Fado e Porto con bimbi

Finalmente in viaggio, meta, Lisbona. I miei compagni di viaggio sono stati mia moglie Stefi la piccola Sonia, che al rientro compirà 1 anno, ed i nostri migliori amici Stefano, Alice di 18 mesi e Barbara Il pacchetto volo-hotel, prevedeva 5 giorni e 4 notti, così ho predisposto un tour selezionando il meglio, tra elevetor elettrici e salite...
Scritto da: Palearizz
fado e porto con bimbi
Partenza il: 10/04/2006
Ritorno il: 15/04/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Finalmente in viaggio, meta, Lisbona. I miei compagni di viaggio sono stati mia moglie Stefi la piccola Sonia, che al rientro compirà 1 anno, ed i nostri migliori amici Stefano, Alice di 18 mesi e Barbara Il pacchetto volo-hotel, prevedeva 5 giorni e 4 notti, così ho predisposto un tour selezionando il meglio, tra elevetor elettrici e salite mozzafiato in una immensa ed incontenibile allegria.

Quale modo migliore per prendere confidenza con la città se non quello di ammirarla dall’alto più esattamente dall’elevetor di Santa Giusta, progettato da un allievo di Eiffel per congiungere la parte bassa della città, la Baixa, con la parte alta, il Bairro Alto. Dall’alto Lisbona offre il meglio di se, tra i 7 colli, il fiume Tejo, lo splendido ponte XXVII luglio, il Cristo Redentore e per finire alla pittoresca trama del tessuto urbano. Programmiamo la visita della città per zone e decidiamo così di completare la nostra lunga giornata di viaggio davanti ad un ottimo baccagliao fritto a Prasa Rossio.

La prima cosa da fare al mattino è tornare a Santa Giusta ma questa volta solo per fare la carta turistica per i mezzi pubblici, scartiamo l’idea della carta comprendente l’ingresso ai musei perché le bambine non ci permetterebbero tanto. Proseguiamo con l’elettrico, il mitico tram “28 rosso”, per raggiungere il Bairro di Graca, le bambine sembrano divertirsi molto su questi piccoli trenini, noi papà un po’ meno a salire e scendere i passeggini regolarmente stracarichi di roba. I turisti siamo tanti ma i lisboeti sono cordiali e non sembrano infastiditi da noi intrepidi vacanzieri che rallentiamo il loro cammino affollando le fermate dei tram. Giunti a Graca ci fermiamo in un piccolo bar molto panoramico dove prendiamo una bica, facciamo mangiare le bimbe e facciamo qualche schizzo a carboncino del panorama. La città ci coinvolge ci sentiamo pieni di energia, dovunque c’è musica e gente cordiale. Scendiamo a piedi per il quartiere sino al Castello di San Joao, tra palazzi coloratissimi arricchiti dalle splendide azulejos create per proteggere le facciate evitando troppa manutenzione, l’effetto è straordinario ed ogni passo merita una foto. Il quartiere dell’Alfama lo percorriamo a piedi tra stretti marciapiedi interrotti spesso dalle donne del quartiere che si riposano davanti casa. Proseguiamo sino a Prasa do Commercio dove la città si apre al fiume da una splendida piazza che ci riporta alle città sud americane che abbiamo visitato. Giunta l’ora dello spuntino ci dirigiamo al Caffè la Brasileira molto amato dallo scrittore Pessoa a cui hanno dedicato una simpatica scultura bronzea, questo del caffè diventerà un simpatico rituale di tutta la permanenza al punto che facciamo scorta e ne portiamo un po’ a casa. L’ottima cena apre una sfida cioè riuscire a mangiare sempre meglio pagando sempre meno, ci siamo riusciti.

Il secondo giorno ci dirigiamo alla località balneare di Cascais, inaugurando così la stagione estiva in una splendida giornata di mare. Ritornati a Lisbona ci imbattiamo in un vero set cinematografico girato per le vie che ben si prestano senza troppi artefici, con costumi d’epoca, l’impatto è straordinario tutto appare veramente naturale. Prendiamo l’Elevetor da Bica, per raggiungere il nostro appuntamento pomeridiano con la Brasileira, tra gli elevetor appare il più suggestivo perché percorre un palazzo internamente come un tunnel, i bambini ci corrono davanti facendo impazzire il simpatico autista che ormai pare rassegnato a smorfie e linguacce che rallentano il moto.

Il terzo giorno è dedicato a Belem quartiere che affaccia sul Tejo, e che offre tante attrazioni, la cattedrale di San Gerolamo con lo splendido chiostro, i parchi la cui passeggiata porta alla visita del monumento dedicato alle scoperte dei portoghesi nel mondo, ed ancora la Torre di Belem in stile manuelino, ma dato che anche la pancia vuole la sua parte andiamo all’antica Pastelleria di Belem a mangiare i bolos e come sempre ci troviamo tutti d’accordo. L’immagine del Cristo Re ci attrae molto così decidiamo di attraversare il fiume per raggiungere la piccola cittadina di Almada località di pescatori ben organizzata con autobus che portano in cima per visitare il Cristo. La cena a base di molluschi specialità del luogo.

Il quarto giorno è dedicato alla visita di Sintra, purtroppo il cattivo tempo, e la lunga fila non ci permettono di visitare il Castello della Pena ed il suo parco una grande disdetta considerato il tortuoso viaggio per arrivarci. Consigliamo di arrivare molto presto a chi fosse interessato. Il rientro è rinfrancato dall’incontro con la signora Maria proprietaria di una trattoria il pasto completo è 7 euro a persona, non c’è molta scelta perché si mangia solo quello che ha pescato il marito durante il giorno.

Il quinto giorno non può mancare una puntata alla feira da ladra noto mercatino del vecchio e nuovo, si dice si possa trovare di tutto perfino quello che ti hanno rubato il giorno prima, ma sicuro trovi tanta allegria che neanche il nostalgico Fado che imperversa da tutti gli stand degli ambulanti, può scoraggiare. Il pomeriggio è shopping, le ns mogli ne sono ghiotte. Il saluto a Lisbona lo diamo dal Mirador de Santa Lucia, di fronte alla nostra ormai amica Signora Maria che salutiamo con affetto, brindiamo a Lisboa con del buon Porto, è notte e per la prima volta questa città ci parla di saudade, pensiamo già alla prossima volta che ci torneremo e così mi consolo pensando che Lisboa è ancora lì che ci aspetta.



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