Faccio un salto a Malta

Sei giorni tra mare e storia
Scritto da: motta d.
faccio un salto a malta
Partenza il: 28/07/2017
Ritorno il: 03/08/2017
Viaggiatori: 1
Spesa: 500 €
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FACCIO UN SALTO A MALTA

Malta è un posto bellissimo dove passare le vacanze. E a sentire tutti gli italiani che ci risiedono, anche un bel posto dove vivere. L’isola dei cavalieri. Oppure quella dove Ulisse si è fermato per 7 anni dopo la guerra di Troia se credete all’Odissea. È uno strano miscuglio di antico e moderno, di mondanità e tranquillità, di sacro e profano si potrebbe dire. Si tratta di un ex colonia inglese (quindi con guida a sinistra) con forti influenze arabe ma dal carattere decisamente mediterraneo. Insomma… un posto che può soddisfare anche i palati più esigenti (sempre se amate il mare).

PRIMO GIORNO

L’aereo proveniente da Catania (ho passato tre giorni in Sicilia) atterra puntuale dopo un oretta scarsa all’aeroporto della Valletta alle 16:30. Il costo del volo è stato di soli 20 €…naturalmente con Ryanair prenotando sul sito. Appena sbarcato mi dirigo all’ufficio turistico per prendere cartine e informazioni utili per il mio soggiorno. A Malta ci si muove coi mezzi pubblici per cui, per 21 €, faccio un abbonamento settimanale che mi consente di muovermi senza limitazioni sui pullman. C’era anche quello da 39 € che comprende anche l’isola di Gozo, ma preferisco aspettare. Ogni corsa singola costa 1,50 € per cui, se si vuole girare un po’ l’isola, è la soluzione più conveniente. Fuori dall’aeroporto… la prima disavventura. Il pullman X3, indicatomi dall’ufficio turistico, che mi dovrebbe portare direttamente a Bugibba, dove c’è il mio B&B, tarda ad arrivare (i pullman con la sigla X seguita dal numero sono quelli che vanno da e verso l’aeroporto). Dopo 2 ore di attesa e la mancanza di informazioni da parte del personale addetto, capisco che non è il caso di insistere oltre e decido di recarmi al B&B seguendo le indicazioni ricevute direttamente dallo stesso tramite e-mail: prendo il pullman X4 per la valletta e da li il numero 48 per Bugibba. Finalmente alle ore 21.00 abbondanti arrivo a destinazione dove scopro con piacere che la padrona (avvertita da me telefonicamente del ritardo ma comunque preoccupata) ha mandato in giro una persona a cercarmi, la quale mi intercetta all’inizio della strada e mi conduce a destinazione. La Maltese Cross guesthouse, prenotata su Trivago, è una struttura piuttosto modesta anche se in un ottima posizione: in pieno centro e a due passi dal mare. La stanza è piccola e manca l’aria condizionata, sostituita da un ventilatore a soffitto che fa egregiamente il suo dovere. Il bagno invece è stato ristrutturato da poco. La colazione è compresa nel prezzo ma “fai da te”… nel senso che bisogna prepararsela da soli usando gli ingredienti che la padrona mette nel frigorifero della cucina giornalmente. Niente di più di caffè, un po’ di corn flakes e dei toast con burro e marmellata comunque. Il resto te lo devi comprare. Mi sento di raccomandare questo B&B solo a chi ha esigenze economiche piuttosto limitate (36 € al giorno), anche se la padrona e suo marito sono stati gentilissimi stampandomi anche la carta di imbarco per il volo di ritorno. Sistemati i bagagli esco per mangiare qualcosa e fare un giretto di perlustrazione dei dintorni. Il paese è molto allegro e vivace, anche troppo per i miei gusti…c’è davvero tanta gente, soprattutto giovani sotto i 30 anni. Ci sono innumerevoli locali, ristoranti, bar e gelaterie tanto che sceglierne uno per la cena è quasi problematico. Alla fine opto per un chioschetto quasi in riva al mare dove con 3,50 € mi sazio con 6 nuggets di pollo, una abbondante porzione di patatine fritte e ½ litro di acqua minerale. Davvero economico. Girovagando un po’ per il paese noto la presenza di numerosissimi negozi di souvenir, tutti con prezzi decisamente abbordabili…ma per gli acquisti rimando ai giorni successivi. Simpatico un negozio dove ti puoi fare un pediluvio comodamente seduto e farti massaggiare le estremità inferiori…dai pesci. Confesso che dopo la scarpinata di oggi sono stato tentato. Sulla via del ritorno mi fermo in una bancarella a comprare della frutta per tappare l’ultimo buco nello stomaco e per la colazione di domani, spendendo 3 € per due banane e una fetta di anguria. Niente male! Per concludere la serata uno spettacolo di fuochi di artificio piuttosto modesto, anche se in realtà erano solo le prove per quello che si sarebbe tenuto dopo due giorni. Arrivato in albergo mi accorgo con piacere che malgrado la posizione centralissima il posto è alquanto silenzioso e il sonno non tarda a raggiungermi.

