Fantastica West Coast

Un'avventura bellissima nei parchi dell'Ovest e nelle città della California
Scritto da: renza1
fantastica west coast
Partenza il: 02/06/2017
Ritorno il: 17/06/2017
Viaggiatori: 4
Spesa: 3000 €
Ascolta i podcast
 

2 giugno: San Francisco

Volo Air France da Venezia con scalo a Parigi (volo+assicurazione+ scelta posti a pagamento tot 660 euro a persona). Arriviamo all’hotel Grant in Bush St (145 euro notte – doppia con colazione) quasi alle 16 con il taxi (52$) perché siamo un po’ stanchi per prendere i mezzi pubblici.

Usciamo verso le 17 e passando da Union Square arriviamo a Embarcadero e poi ai Pier e facciamo la passeggiata fino al Pier 39 dove ci sono i leoni marini (belli da vedere ma puzzano abbastanza). Per strada entriamo in una cioccolateria del famoso Girardelli che offre un assaggio di squisita cioccolata. Cosa che faremo ancora oltre che a San Francisco anche nelle altre città.

I miei tre compagni di viaggio sono stanchissimi perciò ceniamo presto da Pier Market al ristorante Pier 39; ci sembra di spendere un po’ troppo per due tranci di salmone, una cesar salad, patatine, due birre e acqua: con la mancia quasi120 dollari (una birra 8 dollari).

Poi visto che i tre si sono ripresi rientriamo a piedi tra tante salite e discese passiamo dal quartiere italiano e da una brutta parte del quartiere cinese e vediamo da lontano i famosi tornanti di lombard street.

L’albergo é piuttosto vecchio ma la stanza è pulita, abbastanza accogliente e il letto è comodo.

3 giugno: San Francisco

Colazione in hotel con qualche brioches caffe cappuccino che, considerato quello che troveremo negli altri hotel, non é male.

C’é un po’ di foschia e fa freddino e partiamo a piedi per il Golden Gate Park passando dal Civic Center che purtroppo è tutto recintato per un evento previsto nel pomeriggio. La zona è strapiena di homeless che però non chiedono soldi e non disturbano.

Arriviamo ad Alamo Square che è un piccolo parco molto bello sopra una collinetta di fianco alle painted ladies. Anche la via da cui arriviamo, Grove St, ha tutte queste belle case d’epoca colorate. Anche se c’è ancora foschia facciamo delle belle foto con il Financial District sullo sfondo. Arriviamo al Golden Gate Park e ne attraversiamo un pezzo. Intanto é uscito il sole, e usciamo dal parco per cercare un posto dove pranzare vedere la partita della Juve (finale di champion league) ma siamo in mezzo a quartieri residenziali, camminiamo tanto e non ci sono locali poi arriviamo in un quartiere che ha solo locali con cucina asiatica. Camminiamo ancora un bel po’ e finalmente al 4150 di Geary Blv troviamo l’Overtime Sports pieno di TV: la Juve ha perso 4a1 ma abbiamo mangiato bene (30 dollari in due).

Pensiamo di arrivare a piedi al Golden Gate Bridge ma dovremo camminare ancora tanto e tanto, attraversiamo il Presidio che é un parco molto bello passiamo di fianco ad un campo da golf, al parco su Montgomery street, al Korean War Memorial, ci sarebbero tante cose da visitare al Presidio ma non abbiamo abbastanza tempo e finalmente arriviamo in vista del ponte. Dopo un congruo numero di foto lo attraversiamo a piedi. Quando arriviamo dall’altra parte è troppo tardi e ci dicono che non ci sono più mezzi pubblici per arrivare a Sausalito (peccato!, ci toccherà tornare) così prendiamo un autobus turistico (10 dollari a persona) che ci riporta in centro. Jack, la guida, spiega un sacco di cose strada facendo, ma non capiamo granché del suo inglese.

