Esplorando Barcellona

Breve soggiorno nella principale città catalana, ferita dall'attentato terroristico e a pochi giorni dal referendum
Scritto da: marmottaontour
esplorando barcellona
Partenza il: 17/09/2017
Ritorno il: 22/09/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Avendo a disposizione un tempo limitato (una settimana) e un badget non elevatissimo, per quest’anno ho deciso di concedermi una vacanza cittadina, all’insegna dell’esplorazione di una città europea. Sì, ma quale? Inizialmente le opzioni sono varie ma alla fine la scelta ricade su Barcellona, in fondo non ci sono mai stato e poi è una delle poche città su cui Ryanair vola anche partendo da Torino (così limito un po’ le spese). Per organizzare il viaggio mi affido alle informazioni trovate su internet e ai diari dei TPC che come sempre si rivelano molto utili.

Indice dei contenuti

Pronti via trovo una bella offerta sul volo e una sul pernottamento che prenoto subito ma, dopo appena qualche giorno ecco che si verifica il terribile attentato sulla Rambla. Smaltito un po’ di panico iniziale e analizzata bene la situazione decidiamo di partire comunque in fondo manca ancora qualche settimana prima del nostro arrivo in città.

Primo giorno

Partiamo di Torino poco dopo le 13 e in poco più di un’ora siamo a Barcellona. In volo con noi ci sono anche dei ragazzi che si recano in città per un addio al celibato e devo ammettere che ci hanno tenuto ben allegri per tutto il tragitto.

Con l’autobus dall’aeroporto in una mezz’oretta siamo in piazza Catalunya e da qui, percorrendo il nostro primo tratto sulla Rambla, in dieci minuti siamo in hotel (Hostal La Terrassa). Sbrigate le formalità del check in lasciamo i bagagli in camera e subito usciamo per prendere confidenza con la città. Decidiamo di tornare sulla Rambla e proseguire, da dove avevamo interrotto in precedenza fino verso il mare per concederci una bella passeggiata ammirando la statua di Colombo e il porto.

Rientrando poi lungo la Rambla che è quasi ora di cena decidiamo di trovare un posticino dove mangiare. La scelta è veramente molto varia e ci sono decine di locali che propongono tutti menù invitanti a prezzi abbordabili. Decidiamo di fermarci al Gran Rambla 1840 dove mangiamo una buona tapa e una paella anche se il servizio è decisamente scadente.

Dopo la cena decidiamo di continuare la nostra passeggiata lungo la Rambla per prendere confidenza con la vita notturna della città.

Secondo giorno

Il lunedì è il nostro primo giorno completo a Barcellona e lo dedicheremo interamente a Gaudì.

Dopo una buonissima colazione da Donkin Coffeé (bomboloni alla crema da sogno) prendiamo la metropolitana e ci dirigiamo alla Sagrada Familia. Non credo esistano parole per descrivere appieno le emozioni che si provano al suo cospetto. Le facciate sono splendide e la cura dei dettagli (nonostante sia un’opera eternamente incompiuta) è qualcosa di stupefacente, le foto si sprecano. L’interno della struttura invece ci lascia un po’ perplessi. Pur essendo molto bella anche all’interno da l’impressione di essere un po’ “fredda” se paragonata a quello che è l’esterno.

