Fantastica Birmania
Gruppo: 7 persone
Spese viaggio (volo escluso): 1.020 $/Pax
Tasse d’imbarco: In arrivo: Bangkok 500 bath a testa
In partenza: Yangon 10$ a testa
Conferme voli: se ne occupa l’agenzia
Telefono: abbiamo sempre telefonato dagli Alberghi. Yangon 5$ al minuto. Mandalay e Lago Inle 7$ al minuto.
Alberghi …
Ho visitato la Birmania nel 2000 con un gruppo di amici. Ho organizzato tutto il viaggio dall’Italia. Il più bel posto che abbia mai visto. Gente stupenda. Sorrisi e affetto. Mi è rimasta nel cuore e sicuramente tornerò.
Gruppo: 7 persone Spese viaggio (volo escluso): 1.020 $/Pax Tasse d’imbarco: In arrivo: Bangkok 500 bath a testa In partenza: Yangon 10$ a testa Conferme voli: se ne occupa l’agenzia Telefono: abbiamo sempre telefonato dagli Alberghi. Yangon 5$ al minuto. Mandalay e Lago Inle 7$ al minuto. Alberghi e Ristoranti: Ogni albergo 10$ a testa. Ristoranti dai 3 ai 5 $ a testa Clima: piovoso e caldo a Yangon e a Sittwe. Molto caldo e soleggiato Mandalay, Bagan. Molto caldo, soleggiato con improvvisi temporali al Lago Inle e a Keng-Tung Abbigliamento: il più leggero possibile. Non dimenticare la mantella. Gli ombrelli si comprano sul posto, a Rangon una volta acquistato il telaio scegli la stoffa che vuoi. I pantaloni corti si possono mettere ma c’è il rischio di non poter entrare nelle Pagode (a volte ti forniscono un Loungy all’entrata).
Si può usufruire anche del servizio di lavanderia negli alberghi ad un ottimo prezzo.
Nei luoghi sacri si entra rigorosamente scalzi, proibiti anche i calzini.
Molto comodi e funzionali gli infradito (sia acquistano sul posto) o qualsiasi altro sandalo. Anche il Loungy è comodo e funzionale sia per donne che per gli uomini. Costa poco e lo confezionano sul momento.
Malaria: Profilassi con il Lariam. Su consiglio dell’Ufficio Igiene abbiamo iniziato la profilassi due settimane prima della partenza e assolutamente non in coincidenza con il volo aereo. Il viaggio è abbastanza lungo e dato gli effetti che può causare il Lariam (i più comuni sono disorientamento, giramenti di testa e nausea), meglio non sommare le due cose. Noi siamo partiti di Mercoledì. Metà gruppo ha iniziato la profilassi due lunedì prima della partenza, l’altra metà due martedì. Oltre al Lariam abbiamo preso anche un complesso vitaminico B che alterando l’odore della pelle dovrebbe allontanare le zanzare. La guida ci ha assicurato che la malaria è ormai presente solamente nell’area di Keng-Tung. Nessun pericolo per il classico itinerario e nemmeno per Mrauk-U.
Alcuni di noi si erano portati la zanzariera dall’Italia. Altri l’hanno comprata sul posto. La consiglio caldamente. Solo l’albergo di Sittwe ne è provvisto. L’abbiamo utilizzata a Mrauk-U, Sittwe e Keng-Tung.
Mance: Non le abbiamo date a tutti gli autisti perché abbiamo cambiato mezzo di trasporto in continuazione. Agli autisti che ci hanno accompagnato da Bagan a Heho 15$. Alla guida a Pindaya 500k. Alla guida di Keng Tung 15$. Ad Aung $72.
Ingressi a persona: Sitthaug Pagoda (Mrauk-U) $ 5 (+ offerta per la luce 500kyat). Swedagon Pagoda $ 7. Mingun 3$. Mahamuni Pagoda 4$. Kuthodaw Pagoda 5$. Mandalay Hill 3$. Ava 4$. Sagaing Hill 4$. Bagan 10$.Pindaya 3$. Mezzi di trasporto: pulmini noleggiati dalla Myanmar Adventure. Buoni quelli di Yangon, Mandaly e per il tratto Bagan – Lago Inle – Heho. Pick-up coperti e attrezzati con due panche per Mrauk-U, Sittwe e Keng Tung. Treno della notte nel tratto Yangon – Mandalay. Barca (piccola) per il tratto Sittwe – Mrauk-U e ritorno. Traghetto locale per il tratto Mandalay – Bagan. Aereo per le tratte Yangon – Sittwe e ritorno, Heho – Keng-Tung e Keng-Tung – Yangon Piano dei voli: Roma – Dubai Emirates 19 09 AGO 13.45 00.45 Milano – Dubai Emirates 19 09 AGO 16.30 00.45 Dubai – Bangkok Emirates 82 10 AGO 03.15 12.35 Bangkok – Yangon Myanmar Air 222 10 AGO 19.05 19.45 Yangon – Bangkok Myanmar Air 221 01 SET 16.30 18.10 Bangkok – Dubai Emirates 87 022SET 01.15 04.25 Dubai – Roma Emirates 19 02SET 07.55 12.25 Dubai – Milano Emirates 19 02 SET 07.55 15.05
GIORNO 1 09/08/2000 MERCOLEDÌ VOLO INTERNAZIONALE DALL’ITALIA (MILANO 16.30 EMIRATES AIRWAYS) ALLA BIRMANIA
GIORNO 2 10/08/2000 GIOVEDÌ ARRIVO A YANGON (MYANMAR AYRWAYS) ORE 19.45. Pioviggina. La Mynamar Adventure ci offre la cena al buon ristorante cinese Royal Garden Restaurant. Sistemazione presso l’ottimo Panorama Hotel. Vado con Francesca all’agenzia per definire il programma (in Birmania lavorano tranquillamente fino alle 23.00).
