Eubea: la nostra mèta avvolta nel mistero

Un'ottima destinazione di mare a solo un'ora dall'aeroporto di Atene.
Scritto da: marimila
eubea: la nostra mèta avvolta nel mistero
Partenza il: 02/08/2019
Ritorno il: 10/08/2020
Viaggiatori: 4
Ascolta i podcast
 
Eubea, Grecia
La Grecia ci accoglie ogni estate da anni per una settimana di relax nel suo splendido mare
Abbiamo già visitato tutte le Sporadi e le Ionie, alcune Cicladi e parte di Creta, visitata la Penisola Calcidica e il Peloponneso.
 
Dove andiamo quest’anno? Il volo più conveniente ci porterebbe ad Atene.
Un rapido sguardo su google maps e compare…Eubea!

Eubea. Mai sentita, vero?

Mai sentita, vero? Si trova a sud delle Sporadi, di fronte alle coste della Beozia e dell’Attica, ed è la seconda isola greca più grande dopo Creta. Ebbene si, è un’isola, anche se non sembra, tanto è vicina alla costa del continente. In realtà, nella città di Calcide lo stretto è così …stretto… che è addirittura collegata alla terraferma da un ponte. Diversamente, la parte sud dell’isola è raggiungibile via nave (circa 1 h di viaggio) dal porto di Rafina, che è a solo mezz’ora dall’aeroporto di Atene. Come mai non l’abbiamo mai sentita nominare?

Cerchiamo compulsivamente notizie sul web. Niente, non se ne trovano. Un resoconto di viaggio dettagliato ma non proprio recente su camperistas.com…un paio di citazioni veloci nei blog sulla Grecia…persino Tripadvisor è avaro di informazioni, sia in italiano che in inglese, e le poche che ci sono riguardano la parte nord dell’isola. Ma noi abbiamo disponibili solo 8 notti, e preferiremmo rimanere nella parte sud, anche perché l’isola non sembra dotata di una gran viabilità.

Questa destinazione, così avvolta dal mistero, ci attira sempre più. È deciso, si va!

Organizziamo il soggiorno suddividendolo equamente tra due località: 4 notti a Mourteri, vicino a Kymi nella zona centrale dell’isola, e 3 notti a Karystos, nell’estremo sud. Il nostro volo arriva ad Atene la sera alle 22:00, mentre la partenza è alle 20:00, decidiamo così per un percorso ad anello: la prima notte, con un’oretta di autostrada, raggiungiamo Eubea tramite il famoso ponte e ci fermiamo a dormire a Calcide, un paesone senza particolari attrattive, se non un lungomare che sembra un lungofiume, visto che il braccio di mare è solo di 40 metri. Da lì tagliamo l’isola fino alla costa egea, rocciosa e selvaggia, che a vedere le foto ci ispira di più della costa verso l’entroterra, sabbiosa e più costruita. La percorriamo verso sud fino a Karystos, per rientrare poi via traghetto da Marmari a Rafina, la mattina stessa della partenza.

KYMI E DINTORNI

La prima zona che esploriamo è quella di Kymi. La raggiungiamo da Calcide attraversando una zona decisamente montagnosa (il monte Dirfi è oltre 1700 m), lungo strade strette e molto panoramiche, dove raramente incontriamo qualcuno, nonostante sia sabato. Ci fermiamo qualche ora a Paralia Chiliadou, per un primo sospirato tuffo. La spiaggia, lunga un buon km, è di sassolini grigio chiaro, il mare è verde, lettini e ombrellone sono inclusi nella consumazione al bar. Ci sono alcune pensioni lungo la strada (tutta asfaltata fino al mare) ma non c’è un paese vero e proprio. In spiaggia c’è poca gente. Questa Eubea comincia a piacerci.

