Fall in London
Successivamente attraversiamo le scuderie imperiali con le guardie a cavallo e ci dirigiamo in direzione Westminster, ma purtroppo delle manifestazioni di protesta non ci permettono di proseguire la visita come l’avevamo programmata. Così riprendiamo la metro ed andiamo a Camden town, un posto dove potete prendere un tea con il cappellaio matto e gustare una buonissima pide turca in un mercatino delizioso di cibi internazionali all’altezza delle chiuse. Difficile scegliere tra gli assaggi che ti propongono ed i profumi che ti invadono letteralmente le narici. Lontana dalla Camden degli anni 90 è ora un quartiere dove una ragazza come me potrebbe dar sfogo alla sua irrefrenabile voglia di shopping e vi giuro che è stato molto difficile trattenermi. Prendiamo di nuovo la metro verso Harrods, tappa turistica ma obbligata (fermata Kensington Bridge) con acquisto consecutivo di ninnoli non poco costosi. Nell’occasione acquistiamo anche un buon infuso di frutti e dei biscottini al burro che decidiamo di far fuori per cena sul letto nella nostra piccola suite. Continuiamo verso Trafalgat Square con i suoi imponenti leoni per fare qualche foto e poi anche a Piccadilly Circus con le insegne accecanti di famose pubblicità… poi di nuovo “giù per il tubo” verso casa, stremati e con le ginocchia letteralmente a pezzi ci addormentiamo appena tocchiamo il letto.
Di primo mattino esco a prendere la colazione in una cooperativa vicina (The co-operativefood): ottimi prodotti da forno dolci e salati e latte fresco. Sì, perché una cosa a cui non rinuncio più è una buona colazione all’italiana, la loro non fa per me. Tutti pronti per uscire e dirigerci, sempre con la metro, verso Westminster Abbey (20£ a testa): di una bellezza da togliere il fiato. Prendete l’audio guida gratuita ed iniziate la lunga visita seguendo il percorso numerato; vi aiuterà a goderne appieno. Visitiamo anche l’adiacente Margareth Church e un pavimento di piccole croci in legno con papaveri rossi all’esterno attira la nostra attenzione quasi più di ogni altra cosa. Il prato antistante queste due chiese brulica di queste croci, ognuna con un pensiero e/o un nome di un militare caduto in guerra, ed il papavero rosso è proprio il simbolo dei caduti per la patria. Per la modica cifra di 23£ saliamo anche sul London Eye. Devo ammettere che è piuttosto costoso, però lo fai una volta nella vita e la vista a 360° su Londra da lassù è davvero impagabile. Prima di salire facciamo anche l’esperienza del cinema 4D con un breve corto con delle bellissime vedute della città; occhialini da saldatore compresi. Scendiamo, attraversiamo il ponte e giriamo attorno alla House of Parlament per una miriade di foto alla star della città: il Big Ben, ovviamente, e riprendiamo la metro verso il London Bridge. Da qui, il caso ha voluto che sbagliassimo lato di uscita e ci siamo imbattuti nel Broght Market, un grazioso mercato coperto di prelibatezze ed eccellenze gastronomiche di vari paesi, tra cui l’Italia. Qualche via arzigogolata con edifici a mattoncini, vapori dalle cucine e profumi di ogni genere, un galeone dei pirati e sbuchiamo al London Bridge, lo sorpassiamo e, rimanendo sulla stessa sponda del Tamigi pranziamo a The Horniman At Hay’s con una buona birra e un fish and chip king size che nonostante la mia fama da grande mangiatrice non sono riuscita a finire. Paghiamo il conto e con un caffè bollente tra le mani ci avviciniamo al Tower Bridge.
È una fresca e ventosa giornata e le nuvole corrono veloci, talmente veloci che riusciamo a fare qualche foto col cielo quasi completamente sereno. Saliamo sulla prima torre (8£) ed un ascensore ci porta fino in cima per iniziare il camminamento con il pavimento di vetro da cui si vedono le auto attraversare il ponte. Ci facciamo entrambi i lati; intanto il sole comincia a sparire dietro palazzi ultra moderni mentre questi si illuminano a poco a poco. Scendiamo ed una linea blu disegnata sull’asfalto ci porta alla sala macchine dove, anche con un video, ci viene spiegato il funzionamento dell’apertura per il passaggio delle grandi navi con qualche curiosità. Riattraversiamo il ponte, stavolta sull’asfalto, verso la Tower of London, custode dei gioielli reali, che aggirano scorgendola solo dall’esterno. Anche se il sole è praticamente tramontato è ancora presto e decidiamo di visitare la National Gallery a Trafalgar Square. Tra una sala e l’altra, approfittando della wifi del museo, prenotiamo in un ristorante indiano vicino a Soho al “Chettinas”. Dopo una buona cena ci copriamo bene perché comincia a fare davvero freddo e tutti imbacuccati facciamo una passeggiata tra le viuzze di Soho e China Town con le celeberrime anatre laccate appese nelle vetrine. Ed anche i 20 km di oggi si fanno sentire tutti; crolliamo.
