Eolie: fra acqua, terra e fuoco

Finalmente quest’anno, dopo molto tempo io e i miei amici siamo riusciti ad organizzare una vacanza tutti insieme. Scegliere la destinazione non è stato facile, essendo in sette, ma alla fine le isole Eolie hanno messo tutti d’accordo. Abbiamo organizzato tutto da soli appena 15 giorni prima della partenza, che era stata fissata per il 16...
Scritto da: sabry c.
eolie: fra acqua, terra e fuoco
Partenza il: 16/08/2008
Ritorno il: 23/08/2008
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
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Finalmente quest’anno, dopo molto tempo io e i miei amici siamo riusciti ad organizzare una vacanza tutti insieme. Scegliere la destinazione non è stato facile, essendo in sette, ma alla fine le isole Eolie hanno messo tutti d’accordo. Abbiamo organizzato tutto da soli appena 15 giorni prima della partenza, che era stata fissata per il 16 agosto. Abbiamo trovato una casa in affitto a Lipari consultando i vari siti sulle Eolie, mentre la prenotazione del viaggio è stata molto più ardua, visto che ormai per i voli era troppo tardi. Abbiamo quindi scelto treno alta velocità da Prato a Napoli e poi aliscafo fino a Lipari (7 ore di mare mosso!). Dopo circa quattordici ore di viaggio finalmente arriviamo nella nostra amata Lipari alle ore 21.00! Conserviamo le nostre ultime forze per raggiungere la casa, che si trova a Lipari, in buona posizione, abbastanza vicina sia al Corso che a Marina Corta. Mettiamo qualcosa sotto i denti e poi tutti a letto per partire alla grande il giorno successivo.

Devo dire che la combinazione di vari mezzi di trasporto in Italia è stata un’esperienza di vita…Consiglio l’aliscafo da Napoli a coloro che abitano in zona: per chi viene da nord non è la soluzione più comoda e neanche la più economica (€ 200 A/R).

A parte i problemi logistici, devo dire che le Eolie sono state una piacevole sorpresa. Le isole sono abbastanza vicine fra loro, perciò è irrinunciabile cercare di visitarle tutte, dal momento che ognuna ha una caratteristica peculiare che la rende unica.

Il secondo giorno, giusto per riprenderci dal viaggio, abbiamo dedicato la nostra giornata ad un po’ di relax nella spiaggia più vicina, che si trova a Canneto, a 3 Km da Lipari. Si tratta dell’altro centro turistico più frequentato dell’isola, che si affaccia su un golfo con una lunga spiaggia di ciottoli. Ci siamo arrivati con il servizio pullman, che permette di raggiungere le principali località dell’isola, è piuttosto efficiente ed effettua anche corse notturne. A Canneto abbiamo cominciato a sperimentare le delizie della cucina siciliana, ancora ignari del fatto che a breve saremmo diventati dipendenti da granite e arancini! La sera abbiamo visitato Lipari centro, che è molto carino e vitale: il Corso si riempie di gente, soprattutto giovani; bar, negozi e ristoranti animano il paese fino a tardi. Per gli amanti della vita notturna, non mancano le possibilità: ci sono due discoteche, il Turmalin a Lipari e il Sealight a Canneto, inoltre vengono organizzate spesso feste in spiaggia e per i più esclusivi ci sono barche che portano a ballare al Raja a Panarea. Anche noi ci siamo fatti coinvolgere dalla vivace vita notturna, passando la serata al Sealight.

Il terzo giorno, ci siamo sentiti nuovamente pronti per affrontare il mare e visitare qualche altra isola. Le alternative per le escursioni sono varie: 1) aliscafo, che però scende al porto principale dell’isola e poi è necessario organizzarsi con qualche altro mezzo di trasporto; 2) gita organizzata (ci sono tantissime agenzie che le propongono, con itinerari diversi, varietà di prezzi, barche grandi, piccole, insomma c’è l’imbarazzo della scelta!) 3) scegliere uno dei tanti pescatori che si trovano al porto di Marina Corta e che offrono gite personalizzate a prezzi da contrattare. Dopo varie valutazioni abbiamo scelto la gita organizzata a Panarea e a Stromboli. Essendo in tanti, abbiamo beneficiato di sconti ed è quindi risultata più conveniente, oltre alla possibilità di ammrare la costa e fare il bagno in qualche caletta, che l’aliscafo non offre. Panarea è un isolotto roccioso molto piccolo, con una superficie di 3.5 Kmq e per questo molto esclusiva. Abbiamo fatto una sosta per un bagno in una delle baie più famose dell’isola, Cala Giunco, affollatissima di barche. Il tempo per la visita dell’isola è stato invece piuttosto risicato e ci siamo limitati a visitare solo i dintorni del porto senza la possibilità di addentrarci fra le stradine e poter assaporare quella mondanità per la quale Panarea è famosa e a dir la verità un po’ mi dispiace.