SECONDO GIORNO

Mi sveglio piuttosto presto e dopo la colazione self-made mi dirigo verso il capolinea dei pullman che per fortuna non è lontano: destinazione la Valletta, capitale di Malta. Prima però mi fermo in un bar per un caffè espresso veramente disgustoso e anche caro: 1,40 €. Andrà meglio la prossima volta. Nel tragitto noto che alle 09:00 molti negozi sono ancora chiusi malgrado l’alta stagione. Il capolinea è piccolo ma ben organizzato: le tabelle con gli orari sono chiare e il personale cortese e disponibile. E i mezzi sono anche puntuali per fortuna, malgrado l’inconveniente di ieri. Un consiglio: sui mezzi pubblici l’aria condizionata è a livelli da frigorifero, per cui ai più sensibili si consiglia di portare qualcosa da mettere sulle spalle. Dopo circa un ora l’autobus arriva al capolinea della Valletta che avevo visto ieri di sfuggita, appena fuori dalla città fortificata, già patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Lo sbalzo di temperatura appena sceso dal mezzo è traumatico, il caldo è davvero opprimente nella capitale. Appena varcate le mura fortificate il primo colpo d’occhio è sulla centralissima Republic Street, con la piazza del teatro Rjal. Molto belle e per fortuna gratuite le piccole chiese di Nostra signora della vittoria e di Santa Caterina D’Italia, l’una accanto all’altra, subito sulla destra. Tutta la città fortificata è stata costruita con la tipica pietra maltese color sabbia tendente all’ocra e perciò è praticamente monocromatica. Le uniche note di colore sono le statue dei santi sparse in giro, probabilmente in vista di qualche processione religiosa. A questo proposito da non perdere è la concattedrale di San Giovanni, prima sede dei Cavalieri di Malta. L’ingresso costa 10 € ma la maestosità della chiesa li vale tutti, inoltre il prezzo è comprensivo di audioguida in italiano. Al suo interno (compreso nel biglietto) un capolavoro della pittura del 600: la “Decollazione di San Giovanni Battista” del Caravaggio. Un capolavoro a cui però è assolutamente proibito scattare foto. Dopo poco più di mezz’ora abbandono la sacralità e la frescura del luogo per continuare l’esplorazione della capitale, in un caldo a dir poco torrido. Arrivo così davanti al palazzo del Gran maestro e Armeria, dove assisto divertito al cambio della guardia. Non è quello di Buckingham Palace ma mi accontento. Proseguendo per Republic street arrivo al Forte di St Elmo, da cui si gode uno splendido panorama dei porti e dove per fortuna spira anche un bel venticello. La vista dall’alto di quel mare blu cobalto è troppo seducente per potervi resistere e decido quindi di concedermi un bagno rinfrescante nella spiaggetta sotto il forte. Non è una spiaggia di sabbia ma piuttosto una scogliera pianeggiante da dove si può comodamente scendere in acqua grazie a delle scale. L’acqua è semplicemente perfetta ma la permanenza sugli scogli arroventati dal sole e senza la minima ombra è una vera tortura. Il tempo di fare asciugare il costume e riprendo il mio giro. Visto che ormai è ora di pranzo decido di saziarmi con qualcosa di leggero per evitare “l’abbiocco” e quindi prendo un paio di banane (2 €), poi ½ litro di acqua e un caffè (3,60 €) comodamente seduto nella accogliente frescura di uno dei tanti locali (tutti alla ricerca di personale ..mah!!). Proseguo il mio giro costeggiando le mura arrivando fino al memoriale dell’assedio, con la sua enorme campana, e poi visitando i giardini alti di Barakka, una piccola oasi di verde in questa specie di fornace dove assisto allo spettacolo della salva sparata dai cannoni che una volta proteggevano la città dagli attacchi provenienti dal mare. Niente paura!! E’ solo rumore!! Torno indietro fino ai giardini bassi di Barakka, dove mi fermo per far asciugare il sudore e mi concedo per 3 € un altro caffè e una brioches ai frutti di bosco molto buona. Mi reco quindi nell’altra metà della città fortificata costeggiando sempre le mura perimetrali e godendomi un bel panorama su Marsamxett harbour sotto un sole spietato. La tentazione di fare un altro bagno è ancora forte. Torno sui miei passi fino ai giardini di Hastings, da cui si gode una bella vista sulla città, e poi in Republic street, dove finalmente compro qualche souvenir dozzinale. Verso le 17:00, dopo un meritato cono gelato, mi avvio verso il capolinea degli autobus per tornare a Bugibba, dove arrivo circa alle 18:15. Visto che il sole e la temperatura sono ancora alti mi concedo l’ultimo bagno in una specie di piscina naturale appena fuori dal centro abitato circondata da una scogliera da cui i ragazzi locali si esibiscono in elaborati (e a volte goffi) tuffi. Un’ottima conclusione di giornata. Rimango qui fino all’ora del tramonto godendomi lo spettacolo naturale e facendo numerosi scatti, infine mi dirigo verso il B&B col costume ancora gocciolante. Data la stanchezza, per la cena mi risparmio la ricerca di un locale ma punto direttamente sul Mc Donald’s appena fuori l’hotel dove con 9,75 € mi sazio con un menù medio e un panino supplementare. Come in Italia. Dopo in giretto nei dintorni ritorno quindi alla base dove Morfeo non fatica a trovarmi.