Scendiamo ad un incrocio della Grant nel quartiere cinese e così lo attraversiamo per un tratto e ci sembra un po’ meglio di ieri. Al ritorno troviamo la famosa porta di accesso a questo quartiere e scopriamo che é solo a due blocchi dal nostro hotel.

Abbiamo fatto 23 km e rientriamo un po’ in hotel. La sera pizza (per accontentare la vegetariana del gruppo che spesso per pasto si dovrà accontentare di sole patatine) al Calzone Pizza in Columbus Avenue nel quartiere Italiano (50 dollari in due, il locale è un po’ troppo turistico e c’è un cameriere che passa tra i tavoli a grattugiare il parmigiano sopra le pizze).

4 giugno: San Francisco

Stamattina c’è un bel sole e andiamo verso il quartiere Mission passando sempre dalla zona del Civic Center anche oggi strapiena di barboni che si fanno i fatti loro. Alcuni sono simpatici e fanno scherzi. Ci chiediamo come fanno a vivere. Entriamo alla Missione Dolores (7 dollari a persona) che è interessante ma avrebbe bisogno di essere più curata, forse non hanno soldi perchè oltre a noi 4 ci sono solo altri due visitatori. Andiamo a cercare i famosi murales e facciamo un sacco di strada (le persone a cui chiediamo ci danno indicazioni vaghe e tutte diverse) lungo Dolores Street per arrivare alla 24 st passando accanto al Parco Dolores anche questo molto bello, tenuto benissimo e pieno di gente, famiglie, ragazzi, bambini. Anche il quartiere è bello e ordinato. Tutto il quartiere Mission ci piace ma facciamo fatica a trovare questi murales poi finalmente un vigile del fuoco ci da l’indicazione giusta: Balmy Alley, la terza strada a est rispetto all’incrocio Folsom st e 24th st. Pranziamo in Arizmendi Bakery in Valencia St, un panificio di una cooperativa sociale, con insalata pizza dolci. Non ce la facciamo ad arrivare a Castro e a Twins Pecks e prendiamo la Bart fino a Embarcadero da dove vorremmo arrivare a piedi a Lombard Street. Ci rendiamo conto che c’è troppa strada e fa troppo caldo e prendiamo un taxi. Scendiamo a piedi i famosi tornanti e sempre a piedi rientriamo in hotel.

Usciamo vs le 17 per la visita ad Alcatraz (agli altri 3 é piaciuta molto a me non tanto), prenotata da casa un paio di mesi prima per 40 euro a persona. Prendiamo un sacco di freddo perchè dobbiamo aspettare un’ora sul molo dopo la fine della visita per la ripartenza della barca per il rientro. Ci rendiamo anche conto che forse abbiamo calcolato male i tempi perchè i ristoranti chiudono presto e forse non riusciremo a cenare.

C’è una bufera di vento e freddo non vediamo taxi in giro e non ce la facciamo ad andare a piedi a Fischermam Warf (che così non riusciamo a visitare come merita, nella zona oggi passando in taxi avevamo visto dei bei localini, vorrà dire che torneremo a San Francisco) così ci dirigiamo verso Embarcadero e al Pier 5 incappiamo nel ristorante Coqueta (che poi scopriremo essere di uno chef stellato) pensiamo di essere miracolati per aver trovato un ristorante aperto a quest’ora ma prendiamo una fregatura pagando 70 euro in 4 per un paio di assaggini. Il cameriere che ci porta i piatti li descrive accuratamente ma non capiamo nulla. Così, affamati, andiamo al supermarket a prendere biscotti e patatine per non andare a dormire a stomaco vuoto.

Prenotiamo l’hotel per il giorno dopo perché la strada lungo la Big Sur è chiusa per una frana e per il crollo di un ponte e abbiamo dovuto annullare la prenotazione a Cambria.

