Emirati Arabi ed Oman da nord a sud a Natale: 2.700 km in 4×4, in autonomia, uno spettacolo!

Due settimane con un mix tra bellissimo moderno degli Emirati (Dubai, Abu Dhabi) e paesaggi mozzafiato dell’Oman, in 4x4 da Muscate sino al Sud, con qualche giorno di riposo a Salalah
Scritto da: mrc1962
emirati arabi ed oman da nord a sud a natale: 2.700 km in 4x4, in autonomia, uno spettacolo!
Partenza il: 21/12/2019
Ritorno il: 05/01/2020
Viaggiatori: 3
Spesa: 3000 €
Quest’anno decidiamo di lasciare le nostre mete asiatiche (vedi il diario di viaggio su Cambogia e Vietnam) per fermarci in Medio Oriente, negli Emirati Arabi Uniti ed in Oman, che si riveleranno un’ottima scelta.

Mascate 21-dicembre – Dopo il comodo viaggio Milano-Francoforte con Lufthansa e Francoforte-Mascate con Oman Air (biglietti acquistati a febbraio), a Mascate siamo al Somerset Panorama che dispone di appartamenti moderni, puliti e spaziosi. Facendo acquisti al Mall nel quale il Residence si trova, qui ceniamo. Al mattino visita al Souq di Mutrah e dintorni e poi si parte.

Dubai 22-dicembreSia per il budget che per gustare un po’ la situazione, decidiamo di trasferirci a Dubai con il bus (Mwsalat, 4,5 OMR a tratta, a testa). A bordo l’aria condizionata è “sparata” al massimo. Con partenza alle 15.00, le 6 ore dichiarate diventano 8 ed a Dubai arriviamo alle 23. Siamo all’Atana Hotel che si trova alla fermata metro Internet City; molto bello, al 18’ piano. Restiamo sorpresi in particolare dal poter camminare un po’ alla sera, con un clima gradevole, senza traffico, con molto verde, diversi locali (ceniamo in un libanese consigliato da un simpatico tunisino che qui lavora e chi ci accompagna sino all’ingresso), un po’ di gente in giro: bella zona.

Abu Dhabi 23-dicembreLa nostra meta è la Grande Moschea. Dalla fermata metrò Dubai-Battuta partono i bus (frequenti) che in 1,5 ore arrivano a destinazione. Alla stazione dei bus di Abu Dhabi si compera una tesserina per 30 AED che si carica con 20 AED (tutto cash), quanto basta per a/r alla/dalla Moschea. Usciti dalla Stazione dei Bus si deve prendere la linea 94 (verso destra) che in mezz’ora porta alla Moschea. Scesi dal bus si entra nella “cupola” antistante la Moschea e si percorre un tunnel sotterraneo, apprezzabile soprattutto nei mesi estivi quando ci sarà molto caldo, che conduce all’ingresso. L’accesso alla Moschea è gratuito ed alle donne viene dato in dotazione un abito idoneo alla situazione. Che dire della Moschea; vale il viaggio! Ad Abu Dhabi valutiamo che sarebbe meglio fermarsi un giorno aggiuntivo per visitare ad esempio il Palazzo Presidenziale ed il Louvre.

Musandam 24-dicembreLa visita all’enclave omanita a nord di Dubai è un must anche se 4 ore di minivan all’andata e 4 per il ritorno sono impegnative. Avevamo prenotato l’escursione tempo prima con msaoman.com per un costo di 100 euro pro-capite. Il Full Day Cruise tra i “fiordi” omaniti è a bordo del Dhow che ha ampi spazi e comodi cuscinoni. Navighiamo nell’assoluta pace tra i fiordi per 6 ore. A dir la verità siccome siamo nello stretto di Hormuz e l’Iran dista non molto via mare, passano più volte alcuni aerei da combattimento, direi in ricognizione. A parte questo però il relax è assoluto. Sul Dhow siamo in una decina (un paio di persone passeranno qui anche la notte). A chi soffrisse il mal di mare come me, posso dire che il Travel Gum fortunamente non serve. Come abbigliamento calzoni lunghi leggeri e maglia con le maniche lunghe ma se ci si mette al sole, va bene anche il costume. Un paio di soste per il bagno (l’acqua è sui 24 gradi), buon pranzo a bordo, avvistamento di delfini e qualche gruppo di capre e poi montagne, rocce, acqua azzurra, verde, blu. L’imbarcazione si ferma davanti a qualche villaggio di pescatori di una decina di case ognuno; la guida ci descrive come si svolge la giornata da queste parti. Insomma, una giornata impegnativa ma ne vale la pena.

