Eravamo 4 amiche in Turchia

Nonostante varie opinioni contrastanti che ci hanno bombardato per mesi prima di partire, noi 4 fiorentine siamo partite alla volta della Turchia ottimiste e tranquille. 17 luglio: partenza da Roma e arrivo a Istanbul la sera alle 21.30. Avevamo il pick-up gratis da parte dell’hotel e in 15 minuti ci ha portato al nostro Hotel Tashkonak, un...
Scritto da: missgrey
eravamo 4 amiche in turchia
Partenza il: 17/07/2007
Ritorno il: 31/07/2008
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
Ascolta i podcast
 
Nonostante varie opinioni contrastanti che ci hanno bombardato per mesi prima di partire, noi 4 fiorentine siamo partite alla volta della Turchia ottimiste e tranquille.

17 luglio: partenza da Roma e arrivo a Istanbul la sera alle 21.30. Avevamo il pick-up gratis da parte dell’hotel e in 15 minuti ci ha portato al nostro Hotel Tashkonak, un tranquillo 3 stelle nel pieno centro della città, zona Sultanhamet. Hotel pulito e camere confortevoli, pure il personale, a parte un loquace e intraprendente receptionist che attaccava bottone ogni volta che rientravamo.

18 luglio: La città è bellissima: abbiamo visitato subito La Moschea blu, stupenda con i suoi minareti, i suoi mosaici e la sua immensità. L’ingresso non costa molto, 10 lire turche ( i nostri 5 euro: trovalo da noi un museo o simile che ti fa pagare così poco…). Poi è la volta di Aya Sofia, imponente pure lei ma con stile ed atmosfera tutto diverso. Ingresso stessa cifra. Parte del pomeriggio decidiamo di dedicarlo al mercato delle spezie, trovandoci lì un po’ per caso. Ti fanno assaggiare di tutto, non avevamo più sensibilità in bocca dopo aver provato spezie piccanti e non. Per fortuna alla fine ti offrono sempre lì immancabile tè alla mela, un must da quelle parti! 19 luglio: è il giorno del palazzo Topkapi. Ingresso sempre 10 lire turche. L’apoteosi della bellezza e grandezza, a cominciare dal parco antistante. Giriamo tranquillamente da noi con la nostra guida, passando da varie sale, l’harem ( che ha ingresso a parte, ma costa sempre poco) fino a visitare le stanze del sultano e della regina madre. Tutto ti colpisce per l’esplosione di colori, blu e oro. Il pomeriggio lo dedichiamo alla scoperta del Gran Bazar. La meraviglia dei colori e dei profumi insieme ai sorrisi della gente ci accoglie come in un grande abbraccio, tutti ti salutano e ti offrono da comprare ma anche se non acquisti vogliono comunque chiacchierare con te e sapere da dove vieni. E’ una cosa che non ci aspettavamo e che ci è rimasta nel cuore. In barba a quello che ci dicevano tutti.