Dopo questa sosta ci dirigiamo verso Stromboli, che già si scorge in lontananza con il suo vulcano alto circa 900 m e la caratteristica nuvoletta che accompagna la sua vetta. Man mano che ci avviciniamo a Stromboli, rimaniamo sempre più affascinati dallo spettacolo che questa isola ci riserva: una spiaggia nerissima e tipiche casette bianche che contrastano con il nero della montagna. Una volta scesi, pieni di curiosità, ci avventuriamo fra le stradine e i vicoletti del paese, che si rivela veramente delizioso: le case bianche con i dettagli azzurri; bougenville e orchidee si arrampicano sui muri e vivacizzano le strade con i loro colori e profumi; negozietti, bar e ristoranti rallegrano le vie del paese. Raggiungiamo il punto più alto del paese dove si trova la chiesa e una grande terrazza da cui si gode un magnifico panorama. Qui incontriamo numerosi escursionisti che si preparano per la visita notturna al vulcano: un percorso di trekking che permette di salire fino al cono del vulcano e vedere l’eruzione da vicino.

Anche noi abbiamo in programma di assistere all’eruzione notturna, ma dalla barca. Al tramonto saliamo nuovamente in barca e costeggiamo l’isola fino a raggiungere la sciara di fuoco, dove assistiamo increduli al bellissimo spettacolo dell’eruzione. Non pensavamo infatti che lo Stromboli eruttasse continuamente. E’ stata proprio una bella esperienza che consiglio assolutamente di provare. Torniamo a Lipari alle 22.00: è un giorno intero che siamo in mare, sembriamo dei naufraghi…Molto affamati ci dirigiamo verso la mitica rosticceria “Mancia e fui” dove non possiamo rinunciare al richiamo di qualche arancino. Qualcuno, non del tutto sazio si avventa sulla vicina pasticceria “Subba” dove ha modo di sperimentare le altre due droghe che ci accompagneranno per il resto della vacanza: brioche con gelato e il mitico cannolo siciliano! Il quarto giorno noleggiamo i motorini e ci avventuriamo alla scoperta di Lipari. L’isola non è grandissima e in motorino si gira molto bene. Ci facciamo consigliare dal noleggiatore le spiagge più belle e via, prima tappa spiaggia delle cave di Pomice. A Lipari, infatti, fino a circa 10 anni fa veniva estratta la pomice. Oggi, a testimonianza di ciò rimane un tratto di costa caratterizzato da pareti rocciose bianche e dagli edifici della lavorazione abbandonati. In questa zona si trovano alcune calette in cui il mare assume un colore turchese a causa dei residui della lavorazione della pietra pomice che si sono accumulati nel tempo. Con la chiusura delle cave si sono ridotte le dimensioni delle spiagge, che in questo tratto erano molto più lunghe. Per raggiungere la spiaggia si deve percorrere un sentiero scavato nella pomice, che scende giù verso il mare. Dopo esserci rinfrescati con un bagno e aver mangiato qualcosa, riprendiamo i motorini e proseguiamo fino ad Acquacalda, un paesino nella parte orientale dell’isola, da dove si vede Salina. Ci fermiamo per un’immancabile granita e poi ripartiamo per il nostro giro. Saliamo su fino a Quattropani, il paese più alto dell’isola, a carattere prettamente agricolo, da cui si gode un magnifico panorama su Salina, Alicudi e Filicudi; poi proseguiamo per Pianoconte, una delle poche zone pianeggianti dell’isola, dove si susseguono viti e coltivazioni. Dopo pochi chilometri troviamo una località panoramica chiamata Quattrocchi (si dice infatti che siano necessari quattro occhi per vedere tutto ciò che il panorama offre!). Infatti si vedono benissimo l’isola di Vulcano , con il suo grande cratere e la costa occidentale dell’isola con i suoi Faraglioni. Più in lontananza si scorge la costa della Sicilia e perfino l’Etna con il suo lungo pennacchio di fumo.

Proseguiamo poi in cerca della spiaggia di Vallemuria, una delle poche spiagge presenti nella parte occidentale dell’isola. Per raggiungere la spiaggia ci attende una bella camminata fra canyon naturali, ma ne vale la pena, perché è veramente carina. La caratterizzano la sabbia di colore scuro, come in gran parte delle Eolie, e il bel contesto naturalistico in cui è inserita: si gode infatti della vista sui faraglioni e sull’isola di Vulcano. Facciamo un bagno in questa piscina naturale e ci rilassiamo un po’ prima di affrontare la ripida salita che ci riporterà ai motorini.

