Fantastico Tour delle Oasi
Sul fuoristrada a completare il gruppo due colleghe della mia ragazza, Stefania e Marina, e una coppia un po’ matta di toscani, Laura e Fabio.
Alla guida del mezzo meccanico un autista di poche parole, Ice (scopriremo poi che non parla italiano ma bravissimo sullo sterrato) e una guida giovane ma davvero in gamba, Hamdi, che doserà nozioni storiche e geografiche (poche ma incisive) assieme a lunghe chiacchierate da amici al bar. Tutti a bordo, le sacche ben legate sul tetto della jeep, via si parte! Ah dimenticavo io che scrivo sono Federico e la ragazza che fotografa è Katia.
1° GIORNO Arriviamo a Djerba alle cinque di mattina: la hall dell’albergo è semi-deserta visto l’orario, solo un cordialissimo receptionist ci assegna le stanze e mentre un po’ scombussolati dal viaggio in aereo ci avviamo verso le rispettive camere, contenti in vista di un po’ di riposo, veniamo subito avvertiti che la jeep arriverà a prenderci solo dopo un’ora dal nostro arrivo. Purtroppo abbiamo voluto l’avventura e così dopo una breve rinfrescata tutti fuori nel cortile dell’albergo.
Comincia ad albeggiare e lì incontriamo Fabio e Laura i nostri compagni di viaggio.
Come inizio non c’è male, nemmeno il tempo di un caffè e siamo subito in partenza sulla nostra bella jeep non nuovissima ma adatta allo scopo…Si parte in direzione Medenine.
Si sta strettini sul 4×4 ma comunque comodi, quattro chiacchiere fra noi e capiamo subito che per fortuna nostra più che un tour ben organizzato con tappe rigorose e mercatini fatti apposta per turisti da fregare sarà un viaggio tra amici appena conosciuti per scoprire il lato più nascosto di questa nazione e del suo popolo.
Dieci minuti di strada attraversando il ponte che collega l’isola di Djerba alla terra ferma tunisina, e subito la prima sosta per ammirare il sorgere del sole e soprattutto pianificare con una cartina alla mano le nostre successive tappe.
Percorriamo uno dei pochi pezzi di strada asfaltata in direzione Ksar Hadada per arrivare alla nostra prima sosta vera del viaggio: le “Ghorfas” e un tipico villaggio berbero. Qui abbiamo giusto il tempo per un caffè, per un giro in un mercato dove la gente del posto compra e vende di tutto e per scattare le prime foto della nostra vacanza.
Di nuovo sulla jeep per continuare il viaggio verso l’estremità sud della Tunisia…Durante il percorso ci fermiamo per ammirare il paesaggio da un punto panoramico situato sulla sommità delle colline rocciose e incuriositi ammiriamo un bambino che porta a pascolare il suo gregge di caprette nei pochissimi punti verdi che ci circondano.
Finita la strada asfaltata imbocchiamo una delle tanto immaginate piste nel deserto di cui percorreremo circa 90 km…Aiuto salvate i nostri fondoschiena, si incomincia a sobbalzare! Il caldo incomincia a farsi sentire, anche se l’aria condizionata è al massimo, e così iniziano i primi miraggi…Due asinelli tutti soli in mezzo al nulla! Ultima tappa del nostro primo giorno in Tunisia è il campo tendato di Ksar Ghilane. Qui ci fermeremo per la notte dormendo nelle tipiche tende beduine, comode e spaziose. Assaporeremo la prima cena con le specialità del posto, praticamente cous cous ovunque, e lasceremo ai nostri compagni di viaggio il privilegio di provare l’ebbrezza della cammellata, di cui noi portiamo ancora i segni dell’anno prima in Egitto. Ci accontentiamo di sederci sopra una duna di sabbia finissima ad ammirare il tramonto sorseggiando del the in compagnia della nostra guida.
Tutti i branda domani ci aspettano ancora tanti km da percorrere…
2° GIORNO Ci si sveglia all’alba per rimettersi in viaggio, la nostra prossima destinazione è Touzeur. Durante il tragitto ci fermiamo all’oasi di Douz e in uno dei punti di ristoro utilizzati dai concorrenti della Parigi-Dakar: ci viene offerto del buonissimo pane cotto nella sabbia e la mia ragazza incontra il primo dei tanti gatti tunisini che vorrebbe portarsi a casa. L’atmosfera qui è davvero surreale: intorno alla costruzione ci circonda il nulla, solo sabbia dorata, mentre all’interno di essa tutti gli angoli sono ricoperti di innumerevoli foto e adesivi in ricordo di ogni viaggiatore fermatosi lì…Non resistiamo e incolliamo in qualche maniera con un chewing-gum anche noi la nostra foto tessera.