TERZO GIORNO

Prima tappa del giro di oggi… Midna, la città silenziosa, l’antica capitale di Malta. Dall’esterno è molto simile alla Valletta (anche se più modesta): imponenti mura fatte con la tipica pietra maltese che proteggono la città antica. L’interno invece è più particolare…più raffinato… silenzioso. Le strade sono molto più strette e molto meno frequentate, sarà anche per via della temperatura che anche oggi non fa sconti a nessuno. Per fortuna questo borgo medioevale sorge su una collina abbastanza ventilata e all’ombra dei vicoli si sta quasi bene. Veramente belli i negozietti di souvenir che rivelano la specialità del luogo: la lavorazione del vetro. Piatti, animaletti, vasellame, lampade, soprammobili ed altro ancora…tutto di ottima fattura, per tutti i gusti e per (quasi) tutte le tasche ma preferisco soprassedere anche se a malincuore…anche perché di solito compro oggetti di vetro e arrivo a casa con dei cocci. Il giro mi porta via circa un oretta e anche qualche litro di sudore, per cui prima di andarmene mi ritempro le forze in un simpatico bar (che è anche negozio di souvenir) con caffè e brioches spendendo 3 €. All’uscita mi dirigo verso Rabat, famosa per i suoi siti archeologici, che si trova proprio attaccata che si può quindi raggiungere a piedi. La cittadina è assai vivace è mostra subito una fiorente attività commerciale. Dato che è quasi mezzogiorno mi fermo in un supermercato e per comprare frutta, latte fresco e cioccolato spendendo circa 5 €. Dopo aver consumato un pasto leggero mi dirigo verso le catacombe di San Paolo, una fitta rete di tombe sotterranee, tunnel e camere utilizzata fino al IV secolo. Le cripte, in particolare, erano in grado di ospitare le spoglie di centinaia di fedeli cristiani. In epoca romana, era proibito seppellire i defunti all’interno delle mura cittadine. Non essendo la pratica della cremazione diffusa tra i fedeli di religione cristiana, si decise di creare questa grande necropoli sotterranea per ospitare le spoglie dei defunti. L’ingresso costa 5 € ma ne vale la pena anche se la più bella e più grande è solo la prima. Dopo circa tre quarti d’ora passati chino e ingobbito a schivare il soffitto (gli antichi cristiani certo non erano alti 192 cm come me) decido che la mia lezione di archeologia è durata abbastanza e mi dirigo verso il capolinea dei pullman per la mia prossima tappa: la Golden Bay. Ci arrivo nel primo pomeriggio con l’autobus numero 223 da Bugibba. Nel tragitto faccio due chiacchere con il simpatico autista napoletano che mi da alcune delucidazioni sul life-style dell’isola. La spiaggia è bella e sabbiosa anche se strettina ma decisamente sovraffollata per i miei gusti; oltretutto le correnti hanno portato un bel po’ di alghe a riva. Preferisco quindi spostarmi ai lati, dove ci sono gli scogli e il mare è di un azzurro ancora più intenso. Dopo un bagno rigenerante ed essermi asciugato al sole, mi sposto nella spiaggia attigua, Ghjajn Tuffieha, seguendo un sentiero che fiancheggia la scogliera. La passeggiata dura pochi minuti anche se sotto un sole implacabile ma il panorama delle spiagge viste dall’alto