Finalmente…Cuba! 5
2°giorno: Dopo una pessima colazione fatta a casa chiamiamo un taxi e andiamo alla scoperta dell’Havana. Giriamo a piedi quasi tutta la città; partendo dall’Havana vecchia percorriamo il centro havana, e poi quasi tutto il Malecom a piedi. Per me è una grande emozione “Plaza de la catedral”, la mia immagine di Cuba era proprio quella piazza, per me magica, suggestiva, il fulcro della Havana. Proseguendo la visita, notiamo che è sempre presente il contrasto di questa città: strutture curate si alternano a palazzi quasi cadenti…Particolare il mercatino di calle Tacon ove al mirar delle varie tele restiamo senza fiato. Torniamo a casa alle 18.00 per una doccia e un riposino. Da notare in camera c’è una lampada che si accende al tocco della mano e un frigo enorme che occupa mezza stanza con sopra tre bicchieri e portaghiaccio. La signora Norma è molto gentile, ha 70 anni ma sembra molto più giovane, è un piacere chiacchierare con lei, l’unica nota dolente è la pulizia. Mentre Ciro riposa io ho trascorso ben due ore a chiacchierare con la Norma la quale mi ha dato un grosso aiuto per la ricerca della casa a Trinidad. Serata trascorsa a passeggiare per i violetti e poi cena all’union…Troppo stanchi per fare altro andiamo a letto.
3°giorno:dopo la colazione, Norma ci ha aiutati a cercare un taxi che ci accompagnasse prima a visitare la casa di Ernest Hemingway e poi che ci portasse alla playa dell’est per poi riportarci a casa in serata. Dopo un paio di telefonate lo troviamo. Costo 30 cuc. Un po’ tanto per noi, ma accettiamo. Da Vedado ci siamo diretti sino a San Miguel passando per paesini per nulla curati (Cerro, San Francesco), dopo una stradina piccola giungiamo alla “Finca Vigia”del famoso scrittore. Ad aprirci la strada un giardino molto curato che conduce alla casa, molto bella, curata in ogni particolare immersa in un verde lussureggiante di palme, fiori, piante di svariate varietà, un’enorme piscina, la sua barca…”si trattava bene lo scrittore!”. Dopo la visita alla casa andiamo a playa dell’est, lo scenario lungo la strada è spettacolare: palme, alberi di banana, verde, verde, verde. La spiaggia è molto bella, sabbia bianca, mare azzurro. Sulla spiaggia dove ci sistemiamo ci sono solo cubani, di italiani neanche la traccia. Facciamo un po’ di chiacchiere con alcuni vicini di playa che in verità cercano di rubarci un po’ di ombra, ci offrono da bere e da mangiare e noi nel pomeriggio gli cediamo le nostre sdraio e l’ombrellone. La sera assistiamo a qualcosa di veramente sensazionale: il carnevale cubano. E’ grandioso, tutto il Malecom stracolmo di carri, ballerini, abiti di ogni genere, grossi gruppi tutti in divisa, tutti in tono, colori sfavillanti, musiche coinvolgenti, mega burattini, carri allegorici…Ballano tutti…Ci buttiamo così anche noi nella mischia facendo fatica a tener gli occhi aperti (ancora storditi dal fuso), ma resistiamo, continuiamo la festa. Volti allegri che ti sorridono, è una magia. Stremati torniamo a casa tardissimo ma felicissimi di aver vissuto il “carnevale cubano”.
4 giorno: partiamo alla volta di Trinidad con il Viazul. Lo scenario lungo la strada è meraviglioso. Giunti a Trinidad dopo circa 6 ore dalla partenza (per le soste lungo la strada) ad accoglierci una dolce cubana che ci conduce alla casa prenotata telefonicamente. Ad aprire le porte della casa coloniale, che consigliamo vivamente, è Yasser (casa coloniale las mercedes via Camillo cienfuegos No 272 e 7 maceo y Francisco Cadahia trinidad), un ingegnere meccanico proprietario della stessa. Restiamo senza fiato, tutto è curato minuziosamente e la camera è molto particolare, mai vissuto prima in una casa coloniale. Dopo una doccia siamo già per i vicoletti di Trinidad: una cittadina di rara bellezza. Dopo la cena nel ristorante Plaza Mayor ci dirigiamo alla casa della musica sulla famosa scalinata a gustare mojto e l’ottima musica dal vivo…L’atmosfera è propriamente cubana ma ad interromperla è una piaggia improvvisa e spietata. Di corsa ci dirigiamo verso casa ove giungiamo completamente bagnati…Che sballo.
5giorno: dopo un’abbondante colazione nel giardino di casa ci dirigiamo a playa Ancon distante da Trinidad circa 15 km. Prendiamo un taxi condiviso con altri due turisti per soli 4 cuc. La playa è bella, sabbia chiara, palme e alberi (dicono di uva) che danno su un mar color turchese. Ci sistemiamo all’ombra di un grosso albero e condividiamo l’albero e l’intera giornata con i cubani seguendo i ritmi e il loro modo di affrontare la giornata. Fortunati poiché è domenica e praticamente ci sono tanti cubani. Loro preferiscono stare al fresco o immersi in acqua per ore. Ciò che ci ha colpito è la vastità di persone che sono soliti portare in acqua qualsiasi tipo di bevanda, prevalentemente rum. Avevamo notato ciò anche alla playa dell’est. Sotto questi meravigliosi alberi si attrezzano con frigo, enormi contenitori per cibo e mangiano a volontà. Poi si incontrano numerosi venditori ambulanti di cibo: gelati, pizzette, bibite, patatine…I cubani comprano a dismisura tali “bontà”! Anche noi pranziamo con pizzette, birre, compriamo poi della strana frutta (che loro gustano ma a me non piace affatto), terminiamo il pasto nel tardo pomeriggio con un dolce che ci viene offerto dai nostri vicini dai albero, una famigliola molto allegra, e con un buon rum. Per ritornare su Trinidad sbagliamo autobus o meglio l’autista ci fa salire e sedere, ci accorgiamo che in esso ci sono solo cubani e quando scoprono che siamo italiani ci fanno una gran festa offrendoci da bere. Ci siamo divertiti tanto…L’autista ci lascia appena sotto Trinidad e non prende neanche i soldi del pedaggio. Lo ringraziamo e cerchiamo un mezzo che ci porti su a casa…Fortunati…Un taxi ci conduce a destinazione per 2 cuc. Serata trascorsa a casa per cena e poi alla casa della musica.
6°giorno: abbiamo deciso di restare un altro giorno. Alla playa ancon oggi tutto è molto tranquillo…Pochi cubani e pochi turisti. Siamo rimasti in spiaggia fino alle 16.00 poiché si è preparato un temporale. Facciamo in tempo a cercare un taxi e a dividerlo con altri due turisti quando a metà strada si scatena un temporale terribile, fortunatamente il taxi ci lascia fuori casa , evitiamo così di farci un bagno. Dopo circa un ora ritorna il sereno. Dopo una doccia e un riposino siamo in giro per Trinidad e cerchiamo un posto per dove cenare; volevamo andare in un ristorante, ma poi siamo tentati dai numerosi cubani che per strada promuovono i loro “ristoranti particolar”, ceniamo in una casa e per 8 cuc a testa ci prepara un ottima cena a base di “langosta”. Proseguiamo la serata a suon di mojto alla casa della musica.
7° giorno: ore 8.30 partiamo con un taxi per Santa Clara, il quale dopo la visita al monumento del Che ci condurrà anche a Remedios. Questo è stato il trasferimento più costoso che abbiamo fatto (70 cuc) ma abbiamo deciso di viaggiare in comodità e più velocemente. Dopo 2 ore giungiamo al monumento il quale ci appare imponente in una piazza molto curata. Dopo una breve sosta ci mettiamo subito in viaggio per Remedios; per strada facciamo una breve sosta in un chiosco molto spartano che prepara spremuta di canna da zucchero…A mio marito piace tanto, a me un po’ meno. Giungiamo a Remedios, di primo impatto ciò che ci colpisce è il silenzio. Troviamo la casa prenotata dalla mamma di Yasser (hostas El Chalet Sr Jorge y Sra Gisela Brigadier Gonzales 29 e josè A. Pena e Indipendencia remedios). Ad accoglierci c’è Jeroge che ci conduce a casa sua. Alloggiamo in una camera molto grande e pulita con terrazzo e camera da pranzo…Siamo praticamente sui tetti e il panorama è molto suggestivo, ci piace. Ci abbattiamo per un’oretta e poi scendiamo per i vicoletti , ma in meno di un’ora già terminiamo la visita. Remedios è molto piccola, l’unica attrattiva e la Iglesias nella piazza centrale che però è chiusa per la visita. Non sapendo cosa fare ci sediamo in un bar per nulla affollato e ci rinfreschiamo e scambiamo due chiacchiere con una simpatica barrista Maria. La sera ceniamo in casa da Jeorge (a remedios non ci sono ristoranti) e a dir la verità la cucina è molto buona e abbondante. Dopo una passeggiata in piazza Martì andiamo a dormire. 