Dubai 25-dicembre Il giorno di Natale si sale al Burj Khalifa che con i suoi 828 mt è veramente il top al mondo. Avendo tergiversato nell’acquisto del biglietto tempo prima, al mattino alle 9.00 c’è già una gran coda e quasi tutti hanno il biglietto quindi se si vuole salire si deve affrontare il “salasso”, che decidiamo di affrontare. Si sale quindi al piano 148 (Sky Vip) che con i suoi 555 mt ha la terrazza più alta al mondo. Una cosa spettacolare! Alla fine passando anche dai piani 124 e 125, valutiamo che ne è valsa la pena sostenere questa spesa.

Nizwa 26 e 27 dicembreSi torna a Mascate con il bus e va un po’ meglio sia come tempo (7 ore), sia per l’aria condizionata che è più bassa e con la partenza al mattino si riesce a vedere un po’ il paesaggio. Non avendoci chiarito all’andata che il biglietto era open ed avremmo quindi dovuto confermare data ed ora del ritorno, abbiamo quasi rischiato di restare a Dubai ma … fortunatamente era rimasto qualche posto libero. Questo trasferimento riteniamo andrebbe un po’ valutato anche se l’aereo che impiega un’ora, in questo periodo costa 70 OMR a tratta, a testa cioè 15 volte tanto. Giunti all’aeroporto di Mascate ritiriamo la nostra 4×4 e si parte alla volta di Nizwa, che raggiungiamo, percorrendo una bellissima autostrada, in un paio d’ore. Tutto il viaggio è stato impostato per essere il venerdì mattino al mercato del bestiame di Nizwa, dove stiamo due notti. Pernottiamo al Nizwa Apartment Hotel la prima notte; distante dal centro abitato ma, con l’alta stagione, non c’era posto all’Antique Inn che costa meno, è nel pieno centro cittadino (parcheggio privato compreso) ed è molto originale come architettura. Sicuramente meglio, anche se le stanze sono molto piccole, rispetto all’ampio appartamento del Nizwa Apartment. Anche per la visita al mercato del bestiame è meglio essere all’Antique Inn così ci si arriva a piedi, altrimenti ci si deve mettere a cercare il posto auto poiché c’è molta gente tra locali e turisti. Il mercato è molto bello e pittoresco e ci stiamo un paio d’ore, dalle 7.00 alle 9.00. Oltre al mercato un giro anche al Souk di Nizwa che ci è sembrato il migliore tra tutti quelli visitati durante il viaggio. Per l’acquisto del Khanjar (coltello tipico a lama curva che compare anche nella bandiera omanita) Nizwa è sembrato il posto migliore.

Da Nizwa andiamo alla volta del Jebel Shams ovvero al Grand Canyon dell’Oman. Con due ore di auto si arriva a destinazione (attenzione che abbiamo preso due multe per eccesso di velocità). La 4×4 non è strettamente necessaria, incontriamo infatti alcune berline, anche se la salita in parte sterrata e ripida, facilita le cose. Vicini alla meta ad un ambiguo bivio prendere la destra, verso il Jebel Shams Resort. A sinistra si continua invece a salire ed in cima tra l’altro non ci si può arrivare poiché c’è un insediamento militare. La vista del Canyon è sicuramente uno spettacolo. Il tempo è buono per cui non dobbiamo neanche mettere le giacche a vento. La strada è molto trafficata per cui lasciamo passare alcuni “treni” di 4×4, probabilmente di tour organizzati, per non “mangiare” troppa polvere. Forse si potrebbe stare una notte ad uno dei resort dell’area per poter vedere il tramonto e fare una camminata in orari atipici, senza troppi turisti. Al ritorno sosta al Bahla Fort.

Nizwa è nota per i ristoranti di pesce ma andiamo controcorrente ed a cena siamo tutte e due le sere all’ottimo Al Masharef For Turkish Food. Da bere, da qui sino alla fine del viaggio ove disponibile, un bel bicchierone di limone e menta. Lo bevono alcuni ed incuriositi proviamo anche noi, senza più abbandonarlo. Un po’ di timore che non ci crei problemi all’intestino ma tutto fila liscio.

Sur 28-dicembrePer arrivare a Sur da Nizwa decidiamo di fare la Costal Road (per un totale di 350 km) per cui ritorniamo a Mascate per poi prendere la direzione sud. La strada è molto bella e panoramica. Ci fermiamo nella curiosa Sinkhole. A Sur siamo al Zaki Hotel, probabilmente l’Hotel meno bello di tutto il tour. Da Sur occorrono 45 minuti per raggiungere il sito delle tartarughe. I turisti sono moltissimi. Alle 20.00 vengono spiegate le regole. La visita delle tartarughe non è garantita poiché non è il periodo migliore per la posa delle uova. Ci sono gruppi di 20 persone ognuno, il che garantisce di vedere piuttosto bene le (enormi) tartarughe. I gruppi oggi sono 17! Il costo è di 7 OMR a persona (circa 16 euro). Alle 20.30 ci sarà una ricognizione per vedere se le tartarughe ci sono ed in caso affermativo si inizia la chiamata dei gruppi e si fa il biglietto (non prenotabile prima online), con precedenza a chi risiede neo resort annessi alla Riserva. I gruppi man mano si avviano verso il sito dopo aver percorso circa 15 minuti a piedi sulla sabbia; si può andare scalzi o con ciabatte da mare ma anche le scarpe possono andare bene. Fa freschino ma una felpa può bastare. Durante l’avvicinamento si può utilizzare la torcia (del telefono) ma giunti sul luogo solo l’accompagnatore utilizzerò la sua torcia, a luce rossa. Si possono fare foto ma senza flash. Ci sono quattro tartarughe che, depositate le uova, stanno ricoprendole per ripararle da volpi e gabbiani; per la maggior delle uova l’operazione non avrà però successo. I visitatori si dispongono ad anello intorno alla buca dove c’è la tartaruga. Si vede bene ed è una bella emozione. Ogni gruppo vede due tartarughe per una decina di minuti ognuna.

Wadi Shab 29-dicembreAl mattino si va in visita al Wadi Shab facendo un po’ di chilometri a ritroso da Sur. ATTENZIONE (cosa divertente). Se su Maps si mette Wadi Shab si arriva in un punto nel nulla dove un cartello avvisa “Caro Turista, se vuoi andare al Wadi Shab su Maps devi scrivere Wadi Shab Parking…” Il Wadi (letto di fiume scavato tra le rocce) è considerato tra i più belli dell’Oman. Arriviamo piuttosto presto e quando ne usciremo le auto posteggiate sono veramente tante. Forse le 9.30 è l’orario limite per non avere problemi. Una barchetta in un minuto e per un costo di 1 OMR, conduce sull’altra sponda dove si inizia a camminare. In circa 45 minuti si arriva al primo punto dove per proseguire è necessario farsi una nuotata e poi ne seguiranno altre per arrivare nei punti più belli. Ci fermiamo qui ma quanto abbiamo visto ci basta per poter dire quanto sia bello questo Wadi, sin dai primi passi con colori: verde delle piante, verde/azzurro dell’acqua, beige delle rocce.

Lasciato il Wadi si parte per il Deserto che raggiungiamo in un paio d’ore. Posteggiamo l’auto al Al Reem Desert Camp (che è un po’ ai margini della zona sabbiosa) ed andiamo al Queen Desert Camp (Camp di seconda fascia) con un passaggio al costo 20 OMR. Meglio chiarire che il passaggio è consigliabile se non si vuole rimanere insabbiati, a meno che non si sia esperti. Posati i bagagli effettuiamo un’escursione di un paio di ore (40 OMR) con quel “matto” di Nasser che con i suoi amici si ritrova a ridosso di una collinetta dove proviamo l’ebrezza del Dune Crossing. C’è qualche nuvola che rovina un po’ il tramonto ma il posto è bellissimo. Ottima cena al Camp che dispone di una decina di tende belle, pulite e spaziose e poi qualche chiacchiera nella tenda centrale con altri turisti.

Verso il Sud 30-dicembreCompletato il classico “anello” Muscat, Nizwa, Sur e Wahiba Desert per avere un quadro completo dell’Oman se possibile occorre anche andare verso il sud, fino a Salalah. I passaggi dal Sugar (o White) Desert e dalla Costal Road sono fondamentali per vedere due bellezze assolute. Non ci siamo fermati sull’isola di Masirah che riteniamo sia altrettanto bella. Aspetto (positivo) da considerare è che pochi turisti si avventurano verso il sud che raggiungiamo con due tappe: dal Wahiba Desert a Duqm (circa 400 km) e da qui a Salalah (circa 600 km). Dal Camp nel Wahiba Desert arriviamo dopo circa tre ore ad Al Kahaluf. La strada è molto bella, molto poco trafficata, con dune di sabbia che spesso invadono le carreggiate ed il mare che ogni tanto si fa vedere. Il Wahiba è un deserto lungo 400km verso sud e quindi ci accompagna durante tutto il percorso, anche se le dune sono presenti solo a tratti. Fuori dal circuito classico i centri abitati sono più rari e rari anche i negozi dove poter comperare qualcosa da mangiare. Meglio fare un po’ di scorte prima, anche di benzina visto che le stazioni di servizio sono meno numerose. Ultima possibilità per questo tratto è comunque a Mahoot.

Ad Al Khaluf prima di entrate nel centro abitato dalla strada principale, prendiamo la strada a sinistra e dopo poco si raggiunge una piazza dove poter ammirare dall’alto una bellissima spiaggia bianca e rosa. Alcuni ragazzi in gita da Nizwa ci offrono degli ottimi spiedini di pollo!. Raggiunto il centro abitato, dove non ci sono negozi ne benzinai, concordiamo con una coppia di turisti di andare insieme alla ricerca delle dune; ci mettiamo in scia di Mikael e moglie che hanno le coordinate gps. Da qui la 4×4 è necessaria. Dopo un po’ di chilometri di sterrato, percorriamo per una decina di chilometri una spiaggia che è a sud di Al Khaluf: sabbia e gabbiani e basta. Al termine della spiaggia, l’incontro tra i più belli costituito da una distesa di piante con fiori rossi. Si prosegue ancora su sterrato e dopo un’altra decina di chilometri ecco le bellissime dune bianche, dove ci fermiamo per un po’. Dopo poco un’altra spiaggia dove alcuni turisti passeranno la notte in tende (proprie). Abbiamo avuto un assaggio del Deserto Bianco: stupendo, vale il viaggio. Torniamo ad Al Khaluf, quindi sulla strada principale e dopo un paio d’ore, quando è ormai sera da un po’, arriviamo a Duqm dove siamo al City Hotel: molto bello e funzionale.

Salalah 31 dicembre – 3 gennaio La tappa da Duqm a Salalah è impegnativa (613 km) ma in compenso spettacolare. I primi 200km sono piuttosto noiosi ma poi la strada, strappata in molti punti alla roccia, è indimenticabile. Paesaggi lunari, colori che continuano a mutare. Qui vediamo un altro Grand Canyon, molto più ampio rispetto al Jeber Shams. Impieghiamo 9 ore a percorrere questo tratto poiché continuiamo a fermarci ad ammirare e fotografare. Ogni tanto dei pezzi di roccia, anche piuttosto grossi, accanto alla sede stradale ma anche sulla sede stradale, per cui occorre un po’ di prudenza. La strada è comunque bellissima, disegnata con armonia, si snoda per centinaia di chilometri nelle rocce colorate. A sole tramontato incrociamo un’auto che ci lampeggia, rallentiamo poiché sono tutte curve; l’auto ci segnalava la presenza di alcuni dromedari a bordo strada. Qui al sud troveremo spesso dromedari per strada ma di giorno si vedono facilmente, anche in autostrada, invece di sera … meglio non guidare alla sera.