e del mare turchese ripaga del sudore versato. Questa baia è molto simile alla precedente anche se meno popolata e riesco anche a ritagliarmi un posto dove stendere l’asciugamano. Dopo un paio d’ore passate oziando e nuotando decido che è ora di tornare sui miei passi. Ci sarebbe anche la spiaggia di Gnejna Bay da visitare proprio attaccata ma penso di avere avuto la mia razione sufficiente di mare per oggi. Quello delle tre spiagge è un giro da fare a piedi avendo a disposizione l’intera giornata. Il rientro mi porta via più tempo del previsto a causa del traffico piuttosto intenso e arrivo a Bugibba quando il sole è quasi tramontato. Dopo una rinfrescata e una cena veloce mi dirigo verso la Wignacourt Tower, dove assisto ad una processione religiosa presso la chiesa di Nostra Signora del Dolore (?) attigua che si conclude con un grandioso spettacolo pirotecnico da lasciare quasi ammutoliti. Davvero sorprendente.

QUARTO GIORNO

Al mattino di buon ora prendo il pullman 221 per Cirkewwa che in un oretta mi porta alla destinazione di oggi: Paradise Bay, una delle spiagge più belle dell’isola. L’autobus mi lascia alle ore 10:40 ai piedi di una collinetta da superare (haimè) a piedi sotto l’immancabile sole. Per fortuna il panorama della baia dall’alto mi ripaga della tortura. Veramente bella! C’è anche un ampio parcheggio gratuito per le automobili. Al mio arrivo la spiaggia, piuttosto piccola in realtà, è ancora semideserta e questo mi consente di sistemarmi in uno dei pochi posti all’ombra di qualche sparuto alberello. La presenza di alcune cartacce, mozziconi e bottiglie di plastica vuote denotano però una certa trascuratezza della pulizia. Per fortuna il mare è “in ordine”; l’acqua è di un azzurro talmente intenso da sembrare colorata artificialmente. Il bar attiguo è piuttosto caro: 3,50 € per un caffè mediocre e una brioches stantia e 1,60 € per una bottiglietta d’acqua. Meglio portarsi il cibo da casa. A mezzogiorno purtroppo la spiaggia comincia a riempirsi ma d’altronde siamo ormai ad agosto e il caldo è a dir poco opprimente. Il pomeriggio trascorre placidamente tra qualche nuotata, un buon libro e un sonnellino rigenerante per recuperare le forze (e 2,80 € per un caffè e una brioches). Al rientro a Bugibba in serata, dopo il consueto bagno, mi fermo in un piccolo supermercato dove spendo 3,69 € per 3 yogurt e 2 tavolette di cioccolata per integrare la colazione di domani. Per la cena decido di trasgredire una mia regola che mi vieta di provare la cucina italiana all’estero e mi fermo quindi in una pizzeria proprio in centro (diciamo che vengo trascinato dentro) dove con 6,50 € mi sazio con una pizza margherita abbondante e una lattina di sprite. Devo dire che non la hanno neanche maltrattata troppo la nostra cucina…anzi. Complimenti! Il resto della serata lo passo in un locale all’aperto quasi in riva al mare, dalle parti dell’acquario, dove con 1,20 € mi gusto un ottimo caffè ascoltando anche una band latino-americana che suona dal vivo. Simpatico il lungo mare da questa parte del paese in cui si trovano degli attrezzi per fare ginnastica completamente gratis.

QUINTO GIORNO

Per oggi è prevista la gita in barca all’isola di Cumino, nella famosa Laguna Blu, prenotata ieri sera al rientro in un agenzia di viaggi della Capitain Morgan gestita da una simpatica italiana al costo di 17 € cibo e bevande incluse. La nave dovrebbe salpare dal porto di Bugibba alle ore 11:00, per cui me la prendo comoda concedendomi nell’attesa un cappuccino (1,60 €). Purtroppo il natante è in ritardo e aspettare sotto il sole quasi a picco non è certo piacevole, anche perché i partecipanti sono tanti e la banchina è piccola. Comunque sia verso le 12:00 arriviamo a destinazione e, dopo un pranzo veloce e alquanto frugale, scendo dalla barca. L’isola è piuttosto brulla e non c’è un albero neanche a pagarlo…ma il mare è veramente eccezionale. La laguna blu è…davvero blu….anche se forse sarebbe più giusto chiamarla laguna azzurra visto che l’acqua assume tutte le sfumature di questo colore. Il tempo di sistemare l’asciugamano sugli scogli e sono già in acqua a caccia di ristoro e di emozioni. Le navi cariche di turisti però continuano ad arrivare e in breve tempo questo luogo magico assume l’aspetto di una bolgia dantesca. Decido quindi di cercare un angolo più tranquillo esplorando un po’ l’isola. Ed ecco che a pochi minuti di cammino si rivelano spiagge semideserte e acque incontaminate pronte per essere “violate” dal sottoscritto. Il resto del pomeriggio trascorre pigramente tra una nuotata, un esplorazione di un paio di grotte (deserte) lungo la scogliera e un sonnellino, fino a quando la sirena della nave non mi richiama alla realtà. E’ ora di tornare. Peccato…sarei rimasto altri…5 o 6 mesi. Al rientro, visto che il sole è ancora alto, mi spingo fino all’acquario per fare il solito bagno serale scoprendo così una spiaggia di roccia ancora più bella dell’altra, con una piscina naturale davvero suggestiva… e soprattutto con poca gente. Dopo una rinfrescata e una cena veloce la serata trascorre ancora nello stesso locale di ieri ascoltando un po’ di live-music.