Il tempo di acquistare per pochi dinari delle bottiglie d’acqua e siamo di nuovo in viaggio.
Attraversiamo il lago salato di Chott el Jerid, un’immensa distesa di sale con bacini d’acqua color rosso intenso a causa del sale…Scattiamo le nostre immancabili foto e acquistiamo le famose “rose del deserto” nelle bancarelle lungo la strada.
Il sole sta tramontando sul nostro secondo giorno e un po’ affaticati arriviamo nella città cantata da Franco Battiato, Touzeur, dove trascorreremo le nostre prossime due notti.
3-4° GIORNO Tenendo come punto di riferimento per la notte il bellissimo hotel di Touzeur con vista sul deserto, partiamo nei tre giorni a seguire per una serie di escursioni bellissime. Per primo ci avventuriamo nei vicoli e nei coloratissimi souk della città, dove con un po’ di pazienza e tanta voglia di contrattare si possono fare dei buonissimi acquisti: ceramiche, spezie, calzature di pelle di cammello e oggetti di artigianato locale.
Per la serata ci aspetta una cena in un locale tipico con buonissime pietanze, spettacoli equestri, incantatori di serpenti e scorpioni e tanta musica e allegria.
Il successivo giorno ci rimettiamo in marcia per trascorrere la giornata nelle oasi di montagna di Chebika e Tamerza. Incontriamo in queste oasi una vegetazione rigogliosa e delle suggestive cascate dove è impossibile resistere ad un bagno visto il gran caldo. Attenzione l’acqua è davvero gelida! Ad allietare la giornata vi è un incontro imprevisto: un dolcissimo cucciolo di volpe del deserto di circa 5 mesi chiamato dal suo giovane padrone Francorosso. Katia non resiste alla tentazione di una foto con il cucciolo in braccio e con altri due “simpatici” lucertoloni…E io provvedo a lasciare una piccola mancia per la cortesia e la simpatia al padrone degli animali.
La seconda serata a Touzeur trascorre in un locale consigliatoci dalla nostra guida sorseggiando del the alla menta, per concludersi con un bagno di mezzanotte nella piscina dell’albergo.
5° GIORNO L’ultimo giorno in questa città, dopo un’abbondante colazione, ci dirigiamo verso l’oasi di Nefta dove ci aspetta un’immersione nelle altissime palme da dattero da cui è formata.
Dopo esserci quasi abituati alla sedentarietà, ci rimettiamo nuovamente in carreggiata, direzione Matmata. Qui visitiamo una tipica abitazione troglodita scavata nel suolo, dove una simpatica padrona di casa ci accoglie mostrandoci i tappeti da lei realizzati.
Ultima tappa di questa giornata è il sito dove hanno girato il film “Guerre Stellari”: un po’ deludente visto che è stato trasformato in un albergo e del set è rimasta solo una porta gigantesca e nient’altro. Per la notte ci fermiamo proprio a Matmata in un minuscolo alberghetto ad una stella frequentato solo da noi e una famiglia di algerini in vacanza.
La sera non c’è nulla da fare e passiamo le ore prima di andare a dormire giocando a “briscola” con la nostra guida Hamdi, che si scopre essere un ottimo giocatore… 6° GIORNO Siamo nuovamente seduti sui sedili della nostra ormai malconcia jeep in attesa del ritorno a Djerba.
Arriviamo al porto e carichiamo la macchina sul traghetto che ci riporterà sull’isola.
Prima di scaricare le valigie al nostro hotel dove trascorreremo la prossima settimana, abbiamo ancora il tempo di fermarci ad una fabbrica di ceramiche dove assisteremo ad una dimostrazione tipo film “Ghost” e dove acquisteremo quintali di piatti, posacenere, ecc… per la gioia dei parenti e dei venditori. Per finire in bellezza il nostro tour, a neanche un km. Dal nostro albergo, il mitico fuoristrada con il vetro rotto che ci ha accompagnato fino ad ora ci abbandona e si ferma fumante sul ciglio della strada. Ecco terminata la nostra “piccola” avventura nel deserto…Ci aspetta sole, mare e relax!