5 giugno: San Francisco – Stanford – Cupertino – Carmel – Big Sur – Madera

Tutto bene con il ritiro dell’auto prenotata da casa alla Budget che è a un paio di blocchi dall’hotel. La consegna è veloce, ci danno una Dodge e ci convincono ad aggiungere un navigatore a venti dollari al giorno che poi funzionerà molto male e ci fa girare come trottole e prendere sensi vietati in giro per San Francisco poi rinunciamo ed usciamo dalla città usando la carta geografica. Costo totale dell’auto per 13 giorni, con il pieno, 880 euro.

Andiamo a visitare Stanford e poi a Cupertino il ‘disco volante’ della Apple in costruzione e pranziamo con insalate in una specie di centro commerciale con la maggior parte dei locali cinesi.

Poi andiamo a Carmel paesino molto bello e spiaggia con sabbia bianca e oceano stupendi poi facciamo la Big Sur fin dove la strada é interrotta: bellissimi panorami, attraversiamo viadotti storici speriamo che reggano visto che la strada é interrotta proprio per il cedimento di uno di questi. L’ultima parte è in mezzo al verde e ci sono dei campeggi, vediamo un capriolo sul ciglio della strada, sappiamo già che faremo tardi per l’hotel a Madera. Ci fermiamo a cena a Santa Nella in un tipico locale americano catena Iron Skillet verso le 21 e mezza niente birra ne alcolici (27 dollari in due) poi riusciamo a fatica a fare benzina perché non accettano le carte con chip e poi ripartiamo e alle 23:39 il navigatore ci dice ‘siete arrivati a destinazione’ ma siamo in mezzo al nulla in una campagna buia e siamo preoccupati all’idea di passare la notte in auto.

Telefono all’hotel ma non capisco niente delle spiegazioni che mi danno sulla strada che dovemmo fare. Poi con il navigatore del cellulare in qualche modo riusciamo ad arrivare a mezzanotte all’America Best Value Inn (95 dollari la doppia – piuttosto bruttino) dove ci aspetta il portiere (forse messicano) molto lento nelle pratiche di accettazione che ci mette un bel po a darci le stanze.

6 giugno: Madera – Sequoia National Park – Las Vegas

Colazione inqualificabile e questo hotel non merita il 7,5 che avevo visto su Booking. Partiamo vs le 8:30 per il sequoia n.p. entrata nord arrivo vs le 10:30 non troviamo nulla per strada ne all’entrata del parco: nemmeno un bar per un caffè. Nella strada incrociamo dei cerbiatti che ci attraversano la strada. Ci sono degli animaletti che somigliano a piccoli scoiattoli. Vediamo il Generale Grant e poi il G.Sherman, tutto molto curato con i percorsi segnati, a fare la strada ci impieghiamo 5 ore e poi abbiamo tanta altra strada per Las Vegas. Diana dopo i tornanti dell’uscita dal parco si era sentita male e ci siamo fermati a mangiare della buonissima frutta in un chiosco con giardinetto attiguo (pesche prugne ciliegie). Sarà l’unico posto dove troveremo della buona frutta poi vedremo solo mele arance e banane n vendita nei vari market. Forse questa tappa é un po’ troppo lunga sarebbe stato meglio spezzarla, i paesaggi deserti che attraversiamo però sono bellissimi

Arriviamo a Las Vegas al Treasure Island hotel alle 21, tardi per la cena, e per un malinteso ci portano le valigie dopo 40 minuti e così usciamo che sono quasi le 11 e invece che andare al ristorante in hotel andiamo al Venetian dove mangiamo male in un brutto posto tipo fast food. Poi breve passeggiata nella Strip ma fa davvero troppo caldo così rientriamo.

Las Vegas – Death Valley – Las Vegas

Sveglia 7:30 Colazione in uno Starbuks piuttosto brutto dentro l’hotel. Poi ci mettiamo mezz’ora per uscire da Las Vegas.

