Ferragosto last second in Baviera
14/08/2013
Partiamo con comodo verso le 10, caricando nel bagagliaio anche tenda e sacchi a pelo, che non si sa mai, e dopo circa 4 ore raggiungiamo il valico del Brennero.
Il tratto autostradale fino a Innsbruck sud, per il quale non è necessaria la “vignetta”, è abbastanza caro (8.50€ per circa 40 km); la benzina, invece, che all’area di sosta di Bolzano costava quasi 1,912 €/litro, varcato il confine diventa decisamente economica (1,440 €/litro).
Sostiamo ad Innsbruck per una breve passeggiata nell’incantevole centro storico e scattiamo la foto di rito davanti al goldene dachl, il tettuccio dorato simbolo della città.
La strada panoramica che conduce a Fussen, in terra tedesca, offre una vista spettacolare sui massicci rocciosi delle Alpi, sui boschi di abeti sottostanti e sui curatissimi prati e sono meravigliosi gli affreschi che abbelliscono le tipiche villette montane austriache, ornate da colorati balconi fioriti.
Giunti a Fussen, affollata da turisti, giriamo per circa 2 ore alla disperata ricerca di una stanza libera a prezzi ragionevoli, ma gli hotel sono tutti completi ed anche le gasthaus recano l’impietoso cartello “zimmer belegt”.
Ci dirigiamo, allora, verso il campeggio più vicino e, sorpresa, non ci sono piazzole disponibili nel raggio di diversi km.
Mancano pochi minuti alle 21 e le cucine dei locali sono ormai chiuse. Rassegnati all’idea di pernottare in macchina, ordiniamo due boccali di birra artigianale dunkel (scura, ma simile alla nostra rossa) presso la Schloss Brauhaus, un caratteristico birrificio di Schwangau, e brindiamo alla lunga notte che ci attende sotto il cielo stellato bavarese.
15/08/2013
Le ore scorrono via veloci nel silenzioso prato-parcheggio con vista sul castello di Neuschwanstein, in compagnia di due camper e qualche auto di turisti fai da te, sprovveduti quanto noi.
Fussen dorme ancora quando, verso le 8, la attraversiamo alla ricerca di qualcosa da sgranocchiare.
Smaltita la colazione con una breve passeggiata nel centro storico deserto, ci dirigiamo verso Hohenschwangau per la visita ai castelli di Ludwig II.
Dopo mezz’ora di attesa alla biglietteria, riusciamo a prenotare in mattinata la visita guidata in italiano per entrambi i castelli (biglietto combinato: 23€, gli orari sono comunicati alla cassa).
Visitiamo per primo Hohenschwangau: in ogni stanza, una voce registrata guida il gruppo alla scoperta del castello, dove Ludwig II trascorse la giovinezza ospitando spesso Richard Wagner e controllando col binocolo la costruzione del vicino fiabesco Neuschwanstein.
Quando, verso le 11, la coda alla biglietteria ha ormai raggiunto una lunghezza stratosferica di parecchie centinaia di metri, saliamo in circa 30 minuti al castello di Neuschwanstein (964m), al quale pare si sia ispirato Walt Disney per l’architettura della dimora de “La bella addormentata nel bosco”: qui la visita degli sfarzosi appartamenti procede attraverso comode audio guide.
Saliamo poi al Marienbrucke, il vertiginoso ponte sospeso su una gola dal quale è davvero “favolosa” la vista sul castello, che svetta su un cucuzzolo tra le montagne specchiandosi nei laghetti sottostanti.
L’incanto di questi castelli da favola ci ripaga appieno del faticoso pernottamento all’addiaccio.
Imbocchiamo verso le 14.30 la Romantische Strasse, l’itinerario di 341 km che collega Fussen con Wurzburg, attraversando paesaggi verdeggianti e caratteristici borghi medievali che paiono sospesi nel tempo.