20-21 luglio: Lasciamo Istanbul per un tour di 2 giorni in Cappadocia (raggiunta via aereo Istanbul-Kayseri). A parte un disguido iniziale ( il tour operator si è scordato di venire a prenderci all’aeroporto ed aveva sbagliato data nel prenotare l’hotel per il pernottamento…) in seguito risolto (meno male), partiamo subito alla scoperta della zona con la nostra guida privata, una carinissima ragazza di nome Sezin che parlava l’inglese correntemente e che ci ha fatto davvero una storia particolareggiata di tutto ciò che visitavamo: la Monk Valley, la Devrent Valley, Zelve, Goreme, la valle di Ihlara, la città antica di Selime e la città sotterranea più antica, Kaymakli. Consigliamo tale tour operator (www.Cappadociatours.Com) che disguido a parte sono bravissimi!!! Il pernottamento non lo commentiamo: ti fanno dormire in un hotel completamente ricavato nel tufo, con stanze principesche, coperte di raso, idromassaggio…Senza parole!!! Ci sentivamo a palazzo!! La Cappadocia vale un passaggio: siamo rimaste a bocca aperta dal paesaggio, che è stralunante, queste formazioni di tufo che hanno resistito nei secoli all’erosione e che sono state abitate dai primordi della cristianità. In una parola: fantastico. Da non perdere. Potremmo stare a parlarne ore ma non ci sarebbe abbastanza spazio!! 22 luglio: la sera del 21 siamo tornate a Istanbul (stesso hotel)per fermarci un altro giorno e tale viene dedicato alla sperimentazione del bagno turco, l’Hammam. Troviamo quello con più antica tradizione, il Cagaloglu ( indirizzo: Prof Kazim Ismail Gürkan Cad 34) di cui il New York Times dice “ uno dei posti che dovete visitare nella vita”. La nostra scelta ricade sul bagno più massaggio totale: niente di più azzeccato. Siamo uscite con una pelle ringiovanita e rilassata, il tutto addolcito dal sempre presente tè turco, che ti danno alla fine del bagno mentre sei avvolta nel caldo asciugamano. Il pomeriggio abbiamo un po’ di tempo e dopo il break pranzo decidiamo di prendere un traghetto per il tour del Bosforo, che ci avevano pubblicizzato davanti a Agya Sofia tutto il giorno. Alla fine ci costa € 15.00 ma quello che manca è un minimo di commento, anche in inglese, di ciò che si vedeva. In pratica un giro di 2 ore a guardare in qua e là…Forse si può risparmiare o forse il meglio è farlo in notturna per vedere la città illuminata.

23 luglio: partenza da Istanbul per raggiungere l’aeroporto dove dobbiamo ritirare l’auto prenotata dall’Italia. A parte l’agente che si fa un po’ aspettare anche dopo una telefonata d’avviso, tutto va bene, ci danno una berlina diesel spaziosissima (e noi che ci facevamo problemi per le valigie). La benzina o il diesel costano entrambi, lo sapevamo già, ma non abbiamo speso grandi cifre avendo diviso sempre in 4. Partiamo così per Bursa, tappa intermedia prima di raggiungere la costa Egea. Tra l’altro dimezziamo il tragitto con il traghetto comodissimo che ci lascia a Yalova (partenza dal molo di Yenicapi, vicino all’aeroporto), da cui ripartiamo, ed intorno all’ora di pranzo un po’ inoltrata ci siamo. Pranzo e poi giro della città. Carina, in mezzo al verde e la cosa più bella è stata la visita della Moschea di Yesil, dove abbiamo trovato un gentilissimo ragazzo che ci ha spiegato tutto: da come si diventa muezzin a Imam, dal significato dei tappeti in terra alla loro disposizione, dal farci visitare la parte “proibita” ( l’ala del sultano a cui noi comuni mortali sarebbe vietato l’accesso) bellissima coi i suoi decori, al presentarci un famoso muezzin che ha cantato per noi sole una parte del corano a memoria lasciandoci commosse e a bocca aperta. Dormiamo all’hotel Safran, ricavato da una casa ottomana, molto carino (la receptionist poi è un personaggio, ci ha fatto morire dalle risate! Provate a chiederle un’indicazione stradale..:) ) 24-25 luglio: Partenza in auto per Bergama. Facciamo un bel giro “largo” per fare la strada panoramica e dopo un po’ di ore arriviamo nel pomeriggio alla nostra Gobi Pension, dove ci accoglie un simpaticissimo “nonno” che dice essere il proprietario e ci porta nelle nostre stanze, essenziali ma pulite (d’altra parte abbiamo speso € 15.00 a notte…) La città in se non è niente di che, la sola cosa bella è l’Acropoli e l’Asclepleyon che abbiamo visitato il giorno dopo. La prima è sicuramente più affascinante, con un bellissimo teatro ben conservato. Anche lì ingresso 10 lire. Grazie al nostro padrone di pensione, scopriamo un sentiero a piedi per ridiscendere che ti porta a visitare un Muzeion, dove ci sono scavi per il ritrovamento di bellissimi pavimenti mosaicati. Dopo la discesa torniamo in paese e andiamo all’Asclepleyon, bello, ma eravamo ben cotte dal sole di tutta la giornata e ci siamo state poco, più tentate dal tornare in albergo per una doccia e un po’ di riposo.