La serata la trascorriamo all’Approdo, un localino in centro a Lipari dove suonano musica dal vivo e tutti ballano in strada: troppo bello! Il quinto giorno torniamo nuovamente in barca alla volta di Vulcano. Abbiamo modo di apprezzare l’isola costeggiandola e facendo una bagno nei pressi delle piscine di Venere una piccola piscina naturale dal colore turchese. Dopodichè sbarchiamo a Vulcano con in mente varie idee sul da farsi: qualcuno vuole scalare il vulcano ed arrivare fino alla cima; alcuni vogliono rilassarsi sulla spiaggia, mentre io vorrei fare i fanghi sulfurei. Alla fine i fanghi sono stati aboliti perché era talmente forte il puzzo di zolfo che nessuno riusciva a resistere. Ci siamo accontentati di fare il bagno nel tratto di spiaggia davanti alle pozze di fango, dove il mare è caldo e gorgoglia quasi come un idromassaggio. Dopo questo bagno sulfureo, i nostri valorosi uomini decidono di incamminarsi verso la cima del vulcano. Il percorso non è molto impegnativo, visto che non è alto come lo Stromboli, ma alle 13 del pomeriggio non ci sembra proprio l’orario ideale! In teoria il percorso dovrebbe essere a pagamento (€ 3), ma data l’ora e il caldo, anche coloro che si occupano della riscossione se ne sono andati a pranzo! Noi donne preferiamo fare un breve giro di shopping fra i vari negozietti e distenderci sull’altra spiaggia di Vulcano, la più bella dell’isola: una lunga spiaggia di sabbia finissima nera, lambita da un mare caldo e tranquillo. Il posto è l’ideale per goderci un po’ di relax e mangiarci qualcosa al bar/ristorante che si affaccia sulla spiaggia, dove si può gustare una deliziosa focaccia. I nostri intrepidi escursionisti se ne tornano affaticati ed affamati, ma entusiasti dallo spettacolo che si gode dalla vetta del vulcano, da cui si ha un’ampia panoramica su gran parte delle isole Eolie: Lipari, Salina, Alicudi e Filicudi.

Rimaniamo in spiaggia fino alle 18.00 circa, ora in cui comincia l’happy hour con musica e deejay, ma abbiamo la barca che ci aspetta e non possiamo trattenerci oltre. Tornati a Lipari ci prepariamo velocemente per andare a cena fuori: stasera ci concediamo una bella mangiata di pesce! Scegliamo il ristorante Nenzyna, a Marina Corta, che però non ci ha soddisfatto molto, sia per il cibo che per il servizio. Marina Corta è una parte di Lipari veramente carina: una piazzetta circondata da negozi, bar e ristoranti, che si affaccia sul piccolo porticciolo turistico. Dalla via principale si diramano poi tutta una serie di vicoletti che hanno un fascino tutto loro.

Il quinto giorno lo dedichiamo alla visita di Salina. Prima di raggiungere l’isola, la nave costeggia il versante orientale di Lipari, in particolare la zona che va dalle cave di pomice ad Acquacalda. Ci fermiamo per un bagno vicino a Porticello, anche questa località legata in passato all’estrazione della pietra pomice. La prima sosta a Salina è a S.Marina di Salina, grazioso paesino in cui ho mangiato la migliore granita di tutte le Eolie in un chioschetto vicino al porto. Il tempo di una visita e di scattare qualche foto, che ripartiamo alla volta della Baia di Pollara, dove è stato girato “Il Postino” e ci concediamo di nuovo un bagno in questo mare turchese. Risaliti in barca circumnavighiamo tutta l’isola fino ad arrivare a Lingua, dove ci fermiamo per il pranzo. Qui si trova il mitico Alfredo, famoso per le granite e il pane cunzato. Noi pranziamo con il pane cunzato e un po’ appesantiti, a nostro malincuore, non ce la facciamo ad assaggiare la mitica granita.

Il ritorno a Lipari avviene costeggiando il versante occidentale dell’isola. Qui abbiamo modo di vedere da vicino i faraglioni e la Grotta degli Angeli. Ci fermiamo poi per un ultimo bagno nei pressi della spiaggia di Vinci, che è molto carina, ma raggiungibile solo via barca. Tornati a Lipari io e Andrea decidiamo di visitare la parte alta del paese, ossia quella del Castello, dove si trovano la chiesa, il museo archeologico e alcuni scavi del paleolitico. Disseminati per i giardini, infatti, si trovano tombe e sarcofaghi risalenti a molti secoli prima di Cristo. Oltre alla valenza storica del luogo, da qui si può avere un’ampia veduta sul paese di Lipari, sul porto di Marina Corta e sul porto principale e soprattutto si respira un’atmosfera di pace e tranquillità.

L’ultimo giorno lo trascorriamo in pieno relax sulla spiaggia di Canneto, per riprenderci dalle fatiche dei giorni precedenti e per prepararci al lungo viaggio di ritorno che ci aspetta la mattina seguente. Facciamo poi qualche giro per le strade di Lipari alla ricerca di souvenir. Si comincia a respirare nell’aria un po’ di malinconia per la vacanza giunta al termine…Una settimana è passata in fretta: per visitare le Eolie in tutta tranquillità sarebbe stata necessaria almeno un’altra settimana. Pazienza, vuol dire che saremo costretti a ritornarci…



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