Siamo un po’ preoccupati per i voli interni in quanto vorremmo evitare di volare con la terribile Myanma Airways (da non confondere con la Myanmar Airways che gestisce solo i voli intercontinentali e che non è di proprietà birmana). Sembra che per il ritorno da Sittwe, però, ciò sia obbligatorio in quanto la Air Mandalay spesso cancella i voli del venerdì (in estate e durante il monsone). Fino ad oggi il volo è però confermato.
GIORNO 3 – 11/08/200 VENERDÌ YANGON – SITTWE – MARAUK-U. Pioviggina. Trasferimento all’aeroporto e con volo linea Air-Mandalay (www.Air-mandalay.Com) part 11.45 arrivo a Sittwe (pioviggina) alle 13.30, cittadina nella regione nord-occidentale e che confina con il Bangladesh.
Trasferimento al molo nella foce del fiume e partenza a bordo di un piccolo battello locale. Per sette ore (e più) viaggeremo per mare e per fiume risalendo per circa 80 km il fiume Lemro. Arrivo a Mrauk-U alle 21.30. All’arrivo non piove più. Già dall’imbrunire una splendida stellata ci accompagna. Percorso elettrizzante, non tanto per il bellissimo scenario, quanto per il fatto che ci perdiamo nel dedalo di fiumiciattoli ed insenature che caratterizzano il percorso. L’allegro equipaggio continua a chiedere informazioni sulla strada da seguire per raggiungere Mrauk-U alle popolazioni che vivono a ridosso del fiume. Nonostante le rassicuranti parole della guida, siamo rassegnati a dover passare la notte sulla piccola imbarcazione ed in compagnia degli innumerevoli scarafaggi, che col favore delle tenebre vengono a trovarci, quando arriviamo a destinazione.
Saliamo a bordo della vettura che ci aspetta e ci fermiamo a cena allo spartano ma sufficiente Danyawaddy Restaurant.
La notte la passiamo al Prince Guest House. Sistemazione in bungalow doppi senza acqua calda. Spartani ma sufficienti.
Abbiamo utilizzato le zanzariere che ci siamo portati dall’Italia, sia per proteggerci dalle zanzare che dai ragni e dagli scarafaggi.
GIORNO 4 12/08/2000 SABATO MRAUK-U. Pioggia/sole. Sveglia alle 7.30. Giornata dedicata alla visita di Mrauk-U e dei suoi dintorni. L’antica città medioevale di Myohaung, oggi è un villaggio annidato tra le palme, sulla riva del fiume, ma dovunque si posi lo sguardo si incontrano statue di Buddha, Pagode e Templi. Prima di visitare la città ed i suoi monumenti, ci rechiamo a fare colazione in una tea-house. La colazione a Mrauk-U e Sittwe non è inclusa, ma al termine del viaggio la Myanmar Adventur rimborserà quanto speso e segnato sul giornale di cassa.
Visitiamo nell’ordine Shittaung Pagoda, Dhaukkan Thein e Laungpcoinpauk Pagoda. Sosta per il pranzo nella stessa Tea-House della colazione e poi visita al mercato locale (Mrauk-U Market).
Dopo le spese al mercato visitiamo Sandsamuni Pagoda e poi lo stupendo Theok Village. Meraviglioso camminare fra la popolazione che abita il villaggio e che vive ancora come ai tempi della pietra.
Cena da Moe Cherry Restaurant (prenotato al mattino). Buono.
GIORNO 5 13/08/2000 DOMENICA MRAUK-U. Sveglia alle 7.30. Pioggia/sole. Giornata dedicata alla visita di Mrauk-U e dei suoi dintorni. Prima di visitare i dintorni di Mrauk-U, colazione alla stessa tea-house del mattino precedente. A bordo dello spartano pulmino raggiungiamo (1.30 ore) la Mahamuni Pagoda. Sulla strada del ritorno ci fermiamo a visitare la Whatali Pagoda.
Una volta rientrati a Mrauk-U facciamo un giro fra le case nei pressi dell’albergo per andare a vedere una Bamboo Hat Factory (interessante). Lasciamo libero il conducente del mezzo, con l’impegno, però, di passare a prenotare il Ristorante Moe Cherry. Manterrà la promessa.
Rientriamo presto all’Hotel e ci sediamo nella fatiscente Hall. Ci facciamo servire del te e del caffè (dopo una lunga attesa) e del pane su cui spalmiamo la nutella di Stefania.
Passiamo la fine del pomeriggio a chiacchierare allegramente e poi ci rechiamo, a piedi, al ristorante. La cena è sempre buona…Se non fosse per qualche formica di troppo fra i gamberetti…Ma forse fanno parte del piatto! Non lo scopriremo mai! Anche il ritorno in albergo lo facciamo a piedi.
Ci rinchiudiamo nelle zanzariere e ci prepariamo per la notte (incominciamo ad abituarci ai gechi che continuamente ci fischiettano nelle orecchie).