Ci rifocilliamo al Gasthof Graf di Schongau con piatti tipici bavaresi (porzioni abbondanti e prezzi modici, come un po’ ovunque da queste parti) innaffiati dalla Konig Ludwig, la birra locale, e visitiamo la vicina Wieskirche, il santuario tutto bianco dagli interni rococò, dove è custodita la statua del Cristo flagellato.
Dopo una breve sosta a Landsberg am Lech, animata e colorata cittadina adagiata sulle rive del fiume omonimo, deviamo per Augsburg, ma la città, che avevo già visitato nel corso di un precedente viaggio in Germania, ci appare troppo caotica e disordinata per il pernottamento. Tornati sulla Romantische Strasse con un po’ di fatica per via di deviazioni causa lavori e di una segnaletica stradale (a noi) poco comprensibile, cerchiamo una sistemazione per la notte. Donauworth non ci ispira granchè, così proseguiamo ancora verso nord. Attratti dalla fortezza (Burg) di Harburg, troviamo una bella stanza in una gasthaus nella via principale del paese (56 € con colazione).
Consumiamo la cena in una caratteristica birreria affacciata su un canale, che ci regala uno scorcio da cartolina. Quando il buio avanza, la temperatura, che di sera scende di parecchi gradi rispetto alla calura del giorno, ci invita a rintanarci in camera per un meritato sonno ristoratore.
16/08/2013
La colazione con marmellate fatte in casa (superlativa quella di lamponi!) ci dà la giusta carica per affrontare l’ultimo tratto della Romantische Strasse, sino a Wurzburg.
Dopo una veloce visita esterna del Burg che domina dalla collina, procediamo verso la deliziosa Nordlingen, posta al centro della pianura del Ries, il cratere scavato milioni di anni fa dalla caduta di un meteorite.
Percorriamo qualche decina di metri lungo il cammino di ronda della cinta muraria e saliamo sul Daniel, il campanile della chiesa centrale di St. Georg.
Proseguiamo poi verso il pittoresco borgo di Dinkeslbuhl, dove acquistiamo una miniatura in ceramica di una delle tipiche coloratissime case a graticcio che ravvivano le viuzze del centro storico: l’accensione, all’interno, di un piccolo lumino crea un suggestivo effetto presepe.
Tonalità pastello, più delicate rispetto ai colori accesi di Dinkelsbuhl, caratterizzano Rothenburg, l’incantevole gioiello medievale sito poco più a nord. Gironzoliamo sotto i balconi pieni di fiori delle variopinte casette bavaresi e non resistiamo alla tentazione di acquistare a Ferragosto qualche addobbo per l’albero di Natale nel negozio di Kate Wohlfahrt, immaginifico tempio tedesco delle decorazioni natalizie, affollato in ogni periodo dell’anno (qui, purtroppo, non esistono i saldi fuori stagione!).
Nel tardo pomeriggio raggiungiamo Wurzburg, animatissima cittadina immersa tra ondulate colline di vigneti.
Parcheggiamo, a pagamento come sempre, vicino alla splendida Residenz, scattiamo qualche foto dal bellissimo giardino retrostante e visitiamo il Duomo di St. Killian.
La fretta di rimetterci in viaggio, direzione Bamberg, ci impedisce di sorseggiare un calice di vino sull’Alte Mainbrucke, l’antico ponte sul Meno con vista sulla fortezza Marienberg.
Salutiamo, quindi, la Romantische Strasse, che, peraltro, è davvero romantica soltanto nei pochi tratti in cui conserva intatto il suo primigenio carattere di strada di campagna, ed imbocchiamo l’autostrada [gratuita come tutte le autostrade tedesche, prive, tra l’altro, di un limite massimo di velocità e segnalate da cartelli di colore blu, mentre le statali sono indicate in giallo (verde in Austria)].
Raggiunta poco prima del tramonto Bamberg, patrimonio mondiale UNESCO e patria della birra affumicata, la ricerca dell’hotel è abbastanza affannosa, anche a causa di vorticosi sensi unici ed aree pedonali poco segnalate e piuttosto frammentarie. Sono quasi le 21 quando, stremati, accettiamo una spaziosissima e graziosa stanza a ridosso del centro storico, nonostante il prezzo sia decisamente over budget (hotel Adres, 90€ per una quadrupla, colazione inclusa).
