England for dummies

Inghilterra! Patria di Shakespeare, Robin Hood e le Spice Girls! Inghilterra! Dove convivono i Beatles e Mr Bean, dove il caffè viene bevuto a pinte e dove anche i cagnolini hanno le loro boutique personali! Inghilterra! Dove per ridurre la velocità delle auto si dice “kill your speed”, dove alle quattro e si beve il the delle cinque, dove...
Scritto da: Alex B
Partenza il: 20/07/2003
Ritorno il: 10/08/2003
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
Inghilterra! Patria di Shakespeare, Robin Hood e le Spice Girls! Inghilterra! Dove convivono i Beatles e Mr Bean, dove il caffè viene bevuto a pinte e dove anche i cagnolini hanno le loro boutique personali! Inghilterra! Dove per ridurre la velocità delle auto si dice “kill your speed”, dove alle quattro e si beve il the delle cinque, dove sui calendari è segnato il compleanno della Regina come giornata festiva! Inghilterra! Dove quando fai vedere i tuoi bravi Euro ti rispondono con un grandissimo humor inglese ‘We did not join the club’, ovvero ‘noi non ci siamo uniti al club’! Inghilterra! semplicemente ti dedico questo racconto ! “England for Dummies” Le misure inglesi: il tempo Orologio alla mano, costatiamo che oltre alle misure di capacità, misura e peso, anche il timer del microonde è differente, ovvero qui ‘un minuto’ dura la bellezza di 80 secondi italiani. Le misure inglesi: le distanze.

I cartelli sono del tutto simili ai nostri, apparentemente le distanze sono scritte in miglia. Dopo un accurato studio, misurato con contachilometri e tabella conversione km/miglia, e varie ipotesi, si giunge alla conclusione che la misura probabilmente si riferisce al tempo stimato (E.T.A.) che ci si mette a raggiungere tale località. Il problema non sarebbe di rilievo, se non che bisogna ricordarsi che 30 minuti inglesi corrispondono ad un’ora e mezza italiana.

Scuola guida in Inghilterra – il sorpasso C’è da dire che gli Inglesi la freccia la mettono sempre, anche se devono passare la mezzeria di un centimetro (o di un pollice). La cosa che lascia perplessi è: perché si devono spostare fino a toccare completamente con le ruote la riga all’estremità destra della carreggiata anche se stanno sorpassando un pedone?! Mare 1: La domenica.

La giornata inizia stipando l’auto di tovaglie tovaglioli palloni gommoni cestini panini aranciate frutta ombrellone telomare creme solari biscotti figliolanza nonna nipotini e cane.

Si arriva al posteggio, si paga per entrare (1.50 pound), si piazza l’auto, si scarica della mercanzia suddetta (tranne la nonna), dopodichè si risale in auto e si rimane fino a sera nell’abitacolo (con le portiere rigorosamente chiuse) a contemplare il mare attraverso il parabrezza, mangiando patatine o giocando a carte.

C’è qualcuno particolarmente caloroso che abbassa il finestrino per far cambiare l’aria, forse causa sigaretta o per non far soffocare la nonna; c’è chi invece si addormenta beatamente fino all’ora di chiusura del posteggio.

Da notare che al posto del passeggero c’è il cane (solitamente un Labrador color sabbia) ben imbragato con la cintura di sicurezza (la macchina è ferma).

Verso le 17.00, ora di chiusura del posteggio, dopo la spossante giornata di mare, il babbo inglese ristipa la Rover di tutta la mercanzia e si dirige contento (?) ed abbronzato (?) verso casa. Mare 2: per arrivare in spiaggia Se il tratto è una spiaggia sassosa, per arrivarci bisogna: – posteggiare l’auto. Solitamente il posteggio è vista mare (salvo nebbia). I pochi temerari che escono dall’auto si devono scontrare con il posteggiatore – sempre incazzato – che vi chiede 1.50 pound per tutta la giornata. Il prezzo potrebbe essere interessante, solo che non si capisce chi gli ha dato il permesso di mettere due transenne e chiedere la somma suddetta, visto che potrebbe essere una persona qualsiasi che si è messa lì a sbarrare la strada.

Se invece la spiaggia è sabbiosa, bisogna: – partire alle 6.00 di mattina da casa, stipare tutto nell’auto (vedi sopra), posteggiare (vedi sopra), sbaraccare il contenuto dell’auto e dirigersi verso il mare. Fin qui tutto facile, peccato che per arrivare a bagnarsi i piedi bisogna attraversare in ordine: – strada statale trafficatissima (l’unica che c’è) – primo tratto di sentiero in mezzo al bosco, o pineta – tratto sabbioso (facile, c’è la passerella!) – altura per passare una collinetta più discesa ripidissima (ma dov è il mare?) – altopiano a tratti acquitrinoso, intervallato da cespugli di erica o piccolo fiumiciattolo – di nuovo una collinetta (azz, ancora non si vede niente.. Ma sarà la direzione giusta?) – tratto sabbioso e fine (ci si leva le scarpe.. Finalmente!) – tratto sabbioso con conchigliette rotte affettapiedi (sennò non ci si diverte) – altra cunetta: ecco si vede il mare!! (striscetta azzurra in lontananza) – altro tratto sabbioso a mo’ di sabbie mobili (si affonda fino alla caviglia / ginocchio) – improvvisamente tratto di sabbia bagnata dura come asfalto + conchigliette – inizio a preoccuparmi: vedo il mare ma è sempre lontano uguale.. Sarà un miraggio?! – prime comitive di bagnanti. Domanda: perché tutti hanno la tenda?! – Ultimo chilometro (o miglio): ecco finalmente il mare! Battigia! Bagno i piedi nel mare inglese! Guardo l’orologio: sono passati esattamente 35 minuti (italiani) da quando siamo scesi dalla macchina. Capisco perché si sono portati le tende: sicuramente sono partiti il venerdi sera e sono accampati lì da allora! Geniale! Mare 3: l’Hotel Occhio agli hotel sulla riva: se avete pagato per una camera ‘vista mare’, in estate potreste avere la sfortuna di guardare fuori e non arrivare nemmeno a vedere la spiaggia causa nebbia.