Avevamo calcolato di arrivare alla Death Valley in due ore invece arriviamo a mezzogiorno a Zabriskie Point. Fa caldissimo, sembra di essere dentro ad un forno, ma il paesaggio è meraviglioso. Ci fermiamo in un punto che è indicato come il più basso (addentrandoci per un po’ su uno sterrato). Vediamo anche la via dei pittori che a me da un po’ di ansia perché é stretta e piuttosto lunga e poi finalmente Depp Water bianchissima, bellissima, una meraviglia: anche qua caldissimo e io faccio poca strada a piedi poi torno all’auto mentre gli altri più spericolati camminano un bel po nel candore di questo paesaggio e per fortuna tornano sani e salvi. Per tornare a Las Vegas cambiamo strada e facciamo 100 km nel nulla e senza copertura telefonica. Arriviamo in hotel alle 16:30 e ci concediamo due ore in piscina che non é un granché: ci sono i lettini appiccicati uno all’altro e dei posti un po’ più carini che sono riservati chissà a chi.

Andiamo a cena da Virgil Real bbq vicino alla ruota panoramica dove mangiamo bene amburgher e pollo e c’è musica dal vivo. Poi riproviamo a passeggiare nella Strip ma fa sempre troppo caldo ed entriamo al Bellagio dove ci perdiamo e facciamo km pensando di uscire dalla parte opposta e avvicinarci al ns hotel invece ci ritroviamo proprio dove eravamo entrati

8 giugno: Las Vegas – Zion n.p. – Bryce Canyon

Partiamo alle 8 e per uscire da Las Vegas facciamo un’ora di coda per un incidente. Ci fermiamo a fare una buona colazione in un’area di servizio: uova toast marmellata patate ecc 21 dollari in 4. Alle 10:50 entriamo in Arizona, alle 11:16 entriamo in Utah e alle 12,30 arriviamo allo Zion. Prendiamo il pullman che ci porta giù all’inizio del percorso. Facciamo una passeggiata di un’ora vediamo scoiattoli e cerbiatti ma non attraversiamo il Virgin perché non siamo attrezzati per entrare in acqua. Ripartiamo alle 16:30 per il Bryce la strada che collega i due parchi ha dei punti meravigliosi. Arriviamo vs le 19 al Ruby’s Inn che é bello e accogliente e andiamo subito a vedere il canyon in tre punti. Anche qua ci sono i cerbiatti. Il canyon è indescrivibile e ci ripromettiamo di tornare domani all’alba. Ceniamo bene al ristorante dell’hotel: zuppe e insalate self service a prezzo fisso 10 dollari (ma c’é di tutto e ci sono anche i dolci, troveremo spesso questa formula) poi vorremmo fare una passeggiata ma sono le 22 ed é tutto chiuso, fa freddo, cosi andiamo a dormire e mettiamo la sveglia alle 6

9 giugno: Bryce – Page, Antelope Canyon, Horseshoe Bend – Monument Valley

Sveglia alle 6 e andiamo subito nel canyon. C’é tanta gente, qualcuno ha il sacco a pelo e probabilmente ha trascorso qui la notte.Percorriamo una parte del navajo loop. Torniamo in hotel alle. 8:30 a fare colazione poi partenza alle 9:30. Arriviamo a page con un’ora di anticipo per la visita prenotata da casa all’Antelope e, dopo aver fatto un po’ di fatica a trovarlo, andiamo all’Horseshoe Bend anche questo un’incredibile meraviglia, da togliere il fiato.

Andiamo alla partenza del giro all’Antelope e dopo un’esibizione di un nativo acrobata e una scarrozzata sul camioncino arriviamo all’Antelope. Bellissimo, ma l’indiano che ci fa da guida la fa un po’ troppo lunga con le istruzioni per le foto. Dopo essere andati a vedere la diga sul lago Powell ripartiamo per la Monument. Ci fermiamo in una stazione di servizio a Kajenta a mangiare un hot dog. Entrano due tipi loschi e forse uno tenta un furto perché una specie di buttafuori lo agguanta e lo caccia fuori. Ci spaventiamo un po’ e ce ne andiamo velocemente. Arriviamo alla Monument alla nostra Cabin (prenotata mesi prima dallItalia) appena in tempo per la doccia e per la cena al ristorante dell’hotel. Il paesaggio è bellissimo. Alle 22:30 a dormire con la sveglia alle 5:30 per vedere l’alba

10 giugno: Monument – Grand Canyon – Williams

Alle 5:30 ci sono dei colori bellissimi che possiamo vedere direttamente dalla vetrata della Cabin che da sul terrazzo. Facciamo un po’ di foto e video chiamiamo a casa per condividere questa meraviglia. Andiamo a fare colazione in hotel con lo sconto 19 dollari a coppia. Facciamo una parte del percorso sterrato, prendendo un bel po di scossoni e con il timore di rompere l’auto o di restare insabbiati, arriviamo fino alle Three Sister ci sono i cavalli e regaliamo 10 dollari ai nativi che sembra se la passino piuttosto male. Partiamo a mezzogiorno e per fortuna guadagniamo un’ora tornando in Arizona. Ci fermiamo a mangiare qualcosa in un market al ponte sul piccolo Colorado. Arriviamo alla prima vista sul piccolo canyon alle 15,30: é di un’immensita e una bellezza straordinari poi ci fermiamo a Desert Wiew anche qua la vista é mozzafiato. Arriviamo al grand canyon Village vs le cinque e prendiamo il pullman della linea rossa. Su consiglio dell’autista ci fermiamo a Hopi point e a piedi facciamo il trial di 1,3 km fino al punto successivo. Prendiamo l’autobus per raggiungere l’ultimo view point ma è quello che torna al village così da lì facciamo un pezzo del trail angel scendendo un po’ dentro al canyon. Fa fresco e bisogna mettere la felpa. Ci spiace di non aver il tempo di farlo tutto dev’essere bellissimo sono 12 km e arriva fino al fondo del canyon al fiume Colorado ma di giorno con la calura potrebbero esserci delle difficoltà. Ripartiamo vs Williams alle 19:15 ogni tanto vediamo dei cerbiatti. Cerchiamo un posto per cena ma non troviamo niente per strada. Cena in centro a Williams appena in tempo entriamo alle 8:45 e chiudono alle 9 anche qua niente alcolici. Poi motel 6 west bruttino, poco accogliente, ma letto comodo 85 dollari la doppia. Abbiamo finito i parchi e a pensare che nei prossimi giorni vedremo solo città e non più queste meraviglie ci sentiamo come quando si finisce un bel libro: un po’ orfani

11 giugno: Williams – Prescott – Aguila – Quartzsite – Blithe – Imperial Sands Dunes – Brawley- Salvation mountain – San Diego

Oggi abbiamo oltre 500 miglia per San Diego ma ce la prendiamo comoda per colazione andiamo a piedi al ristorante di ieri sera e partiamo solo alle dieci con la prospettiva di oltre sette ore di strada scegliamo di non fare l’autostrada passiamo da Prescott poi Yamell X strada di montagna. Anche qua poco dopo la partenza ci attraversa la strada un capriolo.

Il paesaggio dell’Arizona é brullo e povero sembra vivano tutti in baracche ma quando attraversiamo il confine con la California cambia tutto la terra diventa verde ci sono coltivazioni allevamenti e belle fattorie.

Facciamo una deviazione per vedere Salvation Mountains e il navigatore ci fa andare n mezzo ai campi in stradine sterrate pensiamo di essere sulla strada sbagliata ma incrociamo due anziani hippies che ci dicono che siamo sulla strada giusta.

Siamo passati anche da un deserto vero e proprio: Imperial sand dunes e poco prima abbiamo visto una discarica di rifiuti grande come una montagna (New Gold).

Quando ripartiamo da Salvation Mountain dovremmo fare benzina ma aspettiamo e rischiamo di restare a secco. Siamo costretti a uscire dall’autostrada e la paghiamo il 50% in più.

Il paesaggio cambia sempre troviamo montagne fatte di sassi tondi e poi una verde foresta di piante basse arriviamo a 1200 mi di altitudine. A 20 miglia da San Diego il cielo ē scuro e nuvoloso ma le previsioni per domani danno bello.

Arriviamo al motel Comfort Inn San Diego at The Harbour, che da fuori non é un granché ma le stanze sono carine e finalmente c’è la doccia. Ci riposiamo un po’ e quando usciamo per cena scopriamo che qui chiudono alle 9 allora andiamo in centro a Gaslamp dove ci sono un sacco di locali ma capitiamo all’Henry’s Pub dove c’è una musica fortissima e non si riesce quasi a parlare. Cesar-salad e amburgher di tacchino 35 dollari in due poi passeggiata, fa fresco e si sta bene con il piumino leggero.

12 giugno: San Diego

Sveglia ore 8 colazione in hotel stanzino piccola ma colazione sufficiente poi andiamo in centro che è abbastanza comodo da raggiungere dall’hotel. Parcheggiamo alla Broadway N. a 20 dollari invece che 16 perché non leggiamo che non danno il resto. Passeggiata sul lungomare dove c’è la nave museo USS Midway, la statua del bacio, Seaport Village ci sono tanti negozi e locali carini poi attraversiamo il Convention Center e facciamo Gasamp di giorno poi Norton Plaza (un grosso centro commerciale un po’ trascurato) dove mangiamo da Jimbo’s (supermercato) insalate che ci prepariamo noi, in due 18 dollari. Poi in auto andiamo a Coronado in spiaggia e a vedere l’hotel Del Coronadoe a passeggio in Orange Avenue. Poi in auto alla fine di Orange Avenue a vedere lo skyline della città. Torniamo in hotel e alle 8 usciamo per cena a coronado a Village Pizzeria 1206 Orange ave, il locale non è un granche, 37 $ in due, poi andiamo a vedere lo skyline di San Diego di notte.

13 giugno: San Diego

Mattina Balboa Park, giriamo un po’ la zona del visitor center, il prato, il villaggio con tutti i negozietti degli artisti. Torniamo al parcheggio con un autobus gratuito interno. Andiamo in spiaggia a Mission beach dove c’é una bella spiaggia, pranziamo con 18 dollari in due. Andiamo a La Jolla a vedere le ville e la costa dove c’è The cove con i leoni marini che hanno i cuccioli. Uno nuota in mezzo alla gente che un po’ si spaventa. Sera a cena in Little Italy al ristorante Civico 1845, due primi un secondo e un dolce 62$ in due.

14 giugno: San Diego – Los Angeles

Partiamo alle 8:30 e perdiamo un sacco di tempo per trovare la Old Town che è un posto per turisti e a me non é piaciuto molto. Partiamo per Los Angeles vs le 11 pensando di arrivare velocemente. Ci fermiamo in zona Newport per il pranzo in una bakery (c’é un barbone che usufruisce tranquillamente del bagno poi mangia in mezzo agli altri clienti, il cameriere italiano del ristorante di San Diego ci aveva raccontato che qui i barboni sono trattati bene) poi andiamo a vedere la spiaggia con le barche e tante belle casette. C’è un sacco di traffico riprendiamo la strada é arriviamo in hotel alle 17:30. L’Hotel è il Best Western Airport Plaza in Centinela ave angolo La Cianega ave, 120 $ a notte. É piuttosto bruttino, sembra Alcatraz l’esterno, ma per fortuna le camere vanno bene usciamo alle 18:50 per il Griffith Observatory che ci mettiamo quasi un’ora e mezza a raggiungere per il grande traffico.