La permanenza a Salalah è composta da due parti. All’arrivo l’ultimo dell’anno ed il giorno successivo siamo al Gardens Hotel mentre gli ultimi due giorni siamo al Fanar Hotel. Il motivo è semplice. Dovendo effettuare delle visite per i primi due giorni siamo in una struttura meno costosa e comoda per muoverci verso le varie tappe mentre per il soggiorno di relax al mare (quello con gli ombrelloni) siamo al Fanar. Il Gardens, con i suoi belli e spaziosi appartamenti, è in un Mall per cui alla sera si può fare un giro nei nuovissimi negozi ed anche mangiare. Visitiamo Mirbat, Taqah (bellissima la scogliera), il Wadi Darbat, il Location of Gravity a nord di Salalah e Al Mughasil Beach, Al Fizayah Beach a sud ma … ormai le energie sono agli sgoccioli e quello che vediamo non ci sembra entusiasmante, rispetto a quanto visto nei giorni precedenti.

Al Fanar invece è riposo. La struttura si trova all’interno di un complesso (Hawana) che è il più grande insediamento turistico in Oman; una città nella città, in piena espansione e volendo ci si può comprare casa che, come abbondantemente pubblicizzato, saranno pronte, assieme a nuovi hotel, nel medio periodo ed andranno ad aggiungersi a quanto già costruito. Molti i turisti, nella gran parte giunti a Salalah con charter o comunque con il principale obiettivo del mare, ma tutto sommato la gestione degli spazi è stata ben pensata e quindi un po’ di relax è possibile. Le lunghe, profonde e bianche spiagge invitano a fare delle belle camminate. Dopo quasi un paio d’ore devo tornare alla base ma si potrebbe camminare ancora a lungo.

Mascate 4 gennaioDa Salalah si può rientrare a Muscat dalla strada 31 che è però meno interessante e molto lunga (900km). Avevamo quindi già deciso di optare per un volo interno di 1,5 ore: 70 euro a testa con Oman Air (costo al quale si deve aggiungere la riconsegna dell’auto in luogo differente rispetto a dove si era presa).

A Mascate fatti due conti, valutiamo che conviene ancora noleggiare un’auto per muoverci con più libertà. Ci perdiamo la Grande Moschea poiché chiude alle 11.00. Bella invece la Royal Opera House (teatro) ed il lungomare adiacente, zona di Ambasciate. Infine gli ultimi acquisti al Mutrah e poi via, si torna a casa.

Consigli pratici

StradeLa rete autostradale e secondaria ci è sembrata bellissima e per di più, quella autostradale, quasi sempre illuminata: eccezionale. Nei centri abitati occorre fare i contri con i bump o dossi artificiali che sono numerosi e se l’obiettivo di ridurre la velocità è assicurato, occorre armarsi di pazienza per farseli tutti. Con una 4×4 si ha il vantaggio che l’operazione è più agevole essendo l’auto un po’ più sollevata da terra.

Il traffico è ovunque limitatissimo e gli unici punti di attenzione sono per Muscat nelle ore di punta, anche se a confronto di Dubai Muscat è messa molto meglio e per Nizwa nel giorno del mercato.

AutoIl noleggio negli Emirati Arabi non è stato necessario, in Oman invece abbiamo optato per una 4×4 con SIXT. Il periodo è di altissima stagione e potrebbe riservare soprese. Nel nostro caso ad esempio effettuata la prenotazione a luglio, verificata la disponibilità dell’auto (Toyota RAV4) un mese prima dall’Italia ed appena giunti a Muscat, al momento del ritiro dopo qualche giorno, l’auto non era più disponibile. In un primo momento ci è stato garantito un upgrade (Toyota Prado) ma quando con l’impiegato siamo andati al parcheggio, l’auto è diventata una Suzuki Grand Vitara. Stanchi del lungo trasferimento da Dubai, dovendo fare ancora un paio di ore d’auto verso Nizwa e con la sera ormai vicina, abbiamo accettato. Sul sito SIXT garantisce un’anzianità media di 3 mesi del suo parco auto ma la nostra Suzuki ci siamo accorti, dopo un po’ di chilometri, aveva già fatto 77.000 km e quindi non era nuovissima. In particolare i tergicristalli anteriori e posteriori erano in pessime condizioni per cui ogni volta che si dovevano lavare i vetri per i vari fuoristrada o qualche goccia d’acqua, siamo stati costretti sempre a fermarci per pulirli a mano. Insomma non so se le altre compagnie fanno meglio, ma si sconsiglia la SIXT.

