Estate 2008 a Rodi: oltre ogni aspettativa!
La struttura dell’hotel è molto bella, moderna, con camere spaziose. Pur non pagando i 30 € di supplemento per avere una camera vista mare siamo comunque capitati all’angolo esterno, dove si gode una piacevole vista sia sui monti che sulla baia. Siamo stanchi morti e, dopo una doccia e una dormitina, scendiamo per la cena. Il buffet è ricchissimo e prevede piatti della cucina greca ed internazionale. In 8 giorni abbiamo assaggiato sempre piatti diversi e tutti freschissimi. 26 luglio: dopo una ricca colazione scendiamo in spiaggia, pulita e attrezzata di docce, lettini ed ombrelloni. Per i primi giorni, almeno finchè non affittiamo una macchina, chiediamo di poter scambiare la cena con il pranzo in hotel. Nel pomeriggio andiamo a Lindos, deliziosa con le sue tipiche casette bianche abbarbicate intorno all’acropoli che, con il caldo che fa, scegliamo di raggiungere a dorso di due asinelli per soli 10 €. Ci informiamo presso vari “rent a car” per una utilitaria per sei giorni, magari con la possibilità di lasciarla direttamente in aeroporto, ma ci dicono che non è possibile, così, dopo una crepe per cena, torniamo nuovamente in hotel in taxi (7€).
27 luglio: la mattina ci rilassiamo in hotel, sia in spiaggia che in piscina, poi, dopo pranzo, prendiamo la macchina e andiamo a Rodi. Abbiamo noleggiato una Fiat Punto in un centro proprio vicino il nostro albergo. Per sei giorni, senza la possibilità di lasciarla in aeroporto, ma comprensiva di assicurazione, per 175€. Il carburante, ovviamente, è a parte: abbiamo speso circa 60€. L’auto è modesta, sarà del 2001, se non prima, ma almeno l’aria condizionata è perfettamente funzionante. La città vecchia di Rodi è bellissima, suddivisa in più quartieri davvero molto caratteristici. Il mio preferito è quello turco, ma devo ammettere che anche l’area medievale offre degli scorci e delle piazzette davvero incantevoli. Per cena mangiamo in una taverna tipica chiamata “Kostas”. Magari è un po’ difficile da trovare perché un po’ lontana dalla ressa degli altri ristoranti turistici, ma vale la pena! Abbiamo assaggiato i dolmades, involtini di riso avvolti in foglie di vite, del saganaki, fette di formaggio feta fritte (la variante al forno, personalmente, è troppo piccante), il polpo alla griglia, le cozze e i calamari, davvero speciali, e l’immancabile tzatziki, crema di yogurt insaporita di aglio, cetriolo e cipolla. Non abbiamo speso molto, circa 22€ a persona. Ci facciamo una passeggiata al porto di Mandraki e poi ce ne torniamo in hotel.
28 luglio: questa mattina ci svegliamo presto per andare alla ricerca di altre baiette dove poter fare il bagno. Visitiamo la splendida baia di Anthony Quinn (cercate di andare presto.. La spiaggia è piccolina e dopo una certa ora s’intasa), un angolo di paradiso molto ben attrezzato (due lettini e un ombrellone 7€) e che farebbe gola a qualsiasi sub. Peccato per quei mega barconi turistici che con la loro musica a tutto volume disturbano un po’ la quiete del luogo! Proseguiamo per la spiaggia di Ladikò, Kallitea, Traganou, Afandou e Tsampika, dove in una taverna lì vicino, tra greggi di caprette curiose, ci fermiamo a mangiare una squisita insalata greca e i souvlaki, spiedini di pollo o maiale speziati a puntino. Nel pomeriggio ci riposiamo, mentre la sera andiamo a bere qualcosa a Lindos, piena di vita e di localini carini.