A metà pomeriggio ci rimettiamo per strada, destinazione Kymi. Dopo altri duemila tornanti in mezzo alla macchia mediterranea, siamo al paese, arroccato su una collina; a qualche km, sul mare, c’è Paralia Kymi, da cui volendo si traghetta a Skyros, nelle Sporadi. Noi però non abbiamo trovato posto a Kymi: è comunque inizio agosto, noi siamo in quattro e le sistemazioni non sono così numerose. Dobbiamo arrivare fino a Mourteri, mezz’ora e 20 km più in là. A posteriori, la posizione si rivela scomoda: Mourteri è solo un gruppo di una ventina di case di villeggiatura, la spiaggia, immensa, è bella ma molto esposta al vento, non c’è supermarket e anche per cena ci sono solo un paio di opzioni… bisogna spostarsi. Il posto più vicino è Platana, dove c’è un po’ di vita serale e alcune buone taverne (la migliore, gestita da un pescatore, è proprio all’inizio del molo) ma attenzione, lì non c’è spiaggia, solo una massicciata fino a Paralia Kymi, dove di nuovo ci sono alcune opzioni per cenare. Per raggiungere Platana, che in linea d’aria è vicina, da Mourteri ci vogliono 20 minuti di strada a causa di un fiume senza ponti che costringe a un lungo giro. A Mourteri di positivo ci sono l’estrema tranquillità, la pensione molto bella (c’è persino la piscina) gestita da una coppia giovane estremamente accogliente e gentile, e un cielo stellato che da anni non vedevamo così nitido.

Da Mourteri ci spostiamo ogni giorno verso una spiaggia diversa; non tutte sono attrezzate, ad esempio Korasida, molto bella e amplissima, ma senza ombra, la vediamo senza fermarci. La nostra preferita è sicuramente Kalamos, dove difatti torniamo due volte. La spiaggia è di sassolini bianchi misti a sabbia, l’acqua è meravigliosamente azzurra e ricca di pesci, la gente c’è (nei pressi ci sono case e un campeggio) ma è assolutamente vivibile, anche nel weekend. Tutta la costa egea è comunque molto esposta al meltemi; a fine agosto in teoria dovrebbe essere meno frequente, ma noi l’abbiamo patito quasi sempre.

A posteriori, sarebbe stato forse più sensato cercare posto a Klimaki, più vicino alle spiagge migliori, e dotato di qualche servizio in più (ristoranti, market). A Kymi tra l’altro non c’è nulla da vedere, se non ..la casa natale di Papanikolay, il medico che ha messo a punto il pap test (grazie Papy!).

KARYSTOS E DINTORNI

Dopo 4 notti a Mourteri, facciamo i bagagli destinazione Karystos. Sul percorso ci fermiamo alla spiaggia di Zakares, dove non c’è praticamente nessuno, nonostante un mare splendido, un’insenatura che ripara abbastanza dal vento, lettini del tutto free e un’unica taverna, molto ruspante, dove mangiamo (strabene) quel che c’è.

Da Zakares in poi, restiamo sulla strada provinciale senza deviazioni, perchè gli accessi al mare sono tutti lungo strade sterrate: 70 km scorrevoli e ben tenuti, molti dei quali in alto sulla collina, con spettacolari panorami sulle due coste. Quella interna, verso il continente, è bassa e sabbiosa; la sabbia è grigetta, poco appariscente, e la zona ci pare molto costuita: piccoli condomini, hotel e negozi, si capisce che è una destinazione facile per le seconde case degli ateniesi. Da Marmari, dove passiamo a controllare che il traghetto auto di cui abbiamo letto esista davvero (esiste, con diverse corse al giorno; non serve prenotare, basta arrivare un’ora prima della partenza) in 15 minuti siamo a Karystos. I nostri studios sono poco oltre il paese, in posizione panoramica vista mare. Il complesso, anni ’70, è un po’ lasciato andare, ma ci dobbiamo solo dormire.. In generale, le zone che abbiamo frequentato ci sono tutte parse reduci da un passato glorioso, ed oggi un po’ in disarmo; probabilmente la clientela solo greca, che in questi ultimi 10 anni ha patito tanto dal punto di vista economico, ha dato un duro colpo a molte attività turistiche di questa zona, che in parte sono chiuse e abbandonate.

