Evviva la sicilia evviva i siciliani

Sono appena tornata da una indimenticabile vacanza con un’amica nella Sicilia Occidentale. Ci siamo innamorate di questa terra gentile e dei suoi altrettanto gentili abitanti. Partiamo da Napoli imbarcando anche la macchina con la Nave Snav alle 20 e dopo la traversata notturna (vi sconsiglio di prenotare la poltrona: è scomodissima, non ci...
Scritto da: bienvenida
evviva la sicilia evviva i siciliani
Partenza il: 21/06/2008
Ritorno il: 29/06/2006
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Sono appena tornata da una indimenticabile vacanza con un’amica nella Sicilia Occidentale.

Ci siamo innamorate di questa terra gentile e dei suoi altrettanto gentili abitanti.

Partiamo da Napoli imbarcando anche la macchina con la Nave Snav alle 20 e dopo la traversata notturna (vi sconsiglio di prenotare la poltrona: è scomodissima, non ci si riposa e in più fa freddo, portate con voi un plaid) arriviamo a Palermo alle 6,30.

Ci dirigiamo sulla litoranea che porta a Trapani in modo da poter esplorare subito il paesaggio.

Ci fermiamo a Mondello. Un vero carnaio. Non si riesce nemmeno a passare tra un telo e l’altro. La spiaggia non è pulitissima, così decidiamo di proseguire e tra un panorama e l’altro arriviamo a L’Isola delle Femmine. Bella. Acqua cristallina e tanti scogli. Sosta bagno e si riparte.

Arriviamo a Trapani al ns. Albergo, l’Hotel Vittoria. Si trova a due passi dal centro è, carino e pulito, camera spaziosa, buona colazione e personale super gentile e disponibile per ogni informazione e anche ad accompagnarci in qualche destinazione. Passiamo la serata in giro a Trapani. La cosa originale è che si trova tra due mari, per cui su di un lato c’è il porto e sull’altro il lungomare.. E questa cosa confonde un po’ l’orientamento, ma poi diventa simpatica.

Ha un grande e vivace centro storico con bar e localini e splendide gelaterie (arancine, cannoli, pasta di mandorle, brioches con gelato hmmmmmmmmmm!) Il giorno seguente con l’aliscafo andiamo a Favignana. Il paesino è un po’ una delusione, ma noleggiando una bici si possono raggiungere le calette. Cala Rossa mozza il fiato, Il bue marino è una caletta bella ma pericolosa per la caduta massi e anche Cala Azzurra è molto bella, anche se dicono che ultimamente abbia ridotto la sua estensione. Con una barchetta di un pescatore facciamo un giretto dell’isola e visitiamo le grotte. Favignana è l’isola più famosa, ma le altre due, Levanzo e Marettimo, sono molto più affascinanti.

In tutte le calette e spiaggette delle isole non ci sono bar, per cui è bene portarsi da casa cibi e bevande perché fa veramente caldo e ci si scotta in un baleno quindi è assolutamente necessaria la crema protettiva da spalmare spessissimo, in più le stradine per raggiungere i posti più incantevoli… non sono stradine.. Sono sentierini sterrati e poco agevoli e non all’ombra.. Ma vi assicuro che vale la pena. Torniamo a Trapani e ceniamo alla TAVERNA PARADISO. E’ un posto chic e snob, ma veramente gustoso con le specialità della cucina siciliana visitate in maniera raffinata. Ottimo e ovviamente conto salato.

Il giorno successivo per cercare di attutire la scottatura di Favignana.. Niente isole! Andiamo a San Vito Lo Capo. Il mare è meraviglioso, la spiaggia è bianchissima e fine. Veramente bella. E la brioche con gelato sublime. Ci hanno parlato della Riserva dello Zingaro gestita dal WWF. E’ bella, ma non c’è nemmeno un pochino d’ombra per arrivare alle varie calette, e meno male che cercavamo refrigerio! Per cui andateci di mattina presto, godrete meglio lo splendido panorama e risparmierete l’ammazzata che ci siamo fatte sotto un sole che non perdona. La prima grotta che si incontra è secondo me piuttosto tetra e.. Attenzione.. Piena di ucelli in libertà.. Per fare tutto il percorso della riserva si impiega due ore. Organizzatevi.

A cena a Trapani andiamo alla CANTINA SICILIANA: una trattoria semplice e non costosa, si mangia benissimo.

La mattina seguente andiamo a Levanzo. A Levanzo non si può fare a meno di provare un’emozione forte, una sorta di sindrome di Stendhal di fronte a tanti spettacoli naturali, forse complice una giornata splendida con mare piatto. Avete presente il libro di geografia della scuola, oppure le cartoline, oppure i documentari? Ecco, questo si vede a Levanzo.. I pesciolini colorati, l’acqua verde o di un azzurro intenso, la roccia a strapiombo imponente, maestosa e noi… su un bel gommone accompagnate da un gentiluomo. Si chiama Edoardo ed è così paziente, così disponibile e così colto.. No, non mi sono innamorata.. Sottolineo solo ancora la gentilezza di questa gente. Se avete bisogno del suo numero per il giro dell’isola, contattatemi pure..Ti porta a fare il bagno nei punti migliori, ti lascia sulla spiaggetta che preferisci e poi ti torna a prendere, ti aiuta nell’escursione della grotta del Genovese con i graffiti degli uomini primitivi… cosa si può volere di più? A cena a Erice un paesino molto antico a 800 m. Di altezza con uno splendido belvedere da cui si vedono le isole, San Vito Lo Capo e naturalmente Trapani.

Qui ci sono molti negozietti, pasticcerie e ristorantini, ma sono troppo turistici. C’è di meglio, decisamente.

Comunque Erice è bella e ci riproponiamo di visitarla di giorno. Infatti ci torniamo il dì seguente dopo Marsala e Lo Stagnone.

L’ultima isola che visitiamo è Marettimo.

Il giro in barca è purtroppo turbato dal mare agitato.. Ma le grotte sono bellissime e l’acqua è uno spettacolo.

Nonostante sembra di essere fuori dal mondo (qui non arrivano nemmeno i giornali,a meno che non si ordinino il giorno prima) la gente è simpaticissima e sempre disponibile.. È semplicissimo fare amicizia.. Fatevi per esempio una chiacchierata con il proprietario del bar ristorante “La Scaletta”.. Purtroppo la ns. Vacanza sta per terminare..

Dopo un giro a Monreale e Palermo (acquisto di cannoli e pasticcini di mandorle da portare a casa)con visita delle splendide cattedrali, la nave è già al molo..

Che tristezza lasciare questa splendida terra e questa splendida gente.

Ci dobbiamo ritornare.. Ormai sappiamo che esistono cose troppo belle.. Ci dobbiamo ritornare assolutamente.

Barbara



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