È utile invece avere una 4×4 un po’ per il motore a trazione integrale, ma più che altro perché si è sollevati da terra maggiormente e quindi non appena necessario deviare su sterrato e sabbia, si può fare facilmente, compreso il salto dei bump.

Le 4×4 consumano di più ma il costo della benzina è molto basso poiché l’Oman è paese produttore di petrolio: per un litro sono 0,211 OMR=0,49 euro!

In totale abbiamo percorso 2.700km in 6 giorni.

Scheda telefonicaAcquistiamo una scheda da 25 euro della compagnia Ooredo per 10GB; il navigatore per l’auto non serve, basta Google Maps. Poco segnale nel Wahiba Desert ed a tratti verso Sud come ad esempio nel Sugar Desert.

VistoUn po’ come nel film “Non ci resta che piangere … un fiorino” ogni volta che si mette piede in Oman, si pagano 5 OMR. Con il sito https://www.rop.gov.om/old/english/dg_pr_visas_tourist.asp si ottiene facilmente un e-visa che per i 5 OMR vale 10 giorni. Se però si fa ad esempio, come noi, Mascate-Dubai-Musandam (enclave dell’Oman raggiungibile da Dubai)-Dubai-Mascate, si entra in Oman tre volte quindi sono 5×3=15 OMR a testa.

Prese elettriche In Oman il voltaggio è di 220/240 V e per la maggior parte le prese di corrente sono di tipo inglese o americano (tipo G). Abbiamo dimenticato a casa l’adattatore ma non abbiamo avuto problemi facendocelo prestare dalle reception dei resort/hotel ed utilizzando il battery pack. Mai utilizzate le torce da testa.

Nessun problema invece di attacco nell’hotel a Dubai e penso che l’osservazione possa valere per tutta Dubai ed Abu Dhabi.

MonetaAbbiamo prelevato dagli ATM (bancari, più sicuri e con migliori commissioni) un po’ di Rial Omaniti (cambio indicativo alla data 1 OMR =2,34 Euro) ma con la carta si è riusciti a pagare piuttosto bene. Paradossalmente abbiamo fatto più fatica ad usare la carta negli Emirati Arabi, che da questo punto di vista pensavamo essere Paese più evoluto, per cui si è prelevato più spesso (cambio indicativo alla data 1 AED=0,24 euro). Se si utilizza la carta è più conveniente pagare in valuta locale e non in euro (lo scrivo ma ad ogni tanto mi dimentico di applicare la regola).

ClimaÈ uno degli aspetti molto positivi di questo viaggio. Da nord a sud temperature massime 25-28 gradi e minima non sotto i 19 gradi. Un più umido a Salalah, con picco di umidità nella notte al Wahiba Desert. Qualche pioggia e nuvole ogni tanto. Ma il cielo è stato generalmente azzurro e quindi i colori sempre vivi.

Attenzione casomai alla AC (aria condizionata) che a nei Mall e nel metrò di Dubai, negli Hotel, nel bus Dubai/Mascate a/r ci ha spesso messo ko.

AlcoolMai bevuto un goccio di vino ne’ birra, praticamente inesistenti per cui … una vacanza salutare.

La genteGli uomini con le bellissime tuniche bianche (che sono sempre perfettamente linde), le donne con le bellissime tuniche nere e si muovo spesso a gruppi, con visibili solo gli occhi. E tutti profumatissimi sempre; nei Mall molte profumerie arabe.

Ci sono poi indiani e pakistani che starebbero probabilmente volentieri a casa loro ma qui c’è tanto lavoro, anche se di medio basso livello.

Commento finaleIl viaggio è bellissimo. Bello il mix tra il moderno degli Emirati Arabi ed i paesaggi dell’Oman, Musandam compreso. Bello il giro “classico” a nord dell’Oman ma senza l’estensione verso sud, ci si perde qualcosa di unico e … quante cose ci sarebbero ancora da vedere.

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Sugar Desert



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