Alle 21 torniamo verso Sunset Blv e c’è sempre traffiico e coda. Dopo aver cercato un bel po entriamo un un locale in fianco a una discoteca, il Pearl’s 8909 w sunset blvd, e mangiamo amburgher (40$ in due)

15 giugno: Los Angeles

Oggi Hollywood, Centro Commerciale del Dolby Theater, Stelle sui marciapiedi, teatro cinese, anche qui tanti barboni. Poi Rodeo Drive con le belle auto e i negozi poi entriamo nell’Hotel di Pretty Woman e li vicino pranziamo con insalate in un bellissimo giardino con tavoli e sedie all’ombra degli alberi e sotto i portici. Poi andiamo a Santa Monica (sempre tanta coda per le strade e tanto tempo per andare da un posto all’altro) e parcheggiamo al coperto dove spenderemo solo poco più di tre dollari. Nel percorso per arrivare al Santa Monica Pier è pieno di barboni il Pier é strapieno di gente e anche la spiaggia. Siamo un po’ delusi poi scopriremo che non abbiamo visto i posti più belli tipo Palisades (ci tocca tornare anche a Los Angeles) Tornando all’hotel passiamo da Venice e andiamo in auto a vedere i canali che danno il nome alla località e poi passiamo da Marina del Rey un bel porticcioplo pèieno di barche. Cena a West Hollywood in l’un locale baby,,,, buona carne, posto carino con la cucina a vista e (50 dollari in due)

16 giugno: Los Angeles

Mattina a Downton Opera Disney poi entriamo al City Hall e andiamo a vedere il panorama dall’ultimo piano. Le strade intorno al municipio sono strapiene di mezzi dei vigili del fuoco anche di altri stati e città perchè ci sarà la commemorazione di un vigile che é morto in un incidente durante un’esercitazione due giorni prima. Poi vorremmo andare al Pueblo ma é chiuso perchè stanno un evento. Andiamo alla Union Station molto bella e con una bellissima sala d’attesa d’epoca. Per strada da ambo i lati una moltitudine di barboni anche con baracche e tende, ne vedremo tanti anche sotto i cavalcavia e nei parchi (poi leggerò che é un problema dagli anni 70, che é sempre in aumento che le amministrazioni cercano di risolvere ma senza risultati). Al Broad c’è la coda e non riusciamo ad entrare, avremmo dovuto prenotare in anticipo. Pranziamo in un bel posto in Market Place si può prendere quel che si vuole in uno o l’altro dei bar e poi utilizzare le sedie e i tavoli che sono a disposizione di tutti. Torniamo all’auto passando da un museo della West Fargo con una diligenza e altri oggetti d’epoca. Ci sono sedie e tavoli e panche distribuite nei vari giardini o all’ombra dei palazzi a disposizione di tutti e ci chiediamo perché queste cose non ci sono in Italia. Poi andiamo un po’ a Venice in spiaggia. La sera torniamo a Santa Monicaa fare shoipping in un centro commerciale e in altri negozi nella zona pedonale. A cena al Ristorante 1212 3rd street promenade. Il locale é bello ma fanno un po’ di confusione e il cameriere ē antipatico (80 dollari in due).

17 giugno: Los Angeles – ritorno a casa

Passiamo la mattina al Getty Center che meriterebbe una giornata intera. E’ un museo di arte moderna realizzato dall’architetto Meier a cui si accede tramite un trenino panoramico. Non è necessario visitare le mostre, è il museo con i suoi splendidi giardini e una bellissima veduta sulla città che merita la visita. Dopo vorremmo andare a westwood ma temiamo di non farcela perché dovremmo essere in aeroporto per le 14 perché dobbiamo riconsegnare l’auto e il volo é alle 16:50. Così facciamo un giro nelle strade di bel Air a vedere un po’ di ville e andiamo direttamente in aeroporto dove troviamo facilmente Budget per la riconsegna dell’auto, il pulmino ci porta al terminal.

Abbiamo percorso 2984 miglia (4800 km) in auto e 170 km a piedi.

É stato un bellissimo viaggio, peccato che sia finito!



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche