Epifania a Parigi
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Avendo all’incirca due giorni per visitare Parigi – avendola già vista 9 anni prima sapevo cosa rivedere e cosa vedere per la prima volta – avevo già un planning molto preciso e avevo già acquistato su internet i biglietti delle attrazioni che avrei visto da venerdì sera a domenica pomeriggio. A tal proposito avevo acquistato dal sito ufficiale del Louvre, l’ingresso per le ore 18.00 di venerdì, approfittando del fatto che al mercoledì e al venerdì il Louvre rimane aperto fino alle ore 21.45. Dall’hotel ci ho messo circa 20 minuti a piedi e in circa 3 ore e 20 sono riuscita a visitare, grazie ad un percorso scaricato su internet, alla piantina che si trova al punto informazioni e all’audioguida che avevo noleggiato, pagando 5€ in più oltre al biglietto del prezzo di 18€, i vari settori del Louvre, quindi a vedere le opere principali e più famose del museo più famoso di Parigi.
Avendo acquistato il biglietto online, ho risparmiato tempo all’entrata… consiglio di acquistare l’audioguida per capire i vari aspetti delle opere e per aiutarvi negli spostamenti. Il Louvre è veramente gigantesco! Della Gioconda che dire… sarò discostante da molta gente, ma ho preferito altre opere, tra cui “Le nozze di Cana” del Veronese, che le sta proprio di fronte, e le opere di Delacroix, come “L’incoronazione di Napoleone” e altre esposte. Di sicuro anche le sculture, come “Amore e Psiche” o la “Nike di Samotracia” fanno del Louvre il museo che tutti conosciamo e che almeno una volta a Parigi, si dovrebbe visitare obbligatoriamente.
Uscita dal Louvre, tutta quella cultura mi aveva messo un certo appetito e, incamminatami lungo la Senna, costeggiando i Jardin des Tuileries sono giunta a Place de la Concorde con il suo obelisco e la sua immancabile ruota panoramica. Da lì mi sono immessa in una delle stradine che costeggiano la piazza per andare al famoso Buddha Bar. Non ho avuto bisogno di prenotare il tavolo essendo da sola, anche in un posto sempre pieno come questo. Per chi ama gli ambienti orientali, con la musica lounge tipica dei paesi del sud-est asiatico come a me, consiglio questo posto, sia per la cena (si spazia dal sushi ai noodles alla frutta esotica) che per il post cena… proprio per questa fusione di ristorante e bar lounge che si discosta dai classici bistrot parigini. I prezzi sono medio-alti, ma parliamo sempre di Parigi.
Per tornare a casa ho preso la metro da Place de la Concorde. Devo dire che anche se nonostante fosse già mezzanotte (a Parigi la metro apre intorno alle 05.30 e chiude verso l’una, l’una e mezza alcune linee) e fossi sola, non ho avuto situazioni sgradevoli.
SABATO 06 GENNAIO
Anche se in vacanza mi sono svegliata presto e, una volta preparata, ho optato per andare in una vera e propria boulangerie di Parigi nei pressi dell’hotel per assaporare un vero pain au chocolat. Divino. Poi, in un bar ho preso un cappuccino che mi è costato come una colazione completa in un qualsiasi bar italiano (5.50€). Alle 08.40 stava facendo giorno e prendendo la prima metro del giorno, ho raggiunto la collina di Montmartre per poi arrivare alla Basilica du Sacre Coeur, da dove si può vedere un’ottima visuale di tutta Parigi. L’ingresso alla basilica è gratuita, mentre per salire sulla cupola si paga, ma alle 09.00 era ancora tutto chiuso. Un giro veloce all’interno della basilica per poi passeggiare lungo le vie di Montmartre, ancora semi deserte e con i negozi ancora mezzi chiusi, con solo alcuni artisti che stavano esponendo le loro opere per venderle nella piazzetta di Place du Tertre. È sempre bello perdersi in questo quartiere pittoresco di Parigi…
Lasciata Montmartre ho ripreso la metro per arrivare alla Défense, il quartiere di Parigi equiparabile alla City di Londra, piena di grattacieli e di uffici. Essendo sabato mattina, infatti, lo stesso quartiere era semi deserto. Dal Grand’Arco progettato da Renzo Piano sono arrivata, camminando lungo Avenue Charles De Gaulle, all’Arco di Trionfo (ovviamente si può prendere la metro, ma diciamo che volevo assaporare un po’ l’aria parigina…). Dopo le varie foto di rito, mi sono incamminata per l’Avenue des Champs-Elysées, la strada più famosa di Parigi, piena di bistrot, bar e negozi dell’alta moda parigina, oltre che piena di gente. Per il pranzo ho scelto uno dei bar-ristoranti lungo gli Champs-Elysées, dove poter assaggiare la nota baguette parigina! Dopo pranzo, mi sono rimessa in moto raggiungendo Place de la Concorde da dove ho preso la metro per arrivare al quartiere di Montparnasse. Qui sono salita sulla Tour de Montparnasse, l’altra torre di Parigi, oltre alla famosa Tour Eiffel. Anche qui avevo già il biglietto comprato su internet, (15€) ma non avrei trovato comunque fila (erano da poco passate le 14.00). Il biglietto era prenotato per il giorno stesso, mentre l’ora era libera e dava accesso al 56° piano della torre più la terrazza panoramica. Per chi ama i panorami, consiglio vivamente questa escursione, Parigi dall’alto è meravigliosa! E il bar al 56° piano è ideale per aperitivi con vista su la ville lumière ;)!
Una volta terminata la visita panoramica, mi sono diretta al Trocadero poco prima del tramonto (intorno alle 17.00). Purtroppo il meteo in quei giorni non mi è stato amico, cielo coperto e vento freddo l’hanno fatta da padrone.. e aspettare che la Tour Eiffel si accendesse è stata una prova fisica contro il freddo, ma lo spettacolo di luci della stessa Tour Eiffel ha ripagato lo sforzo!
Una volta calato il buio su Parigi, sono rincasata in Hotel. Mi sono preparata per uscire nuovamente a cena. Avendo prenotato il biglietto (e qui lo consiglio vivamente per evitare di fare file inutili e interminabili) per salire sulla Tour Eiffel (su internet si prenota sia per il secondo piano che per la punta estrema della torre, sia il giorno che l’ora), ho cercato un posto che fosse comodo alla stessa, in modo da essere per le 22.00 sotto la torre per poterci salire. Neanche farlo apposta, ho fatto in tempo a salire con l’ascensore sulla Tour che ha cominciato a piovere lievemente. Nonostante ciò, la visuale su Parigi illuminata rimane comunque bellissima! Una volta scesa dalla Tour, sono tornata in albergo in metro, mentre la pioggia si faceva sempre più insistente.
DOMENICA 07 GENNAIO
Mi sono svegliata di buon’ora con il sottofondo della pioggia che cadeva… a Parigi la domenica anche i bar aprono più tardi. Per fortuna ne ho trovato uno dirigendomi verso L’Ile de la Cité già aperto alle 08.00. Una volta fatta colazione, avevo circa 4/5 ore di tempo prima di prendere l’autobus che mi avrebbe portato all’aeroporto di Bouvais.
Ho continuato quindi a percorrere la strada per raggiungere l’Ile de la Cité dove ho visitato prima la Saint Chapelle e dopo Notre Dame con le sue torri.
La prima domenica del mese queste attrazioni sono gratuite, come il Louvre. Quindi piene di gente. Vi suggerisco di controllare su internet quando le attrazioni sono gratuite e in casi estremi di scrivere una mail al sito ufficiale dei musei parigini, io ho fatto così e ho ricevuto risposta in massimo un’ora (ed era il 26 dicembre…). Detto ciò, mi sono messa in fila per entrare alla Saint Chapelle e alle 09.30 ero dentro: la meraviglia delle meraviglie, non a caso è Patrimonio dell’Unesco. Una navata unica, piena di vetrate dai mille colori! Bellissima!
Una volta uscita, mi sono diretta a Notre Dame a piedi. Non ho fatto fila per entrare in cattedrale, anche se era gremita di gente che seguiva la messa… poi sono riuscita e mi sono messa in fila per salire alle torri. Anche qui la prima domenica del mese la visita alle torri è gratuita, ma nonostante questo dal 3 luglio 2017 bisogna connettersi tramite Bluetooth all’app JeFile la quale vi permette di prenotare l’orario di visita alle torri. Fatto questo, ho ingannato l’attesa di quasi un’ora al café di fronte.
Visitare le torri vuol dire fare 422 scalini per andare fino alla sommità delle stesse! Nonostante il tempo grigio e l’aria pungente, la vista dalle torri con i gargoylles ha un che di magico. Impossibile non rievocare alla memoria il famoso cartoon della Disney, “Il Gobbo di Notre Dame”! La visita non dura più di mezzora poi si riscende.
Per concludere il mio weekend a Parigi mi manca soltanto un passaggio veloce al Moulin Rouge… quindi mi armo di biglietto della metro e dopo mezzoretta di trasporto (cambio di n.2 ligne di metro) esco alla fermata Pigalle e da lì, in 5 minuti a piedi, sono davanti al più famoso locale di cabaret parigino: classiche foto di rito, veloce giretto nei negozietti nei dintorni per acquistare qualche souvenir e poi riprendo la metro direzione albergo per recuperare il mio bagaglio. Ormai il mio fine settimana parigino stava per concludersi (malhereusement).
Che dire. Parigi, con i suoi musei, la sua storia, la sua Tour Eiffel, i suoi bistrot, i suoi palazzi antichi e moderni, le sue 14 linee di metro, la Senna, i suoi giardini… la rendono una delle capitali europee che vale la pena visitare almeno una volta nella vita… Paris est toujour une bonne idée.