Usciti dalla Sagrada Familia ci concediamo anche un visita al museo che si trova sotto la cattedrale nel quale sono presenti numerosi bozzetti preparatori dei vari particolari della Sagrada Familia e viene illustrato come Gaudì abbia preso spunto dalla natura per ogni particolare aspetto della chiesa. Successivamente abbiamo optato per una bella passeggiata muovendoci in direzione della Casa Mirò e della Casa Batllò in modo da poter osservare anche un po’ della città al di fuori delle zone più turistiche. Durante il percorso ci fermiamo in un piccolo locale (Restaurant Diagonal, su Avinguda Diagonal) per mangiare qualcosa, non è molto grande come locale ma per la simpatia e la gentilezza dei gestori (non più giovanissimi) unita alla bontà dei piatti e a un prezzo molto ragionevole lo consiglio. Per smaltire il pranzo proseguiamo la passeggiata giungendo prima alla Casa Mirò, dove ci concediamo solo qualche foto per il momento (abbiamo la visita prenotata per il tardo pomeriggio) e proseguiamo per la Casa Batllò che non è molto distante. Già la semplice vista della facciata della casa lascia a bocca aperta ma la visita dell’interno è qualcosa che stupisce veramente. Compresa nel biglietto di ingresso viene consegnata una audioguida in italiano con tanto di schermo sul quale, nelle singole stanze, viene riprodotta un’immagine animata di come era all’epoca della realizzazione. La guida è molto completa e ricca di dettagliate informazioni e consente di cogliere anche i più piccoli dettagli di quest’opera anche a chi, come il sottoscritto, di Gaudì conosceva ben poco.

Conclusa la visita di Casa Batllò ritorniamo verso Casa Mirò (più nota come la Pedrera per via della sua facciata in pietra) per visitarla. Anche qui ci viene fornita un’audioguida in italiano dopodichè veniamo fatti salire fin sulla terrazza, da dove inizia la visita (è una visita fatta dall’alto verso il basso, saltando alcuni piani che sono abitati). Dalla terrazza si ha una bellissima vista della città e dei dintorni e le opere architettoniche di Gaudì che si trovano qui hanno un che di incredibile.

Anche l’interno della casa è molto ben studiato e di piacevole impatto e nel complesso la visita risulta molto gradevole.

Sicuramente posso dire che la giornata di oggi ha stimolato in me la voglia di scoprire di più su Gaudì e le sue opere.

Finita la visita rientriamo, sempre a piedi, verso l’hotel per concederci una bella doccia e un po’ di riposo prima di uscire per la cena.

Come la sera prima anche oggi optiamo per cenare sulla Rambla ma cambiano locale, questa volta ci attrae il Top Tapas Restaurant. Scelta azzeccata, menù con 2 tapa e paella a dir poco squisiti e servizio di gran qualità a prezzo non eccessivo, lo consiglio. Dopo la cena anche questa sera optiamo per una passeggiata prima verso il porto per vederlo in versione notturna e poi lungo la Rambla.

TERZO GIORNO

La mattinata del terzo giorno è ancora dedicata a Gaudì, ci rechiamo infatti a visitare il Park Güell. Inizio subito col dire che arrivarci in metro è una bella impresa perché la fermata è distante e il percorso a piedi, oltre ad essere molto poco segnalato (fortuna che qui un’informazione non te la negano mai) è tutto in salita.

A parte questi piccoli aspetti il parco merita sicuramente una visita, la parte gratuita è infatti ricca di una gran quantità di fiori e alberi ben curati che già da soli meritano la visita mentre la parte in cui sono racchiuse la opere dell’architetto (a pagamento) lascia come sempre senza fiato. Da non perdere la visita della statua a forma di salamandra (famossisima, viene rappresentata un po’ ovunque nei souvenir della città) per una foto anche se, per essere gli unici soggetti inquadrati oltre alla statua, dovrete avere molta pazienza.

Il parco è accessibile da vari lati ma l’ingresso più caratteristico è sicuramente quello situato nella zona più a valle, caratterizzato dalla presenza di due splendide costruzioni che sembrano rappresentare due casette uscite dalle fiabe. Una volta entrati ci si trova davanti una magnifica scalinata che, oltre ad ospitare la statua della salamandra, conduce alla sala ipostila, una ampio colonnato che sorregge la terrazza soprastante dalla quale è possibile ammirare una splendida vista della città e del mare. Per girare l’intero parco non basterebbe una giornata intera (è ampio più di 17 ettari) ma ne vale sicuramente la pena.

