Emozioni di un viaggio:” Diamanti sudafricani”

Tutto cominciò, quando lessi una rivista che parlava delle straordinarie bellezze nel sud dell'Africa, l'articolo che più mi piacque fu quello in cui descrivevano il Mozambico come l'ultimo paradiso sulla terra. Ne rimasi talmente colpita che decisi di prenotare un tour, sconvolgendo i piani a chi aveva già deciso di andare in Spagna con la...
Scritto da: bgmeetafrika
emozioni di un viaggio: diamanti  sudafricani
Partenza il: 20/05/2006
Ritorno il: 02/06/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Tutto cominciò, quando lessi una rivista che parlava delle straordinarie bellezze nel sud dell’Africa, l’articolo che più mi piacque fu quello in cui descrivevano il Mozambico come l’ultimo paradiso sulla terra. Ne rimasi talmente colpita che decisi di prenotare un tour, sconvolgendo i piani a chi aveva già deciso di andare in Spagna con la moto. I miei viaggi in aereo non avevano mai superato le 4 ore di volo e per andare là ero disposta ad affrontare anche la paura e la noia di un tragitto via aria molto più lungo. La delusione per il tutto esaurito smorzò presto i miei entusiasmi e avendo già versato più del dovuto all’agenzia mi lasciai dirottare a malincuore verso il fiume che non incontrò mai il mare. The old saying goes:’ to travel hopefully is a better thing than to arrive’, così è che partimmo alla cieca senza sapere nulla del fiume e le sue storie. Il Mozambico rimase lì in stand by ed altri sentieri però si aprirono davanti a noi…Notte passata nell’alto dei cieli a mangiarmi le unghie, certo che la paura mi gioca sempre brutti scherzi! La maggior parte dei passeggeri dorme mentre io leggo e rileggo le solite riviste trovate negli schienali delle poltrone, riesamino il materiale fotografico, rivedo il programma di viaggio, sperando in cuor mio che tutto proceda bene e ripongo la mia fiducia nelle mani del pilota e della GOOD LUCK. Finchè…All’orizzonte appare il primo raggio di sole ed ho la certezza che la distanza fra me ed il suolo africano è breve. Il famigerato colpo di fulmine trafisse il mio cuore a maggio del 2005 e mi fece innamorare perdutamente di questo continente. Girovagare per la savana (in tenda) condividendo le cene intorno al fuoco con persone mai conosciute prima e dormire sotto la croce del sud ha lasciato un segno indelebile dentro l’anima e così per la seconda volta tornammo a ripetere l’esperienza. Lontani dai percorsi classici e senza il gruppo ora, solo io, il mio lui e la guida e… La tenda con il sacco a pelo e… Già i primi passi ci lasciano stupiti!!!! Con gli occhi spalancati sull’immensità, il mio pensiero vola e va da chi non ha mai avuto la possibilità o la voglia di varcare i confini, va da chi è completamente indifferente a tanta bellezza. NAMIBIA è: viaggiare negli spazi infiniti dove il cielo si confonde con la terra e respirando libertà è trovarsi ad asciugare gocce salate dai nostri visi; è risalire il crinale di una duna cercando di acchiappare le stelle, è rimanere incantati dagli effetti speciali creati dall’aurora che tra luci dorate ed ombre cambia forma ad ogni granello; è l’amarezza di non essere riusciti a raggiungere Sandwich harbour inseguendo il rombo dell’ oceano e, sospesi tra sogno e realtà è ascoltare antiche storie di navi arenate là in tempi lontani; è camminare nel deserto e scendere in picchiata dai giganti di sabbia, è svegliarsi avvolti dalla nebbia, è perdersi in un mare d’erba gialla, è cambiare rotta e ritrovarti sugli stessi passi; è seguire sentieri che brillano come diamanti al tramontar del sole, è lasciarsi afferrare per mano dalle tue emozioni, è ascoltare… Il canto del Kunene, fruscii di canne cullate dal vento, bramiti, battiti d’ali, eco di sassi che rotolano ai tuoi piedi, poi…Lasciarti abbracciare dal silenzio che con il buio scivola lungo i tuoi fianchi. E…Sentire che dentro al nulla c’è qualcosa di misteriosamente affascinante. E…Condividere il tuo tempo con gli Himba giocando con una palla fatta di stracci mentre il sole dipinge arcobaleni intorno a te. E…Vedere mani tese che chiedono sweeties, fuochi sacri, occhi lucidi, miraggi e poi… Il vento scese sulla terra e con lei danzò! Ora so cosa è il mal d’Africa e vorrei tornare indietro e congelare su un pezzetto di celluloide gli attimi sfuggiti tra le piccole dita di una bimba mentre m’ intreccia i capelli, vorrei riabbracciare il silenzio e danzare ancora con il vento…Chissà se ora tra quelle abili manine piene di polvere ci sono le matite colorate. Disse Mary Madeleine Davy: “Mentre il nomade sta sempre in ascolto, il sedentario chiude gli orecchi a tutte le voci” ed io non finirò mai di ascoltare quelle emozioni che sono racchiuse dentro lo scrigno dei miei ricordi ed è per questo che voglio condividerle con voi! Karenawa Kraal è il villaggio degli Himba.

Omulio growshilongo è il fuoco sacro che sta al centro di ogni villaggio.

Moro moro equivale al nostro “buongiorno.” Perivi sta per: “come stai?” Perinawa è la risposta:”sto bene grazie” Okunene Okuepa significa:”molte grazie” Karenawa invece significa: “arrivederci, stai bene” Dolores



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