SESTO GIORNO

Per il mio ultimo giorno a Malta mi sono riservato il biscottino più dolce: la gita a Gozo, l’isola dove secondo la leggenda la ninfa Calipso avrebbe trattenuto Ulisse per 7 anni. Si tratta di una specie di safari in jeep per l’isola, al costo di 60 € compreso il pranzo, prenotato nella stessa agenzia dove ho riservato la crociera alla laguna blu. Il ritrovo è alle ore 08:30 sotto il mio hotel e, visto che sono l’ultimo dei 6 partecipanti, ci dirigiamo subito all’imbarco. Dopo circa 30 minuti di strada e altrettanti di traghetto sbarchiamo sull’isola di Gozo. La prima tappa del tour è in un paesino in collina da cui si gode una incantevole vista panoramica di buona parte dell’isola. La seconda fermata è a ramla bay, famosa per la sua sabbia rossiccia e per il fatto che proprio qui risiedesse in una grotta la ninfa Calipso. Qui ci fermiamo una buona mezz’ora concedendoci anche un bagno ristoratore. Mi colpisce il fatto che facciano la raccolta differenziata dei rifiuti anche sulla spiaggia. Molto ecologico. Dopo avere preso una granita rinfrescante (1,50 €) il giro prosegue fino a Il Fontana, un piccolo villaggio famoso per alcune fonti di acqua dolce, dove ci fermiamo giusto il tempo di prendere qualche souvenir in un negozio molto grazioso in cui ci aspetta anche una degustazione gratuita di alcuni prodotti gastronomici locali. Non esco a mani vuote spendendo 4,99 € per una bottiglia di liquore e 5,98 € per due barattoli di marmellata (buonissima). Proseguiamo poi fino a Xlendi, un piccolo paesino molto caratteristico con un incantevole baia (e annesso panorama) e poi dritti fino alla capitale Victoria, dove abbiamo il ristorante prenotato con menù fisso. Il pranzo ci viene servito subito ma purtroppo non si rivela un gran che. La pasta era cruda (sono l’unico ad averla finita dei miei commensali) mentre il pollo con patate non era niente male invece. Anche il gelato era buono mentre il caffè non era compreso nel prezzo e la cameriera mi ha inseguito fuori dal locale per ricordarmelo. Per fortuna almeno la posizione era ottima: proprio sotto la città fortificata. Ne approfitto per visitarla nei 45 minuti che ci restano prima di riprendere il safari (!!). Davvero bella. Proseguiamo poi visitando un paio di posti incantevoli sul mare dove però ci fermiamo solo pochi minuti, giusto il tempo di fare qualche scatto, senza neanche mettere un piede in acqua. Che tortura !! Bisogna dire che la jeep è l’ideale per muoversi sull’isola, perché consente di utilizzare strade e percorsi che sarebbero interdetti a qualsiasi altro mezzo di trasporto. Concludiamo la nostra spedizione con la visita alle saline, situate nella parte settentrionale dell’isola, che furono costruite dai romani circa 2000 anni fa. La disposizione delle vasche fa sembrare la zona un immensa scacchiera e il colore ocra del terreno circostante e blu intenso del mare creano dei contrasti cromatici incredibili. Sembra quasi un panorama preistorico. Anche qui purtroppo ci fermiamo solo il tempo delle foto di rito e poi ripartiamo per andare a prendere il traghetto di ritorno senza neanche fare un ultimo bagno. Arriviamo a Bugibba che il sole è ancora alto. La gita nel complesso è stata piuttosto deludente, soprattutto al prezzo di 60 €, e non mi sento di raccomandarla a nessuno. Abbiamo visto tanti posti stupendi ma fermandoci solo pochi minuti, inoltre sulla jeep non c’era neanche una bottiglia d’acqua per gli ospiti. Dopo la consueta nuotata serale la giornata si conclude in una delle tante pizzerie dei dintorni dove per 9,95 € mi sazio con una pizza margherita, una bottiglia di acqua e un caffè. La mattina dopo mi sveglio abbastanza presto per prendere l’aereo che mi riporterà in Italia… arrivederci Malta!

QUALCHE CONSIGLIO…

-) A Malta ci si muove comodamente con gli autobus che sono moderni, economici ed efficienti (e con l’aria condizionata a palla). Tuttavia non sono il mezzo più veloce per muoversi perché fanno percorsi tortuosi e devono caricare le persone. Quindi se siete almeno in tre o quattro amici e non vi spaventa la guida a sinistra prendete in considerazione l’idea di affittare un automobile. Accorcerete sensibilmente i tempi.

-) Per questo motivo se vi doveste fermare per almeno una settimana vi consiglio di dividere il vostro soggiorno in due tappe. Prima nella parte sud dell’isola e poi a nord o addirittura a Gozo. Risparmierete parecchio tempo nei trasporti e vedrete molto di più.

-) La gita a Cumino necessita di un giorno soltanto e quella che propongono un po’ tutti al costo attuale di 17 € va bene. La gita a Gozo necessita di almeno un paio di giorni, oppure anche di un giorno solo ma concentrandosi solo su alcune attrazioni. Provate a girarla usando i mezzi pubblici o anche a sentire qualche privato che conosca bene i posti. Magari può darvi qualche dritta o addirittura organizzarvi il pacchetto completo. Lasciate perdere quelli che propongono Gozo e Cumino nella stessa giornata. Si perde tanto tempo negli spostamenti e si vede poco.

-) Ci sono tali e tanti locali, ristoranti e fast food sull’isola che raccomandarne uno su tutti senza aver provato gli altri non avrebbe senso. I locali con la cucina tipica maltese però sono più cari. Per il resto ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche.

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spiaggia a Bugibba

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i due cavalieri di malta

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tramonto a Bugibba

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guardia maltese

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i tipici balcono

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souvenir maltesi



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