Emozionante Tanzania
Il programma era abbastanza intenso ma, essendo solo per noi due, abbiamo potuto regolare i ritmi sulle nostre esigenze. E in effetti il primo consiglio che mi sento di dare è scegliere di viaggiare da soli, non con altri. Perché il bello del safari è proprio il gusto della scoperta, del guardare al rallentatore.
Voglio dire: noi siamo stati più di un’ora fermi perché c’era un leopardo su un albero e l’autista (bravissimo) ci ha consigliato di aspettare perché da come sbadigliava pareva potesse scendere. E così è stato. Si è stiracchiato, ha cammini tao sul ramo e poi… ha attraversato la strada davanti a noi.
Oppure, puoi avere voglia di stare lì a guardare lì elefantino che impara a staccare un pezzo di corteccia, una faticaccia incredibile e poi… dalla mamma come a chiedere “e adesso che ne faccio?”
E magari i compagni di viaggio possono non condividere la tua passione, o preferire andare avanti, o visitare un villaggio..
E ora partiamo da viaggio vero e proprio. Volo Ethiopian Airlines. Nulla da criticare. Anzi…. Causa overbookin ci siamo fatti il primo tratto, fino ad Addis Ababa, in business. Dura la vita…ihihih!
Il Parco Nazionale di Arusha in effetti è carino, va bene appena arrivati, tanto per togliersi tutte le ore di volo. E comunque abbiamo avuto modo di vedere le scimmie bianche (beh, con un codone banco), e si trovano solo lì. Ottimo per la prima sera il River Trees Lodge, anche se, stanca come ero, sinceramente non ho avuto la possibilità di apprezzarlo come meritava. In ogni caso, pulitissimo, ben tenuto, e il cibo è stato il migliore in assoluto.
E via per Ngorongoro! Che dire? Arrivi al Wildlife Lodge, vai subito nella terrazza e rimani incantata guardando il cratere! Stare comodamente seduti fuori, con il binocolo e una birra…. Questa è vita! Vorrei già che ci sono sfatare alcuni commenti non del tutto positivi che mi è capitato di leggere sui vari forum. Certo, non è un lodge di stralusso, ma questo si sa già in partenza. Ma sinceramente è molto carino, pulitissimo (noi eravamo nell’ala nuova, camera matrimoniale), ottimo servizio. La camera aveva tutto, un bel bagno, ampia doccia… certo, non è di quei lodge con maggiordomo in camera o jacuzzi ma… basta pagare, ne esistono eccome! Se proprio devo fare un minimo appunto alla catena del Wildlife è che sembrano fatti con lo stampino, passi da uno all’altro e sono uguali, ma che importa? E a essere noisini il box lunch non brillava per fantasia.
Eccoci al cratere. Già la discesa per arrivarci è bellissima, noi eravamo felici nel vedere lungo la strada famiglie intere di babbuini, erano i primo che incontravamo! E il cratere vale davvero la visita, durata ben più delle 6 ore previste. Bello bello bello, che devo aggiungere? Il primo incontro con i leoni, tre maschi addormentati in mezzo alla strada, non ci pareva vero! Certo, avevamo visto foto de genere ma essere lì’, averli a meno di un metro completamente incuranti di noi turisti… incredibile. E poi, la meraviglia continua: ogni animale era un’esclamazione di gioia: lo struzzo, i rinoceronti, i fenicotteri, gli gnu, le zebre, gli elefanti… non sembrava possibile, era superiore a ogni sogno!
Consiglio di inserire Ngorongoro come prima tappa ( o seconda, se si va al Lago Manyara). Perché a noi è piaciuto tantissimo, ma non avevamo termini di paragoni. Dimenticavo: dato che alla notte e al mattino il freddo –umido) almeno ai primi di luglio è davvero molto forte, appena arrivate chiedete alla reception una coperta supplementare.
E in effetti il Serengeti… beh… come dicevamo ” E di qui chi ci muove?”. Lì sì che senti di essere in Africa, quella che hai sempre immaginato. Selvaggia, anche dura. A Ngorongoro se fai il giro con calma per forza vedi gli animali, sono lì.
Al Serengeti, e in particolare mi riferisco alla zona del Seronera, capisci che devi cercarli, che non è detto che facciano la comparsa per il tuo piacere! Magari passi due o tre ore senza vederne ma poi.. I due ghepardi sdraiati sotto l’albero al bordo della strada ti ripagano di tutto! E le famiglie di eleganti, con i loro piccoli ( da impazzire, non avrei mai smesso di guardarli…), l’eleganza delle giraffe.
E, sì. Anche le scene che mi sarei evitata. La prima leonessa che mangiava uno gnu per me stata un’esperienza pesante, vederle il muso insanguinato.. O, peggio, la iena che mangiava un’altra iena.
Poi, non dico che ci abitui (per me, neanchè un po’). Ma ti rendo conto che la natura non è un cartone animato della Disney, che se la leonessa non caccia è un disastro per lei, per i cuccioli e gli altri animali.
Poi, anche nelle situazioni più pesanti ci trovi il lato buffo.
Per esempio, siamo stati non so quanto ad assistere a una scena pazzesca, tenerissima.
Un giovane leone stava rimpinzandosi con una giovane zebra. Fin qui, nulla di allegro. Codazzo di avvoltoi e marabu a debita distanza. Solo che il leoncino (un giovanotto) a un certo punto era pieno, aveva caldo e continuava a guardare con invidia le due leonesse stravaccate all’ombra, in fondo sotto una pianta. E lì.. Vai con le comiche. Inizia a tentare di spostare la zebra… no, troppo pesante. Vabbè… andiamo all’ombra. A quel punto partono avvoltoi e marabu (con lo sguardo contegnosissimo) e iniziano a passettini a avvicinarsi alla zebra. Ripensamento del leone (spiace sempre lasciare lì la “merenda”), dietro front immediato degli uccelli. Insomma, siamo andati avanti – indietro in questo modo per oltre un’ora (a questo punto facevamo i tifo per i marabu, stressatissimi) finchè non è intervenuta la leonessa che si accucciata davanti alla povera ex zebra. E il leoncino finalmente è andato a nanna all’ombra.
Come lodge siamo stati al Seronera Wildlife. Anche qui nulla da ridire, pulizia sempre impeccabile, camere normali, nessuna critica (il cibo era un po’ ripetitivo ma.. Che importa?)
Dopo due notti, ci siamo spostati al Lobo (sempre nel Serengeti) per assistere alla migrazione degli gnu. Beh, uno spettacolo imponente, eravamo letteralmente circondati, non saprei assolutamente dire quanti fossero, era una fila infinita, lungo i fiume Mara (praticamente a 4 chilometri dal confine con il Kenya). Per non parlare degli ippopotami incontrati alle pozze, anche fuori dall’acqua. E sempre, ovunque, loro: le gazzelle Thomson. Sì, perché si va in Africa per vedere i leoni, i leopardi, gli elefanti… ma la bellezza di queste gazzelle o la tenerezza dei dik dik sono uniche!
Buono anche il Lobo Wildlife, molto carina la piscina. Senza contare che, dato il periodo e essendo un po’ fuori mano…in tutto il lodge eravamo tre coppie, tanto che ci servivano al tavolo, non a buffet!!!
Ma la cosa che abbiamo amato di più è stata la compagnia dei babbuini e delle scimmiette. Certo, non mancavano nemmeno al Seronera ma qui.. Erano in maggioranza assoluta. E le risate quando correvano sul nostro soffitto, altro che la carica. E quando un babbuino ha tentato di forzare la porta della camera: come si riesce a non scoppiare a ridere? Per non parlare dei goffissimi tentativi di una scimmietta più piccola della mia gattina di scendere in derapata da un albero alto al massimo un metro. Beh, ci è riuscita e non è certo mancata la nostra hola!
Cambio di paesaggio, il Lago Natron.
Certo, bisogna guadagnarselo, nel senso che la strada (almeno adesso) è infernale, polvere ovunque e salti tipo montagne russe. Ammetto che dopo 10 ore di auto non se ne poteva più, davvero faticoso. Però, possiamo dire che ne è valsa la pena! Certo, non è una destinazione ottimale se si hanno pochi giorni, ma così… bello, decisamente. Respiri un’aria stranissima, la pace assoluta. Mi riguardo le foto mentre camminavo davanti al lago sul fango, per mano a Thomas, la nostra guida locale… che pace! E decisamente ci è piaciuto il Campo tendato. Ci aspettavamo una sistemazione un po’ così, diciamo molto spartano. Invece no, è davvero carino. Tenda ampia (accidenti la letto, molto rustico con le zampone in legno, a turno ci sfracellavamo contro) , il suo bel bagno, nulla da ridire, anzi…. Ci è proprio piaciuto. E ottima la cena. Posso dirlo? Abbiamo mangiato meglio lì che ai lodge.
Ci si avvicina al rientro, ultimo parco, il Tarangire. Non posso dire di averlo visitato bene, ma non ci ha certo dato le sensazioni del Serengeti. Bello, per carità. E poi eravamo un po’ in carenza di animali, lungo la strada del Natron non se ne incontrano ( a parte ovviamente i fenicotteri nel lago). Ma ci ha dato l’impressione di, come dire?, troppo organizzato, con i suoi bei cartelli, le piste segnate. Molto bello il campo (Tarangire Lodge). Noi eravamo in una tenda bella, ben attrezzata. Ma la cosa migliore era trovarsi circondati da gazzelle, impala, dik dik, vederli attraverso la zanzariera davanti alla nostra pedana.
Già mentre eravamo laggiù e a maggior ragione ora, a mente fredda, ripensiamo agli spazi del Serengeti, alla sua durezza, alle piste non segnate (almeno per noi), al carattere selvaggio.
Diciamo che come prima esperienza è stata perfetta, volevamo vedere più animali possibile, farci un’idea dei parchi. Come seconda volta (ci sarà, ne siamo sicurissimi) vorremmo fare una cosa diversa: piazzarci per una settimana intera al Seronera e stare lì, andare al mattino all’alba alla pozza e stare ad aspettare. Tanto qualcosa succede, devi solo avere tempo. Non bisogna avere fretta, ciò che emoziona di più non è vedere tanti animali, ma guardarne con rispetto e sorridendo gli atteggiamenti.
Insomma, forse mi sono dilungata, scusate. Ma le emozioni quando ripenso a questo viaggio sono davvero intense, è stato tutto perfetto, il nostro regalo per i 20 anni di vita insieme non poteva venire meglio.
Scegliere Rift Safari, un’agenzia è seria, corretta, professionale, è stata la cosa migliore che potessimo fare. Abbiamo avuto la fortuna di essere stati seguiti nel modo migliore da due persone fantastiche. Claudia, poi…. Una bomba! Aggiungiamo che sono anche simpaticissimi (il che non guasta, anzi…), che ti facevano sentire la loro presenza anche quando eri lontano, sapevi di essere in ottime mani. E grazie alla guida-autista, Dominique, con 34 anni di esperienza e un occhio non da tutti nel vedere gli animali.. Una persona per bene, nostro coetaneo, abbiamo avuto modo di parlare (nonostante il mio inglese surreale) delle nostre vite, delle famiglie, e posso dire che per noi è stato davvero importante conoscerlo.
Beh, smetto ma non posso che augurare a tutti un viaggio così bello!
Ciao