Usciti dal parco, presi da pazzia pensiamo di raggiungere la zona della Rambla a piedi ma, complice anche un mio piccolo infortunio al piede, dopo un po’ desistiamo fermandoci a pranzare in un piccolo locale gestito da cinesi dove, con una spesa molto contenuta, ci rifocilliamo per bene.

Dopo il pranzo decidiamo di prendere la metro e rientriamo fino alla fermata Liceu (a metà della Rambla, la più vicina al nostro hotel) dalla quale proseguiamo verso il Parc de La Ciutadela, il parco cittadino situato vicino allo zoo. Si tratta di un bellissimo polmone verde all’interno della città, il cui ingresso nella parte nord è delimitato dal maestoso Arc de Triomf, dove la gente del posto e i turisti vengono per rilassarsi e stare un po’ in compagnia. È ricco di numerose specie vegetali (magnifica e altamente simbolica la Phytolacca dedicata alla lotta contro il tumore al seno) e al suo interno sono presenti una bellissima fontana, un laghetto e una scultura che rappresenta un mammuth.

Dopo esserci ben riposati e goduti il pomeriggio assolato decidiamo di rientrare verso l’hotel con una passeggiata all’interno del Barrio Gotico fino alla Cattedrale. Contavamo di visitarla ma al pomeriggio l’ingresso è a pagamento quindi optiamo per tornare sui nostri passi e ci rechiamo fino al mercato della Boqueria per fare merenda prima di tornare in hotel a riposare. Siccome quando visito una città mi piace provare a viverla in ogni aspetto la sera, visto che il Barcellona giocava una partita in casa, abbiamo optato per trovare un bel locale in cui mangiare e poi guardare la partita in mezzo ai tifosi locali.

In una traversa della Rambla troviamo uno splendido pub irlandese, il Temple pub (si lo so non è tipicamente spagnolo ma io in fondo a Dublino ci ho lasciato un pezzo di cuore quindi il richiamo era forte). La cucina tipicamente irlandese unita ad alcune specialità messicane e ad una cameriera simpaticissima e gentile hanno reso la serata veramente molto piacevole (per la cronaca il Barça ha vinto 6-1).

QUARTO GIORNO

Da buon amante del calcio non poteva mancare una visita al Camp Nou e al suo museo. Normalmente quando viaggio non visito mai gli stadi, al massimo mi limito a passarci vicino per vederli da fuori, ma in questo caso ho fatto un’eccezione perché avevo letto e sentito dire che era un’esperienza da non mancare. Dopo esserci andato posso confermare anche io che è proprio così, anche per chi non è un grande amante del calcio. Il tour inizia con la visita del museo dei trofei della società (non solo della squadra di calcio maschile quindi ma anche di quella femminile, della squadra di pallamano, di basket e di hockey su pista). Ovviamente la squadra di calcio la fa da padrona anche perché dalla sua fondazione (1899) di trofei ne ha veramente vinti parecchi. Oltre ai trofei sono presenti però anche molti altri cimeli dei giocatori presenti e passati di ogni sport.

Si prosegue poi con la mix zone, l’area dove vengono intervistati i calciatori dopo le partite e la sala stampa per poi passare allo spogliatoio ospiti prima di entrare sul campo (o meglio a bordo campo perché oltre non si può andare) con la possibilità di sedersi sulla panchina del Barcellona.

All’interno del tunnel di accesso al campo un altoparlante riproduce i cori dei tifosi e sembra proprio di essere nel pre partita prossimi a scendere in campo (e assicuro che fa suggestione).

L’ultima parte del tour porta infine alla tribuna stampa dove è possibile ammirare dove siedono i giornalisti durante le partite.