L’indomani mattina sveglia presto e con l’ombrello aperto in mano facciamo la fila al Natural History Museum. L’edificio dall’esterno vale tutta la mezz’ora di fila fuori sotto la pioggia ed è veramente imponente e ricorda una cattedrale. Impossibile non tornare bambini quando nella hall ti accoglie lo scheletro di un brachiosauro. Perdetevi tra le sale tra velociraptor, triceratopi, t-rex animatronico, mammiferi e altri animali marini. Consiglio di arrivare presto a ridosso dell’apertura perché soprattutto se scegliete un giorno di un weekend piovoso lo troverete piuttosto affollato di famiglie e a noi, vista la doppia serpentina quando siamo usciti, direi che è andata più che bene. Riprendiamo la metro verso la St. Paul Cathedral e sbattiamo il naso nella parata delle forze armate: tutto transennato, carrozze, cavalli, jeep dell’esercito e chi più ne ha più ne metta. Ci rassegnamo a fotografarla da fuori e goderci qualche minuto di sfilata. Purtroppo per aggirarla siamo costretti a farlo tramite la metro verso covent garden. Covent garden è un altro delizioso mercato coperto già con gli addobbi natalizi e pieno di bei negozietti. Pranziamo un po’ più salutare a “le Pain quotidiane” con un ottimo piatto di verdure grigliate con caprino ed una fresca salsa al basilico da leccarsi i baffi. Catena che non sbaglia mai un colpo. Il commesso al banco, italiano, ci fa un favore peparandoci dei waffle caldi fuori menù che abbiamo gustato passeggiando tra le bancarelle e gli spettacoli degli artisti di strada. Da qui ci avviciniamo al British Museum (controllate bene gli orari di chiusura) e con un buon passo visitiamo la zona degli antichi egizi con le mummie ancora perfettamente conservate, gli Assiri ed i Babilonesi, i greci ed infine i romani. Usciamo e riprendiamo la metro per Oxford Street e Regent Street, due bellissime vie dello shopping con gli addobbi natalizi e le illuminazioni dei palazzi curvi che seguono l’andamento della strada. Facciamo qualche negozio e ci innamoriamo di uno in particolare, o meglio io sono letteralmente impazzita per dei giradischi vintage a valigetta e stampe che purtroppo non avrei potuto mettere in valigia (sia lodato lo shopping on-line!). I negozi sono davvero enormi e ci rubano tanto tempo di cui non ci siamo proprio accorti; si è fatto tardi e cerchiamo su TripAdvisor qualcosa per cena vicino al Tower Bridge dove vogliamo fare qualche scatto in notturna. Ma abbiamo girato invano tra locali prenotati per feste private, ristoranti troppo costosi e cucine chiuse pochi minuti prima del nostro arrivo, così ci siamo dovuti accontentare di una birra, anche se devo ammettere che è stata più che sufficiente viste le abbuffate precedenti. Quindi, ennesimo consiglio, rispettate gli orari inglesi per la cena o rimarrete a bocca asciutta. Il tower bridge di notte è ancora più bello tutto illuminato e lo sky line dei palazzi ultra moderni tutt’attorno crea un bellissimo contrasto. Con i piedi fumanti rientriamo in appartamento per una bella dormita.
Al mattino presto colazione veloce, una altrettanto veloce sistemata alle valige e poi su verso Notting Hill e Portobello Road. Da qui riprendiamo la metro verso la fermata del nostro easybus per l’aeroporto di Luthon per il rientro. Bilancio del weekend: 2 kg di schifezze sicuro, più di 60 km percorsi, quasi 800 fotografie e l’equivalente di due mesi d’affitto polverizzato in 4gg. Direi che sterline a parte posso dire di essermi meravigliata di una città magnifica.