Filippine, natura allo stato puro
Manila è caotica, come quasi tutte le città asiatiche, calde ed afose al tempo stesso, il centro è molto moderno con grandi grattacieli, ma abbiamo visto anche le baraccopoli (che ci ha ammutoliti), centri commerciali ovunque, avendo un giorno da passare in questa città abbiamo optato per riposarci (perché le ore per arrivare qui sono tante) e per girare il quartiere di Makati, acquistare qualche regalo da portare a casa con la calma più totale.
Premettendo che le Filippine sono uno stato enorme e con 7.000 isole e con 10 giorni a nostra disposizione, abbiamo optato per fare vita di mare, ma non abbiamo ripiegato sull’isola più famosa, cioè Boracay perché informandoci su Internet e vedendo varie foto ci è sembrata super turisticizzata e piena di hotel di cemento, cercavamo qualcosa di un po’ più spartano e autentico; la nostra scelta è ricaduta sull’isola di Palawan che si sta’ pian piano aprendo al turismo e non è ancora stata inglobata da mega resort.
Da Manila abbiamo preso un volo interno che ci ha portato sull’isola di Palawan, abbiamo volato con la Cebu Pacific che ci ha tirato una sola (per fortuna l’unica): ha annullato il nostro volo per il giorno dopo e siamo dovuti stare una notte in più nella capitale, per fortuna che il nostro hotel aveva posto e quindi non c’è stato nessun problema, ma non vi sto a dire la scocciatura.
Comunque Palawan è un’isola lunga e stretta quasi al confine con il Borneo Malese, abbiamo prenotato sull’isola di Coron che fa parte sempre di Palawan (distretto delle isole Visayas), abbiamo scartato sia Puerto Princesa che El Nido come destinazioni perché tra le due cittadine ci sono molte ore di viaggio e non si riusciva a vedere tutto, in più da Coron a El Nido non ci sono voli, solo da Puerto Princesa che è la capitale, per vedere El Nido e le sue formazioni rocciose, esiste una barca, se si può chiamare così, che viaggia quasi con qualsiasi tempo, abbiamo scoperto poi dopo che la settimana prima, aveva avuto un guasto e i turisti sono stati in acqua per più di 2 ore prima dell’arrivo dei soccorsi!
Ma sto divagando….
Atterrati finalmente a Coron, subito abbiamo capito che la natura la faceva da padroni.
Il paesino di Coron assomiglia per certi versi ad un paesino dei nostri, varie piazze, negozi di ogni genere, il mercato della frutta e del pesce, i vigili del fuoco, il palazzetto dello sport e così via; per il resto i filippini sono un popolo veramente pacifico, cordiale, la maggior parte vive in capanne che a nostro parere, ovviamente io e mio marito più di una volta abbiamo pensato: “poverini”, in realtà loro vivono esattamente così, non hanno bisogno di tutte le cose consumistiche che abbiamo noi, si accontentano di molto meno e ci sembravano felici!
Abbiamo soggiornato per l’intero periodo in un resort di recente costruzione La Natura Resort, trovato su Internet anche questo, più precisamente l’aggancio è una “guida per caso” sulle Filippine, lo gestisce un ragazzo italiano, Paolo, che vive qui già da diversi anni con la sua famiglia; il resort si trova a 10 minuti dal centro di Coron, si trova nella giungla è dotato di 10 bungalow, in un bellissimo giardino con piscina, ha il ristorante ad uso esclusivo degli ospiti, noi qui abbiamo staccato veramente la spina da tutto, ci siamo trovati benissimo ed è nata una bellissima amicizia. Ci siamo affidati a loro, che ci hanno organizzato le escursioni in barca perché sia le spiagge che i siti di maggior interesse si trovano nelle isole vicine.
L’isola di Coron anche se non ha spiagge, per lo meno il lato sud dove eravamo noi, ha da offrire tanto, perché basta prendere una barca al porto e loro ti portano nelle isole circostanti, dove desideri, per pochissimi euro.
Il primo giorno abbiamo noleggiato uno scooter e siamo stati alle sorgenti naturali di Maquinit Sprint a 5 km. da Coron, tanto per prendere un po’ confidenza col posto. Nei giorni a venire abbiamo fatto diverse escursioni in barca per i motivi di cui sopra, abbiamo visitato il Kayangan Lake e il Barracuda Lake che si trova nell’isola omonima di Coron di fronte all’altra Coron. Faccio un’altra premessa: quasi tutte le isole che abbiamo visitato sono “private” cioè date in concessione alle tribù autoctone, che per circa € 2,00 si può attraccare e stare per quanto si vuole sulle loro spiagge o visitare appunto i siti di interesse. Questa grande isola è sconosciuta ai più se non alla tribù che vi abita e, oltre ai Laghi, abbiamo visitato la Laguna Grande e Piccola; questi posti è difficile descriverveli, le rocce altissime che si specchiano nell’acqua, la natura, quando vi nuoti all’interno senti solo gli uccelli e niente altro, la sensazione era di essere dentro a Jurassic Park, da un momento all’altro mi aspettavo di veder planare uno pterodattilo, per darvi un’idea del posto assolutamente incontaminato e bellissimo, l’acqua è di un verde/blu fantastico ed assolutamente calda!
Siamo stati all’isola di Culyon, per vedere un altro paesino con la sua chiesa spagnola, molto bella e antica; siamo stati in vari siti di immersione dove nei fondali, ci sono un sacco di relitti giapponesi della seconda guerra mondiale; poi il sito di Siete Picados è un giardino di coralli dove puoi nuotare insieme ad una miriade di pesci colorati, una cosa fantastica!
La sera del 31 dicembre l’abbiamo passata in paese, abbiamo scelto il ristorante di pesce più buono del paese La Sirenetta, è un po’ chich e non puoi non notarlo perché dal molo si vedono 4 grandi sirene su ogni lato del ristorante, abbiamo optato per il granchio, squisito! Avevo un po’ timore, io che non vado a Bologna in piazza a festeggiare il 31 dicembre saranno secoli, proprio perché vi accadono sempre cose spiacevoli, avevo un po’ paura, ma mi sono dovuta ricredere. Secondo me c’era tutto il paese, regnava il caos più totale ma era un caos composto, è difficile da spiegare, non vi sono stati tafferugli o disordini, gli unici ubriachi che facevano casino erano 4 turisti inglesi; tutto il paese era in piazza per festeggiare, dal vecchietto di ottant’anni ai bambini veramente piccoli e allo scoccare della mezzanotte una miriade di fuochi spettacolari hanno iniziato ad esplodere con un emozione che non so descrivere, dopo tutti a ballare in una piazza vicina, piene di bancarelle e tanta tanta allegria!!!Sarà stato dovuto al fatto che ero dall’altra parte del mondo, sarà che eravamo veramente felici della scelta della meta, questo viaggio e questo capodanno non lo scorderò mai!
Poi abbiamo fatto diverse isole, praticamente deserte, con un mare spettacolare, Calambuyan Island, Banana Island, CYC Island, Dimaglet Island e Black Island, tutte molto belle, relax allo stato puro… solo spiagge, palme, sole e tanto mare!!!!
Cosa posso dirvi per chiudere questo mio racconto… andate nelle Filippine, non abbiate paura, sono un posto veramente magnifico e credo proprio che appena potremo ci torneremo.
Valentina e Davide