Conclusa la parentesi sportiva ci rechiamo a vistare la collina del Montjuic. Con la metropolitana raggiungiamo la partenza della funicolare e da qui, con un piccolo viaggio sospesi di circa 10 minuti, siamo in cima alla collina. La vista che si gode da quassù lascia veramente a bocca aperta e il castello domina perfettamente la zona. Optiamo per saltare la visita all’interno del castello e ripieghiamo su una passeggiata attorno alle mura. Il primo tratto di sentiero sovrasta la zona del porto industriale e sembra non finire mai mentre il tratto di rientro si affaccia sulla zona olimpica (dove hanno fatto i giochi del ’92).

Finita la passeggiata riprendiamo la funicolare per scendere e ci fermiamo a metà della discesa, dove si trova una zona panoramica che permette di gustare appieno della vista della città e del porto turistico dall’alto.

Completata poi la discesa con la funicolare la nostra giornata prosegue con una visita alla Poble Espanyol che raggiungiamo utilizzando la metropolitana fino a Plaça Espanya e proseguendo poi a piedi. Il Poble Espanyol è un museo all’aria aperta che riproduce uno spaccato della Spagna di inizio ‘900 ed è stato creato, inizialmente con l’intento di una durata solo temporanea, per l’Esposizione Universale del 1929. Al suo interno sono riprodotte (su diversa scala) gli edifici, le piazze e le strade più rappresentative di delle 15 delle Comunità autonome spagnole, ha la funzione di museo architettonico all’aria aperta e di mostra di artigianato popolare. Per ogni Comunità infatti è presente un cartello che illustra usi e costumi oltre alle produzioni e alle specialità culinarie.

Conclusa la visita rientriamo in albergo per rilassarci un po’ prima di uscire nuovamente questa volta per una breve passeggiata lungo la Rambla del Raval, una rambla parallela a quella più famosa, per ammirare la scultura “El Gat” di Botero, un gatto “obeso” nel tipico stile dell’artista e recarci poi a cena, nuovamente al pub irlandese visto che la sera prima avevo mangiato veramente bene.

QUINTO GIORNO

Per la nostra ultima giornata a Barcellona abbiamo deciso di goderci un po’ di mare.

Partendo a piedi dall’hotel ci immergiamo all’interno del Barrio Gotico che piano piano inizia a svegliarsi e ci dirigiamo verso la Cattedrale di Sant’Eulalia per visitarla. Gli interni della chiesa sono magnifici (a mio parere migliori di quelli della Sagrada Familia) e molto ben curati così come ben tenute (per non dire paffutelle) ci sono sembrate le 13 oche che vivono nel chiostro (13 come gli anni della martire, ma anche le 13 torture a cui fu sottoposta dai romani). La visita al mattino (così come la sera dopo le 17.45) è gratuita ma lasciare un’offerta ci è sembrato d’obbligo.

Finita la visita della cattedrale abbiamo proseguito nei dedali del Barrio fino a spuntare sul lungomare di Barceloneta, dove è presente la famota scultura dell’aragosta che sorride.

Da qui ci siamo lasciati condurre lungo le varie spiagge che si susseguono uscendo dalla città per una bellissima passeggiata (di quasi 5 km solo andata però!). Pur essendo molto vicine alla città e al porto le spiagge sono tutte ben curate, sia quella a pagamento sia quelle libere e, visto anche il gran caldo pur essendo oltre la metà di settembre, il rammarico di non aver portato il costume si fa sentire.

Durante il rientro la fame e la stanchezza iniziano a farsi sentire così cerchiamo un posticino dove placare entrambe. Lo troviamo nei pressi del porto olimpico, sotto forma di una bel locale (El Tinglado, una sorta di mega gazebo come tutti i locali della zona) con una proposta di menù alquanto invitante. Abbiamo preso tutto a base di pesce e verdure e ammetto che, pur essendo una buona forchetta, arrivare alla fine del pasto è stata veramente dura. Concluso il pasto abbiamo ripreso la nostra camminata verso la città, camminata che a questo punto era più che necessaria per smaltire le calorie. La città nel pomeriggio si era finalmente svegliata e le spiagge più vicine al centro erano molto affollate. Una volta finito di goderci il caldo sole catalano optiamo per rientrate in hotel a riposare in vista della serata.