GIORNO 6 14/08/2000 LUNEDÌ MRAUK-U – SITTWE. Sveglia alle 7.00. Coperto. Dopo una rapida colazione alla classica tea-house, ci imbarchiamo sul piccolo battello che ci riporterà, in 7 ore, a Sittwe. All’arrivo piove e continuerà a piovere per parecchio tempo. Trasferimento immediato al terribile Palace Hotel. Il cameriere che ci accompagna nelle piccole stanze (dotate di ventilatore ma di notte non va in quanto tolgono la corrente, i letti sono dotati di zanzariera) provvede a spruzzare un po’ di insetticida in qua e in là…Ma nonostante questo i ragni non tardano a darci il benvenuto. Il letto di Elisa è terrificante, macchie di sangue (forse un topo ha partorito sul letto??) e la ospiterò nel mio per la notte.
Dopo esserci sistemati nell’Hotel andiamo, sotto un’acqua battente, fino al View Point, dove pranziamo. Al ritorno ci fermiamo al Fish Market e poi rientriamo in Hotel.
Al rientro ci attende un topo equilibrista! Notiamo, infatti, che sui fili della corrente sospesi sopra il bancone della reception si esercita un bel topo di fogna. Date le premesse decidiamo di sigillare ogni buco presente nelle nostre stanze.
Altri quattro passi per le vie di Sittwe e siamo a cena al discreto Inn Pauk Wa Restaurant.
Rientrati ci rilassiamo passeggiando per le buie stradine della cittadine e cerchiamo di raggiungere il mare.
Prendiamo sonno rigorosamente sigillati nelle polverose zanzariere.
GIORNO 7 15/08/2000 MARTEDÌ SITTWE – YANGON. Sveglia alle 7.30. Coperto. La notte sembra passata indenne…Almeno fino a quando non mi accorgo che lo zaino, in prossimità di una confezione di caramelle “Rossana” è stato rosicchiato da un topo. Al risveglio Guido asserirà di aver visto un topo camminare sulla spalliera del suo letto.
Colazione al River Valley Restaurant. Buona. Dopo colazione facciamo un’ultima scappata al mercato e poi una sosta al negozio di stoffe che la guida dell’EDT dice essere nei pressi dell’albergo. Il negozio c’è, ma mancano le stoffe. Verso le 13.00 arriviamo all’aeroporto. Ci sediamo nella tea-house davanti e aspettiamo che si faccia l’ora per il check-in. Le pratiche in aeroporto sono sempre lunghe e faticose e ci perquisiscono sommariamente i bagagli. Volo linea Air-Mandalay. L’aereo parte in orario (14.30) ed alle 15.45 atterriamo a Yangon.
Trasferimento al Panorama Hotel, una rapida doccia e usciamo per andare a visitare la Sule Pagoda. Cena al ristorante cinese Shan Kan Restaurant. Buono. Lussuoso. Al rientro passiamo per la Shwedagon Pagoda. Alcuni rapidi scatti e Aung ci riporta in albergo.
Prendiamo un taxi e ci dirigiamo nuovamente alla immensa Pagoda per scattare altre foto.
GIORNO 8 16/08/2000 MERCOLEDÌ YANGON – MANDALAY Sveglia alle 6.00 per andare presto alla visita della Shwedagon Pagoda che ci terrà impegnati fino alle 13.00. Pioggia/sole. Il tempo al mattino non è brutto, ma quando arriviamo all Pagoda piove a dirotto.
Dopo la visita alla Pagoda andiamo a vedere l’enorme Bhudda sdraiato della Chauk Htat Pagoda. Una breve visita all’annesso Monastero per vedere i monaci che dormono e andiamo a pranzo ad un Tea-Shop. Alle 16.00 siamo di ritorno in albergo, ma prima sosta alla Botataung Pagoda. Nell’arco della giornata visitiamo anche il Bogyoke Aung San Market ed il Theingyi Zei interessante per la grande sezione di erbe e medicine tradizionali.
Aung va a prendere i viveri per il lungo viaggio. Sufficiente servizio di catering offerto dalla Myanmar Adventure.
Prepariamo la valigia ed alle 17.00 siamo alla stazione ferroviaria in attesa del treno che ci porterà fino a Mandalay.
Il treno parte in perfetto orario (18.30). Il viaggio è lunghissimo e piuttosto scomodo. I sedili sono grandi, le file distanti e ci sono anche dei comodi poggiapiedi. Fastidioso è invece il caldo, gli innumerevoli insetti e i continui scossoni. Più o meno si riesce a dormire. Elisa e Rita, che hanno la sfortuna di capitare in poltrone che hanno quasi completamento perso le viti che le tengono salde al pavimento, dormiranno ben poco. Io, da solo, dormo benissimo e me lo rinfacceranno per tutto il viaggio.
GIORNO 9 17/08/2000 GIOVEDÌ MANDALAY Arriviamo a destinazione con quasi un’ora di ritardo. Il caldo, il sole e l’alto tasso di umidità sono quasi insopportabili. Appena arrivati sostiamo per una rapida doccia al buon Myit Phar Ayear Hotel (aria condizionata) poi andiamo sul fiume a prendere il battello che ci porta in poco più di un’ora a Mingun. Lungo il tragitto pranziamo con il pane e gli ananas che abbiamo acquistato.