26 luglio: Partenza per Selçuk, carinissima località molto più vicina alla costa, che abbiamo usato per visitare Efeso. Abbiamo trovato un posto carinissimo per dormire, Nylia Pension, gestito da una signora poco loquace, ma che ha allestito le camere ed il resto in stile hippie ma carino, con tanti ninnoli in giro, ma curato. C’è un comodo e fresco giardino dove rilassarsi col rumore della fontana, e la colazione è ricca, sia salata che dolce, con succhi di frutta, caffè, latte etc … Efeso è molto bella, anche se affollata dai turisti. Avendo parcheggiato all’entrata nord, il parcheggiatore non ci ha chiesto di pagare (in molti posti paghi) ma ci ha offerto un transfer gratis per l’entrata sud, da cui poi saremmo risaliti lungo il sito, senza rifare la salita 2 volte (positivo visto il caldo), ma c’è però una fermata che ti fanno fare per scopi di acquisto. Noi abbiamo scelto la produzione dei tappeti: non abbiamo comprato niente anche se a malincuore perché sono una cosa stupenda! Ci hanno mostrato come fanno ad estrarre la seta dal baco, e poi come fanno i tappeti a mano, nodo dopo nodo, impiegando anche 3 mesi! Ma sono favolosi! Con colori e trame bellissime e sono poi morbidissimi al tatto!! Se avete tempo, fate un salto a Sirince, 8 Km da Selçuk: immerso tra frutteti e vigneti, molto carino e rilassante,con un bel mercato coperto e pieno di enoteche per degustare i vini locali (abbiamo la nostra personale enologa al seguito! ) 28-31 luglio: Partite da Selçuk, ci incamminiamo per Bodrum, tappa finale del nostro giro (Lungo la strada tappa a Manisa, assai decantata sulla guida, ma piuttosto deludente..Tra l’altro la moschea più famosa è in restauro e quindi inaccessibile). La scelta è ricaduta su tale città, in quanto Antalya era troppo lontana da affrontare con l’auto, dovendola poi riportare in aeroporto. Bodrum però non ha un mare poi così splendido, o per lo meno le spiagge che sono pressoché assenti. Forse avendo più tempo è meglio andare a cercare qualche caletta magari nelle isole di fronte. Se potete, scegliete la costa turchese da Antalya in poi. Noi comunque avevamo solo 2 giorni per fare mare e quindi ci siamo accontentate. La città è un po’ una Rimini turca, c’è chi la chiama la St. Tropez turca ed è vero per quello che abbiamo visto l’ultima sera avendo deciso di fare un giro per le strade: affollatissima, un ammasso di gente da non capirci niente! Le altre sere noi le avevamo passate nel nostro splendido appartamento, in collina lontano dal caos, con una piccola ma splendida piscina privata da starci a serate intere!! E cenando nella nostra fresca veranda, coccolate da un tenero micio di nome Spike e assillate da 2 splendidi esemplari , Troy e Sanson, due cagnoni sempre affamati ma anche desiderosi di tenerezze!! (erano lo “zoo” dei 2 padroni di casa irlandesi trapiantati). Aegean Gate Hotel: da 10 e lode!! Siamo ripartite molto contente da questo viaggio, che nessuno ci consigliava ma invece si è rivelato bellissimo, ci ha affascinato l’incontro con un’altra cultura e religione, le giornate scandite dai canti dei muezzin che all’inizio ti sconvolgono il sonno ma poi ci fai l’abitudine! Ed il calore della gente, mai trovata così, l’accoglienza ed i loro sorrisi anche se non capivano una parola di quel che dicevi! Lo consigliamo sicuramente e pensiamo di tornare tra qualche anno per visitare la parte più ad est, che deve essere meravigliosa! INFO PRATICHE: Durata del viaggio: 17 lug 2008 – 31 lug 2008 (sì, eravamo là quando c’è stato l’attentato a Istanbul, ma vi possiamo assicurare che loro non si sono scomposti più di tanto..Seppur