A cucine ormai chiuse, nonostante la località sia gremita di turisti, dissetatici con una birra Tucker e rifocillatici con un panino di bratewurst acquistati in uno dei chioschi allestiti per un concerto nella zona del Gruner Markt, intraprendiamo raggianti il tour delle birrerie per degustare la Rauchbier, ottenuta con un particolare processo di essicazione del malto che conferisce alla birra uno speciale sapore “affumicato”.
Iniziamo dalle storiche Brauerei Fassla e Spezial, dirimpettaie: le birre sono ottime entrambe, ma soltanto nella seconda ci viene servita quella scura al sentore di speck, sublime.
La stanchezza di un’intensa giornata di camminate e chilometri macinati comincia a farsi sentire, così, dopo aver assaggiato anche la Zirndolfer in un animato pub del centro, interrompiamo il nostro giro alcolico e rientriamo in hotel.
17/08/2013
Dopo la ricca colazione, dedichiamo la mattinata alla visita dell’incantevole centro storico, che ammiriamo in tutto il suo splendore dalla terrazza del piazzale dell’imponente Dom, accanto alla Neue Residenz. Ancora più in alto svetta sulla collina Michaelsberg la chiesa di St. Michael e l’annesso convento benedettino.
Scendiamo di nuovo verso l’Alte Rathaus, sapientemente affrescato: i ponticelli fioriti regalano scorci suggestivi sul palazzetto a graticcio sospeso sull’acqua a fianco del Municipio e sulla “piccola Venezia”, la pittoresca fila di casette bavaresi, ornate da balconi pieni di fiori, allineate lungo le rive del Reignitz.
Ci imbattiamo, infine, nella storica birreria Schenkerla, già gremita alle 11 del mattino, dove compriamo alcune confezioni della tradizionale birra affumicata.
Imbocchiamo nuovamente l’autostrada in direzione di Norimberga. Parcheggiamo l’auto appena oltre le mura e ci inoltriamo attraverso la porta del Germanisches Museum: lungo il primo tratto di strada che conduce in centro, si innalzano alcune colonne bianche che recano, nelle principali lingue del mondo, gli articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948.
Percorriamo le vie dello shopping sino a raggiungere la chiesa di St. Lorenz e poi l’Hauptmarkt, la bellissima piazza sede in inverno del più rinomato mercatino di Natale della Germania, dominata dalla cattedrale ed ornata dalla Schoner Brunnen, una preziosissima fontana a forma di pinnacolo.
Sotto un sole cocente, saliamo al Burg, la maestosa fortezza che domina la città, e fotografiamo i vari piani di abbaini degli altissimi tetti delle dimore storiche.
Prima di riprendere il viaggio, pranziamo alla Bratwurst Roslein con i saporiti salsicciotti bianchi grigliati tipici di Norimberga (si trovano anche al Lidl!), innaffiati dalla birra locale Tucker.
La giornata è ancora lunga, così, nel percorso di avvicinamento al lago Chiemsee, ultima tappa del nostro viaggio in Baviera, decidiamo di fare una puntata a Monaco.
Pernottiamo al centrale Das Hotel in Munchen, (80€ la doppia, con abbondante colazione): il bagno è piccolino, ma la camera è elegante e spaziosa.
Ci addentriamo nel centro pedonale attraverso la porta di Karlsplaz, che vista dal lato opposto della piazza, attraverso gli spruzzi dell’immensa fontana centrale, è sempre uno spettacolo anche per chi, come noi, ha già visitato Monaco in passato.
Nehauser Strasse, la via commerciale che conduce al Municipio, brulica di turisti che passeggiano in ogni direzione; in mezzo alla folla spiccano qua e là le inquietanti sagome nere dei niqab, il tradizionale velo arabo che copre interamente il volto della donna, lasciando una piccola fessura all’altezza degli occhi.