La visita di Mingun (molto bello) dura un paio d’ore. Rientrati a Mandalay (il percorso al contrario in barca dura appena 30 minuti) visitiamo Mahamuni Pagoda, il Zay Cho Market, la Kuthodaw Pagoda ed infine la Mandaly Hill.
Rientrati in albergo doccia, bucato e siamo pronti per andare a cena al Lashio lay Restaurant. Cucina tipica shan a buffet. Buono. Dopo cena una rilassante passeggiata nel mercato notturno (zona antistante il Cho Market) dove acquistiamo quaderni e penne da regalare, il giorno dopo, ai piccoli monaci di Ava.
GIORNO 10 18/08/2000 VENERDÌ MANDALAY Sveglia alle 07.30. Sole. Dedichiamo la giornata per recarci nei dintorni di Mandalay e visitare Ava, Amarapura e Sagaing.
Dopo colazione ci rechiamo verso Amarapura dove visitiamo una Stone Carving Factory e un laboratorio di intagli in legno. Poi vediamo il Mahagandayon Monastery dove vediamo gli innumerevoli monaci che si lavano e assistiamo al loro pranzo. Mille e più monaci fra cui novizi e bambini in pre-noviziato, si dispongono su due interminabili file per essere serviti dalle famiglie che, a turno, preparano loro l’abbondante pranzo. Interessante ma troppo turistico. Sembra che tutti i turisti, ne avevamo visti veramente pochi fino ad ora, si siano dati appuntamento al Monastero.
Ad Amarapura, quasi in tutte le case vi sono telai con cui vengono tessuti i longyi (stoffe a quadri portate in vita dagli uomini). Non manchiamo di visitare un laboratorio di tessitura ed annesso negozietto e siamo nella splendida Ava. Per raggiungere l’antica capitale occorre prendere un piccolo traghetto e poi l’intero sito si visita a bordo di simpatici carrettini (500k 2 persone). Ava è assolutamente da non perdere, se non per lo splendido ed antico monastero in teak e la simpatia dei piccoli monaci che lo abitano. Pochissimi turisti.
Dopo Ava, un rapido passaggio in un laboratorio dove lavorano l’argento e visitiamo la Sagaing Hill. Siamo di ritorno ad Ava per il Nut Festival. Molto bello.
All’imbrunire siamo al U Bein Bridge, costruito in legno tek più di 250 anni fa e ancora oggi punto d’incontro per la gente locale che passeggia, si ferma a chiacchierare o passa in bicicletta. Bella passeggiata al calar del sole. Irrinunciabile Cena al buon ristorante cinese Golden Duck Restaurant.
GIORNO 11 19/08/2000 SABATO PYIN OO LWIN Sveglia alle 07.30. Coperto/pioggia. Alle 8.30 partiamo per l’escursione quotidiana a Pyin Oo Lwin a circa 80 Km da Mandalay. Due ore abbondanti di viaggio. Visitiamo le grotte e le cascate di Peik Chin Myaung. Successivamente le cascate di Pwe Kauk e poi ci dirigiamo nel centro della città. Breve visita al mercato ed un adiacente negozio di artigianato.
Dopo un’ora spesa a passeggiare nell’immenso giardino botanico, alle 16.30 ripartiamo per Mandalay dove arriviamo alle 18.00.
Per cena abbiamo fatto prenotare il Mariamin Vegetarian Restaurant. Molto buono. Usciamo dal ristorante quasi alle 21.00 e per le 20.30 dovevamo essere allo spettacolo dei Mustache Brothers (Mandalay, 39 Street, fra la 80 e 81 Street, tel. 02.25426. Nonostante le relazioni –anche recentissime- dicessero di non chiedere aiuto alle guide in quanto si rifiutano di accompagnarti, noi siamo stati aiutati da Aung e dagli impiegati dell’albergo). Arriviamo con notevole ritartardo, ma ci hanno aspettato. Lo spettacolo è gradevole, ma ci aspettavamo molto di più, almeno da quanto avevamo desunto dalle altre relazione di AnM che lo descrivevano come un angolo autentico di Birmania. Lo abbiamo trovato un tranquillo spettacolo turistico e né l’albergatore e né la guida hanno fatto opposizione, anzi, ci hanno aiutato nella prenotazione.
GIORNO 12 20/08/2000 DOMENICA MANDALY – BAGAN Sveglia alle 04.30 perché dobbiamo essere per le 05.30 al porto da dove parte il battello (non quello turistico) per Bagan. L’albergo fornisce una scatola contenente la colazione per ogni componente il gruppo. Pioviggina. Aspettiamo invano il pulmino, gli autisti si sono addormentati. Arriviamo alla barca in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Salire sulla traghetto non è certo facile. Occorre superare una distesa di corpi e trascinare la pesante valigia su per una ripida scala. Una volta sistemati gli zaini e preso possesso delle comode sedie, non ci resta che rilassarci e aspettare di arrivare a Bagan. Saremo a Bagan alle 21.00. Il battello locale è una splendida occasione per studiare la vita di questa fantastica popolazione da vicino e per scattare almeno un paio di rullini di fotografie. Il battello effettua alcune fermate e la gente sale e scende passando per delle semplici assi di legno (le stesse su cui abbiamo camminato noi trascinando i bagagli). Ogni tanto qualcuno finisce in acqua. Il viaggio è stato interessantissimo, anche se lungo e molto caldo.
Arriviamo al confortevole Aung Min Galar Hotel (aria condizionata) e andiamo a cena al vicino e buon Aye Yeik Thayar Restaurant.
GIORNO 13 21/08/2000 LUNEDÌ BAGAN Sveglia alle 07.30. Sole. L’intera giornata è dedicata a visitare gli innumerevoli Templi di Bagan. Visitiamo nell’ordine Shwezigon Pagoda, Gubyaukgyi Temple, Htilominlo Temple, Ananda Temple, Manuha Temple, Nampaya Temple e Thatbyinnyu Temple.
Alle 14.00 il caldo è insopportabile e decidiamo di rientrare in albergo, anche perché camminare scalzi per i templi è impossibile (le pietre sono infuocate).
Un rapido pranzetto nel ristorante dell’albergo e alle 16.30 siamo a cavallo delle biciclette. Raggiungere i Templi in bicicletta è divertente ma, data la temperatura, faticosissimo. Ci dirigiamo a Dhamayangyi Temple e poi aspettiamo il tramonto seduti al Shwesandaw Temple (stupendo ed emozionante).
Rientriamo alle 19.15 in albergo. Cerchiamo di smaltire il calore ed il sudore seduti fuori dalle camere prima di entrare nelle fredde camere, una rapida doccia e siamo al buon ristorante (un po’ troppo turistico, c’è anche uno spettacolino) Sithu Restaurant.
GIORNO 14 22/08/2000 MARTEDÌ BAGAN Sveglia alle 07.30. Sole. Anche la giornata odierna è dedicata alla valle di Bagan ed agli innumerevoli e bellissimi templi. Prima dei templi ci aggiriamo per il Nyaung Oo Market e poi sostiamo al Minnan Thu Village.
Nell’oridine visitiamo Paya Thonzu Temple, Tambula Temple, Tayoke Pyae Temple, Mahabodhi Temple e Bupaya Pagoda. Alcuni templi hanno gli interni completamente affrescati. Peccato che l’ultimo terremoto ne abbia distrutto gran parte. L’Unesco, in questi ultimi anni, sta facendo moltissimo per salvare questo immenso e bellissimo patrimonio dell’umanità.
Anche oggi nelle ore più calde rientriamo per pranzo in albergo.
Alle 16.30 siamo nuovamente in partenza per vedere la Law Ka Nandar Pagoda e per godere il tramonto alla Mingalarzi Pagoda.
Rientrati in albergo andiamo a cena al buon Nanda Restaurant.
GIORNO 15 23/08/2000 MERCOLEDÌ BAGAN – PINDAYA Sveglia alle 6.00. Sole/Pioggia. Alle 7.00 partiamo e in poco più di un’ora siamo al Monte Popa. Alle 10.30 ripartiamo. Ci fermiamo a pranzo (frutta mista e torta) a Meikhtila al discreto e popolatissimo Shwe Ohn Pin Restaurant. Alle 17.30 arriviamo a Pindaya con larghissimo anticipo sulla tabella di marcia. Aung ci dice che di solito non si arriva mai prima delle 20.30 e invece noi ci abbiamo messo 3 ore di meno (abbiamo recuperato i disagi della tratta Sittwe-Mrauk U).
Alloggiamo al Golden Cave Hotel. Spartano ma pulito e con acqua bollente.
Se eravamo partiti con un sole splendente, man mano che ci avviciniamo a Pindaya aumenta la pioggia.
Durante il viaggio ci fermiamo una mezzoretta alla missione di Padre Angelo a lasciare le medicine portate da Claudio. Padre Angelo è morto a gennaio di quest’anno e la missione, ora, è portata a vanti dal padre Poul.
Cena al ristorante dell’albergo. Buona.
Piove a dirotto e così gli inservienti dell’albergo ci vengono a prendere con l’ombrello. La gentilezza dei Birmani è imbarazzante. Altre due ragazze ci aprono le porte dell’austero ristorante. Il cameriere ci apre il tovagliolo e ce lo appoggia sulle gambe. A fine cena ci riaprono le porte e ci vorrebbero riaccompagnare con l’ombrello, ma gentilmente rifiutiamo.
La mattinata di domani e dedicata al semplice trekking. Non verranno Guido e Rita che preferiscono riposarsi.
GIORNO 16 24/08/2000 GIOVEDÌ PINDAYA Tutta la notte ha piovuto a dirotto. Siamo alquanto preoccupati per la situazione sentieri dell’odierno trekking. Sveglia alle 07.00. Sole. Alle 08.00 incontriamo la guida locale per il trekking e alle 08.15 partiamo.
La passeggiata prevede un dislivello di circa 500mt. I primi 250 si fanno all’inizio e quindi il sentiero è piuttosto ripido. Non manca chi si lamenta alquanto. La passeggiata è divertente ed interessante e dopo una breve pausa a casa di due gentili signori che ci offrono te e patate lesse (ottime) alle 14.00 siamo di ritorno all’albergo.
Una rapida doccia e siamo pronti per andare a visitare le famose grotte.
Alle 17.00 siamo alla fabbrica dei caratteristici ombrelli.
Rientriamo in albergo e poi andiamo a cena al ristorante Kyan Lite Restaurant. Buono.
GIORNO 17 25/08/2000 VENERDÌ PINDAYA – NYAUNG SHWE Sveglia alle 07.30. Nuvolo/sole. Partenza alle 08.30 per raggiungere il Lago Inle. Lungo il tragitto ci fermiamo un’ora a Taunggy per vedere il mercato.
Una volta raggiunto Heho ci fermiamo per la conferma dei voli. I voli erano prenotati con la Yangoon Airways www.Yangonairways.Com . Pare che il volo sia confermato. Scampiamo ancora una volta la Myanmar Airways (ci poteva andare peggio) Poco prima di Nyaung Shwe, a meno di un chilometro dal centro abitato, vale sicuramente la pena fermarsi all’antico monastero di Shwe Yaunghwe Kyaung.
Alle 12.30 prendiamo possesso delle stanze al Nandawunn Hotel. Discreto.
Il pomeriggio è libero. Seguendo le indicazioni della guida dell’EDT e ci decidiamo di effettuare una tranquilla gita in canoa nei villaggi lungo i canali. Il tempo è bello e un bel sole splende in cielo (2 persone a canoa).
Il giro in canoa comprende, oltre ai villaggi, una sosta alla fabbrica di sigari. All’uscita dalla fabbrica il tempo è minaccioso e in un paio di minuti il sole lascia il posto ad un forte acquazzone. Infiliamo in fretta le mantelle e quando siamo ormai completamente fradici troviamo riparo in un monastero. I due soli monaci che lo abitano ci ospitano volentieri e ci offrono alcune banane. La pioggia continua a cadere inesorabile. I monaci ci mostrano anche alcune foto del monastero scattate in vari periodi dell’anno e scopriamo che nella stagione secca il monastero non è in mezzo all’acqua come ora, ma una normale costruzione sulla terraferma. Siamo sbalorditi.
Finalmente smette di piovere e sempre a bordo delle piccole canoe raggiungiamo il piccolo imbarcadero da cui eravamo partiti poche ore prima. Questa escursione è assolutamente da non perdere. Passando, silenziosi, in mezzo a diversi villaggi, si ha l’occasione di assistere a interessanti scene di “vera” vita birmana.
Per le 17.30 siamo di ritorno e alle 19.00 andiamo a cena al buon Hupin Restaurant, poco distante dall’albergo.
Al rientro, lasciamo libero Aung (difficile convincere una guida a prendersi alcune ore di libertà) e decidiamo di assistere allo spettacolo dell’albergo. Prima che inizi lo spettacolo alcuni di noi si alzano e dopo aver visitato un negozio di belle marionette quasi davanti all’albergo, si fermano al piccolo locale esattamente di fronte all’albergo per mangiare gli americani “pan cake”. Anche Aung, assieme ad alcuni amici, è seduto allo stesso locale e appena ci vede ci viene incontro per aiutarci, ma lo convinco ad ignorarci e a godersi il meritato riposo.
GIORNO 18 26/08/2000 SABATO LAGO INLE Sveglia alle 07.30. Sole e caldo. Tutta la giornata è dedicata alla visita del Lago Inle. A bordo di rumorosa barche (4 passeggeri a barca) ci dirigiamo, in un’ora, al marcato dei 5 giorni a Nan Pan Market. Interessante anche se molto turistico. Dopo la mattinata al mercato, una sosta alla fabbrica delle sete, una rapida visita alla fabbrica dei coltelli e poi pranziamo al Inn Thar Lay Restaurant (buono) e poi visitiamo l’adiacente Inn Paw Khon. Passiamo dal mercato galleggiante e ci dirigiamo al deludente Nga Phe Chaung Monastery famoso per i gatti saltatori. Terribile.
Ultimo giro per il Lago e per le coltivazioni galleggianti e prendiamo la via del ritorno. Ultima tappa della giornata sono le donne Padaung (donne giraffa). Francesca e Rita che hanno stressato me, prima di partire dall’Italia, perché mettessi l’escursione a questa popolazione, da alcuni giorni stressano il povero Aung. Gli hanno detto che se non ci porta a vedere le donne giraffa o lui o io (il capogruppo) dobbiamo vestirci da Padaung. Poveri noi! La maggior parte delle popolazioni Padaung vivono in territorio Thailandese. Le uniche in Birmania sono nei pressi di Loikow, ma questa cittadina, luogo di violenti scontri, non è aperta ai turisti.
Un turista tedesco, l’anno prima, aveva tentato di raggiungere Loikaw a bordo di un motore, ma la polizia lo aveva fermato e fatto rimpatriare.
Una donna di questa tribù ha sposato una persona di questo luogo e volendo, le si può visitare. Le donne sono in tutto 4. Impressionanti ma interessanti.
Rientriamo in albergo soddisfatti.
Per cena ho chiesto ad Aung di organizzare una tipica cena Birmana. Aung ha prenotato al Pyi Guest House. Seduti per terra dei comodi cuscini, consumiamo un’ottima cena, servita in tipici piatti di lacca, assieme ad alcuni francesi.
Dopo cena ci hanno organizzato un piccolo spettacolo.
Anche la gente del posto, appreso dello spettacolo, si raduno intorno a noi per vederlo. E’ sicuramente interessante stare a guardare i Birmani divertiti che guardano il buffo spettacolo.
GIORNO 19 27/08/2000 DOMENICA NYAUN SWE – KENG TUNG Sveglia alle 04.30. Sole. Alle 5.30 partiamo per raggiungere, in circa un’ora, il piccolo aeroporto di Heho. Dopo i soliti controlli delle valigie partiamo in orario. Il viaggio che sarebbe brevissimo, diventa molto più lungo se si considera che l’aereo sosta a Mandalay, poi a Tackilek ed infina atterra a Keng Tung.
