biglietto e cominciamo la visita del parco. (inserire foto0059) Le bimbe si divertono effettivamente molto perché i giochi sono tutti “a misura di bimbo” e possono addirittura farne molti da sole, così si sentono grandi. Per gli adulti non è granchè, ma lo si fa per i bimbi. Alla fabbrica vendono anche i mattoncini a peso (€ 6 all’etto) ma se si acquista il pacco già pronto da 1kg, anziché comporselo da soli, c’è lo sconto del 50%, quindi regaliamo alle bimbe 1kg di Lego. Alle 14.30 usciamo, pranziamo, facciamo fare un bel giro a Ira che era rimasta in camper perché nel parco non sono ammessi i cani anche se, volendo, c’è una specie di “asilo” per loro (può servire a chi non ha il camper o se c’è molto caldo). Carolina crolla addormentata, allora la facciamo dormire un po’. Alle 16 rientriamo al parco e ne usciamo (io e Pietro distrutti, le bimbe ancora eccitate) alle 21.20, tornando al camper per cena e per la notte. 25 agosto 2004 Stamattina ce la prendiamo comoda e ci alziamo alle 9, facciamo colazione e tutte le operazioni di CS nell’AA di Legoland. Alle 10.45 partiamo. La nostra prossima tappa è l’Abbazia di Andechs, vicino Monaco, da noi visitata già a Pasqua e che sappiamo avere un’ottima birreria-ristorante. Prendiamo la A8 verso Ulm, poi la A7 per Kempten. Alle 12.30 usciamo all’uscita nr.30 e alle 13.15 siamo a destinazione. Pranziamo alla birreria con stinco, insalata di patate e un litro di birra scura a testa i grandi e wurstel e patate con in regalo anche album da colorare e matite le bimbe. Visitiamo il piccolo orto di erbe dell’Abbazia, Ci riposiamo un po’ in camper (anche per assorbire la birra). Abbiamo deciso di rientrare con calma (a differenza dell’andata). Alle 16 ripartiamo e decidiamo di fare la strada normale fino a Garmish, passando per Weilheim e continuando sulla statale n.2. Alle 17.30 siamo in Austria e alla prima stazione di servizio compriamo la vignette da 10 giorni (€ 7,40). Facciamo la famigerata discesa al 16% di pendenza e alle 18.15 entriamo in autostrada. Dopo un’intera giornata di sole viene nuvolo. Passiamo e paghiamo il Ponte Europa (€ 8) mentre piove e contemporaneamente c’è anche l’arcobaleno. Alle 18.45 entriamo in Italia dopo 9.840km a zonzo per l’Europa. Poco dopo, a Santa Cristina, sulla strada per Passo Sella, Camilla si sente male. Sosta tecnica per lavarla e cambiarla dalla testa ai piedi. A Passo Sella esiste il divieto di sosta notturna, quindi proseguiamo troviamo una piazzola e ci fermiamo. Riusciamo anche a metterci in piano sfruttando le cunette del terreno. Doccia, cena e a letto, anche perché è già tardi. 26 agosto 2004 Durante la notte, io e Pietro ci siamo svegliati perché c’è stato un temporale molto forte con lampi, tuoni, ma soprattutto un vento che scuoteva il camper molto forte e siamo stati per un po’ svegli per capire se non fosse il caso di spostarci. Alla mattina ci sveglia al telefono il nonno Liviano per sapere come stiamo visto che loro sono in albergo ad Alba di Canazei che ci aspettano e sono un po’ preoccupati per il maltempo. Infatti vediamo che le cime intorno a noi sono spruzzate di neve e ce n’è anche sul nostro tetto!!!!! Passiamo la mattinata coi nonni, pranziamo con loro e poi partiamo. Facciamo la strada che da Canazei va a Moena e Cavalese che 20 anni fa col mio “cinquino” facevo due volte al giorno perché eravamo in campeggio a Canazei, Pietro si bruciò e restò in ospedale a Cavalese una settimana! Alle 15.16 a Fontanefredde (TN) giriamo i 10.000 km. [54.150 totali]. Siamo proprio in Italia, abbiamo incrociato parecchi camper sulle statali, li abbiamo salutati tutti, nessuno ha risposto. Alle 15.30 entriamo in autostrada ad Egna. Alle 18.20 dopo 10.256 km. [km 54.406 totali] siamo nel giardino di casa. Alla fine di questo lungo viaggio desideriamo ringraziare pubblicamente tutti gli amici del sito Turismo Itinerante, dai cui diari di bordo abbiamo attinto a piene mani, ma in particolare un grazie va espresso ai carissimi Elena e Adriano Briasco che ci hanno dato i loro appunti dell’anno scorso, grezzi ma efficaci e l’amico Elio Borghi perché il suo diario ci ha “regalato” alcune delle escursioni e dei panorami più belli del viaggio.


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