Sostiamo per l’aperitivo nel biergarten della storica Augustiner Grossgaaststatte, sgranocchiando due bretzel, il tipico pane salato alsaziano a forma di volante schiacciato.
Visitiamo la Frauenkirche dalle caratteristiche torri a cupola e scattiamo la foto di rito al Neus Rathaus, lo stupendo palazzo comunale che si affaccia, con decori e pinnacoli, su Marienplaz, all’interno del cui cortile è allestito il biergarten di un elegante ristorante.
Passando sotto l’arco dell’Alte Rathaus, ci dirigiamo spediti verso la celebre Hofbrahaus, la birreria più famosa di Monaco (e forse del mondo). Qui gli avventori abituali, spesso vestiti con i costumi tradizionali, custodiscono i loro boccali personali, lucchettati, in un’apposita saletta all’ingresso.
Trovato faticosamente posto nell’affollato biergarten, ordiniamo un succulento stinco, un altro piatto tipico dal nome impossibile da pronunciare e due birre, che ci vengono servite nei boccali da 1 litro: fortunatamente, la gradazione alcolica delle birre tedesche è inferiore a quella delle birre italiane.
Dopo cena, la temperatura piacevolmente estiva ci invita a passeggiare ancora un po’ nel centro cittadino e ad ammirare estasiati il Rathaus splendidamente illuminato.
Prima di rientrare in hotel, ci concediamo ancora una sosta alcolica alla Zum Franziskaner, di fronte alla Residenz, preferendo, peraltro, alla birra omonima reperibile anche nei supermercati italiani, la deliziosa Lowenbrau dunkel.
18/08/2013
La trafficata autostrada che collega Monaco e Salisburgo offre panorami stupendi sulle Alpi bavaresi. Usciamo a Prien e seguiamo le indicazioni per Schloss Herrenchiemsee, lo sfarzoso castello sull’isola di Herren che il fantasioso e un po’ folle Ludwig II, cresciuto col mito della dinastia reale francese, aveva fatto costruire sul modello della Reggia di Versailles, ed in cui, sfortunatamente, aveva abitato soltanto pochi giorni prima che il suo corpo fosse ritrovato misteriosamente senza vita nelle acque del lago Chiemsee.
L’imbarco dei traghetti è ben segnalato, vicino ai binari della vecchia locomotiva a vapore ancora in funzione, ed il battello per Herreninsel ( 15 minuti, 7.20€ a/r) ha partenze piuttosto frequenti.
Alla biglietteria sull’isola prenotiamo la visita guidata in inglese perché l’attesa per la prima visita disponibile in italiano sarebbe stata di parecchie ore.
Il castello si affaccia su un curatissimo giardino terrazzato, ornato da fontane con giochi d’acqua ad accensione intermittente, che scende fino al lago regalando una magnifica visione prospettica.
All’interno si segnalano, in particolare, la ricchezza degli stucchi, degli arredi e dei tessuti degli appartamenti reali, la splendida galleria degli specchi, che ci immaginiamo illuminata da centinaia di candele, un gigantesco lampadario in ceramica ed il curioso tavolo da pranzo del sovrano, direttamente collegato con uno speciale marchingegno alle cucine del castello.
Sulla via del ritorno, pranziamo alla Zum Wildschultz nei pressi di Aschau.
Lungo la statale panoramica che conduce ad Innsbruck (per accedere all’analogo tratto di autostrada in territorio austriaco sarebbe necessaria la vignetta) la vista pare spaziare all’infinito sui prati verdeggianti e sui boschi rigogliosi dominati dai massicci rocciosi delle Alpi, intervallati da caratteristici borghi montani con casette affrescate e balconi fioriti.
Giunti ad Innsbruck, scegliamo di proseguire sulla statale sino al Brennero, per goderci ancora un po’ questi scenari meravigliosi. Varcato il confine italiano imbocchiamo l’autostrada del rientro lasciandoci alle spalle l’Austria e i suoi paesaggi da favola.