Mare 4: come ti faccio giocare il pupo Cosa non può mancare sulla promenade lungomare di ogni città del mondo? Ovviamente il cannocchiale per guardare l’orizzonte. Peccato che il giardiniere del comune si sia dimenticato di potare la siepe, che si erge come un muro proprio davanti all’attrezzo in questione. Non è da sottovalutare l’idea che il tutto sia invece un utile microscopio per osservare gli insetti del giardino.

Prelevamento allo Sportello Automatico e Posteggio Auto Attenzione se andate a prelevare: anche se si lascia la macchina in moto con le quattro frecce e con una persona a bordo, il signor Vigile di turno fa scattare la multa. Il passeggero, per solidarietà o per impassibile flemma inglese, rimarrà muto come un cocomero, sorridendo e non facendo nemmeno un cenno per protestare. Mah! (il guidatore assomiglia ad Eminem, il Vigile ad Archibald di ‘All in the family’. I due si guardano astiosi, Eminem risale in auto sbattendo la portiera. Incazzato sì, ma è pure sempre una incazzatura inglese) Spesa al supermarket L’interno ha l’aspetto di un supermercato qualsiasi, come si potrebbe trovare da noi. Si differisce sostanzialmente per alcune caratteristiche: – il banco del pane è in fondo al supermercato, tra i detersivi e le lacche spray – alla fine dei banchi frigo c’è un chioschetto che vende del tè caldo (chissà perché, poi) – un bancone inizia con bustine di the, prosegue col caffè, il concime per giardino, i giornali, il dentifricio, le patatine, l’insalata, le scatole di scarpe, i detergenti per wc, un mostruoso canotto gonfiabile a forma di coccodrillone verde e finisce con un assortimento di pannoloni per bambini – il banco salumi e formaggi è diametralmente opposto a quello del pane.

– prima del banco frigo c’è il reparto coperte, cappelli ed abbigliamento (chissà perché, poi) – vicino al banco della frutta c’è il reparto accessori auto.

– Nel reparto pasticceria ci sono esposte delle terribili merendine spaccadenti appiccicose, farcite contemporaneamente con due dita di glassa, marmellata, canditi, cioccolato sfuso e zucchero a velo, tutto riversato su una sola pastafrolla.

– ci sono solo due banchi frigo, uno di fronte all’altro. Temperatura interna del supermercato 22°, temperatura tra i due banconi -2°; l’inserviente è un pinguino (ora capisco!) Da tutte queste considerazioni, si evince che la merce è esposta senza nessuna logica apparente. (O meglio, senza nessuna logica per gli abitanti del resto del mondo) Le targhe automobilistiche Sono come il supermarket.. Il prato inglese E’ vero! Camminare scalzi su un prato è proprio come passeggiare sulla moquette di casa!! Il Chioschetto dei Sandwich In ogni città si può trovare in strada il chioschetto dei panini. Il pane non è tagliato orizzontalmente, ma verticalmente.. Risultato: al primo morso, tutto il ripieno (insalata, gamberetti, salsine varie) invece che in bocca ti si infila nel naso (o scende a tingerti i pantaloni).

Il Bicchiere del Caffè Il bicchiere piccolo è da mezza pinta e probabilmente fatto di amianto o affini, perché contiene una brodaglia marroncina a 7000 gradi fahrenheit e non si sforma nemmeno dopo alcune ore. La TV – carrellata di programmi: – Il Talk Show: beh, questo è come da noi, solo che va in onda alle dieci del mattino ed il pubblico partecipa attivamente con insulti coloriti e commenti rumorosi verso i contendenti..

– La Casa Perfetta: un architetto spiega l’arredamento delle case che trova sulla sua strada.. C’è anche chi gli scrive per invitarlo a casa a commentare il mobilio..

– L’Uomo Invisibile: un gruppo di pseudo inventori cerca il modo per mimetizzarsi alla perfezione in un bosco, campagna o dove gli capita.

– Il Giardiniere Volante: a bordo di un elicottero, un reporter fa vedere i giardini ed i boschi più interessanti d’Inghilterra – Masters & Servants: due famiglie alternativamente fanno da ‘signori’ e da ‘servitori’, questi ultimi si devono vestire da maggiordomo e cameriera, con crestina e grembiulino, e stare per una settimana agli ordini dell’altra famiglia, salvo poi rivalersi la settimana successiva se sono stati trattati male… alcuni rischiano davvero l’arsenico nel caffè (capisco da dove prendeva ispirazione Agatha Christie!) E per finire, la chicca: CESTINI: perché ci sono 1000 cestini x le cacchine del cane e nessuno per la spazzatura?!!



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