8°giorno: Jorge ci trova due italiani con i quali raggiungere Cayo Santa Maria. Arrivano a prenderci due Bergamaschi, pensa un po’ Napoli-Bergamo…Prima di recarci al cayo ci propongono di visitare la Parroquial Mayor de San juan Bautista…È molto bella. Dopo 50 km circa di pontile giungiamo alla famosa Spiaggia “perla bianca”. Per arrivarci abbiamo percorso a piedi un sentiero con alberi e piante di ogni specie, al finire lo scenario è uno spettacolo…Meraviglia…Sabbia bianchissima e finissima, mare azzurro, il silenzio e il solo suon del mare. Ci impressiona il fatto che il cielo si confonde con il mare;tali immagini resteranno impresse nella nostra mente per tutta la vita. Restiamo in spiaggia fino alle 18.00 poi i due bergamaschi, gentilmente, ci accompagnano alla ricerca di un resort per restare al cayo un paio di giorni…I prezzi sono molto cari, era meglio prenotare dall’Italia. Non ci rammarichiamo, cambieremo itinerario. Tornati a casa alle 19.30 velocemente ci facciamo una doccia e poi affamati scendiamo a cena. Trascorriamo la serata sul nostro terrazzo con altri 4 napoletani che alloggiano anche loro da Jeorge. 9°giorno: noleggiamo un auto per andare al cayo e compreso nel prezzo la sera ci accompagnano a Santa Clara. Restiamo al cayo fino al tardo pomeriggio. Alle 19.30 torniamo da Jeorge a riprendere i bagagli e accompagnati da un’autista ci dirigiamo a Santa Clara per passare la notte e per poi ripartire il giorno seguente di buon ora per Varadero. Per questo spostamento riceviamo un ottimo aiuto da Jeorge e Gisella…Praticamente ci hanno fittato l’auto, autista, casa a Santa Clara e addirittura ci hanno riservato i posti nell’autobus viazul per il giorno seguente. Sono stati troppo cari con noi, li ricorderemo per sempre. A Santa Clara trascorriamo una bella serata, dopo la cena passiamo un po’ di tempo in un baretto in piazza a bere mojto, ron e a fumare un sigaro; un po’ stonati andiamo a dormire.
10° giorno: svegliati prestissimo, alle 7.20 già siamo allo stazionamento del Viazul. Partiamo alle 8.30 per Varadero e dopo poco più di tre ore siamo a destinazione. Cerchiamo subito un taxi che ci porti alla ricerca di un hotel e con soli 5 cuc lo troviamo. Al secondo tentativo troviamo l’hotel che fa per noi, vicino al mare e non molto caro. Prenotiamo l’ultima stanza rimasta all’Aquazul per 70 cuc al giorno. Dopo neanche mezz’ora già siamo in spiaggia, il mare è veramente molto bello e non pensavamo che fosse così, siamo proprio contenti di aver fatto questa tappa a Varadero. Siamo tentati da un localino situato proprio sulla spiaggia e verso le 14.00 andiamo a mangiare un ottimo riso, lo consigliamo a tutti si chiama La Taberna tra calle 12 e 14. Saliamo tardi dalla spiaggia e andiamo a fare un giro al mercato. La serata la trascorriamo in un locale molto bello “Antiquidades” molto bello quanto caro ma la cena è stata proprio gustosa, fine, molto chic. Ci voleva una serata un po’ diversa. Dopo cena ci dirigiamo al locale Calle 62 e decidiamo di tornare a piedi in hotel impiegandoci ben due ore, ma ci gustiamo la notte a Varadero…Devo dire abbastanza tranquilla. 11° giorno: Dopo un giro in coco taxi per la ricerca di una Cadeca siamo di nuovo in spiaggia. Questo mare ci fa impazzire. La serata la trascorriamo prima in un ristorante di cui non ricordo il nome dove con 10 cuc totali abbiamo mangiato un pollo, patatine, contorni vari, e due birre ;poi ci fermiamo a bere qualcosa all’FM 17 dove assistiamo a d uno spettacolo cubano.
12° giorno: dopo aver preparato le valige e lasciata la stanza, abbiamo dato i bagagli in custodia ad un facchino dell’hotel. Siamo stati in spiaggia fino alle 16.00, solito pranzo alla Taverna. Ripresi i bagagli alle 16.30 abbiamo aspettato invano l’arrivo del taxi Marco (taxi particolare con quale prendemmo appuntamento l’altro ieri e con il quale ci siamo sentiti in mattinata) il quale solo alle 17.30 ci fa sapere che ha rotto il carro e non può condurci a Vinales. Fortunatamente il facchino dell’hotel ci aiuta a cercare un altro taxi che ci porta allo stazionamento dell’autobus (trantur) che per 10 cuc ci condurrà all’Havana. Impieghiamo 4 ore e arriviamo all’Havana alle ore 21.00, troppo tardi per partire per Vinales. Cerchiamo dunque una casa per passare la notte.Al secondo colpo troviamo Bruno lui e casa un po’ Naif. Dopo una doccia siamo in giro per l’Havana. Sosta al Floridita per un “Dajchiri” davvero delizioso e poi l’atmosfera è straordinaria. Ancora in giro fino all’Havana vecchia e poi sosta in un altro locale a calle Obispo . Per tornare a casa prendiamo un taxi con il quale prendiamo appuntamento per la mattina seguente per andare a Vinales.
13° giorno: dopo una notte di inferno cioè all’insegna di crampi fortissimi alla pancia…Saranno stati i mojto?…Bruno mi prepara una premuta di limoni…Sono sconvolta. Come avevamo immaginato il taxi non si è presentato e Bruno non è molto esperto per contattare altri taxi per cui si apposta fuori la sua casa e disperato spera nel passaggio di un taxi. Ormai sono le 8.30 e dovevamo già stare al Viazul perché non abbiamo neanche la prenotazione. Ci procura un bici taxi con rispettivo autista che carica noi due più le valige e dal centro Havana ci porta sino allo stazionamento del Vaizul. Giungiamo alle nove e di corsa siamo alla biglietteria. L’impiegata prova a contattare l’autobus ormai in partenza, nessuna notizia ma dopo circa 15 minuti di attesa una telefonata, fortunatamente ci sono due posti liberi e di corsa prendiamo l’autobus che ci porterà a Vinales. La signora del Viazul mi chiede anche se ho bisogno di una casa a Vinales , le dico di si !Perfettooooo. Giungiamo all’una a Vinales, la casa è carina, in campagna e Oneida è proprio gentile (casa el bostezo calle Sergio dopico No 13 Sur Vinales). Alle due ci viene a prendere un locale per l’escursione nella valle e scegliamo di farla a cavallo. Lo scenario è molto bello, il verde della vegetazione contrasta con il rosso della terra, da sfondo un cielo azzurro e i Mogotes. Facciamo sosta alla “Cueva del silenzio” entriamo con un altro locale ed è un ‘esperienza davvero indimenticabile. Ad illuminare la cueva sono solo due torce. Alla fine del percorso ci tuffiamo senza esitare in una piscina naturale, l’acqua è gelida ma è tanto suggestivo tutto. Bellissima esperienza. Ripresi i cavalli ci dirigiamo in una casa del contadino il quale ci prepara un mojto naturale nel cocco precedentemente tagliato con il macete, ci offre dell’ottima frutta e un buon sigaro preparato al momento. Ritorniamo al punto di partenza ormai sudati e sporchi di fango ma ci dirigiamo comunque in piazza per passare al Viazul. Ci dissetiamo ad un piccolo chiosco con un ottima spremuta di arancia dove Ciro ci aggiunge del Ron. Ceniamo nella casa con un ottima cena a base di langosta. Trascorriamo la serata al Centro culturale dove per soli 1 cuc assistiamo ad uno spettacolo cubano. Meraviglioso . 14° girono: ci dispiace proprio di lasciare Vinales ma domani dobbiamo partire e quindi ritorniamo all’Havana. Posati i bagagli in una casa prenotata due sere prima situata proprio di fronte alla piazza centrale, nel centro Havana ci mettiamo il costume e per la gioia di mio marito torniamo alla playa dell’est. Ultima giornata all’insegna del mare; prima di salire in casa andiamo a passeggiare un po’ per la piazza del Capitolio alla ricerca di un locale per la serata. Sono le nove e siamo giù ad aspettare dei nostri amici che giungono da Napoli. Arrivano alle 10.30 circa poiché hanno avuto problemi con le valige (ne hanno smarrite 2). Ceniamo a Las Nardos. Ancora in giro per l’Havana e poi a letto.
15° giorno: ci svegliamo presto e salutati i nostri amici andiamo un po’ per l’Havana vecchia fino poi al mercato. Spendiamo tutto ciò che ci è rimasto compriamo di tutto: collane, bracciale, ciondoli, tele meravigliose…Sembriamo dei matti. Mangiamo per calle obispo pizza, panino e gelato e poi alle due siamo in casa a riprendere i bagagli. Purtroppo nel percorrere con le valige il corso San Rafael ci rendiamo proprio conto che stiamo andando all’aeroporto…Io non volevo proprio partire, ma le vacanze son finite e devo lasciare Cuba, la mia Cuba…Porterò per sempre nel mio cuore i meravigliosi momenti trascorsi con la speranza di ritornarci presto.