29 luglio: stamattina proseguiamo il nostro tour di spiaggette a sud di Lindos e quindi Lardos, con la tranquilla baia di Glistra, e Prassonissi, il paradiso dei surfisti perché perennemente ventilato. Una lingua di terra divide il mar Mediterraneo, più calmo, dal mar Egeo, in burrasca e dai colori mozzafiato.. Suggestivo! La sera, dopo cena, siamo a Faliraki, la Rimini di Rodi, non solo per le lunghe spiagge sabbiose, ma anche perché è un’autentica fabbrica del divertimento. Pub, discoteche, ristoranti, fast food, bowling, mini golf, luna park e acqua park… ce n’è per tutti i gusti! Certo, non lo consiglierei per pernottare.. Credo sia impossibile chiudere occhio! 30 luglio: sveglia all’alba per tornare a Mandraki, Rodi città, per prendere il traghetto e andare a Simi, altra isoletta del Dodecaneso che tutti, tra amici e parenti, ci hanno consigliato di vedere. Un vigile si dilunga nello spiegarci che le auto noleggiate non devono pagare il parcheggio e noi per pochi minuti non riusciamo a prendere il Dodecaneso Express, la linea ufficiale che salpa alle 8:30 e che ci avrebbe lasciato sull’isola tutto il giorno fino alle 17. Così per 23€ a persona prendiamo un altro dei tanti traghetti privati lì ormeggiati e alle 9 puntuali partiamo alla volta di Simi. Dopo qualche ora di navigazione facciamo una sosta a Panormitis, minuscolo porticciolo dove c’è solo una chiesetta che neanche visitiamo vista la folla. Quindi risaliamo a bordo e finalmente arriviamo a Simi. Fa un caldo infernale. Il paesino, per carità, è molto carino, con tutte quelle casette colorate che sembrano di cartapesta, ma secondo me non è adeguatamente attrezzato per ospitare una simile orda di turisti. La spiaggia è minuscola e a quell’ora, le 13 passate, stracolma di persone. L’acqua non è particolarmente pulita e un olezzo di fogna impregna l’aria, ma forse siamo solo stati sfortunati. Per pranzo ci fermiamo al ristorante della spiaggia, un tavolo apparecchiato direttamente sul mare che brulica di pesci in attesa di qualche mollica di pane. Assaggiamo una fresca insalata a base di pane, pomodori, feta, olive e capperi e dei gamberetti che in realtà erano insapori. Finalmente risaliamo, stanchi, con la salsedine addosso (a Simi c’è poca acqua, quindi è impossibile fare una doccia dopo il bagno..) e mezzo bruciacchiati dal sole e intorno alle 17 siamo di nuovo a Rodi. E’ stato davvero estenuante… non so se lo rifarei… 31 luglio: torniamo alla mitica baia di Anthony Quinn e vi restiamo fino al pomeriggio. Tornati in albergo sfruttiamo gli ultimi scampoli di mare e piscina, poi cominciamo a fare i bagagli.
1 agosto: il nostro volo è stato posticipato dalle 15:10 alle 22:00 ora locale (in Grecia bisogna mandare l’orologio un’ora avanti). Guadagniamo in pratica mezza giornata così ne approfittiamo per andare a visitare Pedaludes, la valle delle farfalle (l’ingresso costa 5€). Si tratta di un evento unico al mondo: una moltitudine di farfalle della stessa specie (troverete tutte le indicazioni in qualunque guida) che scelgono di svernare da maggio a ottobre in questa valle di montagna ricca di ruscelletti e sentieri ombreggiati. Secondo me non ne vale la pena, ma come al solito è un giudizio soggettivo. A me tutte quelle farfalle appollaiate ovunque hanno fatto un senso! Ci fermiamo a pranzare in una taverna all’aperto, quindi siamo di nuovo in hotel in attesa di poter riconsegnare la Punto (non prima delle 17:30, quando cioè riapre la maggior parte dei negozi nel pomeriggio). Arriviamo in aeroporto a bordo di un taxi spericolato (una corsa di 44€: molto più conveniente dei 40€ a persona dell’andata e sicuramente più comodo!) e qui comincia un’attesa infinita, anche perché il Diagoras non è il massimo dell’organizzazione: voli che vengono cancellati o posticipati e nessuno che ti sa dare informazioni. Con più di 45 minuti di ritardo finalmente si parte in un aereo stracolmo di persone, alcune delle quali talmente maleducate e rumorose da vergognarmi di essere italiana. A parte questo è stata una vacanza perfetta. Rodi mi ha colpita perché non la immaginavo così eclettica: è giovane, romantica, rilassante, ma nello stesso tempo anche ideale per famiglie (ne abbiamo incontrate tante), per chi non è in coppia, per chi vuole girare e vedere tante cose diverse… Oltre ogni aspettativa!