Enjoy in New York

Alla scoperta della Grande Mela e poi una gita fuori porta alle mitiche Niagara Falls! Tutto fai da te
Scritto da: Stefy1978
enjoy in new york
Partenza il: 14/08/2011
Ritorno il: 25/08/2011
Viaggiatori: 5
Spesa: 2000 €
Un’idea nata per caso, dopo aver sentito i racconti di altri amici che c’erano stati l’estate prima, e così non appena ci siamo chiesti: “E se andassimo a New York?”, subito è scattata la ricerca a voli ed hotel. È stata un’organizzazione lunga, tutta fai da te, ma questo ci ha permesso di risparmiare un po’ di dollari e di farci balenare anche l’idea di una gita fuori porta alle Niagara Falls. Dopo aver prenotato il volo con British, via Londra, siamo passati alla fase “dove alloggiare?” e questa è stata la ricerca più estenuante. Abbiamo visionato una serie di siti che affittavano appartamenti e, a dire la verità ce n’erano di carini, ma alla fine, un po’ scettici, per paura di prendere qualche “bidonata”, abbiamo optato per la classica camera d’albergo prenotando attraverso il sito Booking.com. Scelta che, direi, si è rivelata azzeccata. Fatto questo abbiamo potuto spaziare con l’organizzazione vera e proprio del viaggio. Se avete molti giorni a disposizione ed ovviamente volete visitare i musei più importanti, salire sull’Empire Stare Building etc, consiglio vivamente di fare il CityPass (noi l’abbiamo acquistato via Internet a prezzo scontato). Se poi volete visitare la Statua della Libertà e salire fin sulla corona, proprio come abbiamo fatto noi, è bene muoversi in anticipo dal momento che il numero di accessi al giorno è limitato (anche questa prenotazione fatta via on-line).E così dopo lunghi mesi d’attesa, finalmente è arrivato il 14 Agosto e la tanta sognata partenza.

1° giorno

La sveglia suona presto, ma sarà così per tutti i dieci giorni, e decidiamo di iniziare ad assaporare la vita new yorkese passeggiando per la Midtown East. Il nostro albergo è situato proprio in questa zona e a due passi dalla Grand Central Station, la più grande stazione ferroviaria del mondo, che è stata ripresa in numerosi film.

Prima però una classica colazione americana con pancakes e gocce di cioccolato. Una bontà. Passeggiando lungo la Fith Ave. ci imbattiamo prima nella bellissima St. Patrick’s Cathedral in stile neogotico e arriviamo poi di fronte Rockefeller Center e qui è doverosa una serie di fotografie. Ma proseguiamo avanti perché non è la giornata ideale per salire al Top of the Rock. Naturalmente la passeggiata si interrompe, ogni tanto, per entrare ed uscire dai numerosi negozi che popolano la Fith Avenue, ma siamo appena al primo giorno e non è ancora tempo di shopping. Il pranzo è veloce: un caldo hot-dog acquistato in uno dei tanti baracchini che si trovano per strada.Nel frattempo continua a piovere e così dedichiamo un paio d’ore alla visita del MoMa. Per fortuna quando usciamo il cielo sta rischiarando ed è quasi l’imbrunire, cos,ì visto che siamo nelle vicinanze, optiamo per salire sull’Empire State Building. La vista è a dir poco magnifica e inspiegabile a parole. La nostra prima intensa giornata si sta volgendo al termine, ma andremo a letto con ancora negli occhi queste stupende immagini.

2° giorno

Oggi il programma prevede la visita alla Statua della Libertà. Prendiamo la metro e ci dirigiamo verso Battery Park, da dove poi partirà il traghetto. Il tempo è pessimo: il cielo è grigissimo con nuvoloni carichi di pioggia e una leggera foschia vela l’immagine lontana di Lady Liberty. Anche se la visione è pur sempre affascinante, partiamo un po’ sconsolati, perché volevamo il sole per questa gita. Mentre il traghetto avanza, non possiamo far altro che ammirare l’imponenza e la bellezza di questa Statua, che abbiamo sempre visto in tv e mai avremmo pensato di vederla da vicino! Nel frattempo le nostre preghiere sono state ascoltate e quando scendiamo sull’isola, timidamente fa capolino il sole. L’accesso alla corona è previsto per le dodici, così abbiamo un’ora abbondante per fare numerose foto ai piedi della “Lady” ed ammirare Lower Manhattan. Come in qualsiasi altra attrazione newyorkese di una certa importanza, prima dell’accesso al monumento, si devono passare i controlli di sicurezza e depositare gli zaini. E dopo una serie di scalini ed una stretta scala a chiocciola, arriviamo sulla corona. A dire la verità la vista su Manhattan non è quella che ci aspettavamo, è abbastanza minima e la permanenza è breve, ma l’emozione di essere all’interno di questo monumento è immensa! La visita poi continua sulla vicina Ellis Island, che per quasi un secolo è stato il centro di raccolta degli immigranti. Rientriamo a Manhattan nel tardo pomeriggio e decidiamo così di passare la serata nella spettacolare Times Square dove un tripudio di luci e neon illuminano a giorno il quartiere e sembra di essere in un mondo irreale.

3° giorno

Cielo limpidissimo e sole splendente: giornata ideale per salire sul Top of the Rock e ammirare New York dall’alto e di giorno. E per l’ennesima volta rimaniamo estasiati dal panorama. Vista la bellissima giornata sfruttiamo uno dei ticket del CityPass: il Circle Line Cruise. Noi abbiamo scelto la crociera di due ore e ammirato l’intero skyline di Manhattan da un’altra prospettiva. Il resto del pomeriggio l’abbiamo dedicato ad una lunga passeggiata per il quartiere di Flatiron District (dove si trova il caratteristico grattacielo a forma di ferro da stiro ed il grazioso Madison Square Park), Gramercy Park, che è l’unico parco cittadino in cui possono accedervi solo i residenti dei palazzi che lo attorniano e nelle cui vicinanze nacque Theodore Roosvelt ed Union Square, una vivace piazza che è luogo d’incontro per giovani e dove quasi ogni giorno ha sede il mercato ortofrutticolo.

4° giorno

Ore 3.00 del mattino: la sveglia suona… dobbiamo prendere il primo volo per Buffalo… destinazione finale: Niagara Falls. Dopo un’ora di viaggio su di un piccolo aereo da 32 posti, arriviamo all’aeroporto di Buffalo e successivamente, con un taxi e quaranta minuti di strada, al parco. Classiche foto di rito all’entrata e poi via ad acquistare i ticket per il Maid of the Mist, la crociera su battello che conduce i turisti fino ai piedi delle cascate. Decidiamo, però, di affrontare quest’avventura nel pomeriggio e nel frattempo ci dedichiamo ad una lunga passeggiata. Ammiriamo le cascate da ogni angolazione e, sempre a piedi, varchiamo il confine canadese. Non c’è dubbi che, come ci era stato detto, il panorama da questa parte è più affascinante perché si ha la visione totale delle cascate. Passeggiamo per un’altra buona oretta e poi facciamo ritorno in America… il Maid of the Mist ci aspetta. Saliamo sul battello, ci infiliamo il lungo impermeabile e via si parte!! Affianchiamo dapprima la cascata più piccola e poi lentamente risaliamo il corso d’acqua e ci addentriamo nelle rapide della cascata più grande. Che emozione! Purtroppo l’avventura finisce presto e con le scarpe un po’ inzuppate scendiamo dalla barca e terminiamo il nostro tour a Niagara Falls prendendo il simpatico trenino. È giunta l’ora di tornare a Buffalo per il rientro a New York, ignari che, per avverse condizioni meteorologiche, il nostro volo verrà cancellato e dovremo passare la notte in aeroporto!!

5° giorno

Purtroppo questo inconveniente ci modifica i piani e dopo essere rientrati a New York in tarda mattinata, optiamo per un pomeriggio più rilassante (si fa per dire!!) e facciamo tappa a Central Park. Noleggiamo le bici e giriamo in lungo e in largo, per tre ore, il polmone verde della città. Anche qui, come è già successo nei giorni prima, riconosciamo vari angoli visti in numerosi film e rimaniamo stupiti dalla tranquillità che vi regna… il rumore e la vita frenetica della città sembrano lontani anni luce! Restituite le bici, facciamo visita al Metropolitan Museum e poi per cena ci dirigiamo a Times Square e mangiamo una buona bistecca alla griglia.

6° giorno

Come da programma, o quasi, questa mattina faremo colazione nel New Jersey, precisamente ad Hoboken nella famosa pasticceria di Buddy, il protagonista della trasmissione televisiva “Il boss delle torte”. Prendiamo il treno, per la modica cifra di 2 $ andata/ritorno, e in meno di venti minuti siamo sull’altra sponda dell’Hudson. Il tragitto dalla stazione alla pasticceria è breve e ci mettiamo subito in coda. Dopo mezz’ora d’attesa riusciamo ad entrare e ad acquistare quello che sarà la nostra colazione e pranzo: un cheesecake da dividere più due pastine ed un caffelatte a testa! Tutto very good! La sosta a Hoboken è breve e dal momento che la giornata è splendida, decidiamo di tornare a New York e con la metro ci spostiamo in direzione Coney Island. È sabato e il lungomare e la spiaggia pullulano di gente. Ci togliamo le scarpe e passeggiamo per un po’ sulla battigia facendo lo slalom tra i bagnanti. Poi ci spostiamo sul lungo pontile, dove ci imbattiamo in alcuni gruppi di cubani e portoricani che tra balli e musica ci fanno assaporare un momento salsero, che io apprezzo molto. Dopo un paio d’ore riprendiamo la metro e scendiamo alla fermata Brooklyn Bridge-City Hall. È arrivato il momento di percorre a piedi il famoso ponte. Tra foto di rito e continui sguardi in direzione Manhattan, impieghiamo mezz’ora ad arrivare al confine con Brooklyn. L’idea sarebbe quella di dare un’occhiata anche a questo quartiere, ma il sole sta quasi per tramontare e non vogliamo perderci il momento in cui le prime luci dei grattacieli della città iniziano ad accendersi fino poi alla totalità. Così facciamo dietro front e rimaniamo per un’ora fermi sul ponte a gustarci quest’affascinante visione. Ormai è ora di cena e un po’ affamati ci dirigiamo verso il Pier 17 e mangiamo in un ristorantino nella piazzetta vicina.

7° giorno

È domenica, quindi, non possiamo perdere una messa Gospel ad Harlem. Su suggerimento delle nostre amiche, partecipiamo alla funzione delle 11 presso la Convent Avenue Baptism Church (fermata metro: 145 St.). Arriviamo un quarto d’ora prima dell’inizio e uno dei fedeli, addetto ad accogliere i turisti, ci consegna il programma della funzione e ci spiega che durerà due ore. Assistiamo alla messa dal piano superiore della chiesa. Il coro inizia a cantare e a noi vengono i brividi a sentire le canzoni e quelle voci fantastiche. In realtà non è il classico coro gospel che ci si aspetta in cui sono vestiti con le tonache e tengono il tempo battendo le mani, ma è bello comunque. E anche l’atmosfera che si respira è stupenda e commovente soprattutto nel momento del sermone, durato quasi un’ora. Al termine usciamo elettrizzati e felici di aver fatto un’esperienza simile. Il nostro programma iniziale prevedeva di visitare Harlem, ma visto che ha iniziato a piovere e non sapevamo che la messa durasse così tanto, riprendiamo la metro e ci rechiamo all’American Museum of Natural History, esattamente quello dei due famosi film “Una notte al museo” con Ben Stiller. A dire la verità, però, rimaniamo un po’ delusi nello scoprire che le ambientazioni del film non erano reali, ma un po’ ricostruite. Il museo è enorme e impieghiamo quasi tre ore a visitarlo tutto. Usciamo poco prima della chiusura e prima dell’imbrunire decidiamo di fare una tappa veloce nel Bronx, solo per vedere lo Yankee Stadium e poi torniamo di nuovo ad Harlem. Purtroppo la pioggia non ci abbandona e così riusciamo solo ad arrivare all’Apollo Theatre, che ha sfornato star del calibro di Aretha Franklin, Michael Jackson ed altri.

8° giorno

L’inizio della giornata è dedicato a Lower Manhattan. Decidiamo di iniziare la visita con la zona che nessuno al mondo potrà mai dimenticare: Ground Zero. Mancano venti giorni alla commemorazione del decennale della strage, perciò l’area, in cui un tempo sorgevano le Twin Towers, è tutta transennata e gli operai sono al lavoro per ultimare una parte del nuovo progetto, che verrà appunto inaugurata l’11 Settembre. Accanto al sito sono in costruzione le due nuove torri, che tra non molto ricompleteranno lo sky line di Manhattan e che saranno più alte delle precedenti. Rimaniamo in silenzio ad osservare quell’enorme buco mentre ci tornano alla memoria le immagini di quel giorno. Non appena ci giriamo, dietro di noi, c’è una grande e commovente targa in bronzo che commemora i 343 pompieri periti nel crollo. Procediamo col visitare il Wtc Tribute Visitor Center, una sorta di museo, gestito dai famigliari delle vittime, dove sono raccolti alcuni oggetti rinvenuti sotto le macerie, le ricostruzioni dagli schianti ai crolli e le fotografie di tutte le persone disperse. È stata una visita veramente toccante ed è stato difficile trattenere le lacrime. Usciamo e procediamo in direzione del centro finanziario. Ci imbattiamo dapprima nell’antica Trinity Church e di fronte ad essa si apre Wall Street. Essendo un giorno lavorativo, qui è tutto un brulicare di uomini in giacca e cravatta, soprattutto fuori al New York Stock Exchange, mentre davanti alla Feder Hall, dove George Washington prestò giuramento, numerosi turisti, compresi noi, scattiamo una serie di foto accanto alla sua statua. Proseguendo troviamo l’imponente Trump Building ed accanto il famoso negozio Tiffany’s (l’altro si trova sulla Fifth Avenue, ma questo è molto più elegante), dove io farò il “doveroso” acquisto. Come si può non cedere alla tentazione di Tiffany’s!

La lunga passeggiata ci mette fame, ma non vogliamo perdere tanto tempo, così ci accontentiamo di un veloce hot dog. Girovagando per la zona scopriamo, anche grazie alle guide, il Century 21: un grande magazzino dove si trovano abiti firmati, scarpe e profumi a prezzi scontati. E naturalmente qui diamo sfogo allo shopping. Carichi di borse torniamo al nostro tour e, proseguendo verso nord, passiamo dapprima per Chinatown, dove ad ogni angolo ci imbattiamo in venditrici di orologi Rolex a prezzi stracciati, e poi per Little Italy, dove gustiamo un buon caffè accompagnato da una deliziosa pastina, nel bar di un nostro connazionale trasferitosi, dalla Sicilia, in America quarant’anni prima. Da Little Italy ci spostiamo nel quartiere di Soho, dove regnano numerosi negozi ed eleganti palazzi.

9°-10° giorno

Dedichiamo questi ultimi due giorni allo shopping e al girovagare per questa immensa città, senza mete precise e tornando su alcuni posti che ci sono piaciuti maggiormente. Tra i tanti negozi in cui mettiamo piede, facciamo acquisti nel famoso negozio Abercrombie & Fitch, ma optiamo per quello che si trova al Pier 17 invece che in Fifth Ave, così evitiamo di fare la coda. Poi spendiamo un paio d’ore da Macy’s, ma ovviamente ci soffermiamo solo nei reparti che ci interessano, perché farlo tutto ci vorrebbe quasi una giornata intera! Per l’ultima sera a New York ci regaliamo la visione di un musical a Brodway! Volevamo assolutamente fare anche questa esperienza e così, tra i vari spettacoli proposti, scegliamo Mary Poppins. I biglietti li abbiamo acquistati qualche giorno prima direttamente alle casse del teatro, spendendo circa 60 dollari. Volendo si possono trovare tickets super scontati, il giorno stesso dello spettacolo, nel box office che si trova a Times Square, ma bisogna mettersi in coda ed attendere un paio d’ore e noi non volevamo perdere troppo tempo. Comunque sono stati soldi spesi bene, perché lo spettacolo è stato bellissimo! Dopo due ore usciamo da teatro e ci riversiamo, per le nostre ultime ore notturne newyorkesi, nella frenetica Times Square e andiamo a cenare al Bubba Gump Restaurant, un locale dove la specialità sono i gamberi e l’ambientazione è ispirata al famoso film “Forrest Gump”. Tutto carino e buono anche se ci siamo letteralmente congelati a causa dell’aria condizionata. Rientriamo in albergo a notte inoltrata e nei nostri cuori avvertiamo già un senso di nostalgia al solo pensiero che tra poche ore dovremmo fare le valigie.

È giunta l’ora della partenza e sarà un viaggio di ritorno alquanto burrascoso, tra ritardo dell’aereo, perdita della coincidenza, cambio di compagnia e smarrimento bagagli, ma questi imprevisti non ci faranno dimenticare che la nostra vacanza è stata veramente formidabile!



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