Fielmone e Bauci: dalle Meteore a Capo Tenaro
Ritorniamo in paese e ceniamo alla taBerna Plakias Gardenia (consigliata da alcuni alpinisti), cordiali i ristoratori e buone le portate: facciamo conoscenza con tzaziki, saganaki, souvlaki, giros e moussaka che ci accompagneranno nel nostro tour. Romantica passeggiata notturna in Kastraki lle pendici delle meteore.
20 agosto: Kastraki-Itea, 220 km Dopo un ottima colazione dove spiccavano yogurt e miele locali, visita ad altri due monasteri: il grande Megalo Meteoro e Agyos Nicola, più piccolo ma ricco di fascino e caratterizzato da un’atmosfera irreale; alcuni monasteri perdono di spiritualità con l’assalto di troppi turisti che invadono quelli più facilmente raggiungibili.
In conclusione una tappa da non perdere, un paio di giorni sono forse l’ideale per gustare appieno questi luoghi.
Nel primo pomeriggio ci rimettiamo in viaggio verso Itea, la località balneare che abbiamo individuato come base per la successiva visita a DELFI. La strada si snoda attraversando la Tessaglia, panorami ancora suggestivi rivelano il fascino della pianura più estesa della Grecia. Traffico scarso, viaggio tranquillo, sosta in un bar per un frappè al caffè (lo sanno fare molto bene), Sterminate distese di ulivi ci accompagnano fino ad Itea dove arriviamo in serata, ci avevano segnalato l’hotel Trocadero, verifichiamo la tariffa ma è troppo esosa 90 euro! La scelta cade sul Kalafidi (anche perchè stanchi del viaggio non abbiamo voglia di girare ancora) 70 euro a notte +colazione: i greci si son fatti furbi (e noi no), cmq camera ok, posizione e vista mare superba, ma credo si possa trovare qualcosa di più economico.
21 agosto: DELFI Colazione e partenza per DELFI. Da non perdere la visita “al centro della terra”: Tempio di Apollo, Teatro, Stadio dei giochi Pitici, l’omfalos, il Ginnasio, il museo con l’Auriga, imponente e straordinaria statua dalle forme semplici e dallo sguardo che ti penetra.
Il sito archeologico è molto ben conservato e il museo ben organizzato. Tappa imperdibile.
Nel pomeriggio ritorno a Itea e prima nuotata del tour, acque pulite, bagnanti tranquilli niente “caciara”, relax completo. In serata cena in una taberna sul mare, ottima moussaka, sardine alla griglia e il dolce Baclava, per me che abito nelle risaie vercellesi è paradisiaco cenare al’aperto senza zanzare…
22 agosto: Itea-Micene, 260 km Bagno mattutino, colazione e partenza per A. Nikolaos dove traghetteremo per il Peloponneso, costo 18 euro. Attraversiamo l’Argolide dirigendoci verso Corinto per vedere il famoso canale, con qualche difficoltà troviamo la vecchia strada per Atene che ci porta al guado proprio nel momento in cui viene abbassato il ponte che consente il passaggio di un natante, facendo qualche centinaio di metri più a nord percorrendo la strada che lo costeggia potrete vedere il canale in tutta la sua maestosità.
Ripartiamo quindi in direzione EPIDAURO per vedere il famoso teatro. Splendido e molto ben conservato, in estate viene utilizzato per spettacoli. Il sito archeologico è deludente perché lo stanno restaurando in modo altamente invasivo, ricostruendo in parte i monumenti anche se con marmo bianchissimo e che dunque si differenzia. Il pericolo è che si possa trasformare in una disneyland greca.
Come sempre ci facciamo “rapire” da queste bellezze per cui con ritardo arriviamo a Nauplia, il sabato sera il caos è notevole, cerchiamo una camera a Tolo e Drepano ma invano, ma non ci dispiace molto, i luoghi sanno molto di riviera italica affollata, per cui ci dirigiamo verso nord, anche ad Argo niente camere, arriviamo quindi a Micene dove alloggiamo a 40 euro + colazione, per la cronaca è il primo affittacamere sulla sx prima del camping e ve lo sconsiglio.
23 agosto: Micene-Areopoli, 172 km In mattinata visita a MICENE, splendido anche questo sito,Le rovine comprendono le grandiose fortificazioni (che raggiungono i 6-8 m di spessore), in cui si apre il monumentale passaggio di nord-ovest la celebre Porta dei Leoni.
Oltre alle rovine del Palazzo Reale, straordinarie appaiono le testimonianze funerarie, come la tomba di Agamennone, la tomba di Clitennestra, la tomba di Egisto. In tutti questi luoghi storici ho avuto la fortuna di avere Bauci al mio fianco, insegnante di Storia dell’Arte, che con passione e competenza mi ha descritto i reperti. Le antiche pietre di Micene sono molto emozionanti. Il museo presenta i reperti in modo molto efficace.
Dopo il classico pranzo al sacco partenza per MISTRAS, magica città bizantina diroccata su una collina che si erge in una pianura ai confini con il monte Taigeto e col Mani. Una città fantasma in un paesaggio splendido dove merita concedersi una passeggiata fuori dal tempo. Ammirerete la Mitròpoli e il suo piccolo museo, l’adiacente chiesa di Evangelistrìa, la chiesa di Aghia Sofia e vari monasteri. Il richiamo del mare greco però diventa sempre più forte, ripartiamo quindi alla volta di Gythio, graziosa localita balneare, dove decideremo se proseguire per imbarcarci per Kityra o per intraprendere il tour del Mani (penisola che il ns amico Mario ci aveva consigliato). La strada è di nuovo piacevole e panoramica, numerose le bancarelle di frutta e verdura che la caratterizzano. Arrivati a Gythio ceniamo al porto (alle 18.30) con olive, tzaziki, polipo (octapodi) e pesciolini alla griglia (marides). Considerando che in questo periodo hotel e studios ci sembrano particolarmente affollati temiamo che recarci a Kityra ci costringerà poi a perdere ulteriore tempo per trovare sistemazione, optiamo quindi per il Mani, meta ancora poco frequentata. Ripartiamo in direzione Areopoli, notte di campeggio in uno spazio che una taverna mette a disposizione gratuitamente.
24 agosto: Areopoli-Marmari Dopo colazione lasciamo Areopoli, un cartello avvisa “ultimo distributore”, ma constateremo poi che non s’incontreranno più neanche negozi, supermarket o altro, si entra nel Mani, terra ancora (e speriamo rimanga) selvaggia e incontaminata. Iniziamo il periplo da est seguendo le indicazioni per Kokkala, le strade diventano strette e tortuose ma cmq agevolmente percorribili, il sole splende alto e illumina il Mani: “l’ultima propaggine del Peloponneso, morfologicamente inospitale, caratterialmente ostinato, storicamente bellicoso, mitologicamente sinistro, là dove le acque dello Ionio incontrano l’Egeo si narra vi fossero le bocche dell’Ade. Un posto troppo inaccessibile e dove per fortuna c’è troppo poco da fare perché sia mai seriamente minacciato dal turismo” così recita un viaggiatore scrivendo il proprio libro. Ed è proprio vero, paesaggio aspro e bellissimo, chi ama agi e ogni comforts non ci vada. A Flomochori non resistiamo più e dobbiamo regalarci finalmente una giornata completa di mare, parcheggiamo sotto un ulivo e ci piazziamo nella spiaggetta locale in ciotoli, niente italiani, solo turismo locale, niente schiamazzi, veramente godibbbile! Fino ad ora avevamo fatto solo pranzi al sacco, ma la caratteristica taverna sulla spiaggia oggi è troppo invitante, ci scappa quindi il pranzo al tavolo con vista mare e sole alto, Filemone e Bauci si guardano negli occhi, sono felici.
Verso sera ripartiamo verso Marmari, una località di cui avevamo letto su inet, per cercare sistemazione o uno spazio tenda. Giunti in prossimità lo spettacolo che si presenta è notevole, piccolo borgo con le caratteristiche case a torre, incastonato fra due splendide spiaggette sabbiose: e chi si muove più da qui? Ci informiamo sui prezzi di una taberna locale: Il Paradise, (proprietà del Parroco e gestito da un gruppo di giovani capaci e volenterosi) ok si può fare, ci fermiamo tre giorni. Ci innamoriamo subito del luogo, atmosfera particolare, no caciara, musica locale in sottofondo, relax assicurato.
