Emozionante Zanzibar

Un'isola da sogno coperta da una fitta vegetazione e lambita da acque turchesi... dove la gente sorride sempre e la cordialità è di casa
Scritto da: supereli
emozionante zanzibar
Partenza il: 19/10/2011
Ritorno il: 27/10/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Partiamo da una Milano fredda e piovosa e dopo 8 ore di volo atterriamo finalmente a Zanzibar! Ci accolgono un caldo umido e una coda lunghissima per il controllo passaporti in una sala che tutto sembra tranne che un aereoporto! Il tragitto verso il villaggio ci colpisce molto: le case che vediamo sono costruite con fango e paglia e quelle più “lussuose” sono fatiscenti. Tantissime persone camminano al bordo di quella che sembra una strada dritta e infinita e i bambini ci guardano affascinati e ci salutano con le maninie. Il villaggio sembra bello, ma noi non vogliamo perdere neanche un secondo: subito a vedere l’oceano! Rimaniamo a bocca aperta: a Uroa c’è bassa marea e l’acqua si è ritirata per decine e decine di metri. Subito veniamo “rapiti” dai Beach Boys che ci portano nei loro negozietti di fianco al villaggio: vendono oggetti di artigianato, quadri, bracciali e infradito. Ci parlano tutti insieme in un italiano quasi perfetto e noi, ancora storditi dalla notte insonne, salutiamo tutti promettendo di tornare l’indomani. Venerdì sveglia di buon’ora e subito a salutare i nostri amici BB che… si sono moltiplicati! Sulla spiaggia vediamo scene di vita quotidiana: donne che raccolgono le alghe, bimbi che giocano, i Masai che fanno la guardia al villaggio, i ragazzi che cercano le “mozzarelle” appena arrivate per fare affari. Nel pomeriggio facciamo la nostra prima escursione con Leonardo Da Vinci e Gianduiotto, due BB simpaticissimi e superorganizzati che ci portano fino alla spiaggia di Nungwi dove pare ci sia un tramonto mozzafiato, ma purtroppo verso l’imbrunire delle nuvolette coprono l’orizzonte. Poco importa, gustiamo un ananas e del cocco eccezionali. La sera conosciamo i Masai del villaggio con i quali passeremo ogni minuto libero della vacanza: sono persone straordinarie, curiose e molto divertenti. Il sabato ci alziamo presto perché ci aspetta una gita in barca fino all’isola che non c’è, un lembo di sabbia che emerge solo con la bassa marea lambita da un’acqua dai colori stupendi. Quando arriviamo noi non c’è ancora nessuno e la suggestione è ancora più forte. Mentre i BB piantano la nostra tenda noi ci dirigiamo alla Laguna Blu circondata da mangrovie. Un salto all’isola deserta per gustare dell’ottima frutta e per fare un po’ di snorkeling e poi via verso l’Isola di Kwale dominata da un baobab gigante, dove le nostre guide ci hanno preparato un pranzetto succulento a base di aragoste e cicale di mare… Facciamo ritorno con la vela favoriti da un caldo vento africano e quando i ragazzi intonano la famosa canzone Jambo l’emozione è alle stelle. Passiamo la domenica a crogiolarci al sole e a chiacchierare con i nostri nuovi amici. Trascorriamo la serata al Kambacocho, un locale carinissimo sulla spiaggia dove balliamo con i nostri amici Masai musica dance anni ’70.

Lunedì partenza prestissimo… andiamo a nuotare con i delfini! navighiamo con una barchetta di legno fino a quando non vediamo le prime pinne. Ci tuffiamo in acqua e cerchiamo di nuotare il più velocemente possibile per stare al loro passo; il mio ragazzo con una fotocamera subacquea riesce a fare delle foto splendide di 12 delfini più un cucciolo. Dopo 3 tuffi siamo stremati ma felicissimi di aver vissuto un’esperienza del genere. Nel pomeriggio visitiamo la foresta di Kiminkazi presidiata dalle scimmie: facciamo tante foto, le scimmiette sono tranquille e ci guardano con occhi curiosi. La sera non possiamo perderci un’altra divertente festa in spiaggia.

Il giorno seguente Leo ci accompagna a Stone Town: siamo solo in due ma visto che ormai siamo amici ci fa volentieri da guida. La città è povera, visitiamo il caratteristico mercato e ammiriamo uno splendido tramonto da una terrazza sul mare. Poi andiamo a visitare la piantagione delle spezie; un’escursione davvero molto interessante e divertente: ci regalano dei cappellini e delle borse fatte con foglie di palma intrecciata e assaggiamo dell’ottima frutta tropicale. La sera c’è uno spettacolo Masai con la loro danza tipica e dopo uno show di bravissimi acrobati africani. L’ultimo giorno vogliamo passarlo in spiaggia con BB e Masai: la mattina visita alla scuola di Uroa dove porto penne e quaderni e tengo una lezione in inglese sull’importanza dello studio e il pomeriggio mi affido alle veloci mani delle donne di Uroa per farmi fare delle lunghissime treccine! Finiamo di fare acquisti nei negozietti e salutiamo i ragazzi e i Masai con la promessa di tornare molto presto a trovarli. Sulla strada verso l’aereoporto decine di bambini e adulti ci sorridono e ci salutano. Asante sana Zanzibar (che in swahili significa “grazie”), per i tuoi paesaggi, la gente meravigliosa e le stupende emozioni che ci hai regalato.

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Batuffolo Zanzibarino

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Fratellini sulla spiaggia di Uroa

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Sorriso Masai

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Il paradiso all'improvviso

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Masai che ha fatto le ore piccole

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L'isola che non c'è

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Tramonto a Zanzibar



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