La sera ci rechiamo alla Font Magica del Montjuic, una grande fontana situata vicino a Plaça Espanya, davanti al Plau Nacional. Qui il giovedì, venerdì e sabato verso le 21.00 (consiglio di controllare prima gli orari) è previsto uno spettacolo di fontane danzanti in cui si alternano giochi d’acqua e di luci con musica classica e contemporanea (basti dire che lo spettacolo inizia sulle note di “Barcelona” di Freddy Mercury). Lo spettacolo dura un’ora e consiglio vivamente di arrivare molto prima dell’inizio se si vuole trovare un posta a sedere sulle scalinate.

SESTO GIORNO

Purtroppo la vacanza è giunta al termine, alle 11.20 ci aspetta il volo di rientro quindi, dopo una bella colazione non ci resta che prendere la navetta per l’aeroporto e sbrigare le formalità per il rientro. Fins aviat Barcelona!

CONSIGLI

Mentre cercavo informazioni per organizzare la vacanza mi è capitato di leggere di tutto e di più su Barcellona quindi provo ad elencare qualche aspetto della mia visita sperando che possa tornare utile.

Metropolitana: la città si gira bene a piedi ma alcune volte è necessario affidarsi ai mezzi pubblici. La metropolitana con le sue numerose linee copre ben la città ed è molto comoda ma il biglietto singolo è decisamente caro (oltre i 2€). Noi abbiamo optato per il T10, un abbonamento da 10 corse (costo 9.95€) che può essere usato cumulativamente obliterandolo in successione più volte. In questo modo ogni singola corsa ci è costata meno di 1€.

Mangiare: i locali che offrono menù turistici sono veramente un’infinità e per ogni gusto. Un consiglio che vi do però è quello di fare ben attenzione se l’IVA (pari al 10%) e il bere sono compresi nel prezzo indicato. Se l’IVA infatti non incide molto vi assicuro che il bere può essere un bel salasso, per due bottigliette d’acqua da 33 cl a noi hanno chiesto ben 7 €!

Biglietti: personalmente ho acquistato tutti i biglietti per le varie visite on-line dall’Italia prima di partire. La differenza di prezzo è stata irrisoria (solo un piccolo sconto sull’ingresso al Poble Espanyol) ma così abbiamo evitato tutte le code all’ingresso risparmiando un sacco di tempo. Fate solo attenzione perché, se in genere non sono troppo fiscali sull’orario di ingresso indicato sulla prenotazione, al Parc Güell sono molto fiscali sull’orario di visita e non vi fanno entrare nella parte a pagamento fino a che non giunge l’ora indicata sul vostro biglietto. Da/per l’aeroporto: l’aeroporto del Prat e ben collegato con un servizio navetta ma è possibile raggiugnerlo anche con la metropolitana, facendo però un biglietto a parte non compreso nel T10 o un taxi. Io personalmente ho optato per la navetta che ci ha portato fino in Plaça Catalunya con un prezzo solo leggermente maggiore rispetto alla metropolitana.

Un ultimo consiglio che posso darvi se deciderete di visitare Barcellona è di non limitarvi a visitare solamente gli edifici e i luoghi più famosi e conosciuti, ma di avventurarvi anche all’interno dei suoi numerosi quartieri (L’Eixample, Il Barrì Gotic, La Ciutad Vella per citarne alcuni). Gli scorci che vi si presenteranno davanti e le atmosfere che potrete respirare (molto diverse da un quartiere all’altro) arricchiranno sicuramente il vostro bagaglio e regaleranno alla vostra vacanza una nota particolare, facendovi sentire un po’ catalani anche voi.



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