All’arrivo ci aspetta la guida del posto, il simpatico e bravo Paul Sai Long, che ci accompagna al Private Hotel. Discreto. Facciamo uso delle zanzariere (ragni, gechi e zanzare). Aria condizionata.
Il caldo è insopportabile. Dopo un piccolo ristoro Paul ci porta a visitare alcune popolazioni (vedi piantina allegata). Visita del Wam Pauk Village, dove siamo ospitati dal capo del villaggio, e poi il Wa Village. I due villaggi si raggiungono in macchina (quando non piove come in questi giorni, altrimenti a piedi).
Al ritorno facciamo sosta nei pressi del laghetto e Paul ci spiega le origini di questa piccola città.
Decidiamo di andare a pranzo (quasi una merenda data l’ora) al Tayng Kya Resaturant poco distante dall’albergo. Buono. Provare i Noodles sono differenti da tutti gli altri posti.
Dopo il pasto quasi tutti vanno a piedi all’albergo mentre Stefania, Claudio ed io andiamo a vedere il nuovo Buddha posto sulla cime di una collina. Imponente ma bruttino.
Rientriamo in albergo. Nessuno asserisce essere affamato data l’ora tarda in cui abbiamo pranzato, ma una volta raggiunto il Taing Kya Restaurant ci abbuffiamo.
Seguendo le indicazioni di una relazione di AnM cerchiamo la discoteca. L’ingresso e gratuito ma per ballare devi pagare…Tre balli alla volta. Aung sembra essere impazzito e si dimostra un ballerino espertissimo (negherà di essere mai andato in discoteca, ma nessuno gli crederà).
Rientrati in albergo, un po’ di caccia ai ragni e scarafaggi e montate le zanzariere andiamo a letto.
GIORNO 20 28/08/2000 LUNEDÌ KENG – TUNG Sveglia alle 07.30. Sole. Alle 08.30 partiamo per il mercato generale. Paul ci invita a comprare alcune medicine per le popolazioni che visiteremo in mattinata.
Dopo gli acquisti raggiungiamo il punto da cui inizia il leggero trekking. Paul dice che siamo fortunati in quanto il sole degli ultimi giorni ha asciugato le strade e possiamo fermarci a poca distanza dai villaggi. Altri gruppi hanno dovuto camminare per più di un’ora solo per raggiungere il posto dove noi parcheggiamo.
Attraverso una facile e divertente passeggiata si passano alcuni villaggi abitati dall’etnia Enn. Gli Enn sono completamente vestiti di nero e le donne, per vezzo e per preservarli nel tempo, si tingono i denti di nero. Sono orrendi i denti così ridotti! Il giri dura poco più di 4 ore. Lungo il trekking prendiamo qualche goccia d’acqua, ma troviamo rifugio prima in un orfanotrofio e poi in una scuola. Ne approfitto per farmi insegnare qualche parola di Birmano e per seguire le lezioni dei bambini. Al ritorno ci fermiamo a pranzo (anche oggi quasi una merenda) al buon Golden Bayan Restaurant.
Rientriamo al Private Hotel.
Nonostante abbiamo pranzato alle 16.00 decidiamo di non saltare la cena. Lasciato libero Aung, alle 20.30 ci rechiamo al solito Seik Taing Kya Restaurant. Senza il prezioso aiuto di Aung siamo presto in difficoltà. Nessuno conosce l’inglese e ordinare non è una passeggiata. Di fame, comunque non moriamo.
GIORNO 21 29/08/2000 MARTEDÌ KENG TUNG. Sveglia alle 07.30. Sole. Alle 08.30 in compagnia del fidato Paul andiamo al mercato per acquistare i quaderni e le penne da regalare ai bambini che incontreremo nelle tribù degli Ah Kha.
Fuori dall’abitato cittadino prendiamo la strada per Tackilek e dopo circa 1.30 di viaggio siamo costretti a fermarci perché la strada è un mare di fango. La fortuna, comunque, ci ha assistito in quanto altri gruppi di AnM hanno dovuto fare il tratto che abbiamo percorso in macchina a piedi. Rispetto al programma ci siamo dovuti fermare un po’ prima e quindi invece dei preventivati 4 villaggi ne visiteremo solo due.
Il tempo sarà variabile per tutto il giorno e spesso saremo costretti a ripararci e ad infilare le mantelle. Troviamo riparo anche nella casa di un capo-villaggio, insieme a quasi tutti gli abitanti del villaggio che, incuriositi per la nostra presenza, si raduno sotto la gocciolante tettoia dell’austera abitazione. Ne approfittiamo per consumare un veloce pranzo. I proprietari della casa ci offriranno del te e dei cetrioli giganteschi. Noi offriremo loro il mio ananas disidratato, dei biscotti e dei creckers. Il trekking è molto leggero, poco di più di una passeggiata in falsopiano. La poca fatica che si fa è più che compensata dallo stupendo paesaggio e dalle emozionanti popolazioni. Credo che non si possa proprio venire in Birmania senza visitare questa fantastica zona.
Stanchi ma felici rientriamo in albergo, questa volta senza pranzo in quanto siamo tutti stanchi morti. Anche se la passeggiata non è stata faticosissima, la giornata è stata ugualmente intensa.
In albergo apprendiamo che il volo di ritorno del giorno dopo per Yangon della Air Mandalay è stato annullato e che voleremo con la Yangon Airways.
Piove a dirotto.
