Ercolano is cool! Piccola tappa tra ruderi, ologrammi e pizza
Indice dei contenuti
Piccola tappa tra ruderi, ologrammi e pizza
Galeotto fu il matrimonio… Non il mio, ma quello di un’amica che si è sposata il 20 luglio 2013 a Santa Maria a Vico, in provincia di Caserta, e mi ha invitata alle nozze. L’ameno pesino campano sull’Appia è a un tiro di schioppo da Napoli, quindi ho colto l’occasione per salutare Torino e trascorrere un paio di giorni visitando alcuni tesori partenopei, e non solo. Tappa d’obbligo: Ercolano. Poco meno di 55mila abitanti, la città dista circa 12 km dal capoluogo e deve il suo nome a Ercole che, secondo il mito, proprio in questo luogo costruì un tempio dedicato a se stesso e da lì sorse poi la città omonima. Famosa per il sito archeologico, è più piccola e più silenziosa di Napoli, ma per nulla esente dal colore tipico del sud Italia, quello del sole e della gente. Sta tutto nell’aria, nell’acqua e nella terra. E passa sotto la pelle… non c’è scampo, per fortuna!
Quindi anche a Ercolano si ammirano le distese di panni appesi lungo le strade, che se ti servisse un cambio alla veloce ti puoi quasi servire come al supermercato; si sente l’odore di pizza fritta e di sfogliatelle calde; si incontra per strada il tipico urlatore che vende con l’Ape scassata pesce fresco e angurie. E ovviamente il mare, da gustare anche in lontananza.
Basilica di Santa Maria a Pugliano
Mi sono mossa dall’hotel napoletano dove alloggiavo alle 7 circa del mattino del 19 luglio e per raggiungere Ercolano ho trovato comodissima la circumvesuviana, una linea di treni campana: 20 minuti di viaggio con aria condizionata e sono arrivata a destinazione! Uscita dalla stazione ferroviaria mi sono diretta all’ufficio informazioni che è a circa 200 metri dritto davanti e da lì ho iniziato il mio mini tour. Prima di dedicarmi agli scavi della città romana, ho preferito visitare un po’ la città nuova, così ho risalito via 4 novembre e sono arrivata alla Basilica di Santa Maria a Pugliano, una delle più antiche della regione. Risale all’incirca all’anno Mille ed è composta da edifici aggiunti successivamente in epoche differenti. Contiene molti dipinti e oggetti sacri interessanti, ma direi che da vedere assolutamente sono i due sarcofagi d’età romana molto ben conservati.
Superato il mercato sulla piazza della Basilica, ho deciso di imboccare l’antistante via Pugliano, anche se è fuori dalla linea gialla del volantino che forniscono all’ufficio turistico: una piacevole passeggiata attraverso decine di bancarelle dove tutto (o quasi) è di seconda mano, anche gli abiti da sposa!
Hercvlanevm: la città recuperata
Alle 9.30 sono entrata finalmente nel sito archeologico. Il biglietto intero costa 11 euro, ma ne vale davvero la pena (se si intende visitare tutti i siti archeologici di Ercolano, Boscoreale, Oplontis, Pompei e Stabiae, consiglio di acquistare il biglietto cumulativo che costa 20 euro ed è valido 3 giorni). Con un’aggiunta di 6 euro si può prendere l’audioguida che è stata ben realizzata con molti approfondimenti ed effetti acustici tutti da scoprire.
La città è davvero un gioiello archeologico: anche se si vedono gli effetti devastanti che ebbe l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., quando la città fu sommersa da un’alluvione fangosa proveniente dal vulcano, gli edifici sono stati riportati alla luce nel migliore dei modi e molti dipinti e mosaici sono in ottimo stato di conservazione. Il sito di Ercolano è molto più piccolo di quello di Pompei, ma molto più grazioso a mio parere: era la residenza estiva di molti patrizi romani per cui si possono visitare i resti di magnifiche ville con giardini e terme. A completamento consiglio di visitare, prima o dopo, anche il Museo Archeologico di Napoli dove sono conservati statue, gioielli, suppellettili e affreschi provenienti dallo scavo.
Il sito si visita con tutta calma in due ore e mezza ed è dotato di tutti i confort: servizi igienici, book shop e bar. Soprattutto attenti in biglietteria! Vi daranno un coupon con cui avrete diritto ad uno sconto presso il vicino MAV, il Museo Archeologico Virtuale, da non perdere!
Pausa delle 12: pizza!
Terminata la visita era ora di pranzo e quindi mi sono concessa un po’ di riposo (nel sito si fanno molti passi sotto il sole caldo!) e una squisita bufalina presso la pizzeria “Luna caprese” che mi hanno consigliato i residenti e che si trova su via IV novembre, quella che collega il sito archeologico con la stazione e su cui si affaccia anche il MAV. Il locale è piccolo ma molto gradevole; la pizza costa poco e soprattutto si può vedere all’opera un tipico pizzaiolo alle prese con il suo forno a legna. Folklore gustoso insomma!
MAV e ville del Settecento
Ho dedicato il dopo pranzo ad una passeggiata lungo corso Resina, per ammirare le splendide ville del Settecento, antiche residenze estive di nobili famiglie, oggi per lo più adibite a hotel o a uffici. E poi via al MAV, una sorpresa inattesa! Si tratta di un percorso virtuale e interattivo di circa un’ora dove, attraverso le più recenti tecnologie video e olografiche, si fa un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo, rivivendo addirittura l’eruzione del Vesuvio! Le oltre settanta installazioni multimediali fanno ripercorrere allo spettatore squarci di vita cittadina e soprattutto permettono di ammirare gli edifici ercolanensi e pompeiani ricostruiti in 3D in tutto il loro splendore originario. Attenzione però: l’ultima tappa è il teatro con tecnologia 3D stereoscopica, in cui si riproduce la tragedia del 79 d. C. e il pavimento trema davvero!
Devo ammettere che questa giornata è stata per me una vera sorpresa, per la mente, per il palato e per il cuore, e credo che in questo caso valga più che mai il pensiero di Chatwin, il quale disse una volta “Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma”.
Claudia C.