25 agosto: MARMARI-PORTO KAJO Bagno mattutino e Colazione: sarà il leit-motiv di questo soggiorno, è veramente un’accoppiata rigenerante e corroborante. I tempi vengono dettati da, anzi non vengono proprio dettati, decidiamo di andare e vedere Porto Kagio a pochi km di distanza, è un posto grazioso, vediamo in lontananza una spiaggetta solitaria, cerchiamo un affittacanoe per poterla raggiungere ma non ne troviamo, percorriamo un paio di stradine per cercare di arrivarci ma ci dicono che è un problema raggiungerla anche solo a piedi. Peccato. Nel ritorno, ci immettiamo sulla strada che porta al faro di Capo Tenaro, finisce tra due calette separate da un piccolo rudere di tempio, qui è ubicata una Taberna nella quale poi torneremo la sera per cenare. L’acqua cristallina di queste calette resterà impressa per parecchio tempo, un colore blu intenso come raramente avevamo visto, foto indimenticabili; un cartello avvisa che il sentiero che porta al Faro richiede almeno 45′ di cammino, decidiamo di percorrerlo il giorno seguente in orario più “fresco”.
Torniamo quindi alla base per passare la giornata nella seconda spiaggetta di Marmari, quella più defilata, ed è un’altra magnifica sorpresa, pochissima gente, sabbia che degrada in un mare stupendo lasciando poi spazio a un fondale roccioso di grande splendore.
26 agosto: MARMARI-CAPO TENARO Ultimo giorno in questo paradiso di “Paradise” dedicato all’ozio-attivo, nel tardo pomeriggio ci aspetta la marcia verso Capo Tenaro, vogliamo “dedicarci” un romantico tramonto al faro. Indossate scarpe idonee (evitare sandali) arriviamo all’estremo Sud dell’Europa continentale, Il faro è affascinante come tutti fari ma sembra che qui ci sia una particolare atmosfera da territorio estremo. Il vento, il mare, le navi che solcano il mare, la vicinanza della persona cara: anche per questo vale vivere.
27 agosto: MARMARI-YANNITSOCHORI 190 km Lasciamo Marmari (speriamo che resti per molto tempo ancora così incontaminata) risalendo il Mani verso Areopoli, facciamo tappa nella suggestiva Vathia, piccolo borgo con qualche casa appena ristrutturata rispettando la tradizione del posto con costruzioni tipiche in pietra. Prima di Kiparissos scorgiamo una piccola caletta di ciotoli bianchissimi che contrastano splendidamente con un acqua azzurrissima, non resistiamo, non possiamo lasciare il Mani senza un altro bagno in un posto simile; detto, fatto. Proseguendo verso nord facciamo scorta di miele presso un rivenditore locale che ci accoglie con lo slogan “una faccia, una razza”; seguendo le indicazioni per Kalamata, Meligalas, Kalo Nero arriviamo a Yannitsochori dove alloggeremo al Camping Apollo, da evitare: 2 caffè 6 euro! Il paesaggio cambia radicalmente, pianura, distese di pomodori, una ferrovia ad unico binario, km e km di spiaggia dorata, ricca di dune tipo la Sardegna del sud-ovest, acqua sempre bella e pulita, la presenza di meduse lo testimonia. La sera ceniamo nell’unica taberna della spiaggia, ci concediamo come “ultima cena” un vino greco come si deve (uve sauvignon e chardonnay) e per la prima volta sforiamo dai 35 euro di spesa.
28 agosto: YANNITSOCHORI-OLIMPIA-PATRASSO 145 KM Ultimo bagno in spiaggia e colazione. Partenza verso Patrasso con tappa obbligata ad OLIMPIA. Con l’arte avevamo iniziato questo tour e con l’arte concludiamo. La visita a Santuario, Tempio di Zeus, Tesori, Palestra, Stadio e Museo genera emozioni che l’amenità del luogo non fa altro che esaltare. Lo stadio in particolare emana un fascino che incontrollabilmente mi ha portato a percorrerlo in un doppio sprint da record! Arrivati a Patrasso ci avviciniamo all’imbarco, il sogno greco estivo come si è materializzato e concretizzato ora si dissolve, si ritorna alla routine e alla reltà di tutti i giorni, la conferma ce la dà anche la polizia greca: alcuni clandestini vengono scoperti a bordo del traghetto, caricati sulla jeep è facile prevedere che verranno riportati al “ghetto” raccolta di Patrasso.