Infradito ai piedi e avvolti nelle mantelle andiamo a cena, guarda che strano, al Seik Taing Kya Restaurant, ma questa sera con Aung è tutto più facile.
Al ritorno dalla cena, ancora sotto l’acqua, Rita, Elisa ed io ci travestiamo da Ah Kha (Rita praticamente ha svaligiato il mercato coi vestiti degli Ah Kha) e ci divertiamo a filmarci vestiti in questo modo.
Sul più bello entra in camera Aung. Dopo un breve momento di sbalordimento (lo avevamo salutato dicendo che eravamo stanchi sfiniti per l’intensa giornata) ci ritrova travestiti da Ah Kha. Non ci vorrà molto, però, a convincerlo a prendere parte alla “fiction”.
Un urlo di Francesca interrompe le riprese. La sventurata, mentre rimboccava la zanzariera sotto il materasso, incrociava lo sguardo di un bello scarafaggio! Dopo la caccia, riprendiamo le riprese, mentre Aung, sotto una pioggia battente, si reca in agenzia a fare il cambio dei biglietti.
GIORNO 22 30/08/2000 MERCOLEDÌ KENG TUNG – YANGON Sveglia alla 08.00. Coperto. Partenza alle 09.00 per andare al mercato a fare gli ultimi acquisti. In programma c’era la visita ad un altro villaggio Ah Kha (leggermente differente da quelli visti il giorno prima) ma la pioggia della notte ha reso le strade impraticabili e Paul non si azzarda di portarci.
Puntuali partiamo per Yangon. Il volo è lunghissimo in quanto l’aereo/autobus passa per Tackilek, Heho e Mandalay.
Una volta giunti a Yangon dove piove a dirotto ci dirigiamo al Panorama Hotel. Pochi secondi per appoggiare le borse e con Rita, Elisa, Claudio e Stefania siamo nelle vie adiacenti l’albergo per vedere il mercato di sera.
Rientrati e ripuliti, Aung ci porta a cenare in un ristorante Cinese dove proviamo la fantastica grappa ai serpenti, scorpioni, ragni e rane e siamo costretti a degustare un delizioso brodo di serpente, Non credo ai miei occhi Aung (schizzinoso come pochi beve la grappa ed anche il brodo! Presto si scopre il trucco: vediamo Aung correre in bagno a vomitare tutto quello che ha ingerito!).
GIORNO 23 31/08/2000 GIOVEDÌ YANGON Mattina libera per andare al mercato a fare acquisti. Praticamente in 7 abbiamo già acquistato mezza Birmania (siamo preoccupati pensando che ci faranno pagare un sovrapprezzo in aeroporto visto il peso improponibile di tutti i bagagli), ma non ci basta. Vogliamo acquistare anche la metà avanzata!.
Alle 14.00 abbiamo appuntamento con Aung. Ci porterà a visitare un centro di meditazione. Visita molto interessante. Poi l’ennesimo Stupa il Maha Pasan Guha. In ultimo una sosta al Lago Inya.
Una rapida doccia e ci viene a prendere Aung per andare a cena. Lungo la strada ci fermiamo per conoscere sua sorella (studente universitaria) e sua mamma. Il papà è morto qualche anno prima. Quando Aung lavora tutta la famiglia si trasferisce nella capitale, casa di uno zio.
Dopo questa tappa, una rapida sosta all’”Happy-hour” del bel “The Strand Hotel” e siamo a cena all’orrendo Karaweik Royal Barge Restaurant. Il ristorante, molto buono, è l’epopea del kitch. Ha la forma di una barca, posta sulla rive di un lago, ma in realtà è una immensa gettata di cemento. Aung, ironicamente, mi chiede se mi piace e io gli rispondo che è impossibile che un tale “orrore” possa piacere a qualcuno…E ci facciamo una bella risata (Aung ammette che è un posto orribile e per turisti scemi!!).
La cena è offerta dalla Myanmar Adventure. Gli onori dell’agenzia sono fatti da un responsabile che parla un perfetto italiano e che asserisce averlo imparato da autodidatta, coi libri e le audiocassette che gli hanno mandati dall’Italia degli amici. Aung farà in modo che ci venga offerto anche il bere. Non spendiamo nulla.
All’uscita dal ristorante ci scattano una foto e saldo il conto. Dall’importo che ancora devo mi farò scontare le tre colazioni di Mrauk-Uu e quella di Sittwe, i rimborsi per i trekking di Pindaya che Rita, Guido e Francesca non hanno fatto.
Un po’ rattristati al pensiero che l’indomani lasceremo questo splendido paese, rientriamo in albergo.
GIORNO 24 01/09/2000 VENERDÌ YANGON – BANGKOK Svegli libera. Alle 07.30 siamo in piedi come sempre. Alle 11.00 abbiamo appuntamento con Aung per ritornare alla Swedagon Pagoda. Rientrati in albergo carichiamo le valigie e andiamo all’aeroporto.
Qui ci aspetta una impiegata della Myanmar Adventur che ci aiuta nelle pratiche d’imbarco. Il momento dei saluti con Aung è drammatico. Dopo 24 gg di vita in comune in questo splendido paese ed in compagnia di una simpaticissima guida, non manca una collettiva commozione.
Puntuali veniamo imbarcati e partiamo per il rientro.
GIORNO 25 02/09/2000 SABATO BANGKOK – ITALIA Arriviamo puntuali a Bangkok, Dubai, Roma e Milano.