Da Karystos le spiagge sono tutte a portata di mano; la migliore, dove difatti torneremo due volte, è Kavos, pochi km dopo i nostri studios, anche perchè è abbastanza riparata dal vento e ha un ottimo beach bar dove volendo si può anche pranzare. Un giorno tentiamo di andare a Agia Paraskevi, dall’altra parte della baia. La zona è bellissima, una serie di cale e calette con sabbia chiara e acqua trasparente, ma siamo purtroppo costretti ad andarcene: impossibile resistere al vento. Il promontorio è stato lottizzato per la realizzazione di villette, ma tutto si è fermato ed è decisamente straniante vedere (anche da google maps) diecine di strade già asfaltate, e nemmeno una casa.

A Karystos, un centro già abbastanza popoloso rispetto alla media della zona, la sera c’è un pò di movimento: sul lungo mare c’è lo struscio di ragazzi e famiglie, molti ristoranti di ogni genere e qualche gelateria. Ci torniamo anche di giorno, per fare due foto alla torre sul mare e visitare, a modicissimo prezzo, il piccolo museo archeologico, dove scopriamo che proprio a Karystos c’era una cava di marmo da cui i Romani si rifornivano a piene mani: le colonne di Villa Adriana a Tivoli e del Foro a Roma provengono da Karystos! La cava in effetti si vede in alto (sulla collina, a destra rispetto alle rovine del Castello); ci sono ancora alcune immense colonne, sbozzate ma non finite. Incredibile pensare a come facessero a portarle fino al porto per imbarcarle verso Roma. Il sito con un pò di fantasia (non ci sono indicazioni) si può raggiungere a piedi dal paesino di Mili, con una bella sgambata tutta in salita; il panorama è eccezionale. Andate la mattina presto, col sole e il vento è impensabile. Altra visita, da fare verso il tramonto, è appunto alle rovine del Castello; il sito è gratuito (il cancello è chiuso solo perchè ci sono ..delle capre che tengono rasata l’erba!) e c’è un bel panorama sulla baia e su Karystos.

L’ultimo giorno facciamo un tuffo veloce vicino a casa, poi andiamo a pranzo a Marmari, dove ci regaliamo un’ultima mangiata di pesce prima di prendere il traghetto che, in circa un’ora, ci porta a Rafina. Sulle colline dietro Atene stanno già bruciando i primi roghi che dalla settimana successiva metteranno la regione in ginocchio. Da Rafina in mezz’ora siamo all’autonoleggio e poi all’aeroporto; volendo, da/per Rafina c’è un bus di linea ogni ora.

IN CONCLUSIONE… PERCHÉ SI E PERCHÉ NO

Eubea è davvero vicina all’aeroporto di Atene, sia arrivando col traghetto da Rafina, sia percorrendo il ponte di Calcide. Il mare che abbiamo visto nel centro-sud è eccezionale, come solo in Grecia può essere, ma non sempre è così fruibile: diverse spiagge non sono attrezzate (…ma questo può essere esattamente quello che cercate), molte strade non sono asfaltate, luglio e agosto sono generalmente molto ventosi (anche la costa di Karystos, pur rivolta a sud, lo è).

E’ meglio suddividere i pernottamenti su più località, per ridurre i km da percorrere e anche per cambiare aria la sera, visto che le cittadine sono quasi tutte molto piccole, con poca offerta di taverne.

Il turismo nell’isola ha numeri moderati anche ad agosto, ma le sistemazioni non sono moltissime e conviene comunque prenotare prima, e con un certo anticipo. La frequentazione è quasi esclusivamente greca; questo fa si che i prezzi siano davvero convenienti, ma diverse taverne e pensioni sono state chiuse per la crisi economica.

I servizi al turista cui siamo ormai tutti abituati lasciano però parecchio a desiderare: poche o nulle indicazioni, nessuna informazione reperibile sul web (oppure, se c’è, è solo in greco), scarsa vita serale.. persino cartoline e souvenir sono introvabili: noi alla fine abbiamo comprato legumi secchi per tutti!

Insomma, Eubea si è rivelata una destinazione dal mare bellissimo, con un ottimo rapporto qualità/prezzi, stracomoda per chi arriva ad Atene, ma va scelta tenendo presente il vento incessante e la sua anima molto… ruspante!

Guarda la gallery
sunset,at,the,greek,spa,resort,with,the,hot,springs



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche

    Video Itinerari