preoccupati, hanno incassato commentando che tanto ormai può succedere in ogni luogo – e noi concordiamo! Tutto quello che possiamo fare è viaggiare con la testa sulle spalle! ) Hotel: tutti gli hotel citati e il tour operator per la cappadocia sono stati trovati su internet, con l’aiuto della guida (Turchia, Rough Guide ed. 2008) o su Tripadvisor (sito solo in inglese). Valuta: euro accettati ovunque, cambio molto favorevole, cambi e bancomat si trovano con molta facilità su tutta la costa egea, molto ben attrezzata, con un livello di servizi paragonabile a qualsiasi altro paese europeo. Lingua: a Istanbul molti parlano più di una lingua straniera, l’inglese è diffusissimo. Meno diffusione nelle altre città come era prevedibile, ma nei negozi 2 parole di inglese le sanno. Quando non ci siamo capiti a parole siamo passate ai gesti, e in molti casi ci hanno direttamente accompagnato tra mille sorrisi (sono incredibili!!) Sicurezza: Mai nemmeno per un secondo ci siamo sentite in pericolo, o tantomeno, come donne sole, oggetto di attenzioni non volute. Ci sono poliziotti e vigili per le strade come qualsiasi altra città. Abbiamo sempre girato tranquillamente dopo cena, e quando ci siamo trovate in difficoltà si sono fatti in 4 per aiutarci! Non siamo mai state fregate sui prezzi o sui resti nei ristoranti o in strada. A parte rare eccezioni, ci hanno sempre fatto regolare scontrino (comprese ricevute per il parcheggio). Orientamento: girare in città soprattutto a Istanbul non è facilissimo: le vie nella parte vecchia sono un dedalo e si perde facilmente l’orientamento malgrado le cartine (che non rispecchiano il reale intrico di strade). Affidatevi agli autoctoni se vi perdete! Strade/trasporti: rete stradale nel complesso accettabile, pochi tratti di autostrada (pedaggio in uscita come da noi), la maggior parte delle strade è a tre corsie (una per ogni senso di marcia più quella centrale di sorpasso promiscua o a senso alternato). Fondo stradale compatto ma granuloso. Spartitraffico e corsie di emergenza rari. In Cappadocia potrebbe non essere semplice guidare, le strade sono lingue di asfalto che si perdono nel nulla e i cartelli non sono frequenti, molti i mezzi agricoli circolanti. Io non guiderei di notte. Segnaletica orizzontale lascia un po’ a desiderare, cartelli non sempre chiarissimi soprattutto per le precedenze. Traghetto Yenicapi-Yalova in orario perfetto, pulito e modernissimo (compagnia IDO), macchina + 4 passeggeri 95 YTL (circa 50 euro) Cibo: noi abbiamo assaggiato di tutto e non abbiamo avuto il minimo problema: frutta comprata ai banchi del mercato e non sbucciata (basta lavarla!), ghiaccio nelle bibite, gelato, verdura cruda. Cucina molto buona, speziata ma non troppo. Abbondanza di carne, pesce poco e in pratica solo grigliato, verdure tante soprattutto cotte (annoveriamo tra noi una vegetariana che ha assai gradito e non è assolutamente morta di fame!!) Voli: internazionali e interni con Turkish Airlines, tutto ok a parte la solita valigia persa al ritorno (1 su 4) e tornata all’ovile dopo 1 giorno. Prenotazione in agenzia (fly&drive). Temperature/abbigliamento: da un minimo di 28°C (Istanbul) a un massimo di 41°C (Bergama, Bodrum). Clima in generale molto secco e ventilato, ben tollerabile. In Cappadocia forte escursione giorno-notte, la sera e la mattina si toccano i 12°C, di giorno 35°-40°C. Nessun problema di abbigliamento, molte turche erano assai più svestite di noi (per strada si va dalla minigonna al chador!), nelle moschee forniscono scialli e gonne se non si hanno con sé.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche