Estate in Olanda

... Continuano i racconti di viaggio di una coppia - Franka e Carlo, lei caraibica - tutti due appassionati del conoscere. Nell'agosto del 99, pensammo di passare le nostre vacanze in quell'estate bellissima, nel paese dei tulipani (questi neppure visti ma con la promessa di ritornarci a maggio di due anni dopo con due nostri amici: promessa...
Scritto da: cagallio
estate in olanda
Partenza il: 01/08/1997
Ritorno il: 12/08/1997
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
… Continuano i racconti di viaggio di una coppia – Franka e Carlo, lei caraibica – tutti due appassionati del conoscere.

Nell’agosto del 99, pensammo di passare le nostre vacanze in quell’estate bellissima, nel paese dei tulipani (questi neppure visti ma con la promessa di ritornarci a maggio di due anni dopo con due nostri amici: promessa mantenuta).

Anche lì, quell’estate, raggiungeva i 30-33 gradi, cosa rarissima nei Paesi Bassi.

Solita partenza da Nogara (Verona) allo spuntar del sole; un brek durante il viaggio, con alloggio nella città di Eindhoven, prima di recarci, il giorno successivo, a Volendam, piccolo centro di pescatori a una manciata di kilometri da Amsterdam; precisamente in una pensioncina al centro del paese, condotta da una coppia multietnica: lei filippina, lui olandese. Stanze linde e colazioni abbondanti al prezzo giornaliero per stanza di 60 mila delle vecchie lire. A pranzo e a cena si andava nei tipici ristorantini del porto, comunemente a base di pesce freschissimo. Una libidine.

Ogni giorno si cambiava itinerario; visite mirate a Volendam, Edam e Marken, a piedi, oppure noleggiando le biciclette. Il villaggio di Marken lo raggiungemmo dopo una pedalata di 18-20 kilometri, su piste ciclabili, senza pericolo alcuno, ininterrottamente fino alla meta.

Anche questo è un paesino di pescatori, dove facemmo shopping e bagni, frequentando un bar sul porto, visitato da importanti giocatori di calcio, dalle foto esposte nel locale. Nel tardo pomeriggio caricammo le bici sul battello per tornare alla pensione, navigando per appena 15 minuti.

Un altro giorno prendemmo l’auto per recarci fine alle grandi dighe sul mare del nord; 30-35 km di scorrevolissime autostrade – tutte rigorosamente costeggiate da piste ciclabili – con ristoranti, musei e parcheggi lungo il percorso.

Faceva impressione vedere il mare da una parte e le terre rubate all’acqua dall’altra, con dislivelli che raggiungono anche i 7-8 metri. Altro particolare interessante sulle strade olandesi era quello di imbattersi nei famosissimi mulini a vento di una volta, ora alternati a moderni manufatti per l’energia eolica e del vento. Molte strade erano e sono attraversate da canali navigabili, per questo motivo, spesso, si doveva attendere il passaggio dei battelli e, una volta riabbassati i ponti levatoi, riprendere la strada.

Alla visita di Amsterdam dedicammo un paio di giorni. Con autobus (su corsie preferenziali), metrò e bici, ci spostavamo nei vari quartieri cittadini. Uno fra questi è il Dam, curioso ed interessante, popolato da ragazze che si affacciano alle vetrine dei loro mini locali con ammiccamenti (anche se ero in compagnia), con un cenno, ti invitavano dentro.

Facemmo anche un viaggio mirato, in battello, visitando i musei e la casa di Anna Frank.

Poi venne il giorno del rientro. Sulla strada del ritorno passammo per Rotterdam (visitandola di corsa – purtroppo) entrando in Belgio e, pure lì, facendo un rapido giro di alcune splendide piazze di Bruxelles.

Come dicevo all’inizio, nella primavera di due anni dopo, tornammo in quei posti con una coppia di amici.

Carlo e Franka



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